18 July, 2024
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Iglesias 13 copia

Il comune di Iglesias ha pubblicato il bando di concorso per l’aggiornamento della graduatoria generale e delle sub graduatorie finalizzate all’assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (E.R.P.) a canone sociale, di nuova edificazione o recuperati, che si rendano disponibili.

Al bando possono partecipare sia i nuovi aspiranti all’assegnazione di alloggio E.R.P., sia i soggetti già iscritti nella vigente graduatoria, in possesso dei requisiti richiesti.

Le domande di partecipazione al concorso, a pena di esclusione, devono essere:

• redatte esclusivamente sugli appositi moduli che saranno resi disponibili:

– presso l’Ufficio Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Iglesias, nella Via Isonzo;

– nel Sito Internet www.comune.iglesias.ca.it 

• complete di marca da bollo da € 16,00;

• indirizzate al Comune di IGLESIAS e trasmesse, entro il 13 aprile con le seguenti modalità:

– spedizione per P.E.C. al seguente indirizzo: protocollo.comune.iglesias.ca.it – consegna presso l’ufficio protocollo del Comune di Iglesias, nella via Isonzo;

–  spedizione per raccomandata con ricevuta di ritorno al seguente indirizzo: Comune di Iglesias Ufficio Edilizia Residenziale Pubblica, Via Isonzo n° 7, 09016 Iglesias.

«Il gruppo di “Area popolare sarda” ha presentato una serie di emendamenti al Dl 130 con lo scopo di migliorare un testo che continua a suscitare polemiche anche all’interno della stessa maggioranza. Sull’intero provvedimento sarebbe dunque auspicabile una più ampia riflessione da parte della Giunta che deve tenere conto dell’efficacia delle norme approvate, al livello nazionale, con il “decreto Milleproroghe”. Norme che appaiono più avanzate rispetto a quelle contenute nel disegno di legge pensato dalla Giunta lo scorso autunno.»

Lo ha detto, poco fa, Gianni Tatti, consigliere regionale del gruppo UDC – Area Popolare Sarda, vicepresidente della commissione Urbanistica, in merito all’esame del disegno di legge sulle nuove norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia.

Maialetti allo spiedo 2

Non si placano le polemiche sul divieto di esportazione dei maialetti dalla Sardegna e quindi sull’impossibilità di proporre una delle più pregiate specialità isolane in occasione di Expo 2015.

«E’ inammissibile che vengano cancellate le nostre tradizioni con il divieto di mettere in vetrina il tipico maialetto sardo in occasione di un evento internazionale come l’Expo – denuncia Gianluigi Rubiu, consigliere regionale del gruppo UDC – Area Popolare Sarda -, un appuntamento che vedrà protagonista il cibo. Peccato che si rischia di assistere ad un paradosso senza nessuna logica. Si potranno degustare, infatti, i piatti a base di coccodrillo dello Zimbabwe ma non la carne di maiale made in Sardinia. Una prelibatezza che rientra nella nostra cultura.»

Il divieto è stato confermato dal ministero della Salute, a causa del morbo della peste suina. Gianluigi Rubiu ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Giunta regionale Pigliaru, contenente la richiesta di revocare il divieto.

«Se si continuasse a precludere il suino sardo ai milioni di visitatori che da maggio sbarcheranno a Milano all’Expo – sottolinea Rubiu -, si tratterebbe dell’ennesimo schiaffo all’identità ed alle tradizioni isolane, visto che nel corso del meeting sarà possibile assaggiare persino piatti con leccornie come scarafaggi o altri insetti.»

«Si potrebbe ovviare con i porcetti termizzati e con altri metodi destinati a garantire la sicurezza alimentare dell’esercito di turisti in concomitanza dell’evento – aggiunge Rubiu – occorre rimuovere questa discriminazione illogica promuovendo le pietanze tipiche isolane in occasione dell’Expo. La mancata partecipazione sarebbe un danno per le tantissime aziende del settore, che si vedrebbero private di una vetrina mondiale.»

L’Autorità di Gestione del Fondo Sociale Europeo ha indetto un concorso-video, denominato “Se mi lasci non cresci” rivolto agli studenti delle classi II, III e IV degli Istituti Superiori dell’Isola con l’obiettivo di favorire la crescita e la consapevolezza di una coscienza circa l’importanza della cultura europea e per una sensibilizzazione sul valore dell’istruzione e della frequenza scolastica orientata, nel contempo, alla prevenzione dei fenomeni di abbandono e dispersione scolastica.
il concorso è strutturato in due sezioni:
Sezione 1 – “Quanto sei bella” rivolto agli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore di II grado con l’obiettivo di realizzare un elaborato multimediale (cortometraggio, video) della durata massima di 1,5 minuti con caratteristica di “spot-pubblicitario” rivolto ai propri coetanei, volto a trasmettere l’importanza della scuola e della partecipazione attiva con l’obiettivo di trasmettere il valore educativo e formativo delle attività scolastiche.
Sezione 2 – “Come ti vorrei” rivolto agli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore di II grado caratterizzati da un alto tasso di abbandono e dispersione (autocertificato dal dirigente scolastico) con l’obiettivo di realizzare un elaborato multimediale (cortometraggio, video) della durata massima di 1,5 minuti con caratteristica di “spot-appello” rivolto alle Istituzioni, con cui manifestare le opportunità che i giovani e le loro famiglie si attendono dal Fondo Sociale Europeo al fine di rendere la scuola migliore, più stimolante e attrattiva, così ridurre il rischio dello scoraggiamento e del conseguente abbandono.
L’evento di lancio che si terrà a Cagliari il 12 maggio, realizzato in forma di serata-spettacolo animata da artisti, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni europee e regionali, vedrà anche la premiazione dei due migliori video (uno per ciascuna sezione) e i 10 allievi (5 per ogni sezione) dei gruppi vincitori avranno l’opportunità di visitare e conoscere direttamente le sedi delle istituzioni comunitarie, accompagnati dai loro docenti referenti.
Le domande di partecipazione al concorso, redatte utilizzando la modulistica appositamente predisposta, dovranno essere inviate dal 17 al 26 marzo 2015 tramite posta elettronica certificata (PEC) al seguente indirizzo: lav.fse@pec.regione.sardegna.it

Piazza Mercato Carbonia

Il comune di Carbonia ha presentato ieri agli operatori commerciali di Piazza Ciusa, del mercato civico e del mercatino settimanale, presso la Sala polifunzionale di Piazza Roma, il progetto di riqualificazione di Piazza Ciusa. All’incontro hanno partecipato il sindaco Giuseppe Casti, gli assessori Franco Manca, Mauro Esu e Giampaolo Puddu, il comandante della Polizia locale, Andrea Usai e l’Ingegnere Mario Mammarella.

Nell’intervento introduttivo, il Sindaco ha ricordato che il comune di Carbonia è uno dei tre comuni sulcitani ad aver ottenuto il finanziamento da parte della Regione Sardegna, a valere sui fondi comunitari POR FESR 2007-2013, per i progetti rientranti nelle opere di immediata cantierabilità. Il progetto per la riqualificazione di piazza Ciusa, del valore complessivo di 400.000 euro, è stato finanziato insieme a quello relativo alla riqualificazione tecnologica e l’efficientamento energetico di parte dell’impianto di illuminazione pubblica del comune di Carbonia, del valore complessivo di 1.300.000 euro.

Il sindaco ha spiegato che l’Amministrazione intende procedere alla riqualificazione della Piazza, con lavori da concludere e rendicontare entro settembre, nel pieno rispetto delle esigenze dei commercianti di una delle aree più importanti della città. Il Sindaco ha precisato che, una volta conclusi i lavori, la Piazza non sarà chiusa al traffico, ma resterà esattamente com’è. Durante la realizzazione dei lavori, sarà trovata una collocazione provvisoria per il mercatino settimanale.

L’ingegner Mammarella ha illustrato ai presenti le linee guida del progetto che si pone come obiettivo e finalità: favorire la rinascita di un Centro Commerciale Naturale come punto di riferimento per uno sviluppo delle attività socioeconomiche nel rispetto, valorizzazione e recupero del patrimonio esistente; aumentare il livello di sicurezza per i pedoni con l’abbattimento delle barriere architettoniche; dare un contributo al completamento della riqualificazione del sistema delle piazze di Carbonia, valorizzando il patrimonio architettonico della città. I lavori consistono nella creazione di un “salotto urbano”, capace di accogliere cittadini e clienti degli esercizi commerciali, attraverso l’ampliamento dei nuovi spazi pedonali, ad oggi sostanzialmente delimitati dai portici. La definizione di nuovi spazi pedonali sarà ottenuta riducendo l’ampia sede veicolare, in corrispondenza del grande spazio vuoto di piazza Ciusa. I nuovi spazi saranno  pavimentati con lastre di granito grigio, sia nell’area sotto i portici, sia negli spazi antistanti, dove saranno collocate le panchine, i pali luminosi, gli alberi e ulteriori elementi di arredo urbano. I lavori prevedono l’abbattimento delle barriere architettoniche, grazie alla geometria dei nuovi spazi pavimentati e grazie all’inserimento di alcuni accessi che daranno la possibilità di raggiungere più facilmente gli spazi dei portici, che sono oggi delimitati dai gradini. E’ previsto inoltre l’inserimento di “maniglioni” corrimano (particolarmente indicati per gli anziani, i bambini e i cittadini con problemi di mobilità), per favorire la mobilità e l’accesso ai portici attraverso le scale.

Gli operatori commerciali presenti hanno chiesto alcuni chiarimenti e fornendo anche alcuni suggerimenti che sono stati accolti. Il sindaco e l’Amministrazione comunale hanno dichiarato la massima disponibilità a proseguire nel dialogo per affrontare alcune problematiche come ad esempio quella relativa ai parcheggi. Il sindaco Casti ha ringraziato i presenti e invitato tutti a proseguire il percorso intrapreso con lo stesso spirito collaborativo emerso nella riunione.

La mostra  “Sa pippia cun s’ou e is coccoeddus” ha ricevuto il riconoscimento quale evento più votato all’interno del premio Italive 2014, promosso da Codacons, con la partecipazione di “Autostrade per l’Italia” e con la collaborazione di Coldiretti.

La mostra di pani pasquali del Sulcis Iglesiente, allestita nel mese di aprile del 2014 presso la lampisteria della Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, è stata organizzata dalla sezione antropologica del Museo del carbone, diretta dalla prof.ssa Paola Atzeni, con la collaborazione del comune di Carbonia, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e dell’Università degli studi di Cagliari.

La Mostra era divisa in due sezioni, una riservata ai prodotti artigianali dei panifici, l’altra dedicata alle produzioni familiari. “Sa pippia cun s’ou e is coccoeddus” aveva come obiettivo il far conoscere, ad un pubblico sempre più ampio, i modi di vivere la Pasqua che hanno storicamente caratterizzato le famiglie operaie (in cui le donne producevano questi pani) e quelle cittadine che avevano relazioni con gli ambienti rurali, da cui ricevevano i pani del buon augurio. I 72.007 voti ottenuti sul portale Italive.it (contro una media di 2/3.000 voti ottenuti dagli altri eventi) dimostrano il pieno raggiungimento dell’obiettivo.

«Ringrazio gli organizzatori della Mostra che hanno contribuito a portare il nome della Città, del Centro Italiano della Cultura del Carbone (CICC) e delle tradizioni della città e del territorio, al di fuori dei confini sulcitani e regionali – ha detto Loriana Pitzalis, assessore della Cultura del comune di Carbonia -. Il premio dimostra ancora una volta come la cultura sia strumento di trasmissione dei tratti peculiari di un popolo e mezzo per far conoscere il nostro territorio.»

Pippias-cun-s.ou_

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

I consiglieri regionali Pietro Cocco (Pd), Piero Comandini (Pd) e Daniele Cocco (Sel) questa mattina hanno presentato una proposta di legge Pd-Sel per la riorganizzazione ed il funzionamento delle compagnie dei barracelli.

La finalità  è che il barracello del futuro debba diventare un professionista della sicurezza territoriale, capace di intervenire in contesti diversificati in collaborazione con i comuni e le autorità di pubblica sicurezza.

«Quello dei barracelli – ha detto in apertura Pietro Cocco – è un corpo che ha una grande storia in Sardegna e la nostra proposta inserisce in questa tradizioni alcune innovazioni importanti: fra tutte la definizione di polizia locale con competenza su tutto il territorio regionale, la professionalizzazione degli operatori e l’estensione dei compiti istituzionali.»

«Il ruolo delle compagnie dei barracelli – ha poi sottolineato Piero Comandini – è più attuale che mai perché già oggi, di fatto, svolgono nella nostre campagne e soprattutto nelle zone interne attività importanti che vanno potenziate: difesa e salvaguardia del territorio, prevenzione degli incendi, dell’inquinamento e del dissesto idro-geologico in collaborazione con altre autorità regionali e nazionale.»

«Dopo 27 anni – ha aggiunto il consigliere del Pd – c’era la necessità di modificare in modo radicale le legge istitutiva introducendo in modo particolare nuovi requisiti di accesso al corpo e di progressione interna e percorsi di formazione professionale.»

Secondo il capogruppo di Sel Daniele Cocco, inoltre, «la nuova legge si inserisce positivamente in un contesto molto delicato che riguarda le nostre zone interne, dove lo Stato sta purtroppo abbandonando molti presidi di legalità: è essenziale, quindi, integrare e sviluppare il sistema di sicurezza con persone che conoscono molto bene il territorio e sanno come e dove intervenire». Cocco, dopo aver auspicato che il Consiglio regionale approvi la legge in temi brevi, ha messo l’accento sulla possibilità di utilizzare la scuola di Polizia Di Bono per le attività formative delle compagnie dei barracelli ed ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dall’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, sia per la predisposizione dei nuovi regolamenti comunali sulla materia che, in prospettiva, per dotare il corpo di una uniforme unica in tutta la Sardegna.

All’incontro ha partecipato anche Giuseppe Vargiu, presidente dell’Unione Barracelli, che ha ringraziato i i rappresentanti delle istituzioni regionali per aver voluto coinvolgere la categoria. «Siamo 5.300 in tutta l’Isola suddivisi in oltre 150 compagnie – ha detto Vargiu – ora in qualche modo siamo solo vedette ma sappiamo di poter fare molto di più per garantire la sicurezza delle nostre campagne con una presenza ancora più costante sul territorio ed un ruolo che, con la nuova legge, potrà essere molto più incisivo».

Oltre ai finanziamenti dei comuni, le spese della compagnie dei barra calli sono coperte dalle Regione con uno stanziamento di circa 4.5 milioni l’anno, confermato nella finanziaria 2015. La somma comprende sia le spese generali e di funzionamento, sia le premialità che vengono assegnate a ciascuna compagnia sulla base di una valutazione quantitativa e qualitativa dei servizi svolti.

Ospedale Santa BarbaraOspedale Sirai Carbonia

Il prossimo 30 marzo la sala della Sotacarbo della Grande Miniera di Serbariu ospiterà un convegno regionale sulla Sanità intitolato “Progettare, Costruire, Organizzare l’Ospedale del III Millennio”.

Al convegno parteciperanno, tra gli altri, l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ed il Direttore Generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi, oltre a relatori di rilievo nazionale provenienti dalla Toscana e dall’Emilia Romagna.

Tra Tunisi e il Sulcis Iglesiente, 4 musicisti, 3 artisti, 2 attori e 1 regista si incontrano per condividere e incrociare idee ed esperienze, con il progetto “So Close”.

Il progetto mira a creare e favorire condizioni di cooperazione tra persone di culture e mentalità diverse, che si ritrovano a vivere nella stessa area geografica e che, pur non condividendo gli stessi problemi, percorrono comunque la strada dell’integrazione. Il progetto nasce da un’idea di Cherimus, Sardegna (www.cherimus.net) e Mass’art, Tunisi, associazioni che promuovono lo sviluppo locale attraverso l’arte contemporanea e che si sono incontrate grazie al programma tandem-shaml/”Tandem/Shaml, che mira a creare collaborazioni di lungo termine fra organizzazioni culturali provenienti da Europa e Paesi Arabi.

Il percorso immaginato da “So Close” apre un dialogo sulle aspettative e i desideri degli immigrati e sugli equivoci che portano al loro isolamento e respingimento. Partendo dal confronto con le storie di coloro che sono riusciti a costruirsi una vita in Sardegna e di coloro che sono stati costretti a rientrare in Tunisia per ricominciare, si coinvolgeranno le comunità locali per raccogliere storie, musica e immagini.

Il progetto corre lungo il filo della musica e del teatro, per raccontare le storie più recenti del “mare in mezzo alle terre”, barriera invalicabile e mortale, vicolo cieco, dove il dialogo fra le due culture pare essersi interrotto. L’idea è quella di utilizzare teatro e musica per costruire un ponte fra le due culture. Salah Hammouda, Hatem Boukesra e Sawsan Louati di Mass’Art, coadiuvati da Matteo Rubbi e Carlo Spiga di Cherimus, hanno realizzato due settimane di laboratori che hanno coinvolto 50 bambini di Perdaxius, per inventare uno spettacolo che sarà presentato mercoledì 18 marzo nella piazza del paese. I musicisti Maurizio Marzo e Francesco Medda di Cagliari con Amin Makni ed Aymen Makni di Tunisi hanno collaborato alla realizzazione di nuove sonorità musicali fra Sardegna e Tunisia. Parallelamente è stato realizzato un documentario che racconta l’incontro fra Cherimus e Mass’Art e un videoclip musicale.

“So Close” avrà il suo momento finale a Bologna, dal 20 al 22 marzo, nella tre giorni dedicata agli eventi conclusivi del progetto Tandem/Shaml, organizzata dal Teatro dell’Argine di San Lazzaro. Si comincerà venerdì 20 con una videoproiezione presso il Centro Interculturale Zonarelli, curata dall’associazione tunisina Mass’Art, per poi proseguire sabato 21 con un evento diffuso in città grazie alla collaborazione fra Cherimus, una radio locale e le comunità sarde e tunisine presenti in città. Domenica 22, infine, ci sarà una performance musicale sardo-tunisina alla Cantina Bentivoglio, così che tutte le storie raccolte, la musica suonata e le immagini prodotte tra Tunisi e il Sulcis possano rivivere, portando questa esperienza di vicinanza e scambio il più lontano possibile.

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Ignazio Locci 1 copia

Uffici pubblici che non comunicano tra loro e con gli utenti, procedure incerte e farraginose, pratiche camaleontiche e giovani in balia di una burocrazia incancrenita. Risultato: ottenere una licenza edilizia e accedere alle agevolazioni mutuo concesse alle giovani coppie a norma della Legge Regionale 32/85, può diventare un’odissea, capace di far saltare i nervi anche ai più pazienti. Perché in Sardegna, mettere su casa passando per le procedure di favore a disposizione delle nuove generazioni, è un vero e proprio incubo: dalla presentazione di richiesta della licenza edilizia all’ottenimento del contributo economico trascorre come minimo un anno, sempre se si è fortunati.

Per assicurarsi la licenza edilizia si va incontro a un iter scoraggiante, considerato che talvolta le competenze sono suddivise tra Comune, Provincia e ufficio per l’autorizzazione paesaggistica. Se inoltre si considera che spesso ci si deve rapportare a personale impreparato che rimbalza l’utente tra i diversi uffici e chiede integrazioni alla documentazione rigorosamente a rate, allora si capisce quanto possa risultare difficoltoso ottenere la licenza per poi inoltrare domanda di acceso al mutuo prima casa.

Ma quando, con in tasca l’autorizzazione a costruire, tutto sembra filare liscio, ecco che arrivano gli ostacoli della procedura regionale per la concessione del mutuo, tra banche che chiedono cifre da usura per contrarre l’assicurazione da incendio e scoppio – obbligatoria – per l’abitazione (rate anche da 151 euro all’anno oltre a quella del mutuo, naturalmente), e uffici regionali evidentemente impreparati che forniscono comunicazioni insufficienti e in alcuni casi sbagliate.

Per non parlare delle incoerenze della legge regionale 32/85, che se da una parte richiede la certificazione delle pubblicazioni di matrimonio che hanno validità semestrale, dall’altra concede un anno di tempo per contrarre matrimonio.

La questione tuttavia più paradossale è che il tasso di interesse che verrà applicato al mutuo non può essere definito al momento della stipula dell’atto notarile, bensì una volta che la casa verrà terminata e si darà inizio al piano di ammortamento. Insomma, è come se si firmasse una cambiale in bianco. E ciò non sembra propriamente un’agevolazione concessa a chi, pur tra mille difficoltà, decide di imbarcarsi nell’avventura di costruirsi un’abitazione in cui mettere su famiglia.

Alla luce di quanto esposto, è certo che la Giunta regionale deve necessariamente mettere mano alla procedure suddette nell’intento di snellire la burocrazia, nonché rivedere alcuni aspetti della legge regionale 32/85. Al giorno d’oggi, visti i tempi che corrono, decidere di accendere un mutuo per edificare la propria casa è sicuramente un rischio. Per questo la politica ha il dovere di venire incontro a chi stabilisce di fare quella che a tutti gli effetti è una scommessa con un alto tasso di rischio.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia