La Giunta regionale ha approvato oggi le linee guida della nuova programmazione territoriale.
La Giunta regionale ha approvato oggi, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, le linee guida della nuova programmazione territoriale che punterà su individuazione delle aree di intervento, promozione dello sviluppo attraverso progetti finanziati dai fondi europei che garantiscano lavoro, istruzione, mobilità e connettività, certezza di tempi e risorse e monitoraggio dei risultati. per la sua realizzazione, le risorse della Programmazione 2014-2020 saranno integrate con quelle della Regione rendendo più mirato l’utilizzo e rispettando le specificità dei territori.
Al centro della strategia sta la qualità della vita delle persone: più benessere e più lavoro. Per i progetti territoriali viene attivata una procedura di condivisione con le rappresentanze istituzionali di scala regionale degli enti locali e sarà attivato un tavolo di partenariato Territorio – Regione per definire strategia di sviluppo, obiettivi e risultati attesi. «La crisi finanziaria, economica, sociale, ma anche politica e di fiducia, insieme alla scarsa competitività produce in ambito regionale effetti amplificati impoverendo sempre più il tessuto produttivo e sociale – spiega l’assessore Paci -. La Regione non mira soltanto a uscire dalla crisi, ma vuole anche colmare le lacune del nostro modello di crescita e creare le condizioni per un diverso tipo di sviluppo economico, che abbia una dimensione territoriale e sia più intelligente, sostenibile e solidale. Territori competitivi e occupazione: questo vogliamo realizzare grazie a una reale partecipazione alle scelte da parte dei territori, ognuno dei quali ha una sua specificità che viene assecondata e valorizzata».
La nuova Programmazione territoriale fa riferimento al modello della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), fortemente ancorata però alle caratteristiche del contesto regionale. Della SNAI richiama la metodologia, caratterizzata dall’utilizzo integrato dei diversi fondi comunitari e individua l’Investimento Territoriale Integrato (ITI) come strumento di programmazione particolarmente indicato per attuare le strategia territoriali, perché fornisce un meccanismo flessibile per la formulazione di risposte integrate alle diverse esigenze pur mantenendo l’attenzione sui temi che legano la politica di coesione alla strategia Europa 2020. «In questo processo i Comuni sono considerati partner privilegiati per la realizzazione dei progetti di sviluppo – sottolinea il vicepresidente della Regione -. Dovranno però accorparsi in Unione di Comuni e Comunità Montane con una visione sovralocale e, dimostrando di avere giuste competenze e organizzazione, potranno gestire direttamente le risorse per attuare gli interventi».
Per la realizzazione dei progetti si avranno varie combinazioni tra i diversi fondi e strumenti, in relazione alle caratteristiche del territorio o della filiera su cui si intende operare (zone urbane, rurali, di crisi). Saranno recuperati i progetti già espressi dai territori nella precedente programmazione per confermarli, integrarli o modificarne la strategia. «Questo approccio territoriale alle politiche di sviluppo non può prescindere dal processo di revisione dell’organizzazione degli Enti Locali – conclude l’assessore Paci – per rendere più efficace l’azione, contrastare lo spopolamento delle aree interne, incrementare la domanda locale di lavoro, rafforzare i fattori produttivi locali che sono anche in grado di incrementare la competitività del sistema produttivo regionale. In questo processo, ogni territorio avrà garanzia di trasparenza, parità di accesso ed equilibrio».
Dopo l’approvazione delle linee guida in Giunta, l’Assessorato della Programmazione procederà a una Manifestazione di Interesse per la presentazione dei progetti, ai quali il Centro regionale di programmazione fornirà supporto e assistenza.
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