La Giunta regionale annuncia l’avvio delle bonifiche dei siti minerari dismessi entro fine anno e dall’opposizione arrivano le prime critiche.
La Giunta regionale annuncia l’avvio delle bonifiche dei siti minerari dismessi entro fine anno e dall’opposizione arrivano le prime critiche.
«Una cosa è annunciare l’avvio delle bonifiche nei siti minerari della Sardegna – attacca Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna -, altra cosa è annunciare la partenza dei lavori di riqualificazione in due siti, così come ha fatto l’assessore regionale all’Ambiente Donatella Spano. Restano tagliate fuori diverse aree, sebbene esistano progetti già finanziati. Sarebbe doveroso che la Giunta regionale, in sella da un anno, dicesse cosa realmente intende fare con le bonifiche in Sardegna. Ovvero: come intenda realizzarle, chi se ne dovrà occupare e con quali risorse. Ormai le comunità locali non sanno più cosa aspettarsi.»
«Un esempio eclatante dell’inconcludenza di questa Giunta in tema di bonifiche – aggiunge Locci – ci è dato dai lavori per il recupero delle aree ex Sardamag di Sant’Antioco, finanziati con oltre 6 milioni di euro dalla precedente maggioranza di centrodestra. Fondi nella disponibilità della società incaricata, l’Igea. Ma, ahinoi, non si è ancora capito quali siano le sorti della controllata regionale: la Giunta annuncia il piano industriale ormai dall’estate scorsa, ma ad oggi non se ne conoscono i dettagli. Siamo ancora ai proclami.»
«L’assessore competente, dunque, chiarisca quale dovrà essere il ruolo, nel dettaglio, sia dell’Igea, che dei comuni. E lo faccia al più presto. Abbiamo perso abbastanza tempo – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – ed è arrivata l’ora che, di grazia, i professori dicano come intendono muoversi al riguardo.»
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