La Segreteria della Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario critica aspramente la decisione del commissario straordinario che ha deciso di non rinnovare la Consulta.
Dieci giorni fa la delibera del commissario straordinario del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, Gian Luigi Pillola, che, in attuazione degli articoli 10 e 11 dello Statuto del Consorzio del Parco, ha preso atto dell’avvenuta scadenza della Consulta delle Associazioni Culturali, Ambientalistiche e Umanitarie per il Parco Geominerario ed ha deciso di non procedere al rinnovo della Consulta delle Associazioni. Contestualmente, e di revocare le delibere n. 62 del 13 novembre 2006 (che ha istituito la Consulta delle associazioni e la Consulta ex lavoratori delle miniere) e n. 50 del 22 ottobre 2007 (che ha approvato il “Regolamento della Consulta delle associazioni Culturali, Ambientalistiche e Umanitarie per il Parco Geominerario”).
Oggi la dura replica della Segreteria della Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario della Sardegna che ha diffuso un comunicato stampa nel quale attacca la direzione del Consorzio del Parco che «non riesce ad attuare i programmi da essa stessa proposti e si dedica ad emanare risibili delibere nel tentativo di sopprimere con atti ritorsivi chi denuncia la sua incapacità e inconcludenza».
«Viene in tal modo cancellata da un organo monocratico provvisorio e straordinario – si legge ancora nel comunicato stampa – la decisione assunta da un organo collegiale senza preavviso alcuno alle 60 Associazioni che hanno aderito alla Consulta a seguito di un bando pubblico emanato dal Consorzio del Parco e tantomeno alla Segreteria operativa, da loro eletta per rappresentarle. Un vero e proprio colpo di mano, per tentare di sopprimere l’organismo istituito dallo stesso Consorzio del Parco per raccogliere idee e pareri dei cittadini aderenti alle libere associazioni di volontariato che, per prime, avevano proposto l’idea del Parco Geominerario e il riconoscimento internazionale dell’UNESCO, battendosi successivamente con grandi sacrifici per la sua istituzione e, più recentemente, per la sua riforma solo con la quale può essere rilanciato il suo ruolo e si può porre fine ad una dannosa situazione di stallo e inconcludenza che è sotto gli occhi di tutti. Si vuole in tal modo sopprimere con un atto scorretto e ritorsivo l’unica voce che in più occasioni negli ultimi 3 anni ha dovuto esprimere pareri fortemente critici sull’operato e sulla capacità gestionale della dirigenza del Parco la quale, nonostante i pessimi risultati gestionali, tentava di attribuirsi premi di risultato per risultati mai conseguiti.»
«E’ stata probabilmente la paura di confrontarsi con la Consulta delle Associazioni – si legge ancora nel comunicato stampa – che ha fatto scattare la decisione del Commissario di approvare la delibera di soppressione, a lungo meditata dal direttore del Parco, nel disperato tentativo di impedire l’espressione del parere della Consulta sui documenti relativi al rendiconto 2014 e al bilancio di previsione 2015 che, peraltro, non risultano ancora adottati pur essendo giunti alla fine del terzo mese dell’esercizio 2015.»
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