19 November, 2024
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La Giunta regionale ha approvato i criteri di assegnazione di contributi per l’affitto alle famiglie sarde povere e disagiate.

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, ha approvato i criteri di assegnazione di contributi per l’affitto alle famiglie sarde povere e disagiate, in base ai parametri del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. Allo stanziamento regionale di 2 milioni di euro se ne aggiungono altri 2 e 311mila euro di risorse statali. I Comuni avranno margini di autonomia per l’ampliamento delle modalità di individuazione dei beneficiari dei contributi. Due le fasce Isee definite dalla Giunta su indicazione dell’assessore Maninchedda, che ha sottolineato come questo provvedimento darà sollievo alle fasce sociali più deboli: la prima è fissata in un tetto massimo per nucleo familiare uguale o inferiore alla somma di due pensioni minime Inps (13.062, 14 euro all’anno), la seconda in 14.162 euro (limite di reddito previsto per l’accesso all’edilizia sovvenzionata, rispetto al quale l’incidenza sul valore Isee del canone annuo corrisposto è superiore al 24%). L’ammontare del contributo non può essere superiore a 2.320 euro.

È prevista la premialità del 10% per i Comuni che, a titolo integrativo delle risorse regionali, stanzieranno fondi propri sino a un massimo del 50% della dotazione finanziaria integrativa del Comune. L’Assessorato regionale dei Lavori pubblici ha già avviato le rilevazioni del fabbisogno con i Comuni interessati, vale a dire Alghero, Arzachena, Assemini, Cagliari, Capoterra, Carbonia, Iglesias, Lanusei, Macomer, Monserrato, Nuoro, Olbia, Oristano, Ozieri, Porto Torres, Quartu Sant’Elena, Sanluri, Sassari, Selargius, Sestu, Sorso, Quartucciu, Tempio Pausania, Tortolì e Villacidro.

Il 25% delle risorse statali, pari a 577mila euro, è destinato alla sottoscrizione di nuovi contratti a canone concordato. Ogni singolo contratto deve essere regolarmente registrato e riferito ad un alloggio adibito ad abitazione principale: sono escluse le unità immobiliari classificate nelle categorie catastali A1, A8 e A9, così come non sono ammessi i nuclei familiari nei quali anche un solo componente risulti titolare del diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su un alloggio adeguato alle esigenze dello stesso nucleo familiare o, ancora, che presentino un contratto di locazione stipulato tra parenti e affini entro il secondo grado o tra coniugi non separati legalmente.

Palazzo della Regione 1 copia

 

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Dalla Giunta regiona

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