Luigi Arru: «Le terapie combinate garantite dalla Asl 8 ai talassemici non verranno sospese».
«Le terapie combinate che consentono di eliminare il sovraccarico di ferro causato dalle ripetute trasfusioni in talassemici intolleranti alle terapie classiche non sono state sospese, anzi vengono garantite dalla Asl 8 senza costi aggiuntivi per i pazienti. Questo, nonostante si sia ancora in attesa della decisione definitiva da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco». L’assessore regionale lla Sanità, Luigi Arru, ha risposto così all’interrogazione della consigliera regionale del Pd Rossella Pinna, che denunciava la sospensione della terapia per una cinquantina di pazienti talassemici all’ospedale Microcitemico di Cagliari.
La Asl 8 ha già provveduto ad assicurare la continuità terapeutica senza costi aggiuntivi per i pazienti, sulla base però solo delle valutazioni di ordine professionale e scientifico. Infatti, la determina dell’Associazione Italiana del Farmaco del 17 marzo dell’anno scorso regolamentava la somministrazione contemporanea di due farmaci ferrochelanti in pazienti con grave accumulo di ferro e la rendeva accessibile a tutti, garantendo così la rimborsabilità da parte del Sistema sanitario nazionale. Ma, allo stesso tempo, la scheda informativa su uno dei due farmaci ne prevedeva la somministrazione in monoterapia: a quel punto, l’8 luglio successivo, l’Aifa aveva sospeso in via cautelativa la determina in attesa delle valutazioni nel merito da parte dell’Agenzia Europea Del Farmaco (EMA).
La Asl 8, per motivi terapeutici e dopo averne testato l’efficacia, ha deciso però di garantire comunque terapia e rimborsi. «L’associazione dei due farmaci rientra, ai fini della rimborsabilità, all’interno della categoria dei cosidetti “off label” – ha aggiunto l’assessore Arru -, ovvero dei farmaci che possono essere prescritti e rimborsati, per indicazioni non previste dalla autorizzazione all’immissione in commercio, sulla base della efficacia riportata dalla letteratura scientifica di riferimento, del consenso informato e della autorizzazione della Direzione Sanitaria. Quindi – ha concluso l’assessore della Sanità – nessun paziente sardo sottoposto alla terapia dovrà rinunciarci, né tantomeno pagarla di tasca propria».
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