Ignazio Locci (FI): «Tutto tace sul Piano Sulcis».
«A distanza di oltre un mese dai brindisi, invero prematuri, per i 127 milioni di euro sbloccati dal Cipe per il Piano Sulcis, non si scorge all’orizzonte alcuna mossa concreta. Eppure il tempo scorre inesorabile e dicembre 2015, termine ultimo per la messa a bando delle opere previste (pena la “restituzione” delle somme a disposizione), non tarderà ad arrivare. E c’è da augurarsi che per quella data gli addetti ai lavori abbiano assolto al loro compito, senza doverci propinare le solite scuse.»
Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna lancia un hjivo allarme sui ritardi nell’attuazione degli interventi inseriti nel Piano Sulcis.
«Dopo l’ok sui fondi, arrivato a metà febbraio, il primo passo concreto, secondo gli intendimenti del responsabile per l’attuazione del Piano Sulcis – aggiunge Ignazio Locci -, avrebbe dovuto essere l’apertura del centro di assistenza tecnica a Iglesias, per aiutare coloro che hanno proposto idee a trasformarle in piani imprenditoriali sulla base del progetto “99ideas”. Ufficio di cui non si sa ancora nulla, mentre gli imprenditori brancolano nel buio in attesa di notizie e indicazioni su come operare. Ma si è all’oscuro anche di altri progetti, decisamente importanti: in primis, il porto antiochense e il collegamento tra l’isola di Sant’Antioco e la terra madre, per i quali sono stati stanziati 41 milioni di euro. Tuttavia non è stato ancora sciolto il nodo sulla tipologia di intervento da realizzare per il nuovo collegamento. Una volta fatta la scelta (per la quale si segnala un deprecabile ritardo), si procederà con la progettazione e l’indizione delle gare. Ma con questi tempi sembra difficile, se non impossibile, tagliare il traguardo.»
«Considerato che i cittadini del Sulcis Iglesiente attendono con ansia la realizzazione delle opere pubbliche individuate nel Piano Sulcis, in quanto potrebbero realmente dare una scossa all’economia del territorio, ritengo doveroso che i soggetti attuatori sveltiscano le procedure e diano una sforbiciata alla burocrazia. Inutile precisare – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – e non c’è tempo da perdere e che il territorio non può permettersi di far passare anche questo treno senza salirci.»
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