23 November, 2024
Home2015Marzo (Page 19)

Porto Flavia 1 colore copia

Igea, la società in house della Regione attualmente gestita da un commissario liquidatore, non perderà il ruolo che le è stato assegnato, cioè quello di bonificare i siti dismessi. Lo ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, nel corso di un incontro con i sindacati, ai quali ha illustrato i contenuti della delibera approvata la scorsa settimana dalla Giunta regionale sugli interventi di bonifica nel Sulcis Iglesiente e nel Guspinese.

La delibera prevede il coinvolgimento dei comuni di Iglesias e Guspini, della Regione attraverso la costituzione di una task force specifica e di Igea, peraltro già impegnata a eseguire gli interventi inseriti nelle convenzioni firmate negli anni scorsi e a garantire la manutenzione dei siti minerari. L’assessore Piras ha sottolineato come la Regione stia lavorando per rafforzare la convenzione di base con Igea e permettere alla società di cogliere le opportunità di una stagione di bonifiche che l’amministrazione sta progettando. Una volta risanata, Igea avrà un bilancio con costi e ricavi in equilibrio e potrà operare in piena serenità amministrativa. “Ora spetta alla società organizzarsi per eseguire al meglio le attività che le sono state assegnate”, ha detto l’esponente della giunta Pigliaru.

Il commissario liquidatore, Michele Caria, presente all’incontro, ha affermato che è in fase di definizione il Piano industriale e che, appena pronto, sarà illustrato ai sindacati. Lo stesso Caria ha poi fatto sapere che alcuni siti minerari saranno nuovamente aperti ai turisti e ai visitatori per il periodo di Pasqua. Oltre alla miniera di Sos Enattos, a Lula, già visitabile in altri periodi dell’anno, nelle prossime settimane apriranno anche il sito di Porto Flavia, la Galleria Villamarina di Monteponi e il Museo delle macchine di miniera a Masua.

Un ordine del giorno presentato dall’on. Emanuele Cani prevede l’esenzione dal pagamento dell’Imu agricola nelle aree inquinate.

L’ordine del giorno, se verrà approvato, impegnerà il Governo a valutare la possibilità, nell’ambito dei prossimi interventi di natura fiscale che intende approvare, di estendere l’esenzione dal pagamento dell’Imu agricola per quei terreni ricadenti nelle suddette aree SIN.

«Si tratta di un provvedimento molto importante per il Sulcis Iglesiente dove diverse amministrazioni, compresa quella di Portoscuso – sottolinea Emanuele Cani -, da tempo hanno sollevato il problema relativo proprio al pagamento dell’Imposta in terreni situati nelle cosiddette aree sin ossia contaminate e classificate pericolose dallo Stato italiano e che necessitano di interventi di bonifica del suolo, sottosuolo e delle acque superficiali e sotterranee. Pagare l’Imu agricola per un terreno situato in area SIN in cui sono in atto o attesi processi di bonifica – conclude il deputato sulcitano – rappresenta una evidente contraddizione.»

Emanuele Cani 79 copia

Consiglio regionale 42 copia

Prosegue in Consiglio regionale il dibattito sul disegno di legge n. 130/A “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia”.

In apertura dei lavori, il Consiglio ha respinto l’emendamento n° 295 presentato al titolo della legge, con 33 voti contrari, 1 a favore e 3 astenuti.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, sull’ordine dei lavori, ha chiarito che l’assenza dell’opposizione ha motivazioni politiche.

Il presidente ha quindi messo in votazione il titolo della legge.

Per dichiarazione di voto, il consigliere di Forza Italia Marco Tedde ha osservato che «in un momento così difficile per la Sardegna fa un po’ specie che il Consiglio regionale non riesca a far partire i lavori per colpa della maggioranza che non riesce a trovare la quadra al suo interno». La legge, ha sostenuto, «è del tutto inadeguata e non produrrà nessun risultato, sarebbe stato davvero molto meglio prorogare il piano casa come avevamo chiesto, oggi non stiamo facendo niente di buono per la Sardegna; lo stesso titolo è incoerente rispetto ai contenuti, non c’è nemmeno semplificazione ma il semplice recepimento di alcune parti del testo unico nazionale sull’edilizia». L’unica cosa che si sta facendo, ha concluso Tedde, «è riordinare la proposta della Giunta regionale, che la maggioranza ha definito addirittura privo di logica espositiva».

Il consigliere Oscar Cherchi, anch’egli di Forza Italia, ha definito il titolo «quasi un poema; la semplificazione per voi resta un modo di pensare ma non si va oltre perché, in concreto, si va verso il solito tassello rimandando a qualcosa che si farà dopo senza dire quando, avete fatto incetta di tasselli in tutta la Sardegna».

Il consigliere Ignazio Locci, sempre di Forza Italia, ha affermato che «è evidente che il titolo dice il contrario del contenuto della legge, una legge che complicherà la vita a tutti gli uffici tecnici della Sardegna edc anziché mettere ordine si farà ulteriore confusione».

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha riconosciuto di aver sbagliato a fidarsi dell’assessore Erriu «quando promise di varare un nuovo piano casa entro il 2014; il titolo fa anche un po’ ridere perché riordino e semplificazione devono essere fatti soprattutto all’interno della maggioranza, mentre dovremo essere noi a cercare di semplificare questa legge che, fuori dall’Aula, è attesa da larghi settori della società sarda, da chi vuole investire rispettando l’ambiente contribuendo per quanto possibile a risollevare la nostra economica».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha detto che «il titolo è quasi una offesa all’intelligenza delle persone perchè è vero che nell’edilizia c’è un grandissimo bisogno di semplificazione anche per disboscare una vera e propria giungla di norme e competenze, che incutono quasi terrore in chi vuole fare un intervento in una situazione resa ancora più grave a causa della crisi economica, oltre che paura negli uffici tecnici che entrano nel panico temendo l’intervento della magistratura». Questa legge, ha aggiunto, «non contiene nessuna semplificazione ma introduce ulteriori elementi di complicazione e confusione».

Il consigliere Stefano Tunis (Forza Italia) ha osservato che «siamo al terzo tentativo di presentare uno strumento organico in questa materia, avete proceduto random cambiando più volte il testo ma ora delle due l’una: o non avete una pallida idea dell’urbanistica o l’atteggiamento schizofrenico sta arrivando al momento più alto». Questa legge, ha precisato, «complica una materia già farraginosa come hanno detto più volte gli operatori del settore ed i professionisti; sta nascendo una nuova oligarchia burocratica e si sta trasformando una seduta del Consiglio in una seduta spiritica».

Il consigliere Alessandra Zedda, vicecapogruppo di Forza Italia, ha definito la discussione «inutile per una legge riempita di enfasi che dentro non ha nulla; non si sa su quale patrimonio edilizio si voglia intervenire mentre da più parti la Sardegna sta chiedendo di fermarvi, una richiesta alla quale anche noi ci associamo». Meglio fermarsi, ha spiegato Zedda, «e rinviare tutto alla nuova legge urbanistica; come avete fatto nella sanità non c’è nulla di quanto proclamato in campagna elettorale, solo due righe messe in croce (e anche molto male) senza una idea di sviluppo della nostra Sardegna, ottenendo l’unico risultato di mettervi tutti contro».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha dichiarato che «fa davvero sorridere il fatto che una legge che vuole guardare al futuro per salvaguardare l’ambiente sia accompagnata dalla resa della Giunta di fronte alla vicenda dell’inceneritore di Tossilo, vicenda molto più pesante di un presunto inquinamento nel campo del turismo». Il presidente di Federalberghi, ha ricordato, «vi definisce dilettanti perché negare perfino l’adeguamento delle strutture alle esigenze del mercato, o negare agli agricoltori addirittura la presenza nelle loro campagne, significa che si sta facendo tutto il contrario di quanto lo stesso governo nazionale intende fare per rilanciare l’edilizia».

Il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia) ha detto che «oggi è la dimostrazione che una certa politica è la causa principale dei problemi che la Sardegna sta vivendo, tuttavia l’inizio della seduta è, secondo me, positivo perché almeno una parte della maggioranza sta cercando di dialogare non con i segretari di partito ma con la gente». Per Fasolino «è assurda l’esclusione delle zone agricole perché occorre chiedersi cosa faranno gli agricoltori con un ampliamento di 30 metri quadri, la verità è che non c’è una idea di Sardegna, non c’è una idea di turismo, non c’è una idea di sviluppo». E’ fondamentale invece, ha concluso il consigliere, «dialogare con le persone, con le categorie e con gli operatori economici anziché chiudersi in una sede di partito: questo non può essere accettato». (Af)

Il consigliere di Area popolate sarda, Peppino Pinna, ha criticato la mancata proroga delle disposizioni contenute nel piano casa entro lo scorso novembre. L’esponente della minoranza ha ricordato i benefici prodotti dalle norme introdotte nella precedente legislatura che, a giudizio di Pinna, hanno registrato ricadute positive in termini economici e sociali. «Lo sviluppo creato – ha dichiarato il consigliere del gruppo “Aps” – è infatti paralizzato e gli uffici tecnici dei Comuni sono sommersi di richieste di aumento delle volumetrie domestiche. Peppino Pinna ha quindi fatto appello alla maggioranza «perché riconsideri la possibilità di prorogare le disposizioni del piano casa».

Il consigliere, Gianni Tatti (Aps), ha sottolineato le modifiche intervenute rispetto al testo originario del Dl 130 trasmesso alla competente commissione consiliare. L’esponente della minoranza ha quindi denunciato come le audizioni della IV commissione si siano svolte su un testo di legge che nel frattempo è stato stravolto “in altre sedi”, diverse da quelle del Consiglio. A giudizio di Tatti le norme in discussione incentivano ulteriori forme di spopolamento delle zone interne della Sardegna.

Il consigliere Mario Floris (Sardegna-Uds) ha dichiarato che “«il titolo dà conto della confusione che esiste sulla denominazione da dare al provvedimento». Il decano dell’Aula ha quindi manifestato contrarietà per le modifiche intervenute ed ha invitato il Consiglio a riconsiderare la riproposizione del titolo originario.

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, in riferimento alla dicitura del titolo “norme per la semplificazione e riordino di disposizioni in materia edilizia e urbanistica” ne ha sottolineato l’importanza ma ha affermato che nessuno degli obiettivi indicati potrà essere conseguito con l’entrata in vigore delle norme contenute nel Dl 130. Attilio Dedoni ha quindi invitato la maggioranza a «evitare la distruzione delle poche opportunità offerte da leggi adeguate a fronteggiare la crisi».

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, in riferimento al mancato raggiungimento del numero legale in apertura di seduta si è rivolto ai consiglieri della minoranza per formulare con tono polemico che «la maggioranza è salda, compatta e non ha la memoria corta riguardo alle occasioni in cui è mancato il numero legale nella precedente legislatura». «La nostra agenda – ha aggiunto l’esponente di Sel – la detta solo il nostro programma e leggi che approviamo hanno come obiettivo quello di favorire la ripresa dell’economia sarda». Daniele Cocco ha concluso evidenziando che la maggioranza è disponibile a valutare eventuali modifiche migliorative delle norme contenute nel Dl 130.

Il capogruppo di Area popolare sarda, Gianluigi Rubiu, ha evidenziato che il centrosinistra con il Dl 130 ha raggiunto l’obiettivo «di scontentare tutti e tutte le categorie che gravitano nel comparto economico e nel comparto dell’edilizia e del suo indotto». «Il provvedimento in discussione – ha aggiunto Rubiu – preclude ogni possibilità di sviluppo, riafferma limitazioni e vincoli, e non contiene norme per la semplificazione delle procedure».

Il capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas, ha sottolineato la necessità di procedere con la semplificazione del quadro normativo in materia di edilizia e urbanistica. «Non servono nuove leggi in materia – ha dichiarato il capogruppo della minoranza – ma un testo unico che cancelli le difficoltà interpretative e applicative che derivano dalla convivenza di tanti testi normativi che con “stralci” restano in vigore per pezzi». Christian Solinas ha invitato il Consiglio a “fermarsi” per riflettere sulle norme in discussione e sulla coerenza del testo di legge».

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha dichiarato in apertura del suo intervento il voto favorevole al testo in discussione ed ha affermato di condividere la richiesta del suo collega Christian Solinas per procedere nel verso della semplificazione delle norme e delle procedure. Pietro Cocco ha definito un atteggiamento caratterizzato da una forte “presunzione” la condotta tenuta nel corso del dibattito dagli esponenti della minoranza consiliare. Il capogruppo Pd ha quindi evidenziato i numeri della crisi, anche nel comparto dell’edilizia, che, a suo giudizio, certificano il fallimento del centrodestra al governo della Sardegna.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha evidenziato che sui giudizi espressi sul Dl 130 «parlano i fatti e le dichiarazioni fatte da addetti ai lavori e dalle organizzazioni delle imprese, dei lavoratori e dei professionisti».

«Il piano casa – ha spiegato l’esponente della minoranza – con oltre 40mila concessioni edilizie ha rappresentato una misura efficace per aiutare il settore dell’edilizia in tempi di crisi profonda». «Pensate a ciò che ha prodotto il centrosinistra in un anno di governo», ha attaccato Pietro Pittalis, «perché i sardi non dimenticano di essere ancora governati dalle norme volute da Renato Soru che ancora oggi detta la linea in materia di edilizia e urbanistica».

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, non essendoci altri consiglieri iscritti a parlare ha posto in votazione il titolo della norma che è stato approvato con 31 voti favorevoli e 21 contrari.      

Il presidente Ganau ha quindi messo in discussione l’articolo 1 della legge.  Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha chiesto di esaminare prima il Titolo I “Disposizioni generali e norme di semplificazione e riordino in materia urbanistico-edilizia”. Il Presidente Ganau ha fatto notare che per prassi i titoli delle leggi non vengono discussi né votati. Pittalis ha però insistito, sottolineando la necessità di avere disposizioni chiare ed efficaci per evitare interpretazioni fuorvianti.

Contrarietà alla proposta di Pittalis ha espresso il capogruppo del PD Pietro Cocco che, richiamando le indicazioni ricevute dagli uffici, ha invitato l’Aula a procedere con le stesse modalità.

A favore della proposta di Pittalis si è invece schierato il consigliere dei Riformatori Michele Cossa: «Non è questione irrilevante – ha detto – i titoli assumono un peso importante ai fini dell’interpretazione delle legge».

Il Presidente Ganau, accogliendo la richiesta dell’opposizione, ha quindi deciso di mettere in discussione il Titolo I della legge dando la parola al consigliere Marco Tedde. L’esponente di Forza Italia ha sottolineato l’assenza nel Titolo I di qualsiasi riferimento alla riqualificazione del patrimonio edilizio. «E’ uno degli obiettivi principali del provvedimento, bene avrebbe fatto la Giunta a inserire questo passaggio. E’ un sintomo dell’inadeguatezza di una legge che si pone obiettivi formali ma non ha gli strumenti per raggiungerli. La norma che uscirà da questo consesso sarà un mostriciattolo».

Sulla sessa linea di Tedde anche il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni che ha rivolto un monito all’Aula sul rischio che una legge poco chiara possa essere esposta a contestazioni e interpretazioni discutibili. «Le costruzioni di case nei territori costieri e le successive demolizioni ordinate dalla magistratura non sono solo il risultato di abusi – ha detto Dedoni – in molti casi si è trattato di errate interpretazioni delle norme. E’ giusto privilegiare la tutela del paesaggio ma la demolizione di una casa si traduce in un atto distruttivo del lavoro e della ricchezza. Per evitare danni  la legge deve essere chiara».

Per Giuseppe Fasolino (Forza Italia), il Titolo I non rispecchia le disposizioni successive. «Ciò che manca è la previsione di incentivi per i privati e le imprese per ristrutturare e migliorare abitazioni o attività. Se si dice che una ristrutturazione si può fare diminuendo la volumetria dello stabile del 15% è chiaro che nessuno la farà».

Stefano Tunis (Forza Italia) ha ironicamente invitato l’Aula a modificare il Titolo I con la dicitura “Canne al vento”. « Il clima di ineluttabilità, presente nel romanzo di Grazia Deledda, è lo stesso che si respira oggi in Aula – ha detto Tunis – qualunque proposta di buon senso, animata da spirito di lealtà nei confronti del popolo sardo, viene travolta dalla filosofia di Canne al Vento».

Tunis ha quindi accostato il presidente Francesco Pigliaru alla figura di Efis (protagonista del romanzo deleddiano): «Il presidente, come Efis, uccide per lealtà e per amore. Pigliaru dovrebbe però capire che non è servo di nessuno se non del popolo sardo. La gente chiede altro: che la politica si liberi dal giogo dell’ideologia, lo spirito che aleggia in quest’Aula deve essere allontanato o eventualmente curato con strumenti adeguati». Un riferimento chiaro al segretario del Partito Democratico ed ex presidente della Regione Renato Soru che nei giorni scorsi ha convocato la direzione regionale del partito per discutere del Dl sull’edilizia: «Come è possibile mettere in legge ciò che trova spiegazione solo nella mente di un uomo? – ha concluso Tunis – Noi vogliamo aiutarvi, siamo a disposizione ma usciamo fuori da questo giogo».

Il presidente della Commissione Urbanistica Antonio Solinas (Pd) ha stigmatizzato l’atteggiamento ostruzionistico della minoranza: «L’opposizione sta mettendo in campo tutti i tentativi possibili per bloccare la legge. E’ legittimo, lo abbiamo fatto anche noi nella scorsa legislatura – ha detto Solinas – però non ho mai sentito nessuno chiedere di discutere e votare i singoli titoli di una legge».

Solinas ha poi ricordato che dal 2004 al 2009 il centrosinistra ha cercato di darsi una legislazione in materia urbanistica a differenza del centrodestra «che nella scorsa legislatura non ha nemmeno provato a elaborare una proposta in materia».

L’esponente della maggioranza ha quindi difeso il lavoro fatto in Commissione: «Abbiamo sentito sindacati, organizzazioni di categoria e ambientalisti – ha detto Solinas – abbiamo ascoltato le critiche e accolto alcuni suggerimenti. Non ci stiamo inventando nulla. In campagna elettorale abbiamo detto che avremo cancellato il PPS, messo un tassello all’edilizia, questo stiamo facendo con l’obiettivo per il futuro di approvare entro il 2016 una nuova legge urbanistica per poi procedere al varo del nuovo PPR».

Solinas, infine, ha rispedito al mittente l’accusa di eseguire ordini di partito: «Nel partito democratico si è discusso serenamente. Non prendiamo ordini, né da Arcore, né da Villa Certosa. E’ facile criticare, in Commissione si è lavorato con spirito costruttivo. Andare a dire che questa è una legge che penalizza la Sardegna offende i tutti i sardi».

Angelo Carta (Psd’Az) ha rilevato la discrasia tra il Titolo I e le disposizioni in esso contenute. «I titoli delle leggi vanno nell’indice. Nel caso in discussione non si parla delle sanzioni, contenute nell’art. 3. Per questo il Titolo I va corretto inserendo anche la parte relativa alle sanzioni. La nostra – ha affermato Carta – non è una discussione banale, né strumentale».

Secondo Salvatore Demontis (PD), la minoranza non si rassegna al fatto che il Piano Casa non esista più. «E’ stato applicato per cinque anni e ha scoraggiato i Comuni ad adeguare i Puc al Piano Paesaggistico Regionale – ha detto Demontis – crediamo che la questione urbanistica vada affrontata in modo diverso. Ci è stata chiesta una nuova legge urbanistica, lo dite anche voi che serve un provvedimento generale. Se lo ritenete così importante perché non lo avete fatto nei cinque anni passati?».

Demontis ha poi difeso la linea del suo partito: «Il segretario non impone nulla, convoca la direzione su temi di interesse regionale e nazionale – ha detto Demontis – sono orgoglioso di appartenere ad un partito in cui si discute e poi si decide. In altre occasioni si decideva in riunioni ristrette in Costa Smeralda».

Pronta la replica di Pietro Pittalis (Forza Italia): « Non ho mai fatto una riunione in Costa per questioni urbanistiche, al massimo mi sono occupato del crollo di un muraglione a Orune, paese d’origine dei miei avi. Che la Costa Smeralda abbia costituito oggetto di attenzione della politica è un’accusa da rivolgere al centrosinistra. Nessuno ha mai volato in elicottero per andare a valutare possibili iniziative imprenditoriali nei territori né incontrato gruppi di investitori americani. Nessuno sta demonizzando il fatto che Renato Soru detti la linea – ha detto Pittalis – per noi però è un ritorno all’oscurantismo».

Per Oscar Cherchi (Forza Italia), nella legge in discussione vengono proposti titoli poco chiari, rafforzati da ulteriori sottotitoli. «Di tutto si può parlare fuorché di semplificazione – ha affermato l’esponente della minoranza – non è questo il migliore modo di legiferare».

Ignazio Locci (Forza Italia) ha invitato la maggioranza a un atteggiamento più tollerante: «Non capisco quale turbamento vi crei il dibattito e il confronto in Aula – ha detto Locci – noi, nel rispetto del regolamento contestiamo l’impostazione oscurantista della legge , voi non avete dimostrato disponibilità al confronto, così non si aiuta l’economia della discussione. Non abbiamo paura di svolgere il nostro ruolo di oppositori, siamo pronti al dialogo ma al momento il giudizio rimane negativo».

E’ poi intervenuto l’ex presidente della Regione Ugo Cappellacci (Forza Italia) che ha espresso forti critiche sul metodo adottato dalla maggioranza nella predisposizione della legge: «All’inizio dello scorso anno l’assessore Erriu parlava di provvedimento pronto, come mai il segretario del Pd, a marzo 2015, ha ritenuto di dover convocare una riunione straordinaria sull’argomento? Evidentemente il percorso non era trasparente».

Cappellacci ha poi difeso il Piano Casa, adottato dalla sua Giunta: « Abbiamo fatto come la  Regione Puglia sulla base delle disposizioni nazionali – ha detto Cappellacci – la mia maggioranza ha intrapreso un percorso lungo di ascolto con i comuni, le associazioni di categoria e i sindacati. C’è stato un largo coinvolgimento delle parti sociali che non può essere dimenticato».

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha invece contestato il metodo adottato in Commissione «dove si è deciso a colpi di maggioranza» e ricordato la contrarietà dei sardi alla politica urbanistica della Giunta Soru. Zedda ha poi rivolto un appello al presidente Pigliaru e agli altri partiti di maggioranza: «Nessuno può imporre la linea al Consiglio, le decisioni devono essere proposte dalla Giunta e discusse in Aula».

Giuseppe Fasolino (Forza Italia), ha difeso il Piano Casa e addossato al PPR il mancato adeguamento dei PUC: «E’ arrivato il momento – ha detto Fasolino – di pensare a una norma complessiva che dia alle amministrazioni locali la possibilità di metter in campo gli strumenti più idonei per il governo del territorio». (Psp)

Il consigliere di Forza Italia Marco Tedde ha osservato che «l’atteggiamento della maggioranza è una foglia di fico con cui si cerca di accontentare qualcuno scontentando però tutti, a cominciare dalle categorie produttive». E’sbagliato poi, a giudizio di Tedde, «attribuire al presidente Cappellacci perfino l’origine di una crisi economica globale mai conosciuta prima, dimenticando che hanno funzionato sia il piano casa che il taglio dell’Irap; quello che non ha funzionato è stato invece il Ppr di Soru che ha impedito ai comuni di fare i Puc, come dimostrano i dati della Sardegna».

Il capogruppo di Area popolare Gianluigi Rubiu ha affermato che «la legge dimostra il peso ideologico negativo che la maggioranza ha voluto attribuire alla legge; per esempio, anche con gli ampliamenti consentiti nei centri storici solo dove risiedono persone disabili». Bisogna cercare di essere più credibili, ha esortato il consigliere, «non mi appassiona il tema di chi ha governato prima o dopo, questo è un metodo che porta ad allontanarsi dal merito dei problemi, mentre invece è necessario un ascolto reciproco fra maggioranza e opposizione».

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione il titolo primo della legge che il Consiglio ha approvato con 31 voti favorevoli e 20 contrari.

L’assemblea ha poi iniziato l’esame dell’art. 1.

Il consigliere Mario Floris (Sardegna) ha detto in apertura che «i più grandi avversari della politica sono i politici, siamo qui a discutere di cose che la gente e gli stessi consiglieri regionali non conoscono, mentre dovremmo ricordare che tutti abbiamo rispettato l’ambiente ed anzi siamo stati i primi al mondo, cosa di cui dovremmo essere orgogliosi». Invece, ha poi lamentato Floris, «continuiamo a dividerci sul null e sono sbigottito da quanto accaduto nel fine settimana; non mi impiccio dei problemi del partito ma segnalo l’allarme sulla reale capacità di Giunta e maggioranza di risolvere i veri problemi della Sardegna in materia urbanistica senza passare sotto le forche caudine di Soru, che da anni tiene sotto scacco uno dei settori primari della nostra Regione». Il braccio di ferro di Soru, ha commentato il consigliere, «è lo stesso del 2008 ed oggi si rimarca la stessa volontà vincolistica di allora, un dogma che mandò a casa la stessa maggioranza di centro sinistra nel 2008; sono conseguenze tristi e sarebbe meglio ripartire da zero, perché i veti di Soru ignorano il dramma dell’edilizia in Sardegna ma il Consiglio ha dovere di dare risposte alle comunità locali ed in questo momento occorre una virata radicale».

Il consigliere Marcello Orrù (Psd’Az) ha detto che «proprio sul piano degli indirizzi generali la legge mostra la corda ed ingenera il massimo della confusione; la Giunta e la maggioranza vogliono bloccare l’edilizia per altri 10 anni con un sistema di divieti, vincoli e punizioni, rinnegando gli stessi concetti espressi nella relazione di maggioranza e soprattutto segnando un grave ritorno al passato, danno più grave nel Nord Sardegna dove allora chiuse una azienda su due nel settore edilizio». Orrù ha inoltre sottolineato che l’annullamento del piano paesaggistico è stato molto grave «perchè avrebbe dato respiro al comparto; ora parti della maggioranza dicono che nell’urbanistica devono essere coinvolti i comuni a cominciare dalle zone agricole, c’è qualcuno che per fortuna ha un minimo di buon senso ma la legge si rivela purtroppo incapace di replicare il piano casa mettendo in piedi un meccanismo macchinoso e problematico». Fermiamoci, ha consigliato in conclusione il consigliere sardista, «per lavorare a fondo sul merito e lavorare per una riforma organica che dia davvero risposte ai sardi».

Il consigliere Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda) si è detto convinto che la finalità dell’articolo sia più che condivisibile. E’vero, ha riconosciuto, «che il Ppr non risolve granché, ci vorrebbe una nuova legge urbanistica prima di questa che, in effetti, è solo un nuovo piano casa». Purtroppo, ha lamentato Anedda, «dopo cinque anni la situazione delle imprese è drammatica soprattutto per il carico dell’invenduto; significa che non è stata una buona terapia perché bisogna non solo indicare cosa si può costruire e cosa no, ma soprattutto perché».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha commentato l’andamento del dibattito affermando che «come disordine mentale siamo arrivati al massimo e lo dimostrano le contraddizioni interne alla maggioranza; Federalberghi ha definito i politici dilettanti accomunando tutti ma rivolgendosi in realtà alla maggioranza ma oltre a quel dilettantismo c’è anche il dilettantismo legislativo di cui questa legge è un esempio emblematico». Entrando nel dettaglio del testo, Cherchi ne ha evidenziato la contraddittorietà perché si mischiano questioni edilizie, urbanistiche e paesaggistiche e, quanto alla semplificazione, ci si limita a recepire norme nazionali (peraltro certamente migliori di questa, senza però dire niente di nuovo e di buono». Anche noi, ha concluso il consigliere, «abbiamo la necessità di individuare le migliori soluzioni per il territorio ma per questo serve l’unità del Consiglio e non i diktat di Soru».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) entrando nel merito della legge ha espresso l’opinione che «che le finalità enunciate stridono con il contenuto mentre nel fare le leggi dovremmo tutti calarci nella realtà di ogni giorno e proprio questa è la grande occasione mancata». Soffermandosi sull’art.6 che prevede la cosiddetta Scia Cossa ha sottolineato che, da una parte, «si trasferisce la responsabilità delle certificazioni degli enti pubblici ai tecnici che ne assumono piena responsabilità anche sul piano penale, poi la mano pubblica fa rientrare tutto dalla finestra richiedendo documenti indispensabili per iniziare i lavori ma delle due l’una: o si fa la Scia o si chiedono le autorizzazioni, altrimenti tanto vale richiedere il permesso di costruire». In questo contesto, ha continuato, «i pochi che faranno un intervento saranno solo quelli obbligati a farlo, gli unici in grado di sopportare un calvario del genere; bisogna ricordare che la burocrazia non nasce dal nulla, nasce da norme malfatte come questa anche perché, fra l’altro, si chiamano le stesse cose con un nome diverso a seconda dell’applicazione della normativa nazionale o regionale».

Il consigliere di Sel, Francesco Agus, ha indicato nella risorsa ambientale e nel suolo “l’ultima risorsa strategica” nella disponibilità dei sardi, per affrontare le sfide del futuro. L’esponete della maggioranza ha dunque ribadito la necessità di cautela e di scelte ponderate perché, così ha dichiarato, «non dobbiamo pregiudicare il futuro possibile». Agus ha quindi affermato la necessità di cautela e confronto nell’esame di quelle parti del provvedimento che riguardano l’edificabilità nelle aree costiere e gli investimento in agro, evidenziando come serva tenere in considerazione il ruolo sempre più determinante del comparto agricolo anche in Sardegna.

A giudizio di Agus il provvedimento in discussione non può essere considerato tra quelli utili a programmare lo sviluppo e la conferma di tale affermazione, così ha spiegato il consigliere di Sel, deriva dal constatare come neppure il piano casa di cui il centrodestra invoca la proroga, lo sia stato per l’economia dell’Isola. «I paesi e le città si spopolano – ha aggiunto Agus – perché non c’è il lavoro e non perché non ci sono cubature da realizzare, così come il comparto edile tornerà ad essere da traino quando sarà risolto il problema dell’occupazione». Francesco Agus ha concluso affermando che le disposizioni contenute nel Dl 130 e nelle modifiche al testo presentate dalla Giunta, rispondono ai bisogni dell’oggi e sono utili a disincentivare la politica delle deroghe urbanistiche.

Il consigliere di Forza Italia, Giuseppe Fasolino, ha manifestato apprezzamento per i contenuti e i toni dell’intervento del consigliere Mario Floris e ne ha sottolineato lo spirito costruttivo e superpartes. L’esponente della minoranza ha rimarcato ulteriormente che le audizioni in commissione si siano svolte su un testo che è completamente differente da quello che è all’esame dell’Aula ed ha domandato, in tono polemico, alla maggioranza quanti e quali osservazioni formulate dagli organi professionali abbiano trovato accoglimento nel Dl 130. Giuseppe Fasolino ha quindi difeso il Pps approvato dalla Giunta Cappellacci e cancellato dell’esecutivo Pigliaru ed ha così replicato alle affermazioni del consigliere Agus in merito alle deroghe: «Le deroghe previste nel Pps di Cappellacci non erano arbitrarie come lo sono le intese normate dal Ppr di Soru».

 Vaucher Olbia  17_03_2014_ 005Vaucher Olbia  17_03_2014_ 003

Nella sala conferenze Expo del comune di Olbia, alla presenza della presidente dell’Auser Sardegna, Franca Cherchi, dell’assessore ai servizi sociali del comune di Olbia, Rino Piccinu, del presidente dell’Auser di Olbia Paolo Carboni e del coordinatore provinciale, Rita Orecchioni, sono stati distribuiti 48 voucher del valore di 500,00 euro. A più di un anno dall’alluvione che ha sconvolto la città di Olbia, continuano ad arrivare attestati di solidarietà nei confronti della popolazione.

Per aiutare gli alluvionati sardi, l’Auser nazionale ha dato il via a una sottoscrizione su tutto il territorio italiano rivolta ai suoi iscritti. In totale, l’associazione ha raccolto 30 mila euro: 24mila sono stati destinati ad Olbia, 6 mila ad altri paesi sardi.

Questa mattina abbiamo consegnato i voucher a 48 famiglie – ha detto Franca Cherchi, presidente Auser Sardegna -. I nominativi ci sono stati forniti dall’Assessorato alle politiche sociali del comune di Olbia e sono persone che, fino ad oggi, non avevano ricevuto nessun aiuto. Sappiamo che 500 euro non sono tantissimi, però potranno essere spesi per comprare beni di prima necessità come frigoriferi, lavastoviglie, mobili“.

I voucher potranno essere spesi nell’ipermercato Auchan di Olbia.

L’Auser è una grandissima associazione di volontariato e di promozione sociale, impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e a valorizzare il loro ruolo nella società.

Oggi l’Auser ha oltre 1.500 sedi sparse in tutta Italia, conta 300.000 iscritti e 40.000 volontari su tutto il territorio nazionale. In Sardegna è costituita da 56 sedi e da oltre 11.000 iscritti.

Venerdì 20 marzo, presso la sala Anfiteatro della Regione Sardegna, in via Roma 253, a Cagliari, si terrà il seminario “Fonti energetiche rinnovabili ed efficienza energetica: conoscere il contesto normativo, i percorsi autorizzativi e i soggetti coinvolti per investire con successo in Sardegna”. L’evento è organizzato dallo Sportello Energia di Sardegna Ricerche con la collaborazione degli assessorati regionali dell’Industria e della Difesa dell’ambiente.

Aprirà i lavori Gianluca Cocco, dirigente dell’assessorato regionale della Difesa dell’ambiente, con una relazione sulle politiche di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica della Regione Sardegna che darà particolare rilievo alle procedure di valutazione ambientale. Seguiranno gli interventi di Annalisa Abis e Maria Francesca Muru, dell’Assessorato regionale dell’Industria, che illustreranno procedure relative all’Autorizzazione unica per impianti FER di competenza regionale, i procedimenti autorizzativi di competenza comunale e l’iter per gli interventi di efficientamento energetico.

Modera i lavori Carlo Usai, dello Sportello Energia, che potrà rispondere a eventuali domande sul bando di Sardegna Ricerche “Microincentivi per check-up energetici nelle imprese”. Il bando, che resterà aperto fino al prossimo 30 aprile, offre fino a 4.000 euro di contributo alle imprese regionali per l’acquisizione degli audit energetici.

La partecipazione al seminario è libera e gratuita, previa iscrizione online.

Il bando “Microincentivi per check-up energetici nelle imprese”.

Il nuovo bando di Sardegna Ricerche mette a disposizione delle imprese operanti in Sardegna una dotazione finanziaria di 200.000 euro per l’esecuzione di check-up energetici. L’obiettivo dell’intervento è dotare le imprese regionali di strumenti e misure per razionalizzare i propri consumi energetici creando un’opportunità economica che si possa tradurre in un vantaggio competitivo durevole.

Sono ammessi al finanziamento i servizi di consulenza per la redazione di check-up delle performance energetiche di un’impresa. Ogni impresa potrà beneficiare di un contributo a fondo perduto pari all’80% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 4.000 euro.

Beneficiarie del bando sono le imprese aventi sede operativa in Sardegna, attive da almeno 2 anni, ad eccezione di quelle escluse dal Regolamento (UE) n. 1407/2013 sugli aiuti “de minimis”. L’intervento è finanziato dal POR FESR Sardegna 2007-2013, Asse VI “Competitività”.

L’intervento è attuato mediante procedura “a sportello”, seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e fino all’esaurimento delle risorse.

L’assessorato regionale dei Lavori pubblici ha riaperto i termini per la ripartizione ai Comuni del fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Il fondo è finalizzato alla concessione di contributi per sanare la morosità incolpevole degli inquilini di alloggi in locazione, destinatari di un atto di intimazione di sfratto per morosità causata dalla perdita o dalla consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare.

I Comuni che hanno già provveduto alla trasmissione del fabbisogno procedono con la riapertura dei termini delle precedenti procedure concorsuali, aggiornando i relativi bandi 2014. Gli altri Comuni che dimostrino gravi situazioni di disagio abitativo ricadenti nella fattispecie degli sfratti per morosità incolpevole, avviano le procedure concorsuali per individuare i soggetti aventi titolo ai benefici per le situazioni di morosità incolpevole.
Entro la data del 15 maggio 2015 i Comuni devono trasmettere tramite pec il bando comunale, il provvedimento di approvazione della graduatoria e l’ammontare del fabbisogno utilizzando l’apposita modulistica predisposta dall’Assessorato.

L’assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato l’avviso per la presentazione delle manifestazioni di interesse degli istituti di istruzione secondaria di II grado della Sardegna all’iniziativa “FSE- Fai scuola con l’Europa” e al torneo “Europlay – Giochi d’Europa 2015”.

L’obiettivo dell’iniziativa è stimolare la conoscenza reciproca attraverso la competizione sportiva e sensibilizzare i giovani sull’identità e i valori comuni dell’Europa e, in particolare, rafforzare nelle giovani generazioni la conoscenza e la consapevolezza dei diritti di cittadinanza europea e favorire il loro senso di appartenenza ad un’unica entità politica, sociale e culturale, contribuendo in questo modo alla formazione del cittadino europeo.

Il torneo, caratterizzato da gare di pallacanestro, pallavolo, calcio a 5, vedrà la partecipazione di 28 squadre, ciascuna delle quali, in rappresentanza di una nazione europea, ne vestirà i colori. Gli Istituti d’istruzione secondaria di II grado coinvolti sono 28, 25 del territorio regionale e 3 di altri paesi europei.

Gli Istituti provenienti dalla Sardegna saranno selezionati sulla base della ripartizione provinciale, la tipologia classe e dell’ordine di arrivo delle candidature e ognuno rappresentato da una squadra composta da un gruppo di 12 alunni. I tre istituti europei saranno individuati in base al criterio della partecipazione a precedenti progetti europei, la tipologia di classe e l’ordine d’arrivo delle candidature.
Ad ogni componente delle prime tre squadre di ogni disciplina verranno consegnati i seguenti premi:
– I classificata: videocamera HD d’avventura;
– II classificata: city bike;
– III classificata: iPod shuffle.
Verrà inoltre assegnato un premio fair play, consistente in un buono acquisto per materiale didattico, alla squadra che avrà dimostrato una buona condotta e un atteggiamento sportivo dentro e fuori dal campo da gioco, valutati anche in base al minor numero di provvedimenti disciplinari.
La manifestazione si terrà a Cagliari l’11 maggio 2015.

E’ stato pubblicato il bando 2015 per la selezione dei volontari da impiegare in progetti di servizio civile nazionale.
I posti disponibili per i progetti presentati dagli enti regionali e approvati dalla Regione Sardegna sono 440, inoltre si devono aggiungere i posti disponibili sulla base dei progetti degli enti iscritti all’ albo nazionale aventi sede in Sardegna.
Possono partecipare alla selezione i ragazzi e le ragazze che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e non superato il ventottesimo anno (28 anni e 364 giorni) alla data di presentazione della domanda.
Il servizio civile ha una durata di 12 mesi e al volontario è riconosciuto un assegno mensile di 433,80 euro.
Gli interessati dovranno inviare la domanda di partecipazione all’ ente che realizza il progetto prescelto entro le ore 14.00 del 16 aprile 2015.
Tutte le informazioni possono essere richieste presso gli enti titolari dei progetti o consultate sui rispettivi siti internet.

Grazie alla Rete Nazionale dei Cammini, a cui aderisce l’Associazione Onlus Pozzo Sella per il Parco Geominerario, il Cammino Minerario di Santa Barbara è stato inserito su Verybello, il sito ufficiale del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo per EXPO2015 che in poco tempo ha fatto registrare quasi 3 milioni di contatti.

Per giungere a questo importante risultato, che porta alla ribalta internazionale lo straordinario patrimonio storico, culturale, ambientale e religioso connesso alla millenaria epopea mineraria della Sardegna che si può scoprire lungo gli antichi cammini minerari del Sulcis Iglesiente Guspinese, l’Associazione Pozzo Sella ha seguito semplicemente la procedura ordinaria prevista dal Ministero e indicataci dalla Rete Nazionale dei Cammini con la presentazione in più lingue di un itinerario e di un evento ad esso collegato.

Cliccando su http://verybello.it/e/1300?lang=it è ora possibile avere in 6 lingue (italiano, inglese, spagnolo, tedesco, russo e cinese) le principali informazioni sul Cammino Minerario di Santa Barbara con la mappa dell’itinerario che si potrà percorrere in 24 tappe su una lunghezza di quasi 400 km e le bellissime immagini del fotografo nuorese Luigi Manca che l’Associazione Onlus Pozzo Sella ringrazia per aver consentito di utilizzarle con lo stesso spirito di gratuità con il quale i volontari dell’Associazione Pozzo Sella hanno lavorato per ideare, progettare e dare avvio alla costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara.

«Si tratta di un importante risultato – sottolinea Giampiero Pinna, presidente dell’Associazione Onlus Pozzo Sella – in vista della presentazione ufficiale del Cammino che potrà essere effettuata in più occasioni agli operatori internazionali nell’ambito di EXPO 2015 grazie all’impegno che proprio in questi giorni stanno dedicando i Comuni interessati e la Regione Sarda per dare attuazione al Protocollo d’intesa per la costruzione e la gestione del Cammino Minerario di Santa Barbara.»

Miniera Monteponi 1 copia