22 November, 2024
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Confartigianato Imprese Sardegna attacca l’assessore Erriu: «Aveva promesso l’approvazione del nuovo Piano Casa entro i primi giorni di dicembre ma di questo passo si finirà a Ferragosto».

Maria Carmela Folchetti-02

Mentre in Consiglio regionale procede a rilento l’esame del disegno di legge 130 “Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio”, arrivano dure critiche dalle associazioni di categoria.

La presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti, attacca pesantemente l’assessore dell’Urbanistica, Cristiano Erriu: «Aveva promesso l’approvazione entro i primi giorni di dicembre ma di questo passo si finirà a Ferragosto: si prenda le sue responsabilità – attacca la Folchetti -. 14 giorni per analizzare 3 articoli su 32. Di questo passo il Consiglio finirà esattamente la vigilia di Ferragosto, con buona pace dell’Assessore Erriu che assicurò l’approvazione definitiva entro la prima decade dello scorso dicembre.»

«In Consiglio, ormai da due settimane – aggiunge la presidente di Confartigianato – assistiamo a una situazione che ha dell’assurdo, dell’incredibile, dove, a causa delle contrapposizioni ideologiche e partitiche, due fazioni dibattono di una legge sgangherata che andrà a rendere la vita impossibile alle imprese, ai professionisti e a chi avrebbe l’idea di investire i propri risparmi sull’ammodernamento della propria casa. Con un riverbero devastante sugli imprenditori, sui dipendenti e su tutto l’indotto avviato a una pericolosissima incertezza sulle norme da applicare.»

«Noi vogliamo fare due semplice domande agli assessori e ai consiglieri – continua la Folchetti -: è possibile che questo “gioco al massacro” non si possa fermare? E’ possibile che debbano essere sempre le imprese a subire il “non dialogo” tra le due parti. Siamo assolutamente sconcertati e molto preoccupati per il futuro del comparto che ha bisogno di tutto tranne di cattive leggi e di un continuo “muro contro muro”.»

Confartigianato Sardegna ricorda come il vecchio Piano Casa avesse portato benefici per la Sardegna. Il monitoraggio, purtroppo fermo al giugno 2013, che la stessa Regione pubblicò sul proprio sito, infatti, parla di 21.853 istanze relative alla normativa nei comuni direttamente censiti, con una proiezione a 35.180 pratiche anche nei Comuni non direttamente censiti. I dati sugli investimenti parlano di una media di circa 35mila euro a intervento.

Un esempio positivo è quello del Piano Casa del Veneto, strumento che la Regione ha prorogato: tra il 2009 e il 2014 ha salvato dal fallimento 8mila imprese e 14mila posti di lavoro, generando 3,2 miliardi di investimenti.

«E’ indubbio che il patrimonio edilizio sardo abbia bisogno di una riqualificazione e che la qualità costruttiva ed energetica degli edifici necessiti di interventi – riprende Maria Carmela Folchetti – a beneficio dell’ambiente e della vita dei cittadini. Infatti questi erano i presupposti della legge sul miglioramento del patrimonio edilizio: incentivare i cittadini che migliorano il proprio patrimonio edilizio con delle premialità che non intaccano l’ambiente ma lo migliorano. Questi obiettivi portano indirettamente lavoro per le imprese ed ossigeno per l’economia. Questo faceva il vecchio Piano Casa e questi gli stessi presupposti che hanno portato l’attuale Giunta e l’assessore Erriu a proporre al Consiglio un disegno di legge volutamente non chiamato Piano Casa ma “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia”.»

La presidente Folchetti in conclusione ricorda come «in più occasioni, Confartigianato Sardegna chiese all’assessore all’Urbanistica Erriu la proroga del vecchio Piano Casa manifestando, contemporaneamente, la propria preoccupazione circa i tempi di approvazione di una nuova legge ottenendo, anche in contesti pubblici, rassicurazioni circa il periodo ristretto che sarebbe stato necessario. Ciò non è avvenuto e di questo l’assessore, oltre che i consiglieri regionali, si deve assumere la responsabilità».

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giampaolo.cirronis@gmail.com

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