19 July, 2024
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Filippo Spanu 4 copia

Il capo di Gabinetto della Presidenza della Regione, Filippo Spanu, questa mattina ha incontrato una delegazione di quindici sindaci giunti da tutta la Sardegna per protestare contro il Piano di dimensionamento scolastico varato dalla Regione. Il presidente Francesco Pigliaru non era presente perché impegnato a Roma per incontri istituzionali. Filippo Spanu, accompagnato dal capo di Gabinetto dell’Assessorato alla Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena, ha assicurato ai sindaci la «massima attenzione del presidente Pigliaru e dell’assessore Claudia Firino, sottolineando che la programmazione territoriale è alla base del rilancio degli enti locali, ed occorre un dialogo tra Comuni confinanti per trovare soluzioni condivise».
L’assessore Claudia Firino, che aveva già incontrato i sindaci in precedenti occasioni, nel pomeriggio ha sottolineato che «il Piano di dimensionamento non chiude le scuole ma le organizza per offrire un’istruzione di qualità. Mettiamo le scuole al centro del territorio, in un’ottica pluricomunale poiché abbiamo una visione concreta e globale delle problematiche che riguardano l’interno della Sardegna. Sappiamo che solo elevando il livello della scuola potremo creare lavoro e agire sullo spopolamento. Le pluriclassi saranno dunque gradualmente abolite, secondo criteri condivisi e con la creazione di alternative di qualità. Ci rendiamo conto che abbiamo fatto una scelta coraggiosa, sulla via del cambiamento. Ma la scuola sarda, ultima nelle graduatorie nazionali ed europee, richiede un intervento importante e ci impone di porre rimedio alla situazione disastrosa che abbiamo trovato».

Palazzo della Regione 4 copia

E’ ripreso questa mattina, in viale Trento, il confronto tra la Giunta regionale e le organizzazioni sindacali. Il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori della Programmazione e Bilancio e del Lavoro, Raffaele Paci e Virginia Mura, hanno incontrato i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil. Al centro del confronto i temi dello sviluppo e dell’occupazione.

La Giunta punta a coniugare le politiche di sviluppo con le politiche del lavoro e per questo ha deciso di cambiare il modello adottato finora, fatto prevalentemente di aiuto al reddito, da una parte, e formazione non mirata, dall’altro. Le nuove politiche del lavoro devono coniugare la continuità di reddito con la partecipazione attiva dei beneficiari del sostegno economico a percorsi di reinserimento nel mercato del lavoro. Per questo motivo il 2015 sarà l’anno della riforma e della riorganizzazione dei centri dei servizi per il lavoro.

La Giunta, intanto, sta incalzando il Governo nazionale per ottenere certezze sulle risorse del 2014 destinate ai lavoratori in regime di ammortizzatori sociali. L’esecutivo, su questo tema, non intende fare alcun passo indietro e vigilerà sui provvedimenti del ministero del Lavoro. Ai rappresentanti sindacali sono state poi illustrate tre delibere approvate nell’ultima seduta di Giunta regionale, quelle relative alla Programmazione unitaria (ovvero la costituzione di una cabina di regia per integrare i fondi europei, nazionali e regionali e spenderli in modo rapido e adeguato), la Programmazione territoriale (per valorizzare i territori assecondandone le peculiarità attraverso progetti di cui le stesse realtà locali si fanno promotori, con l’obiettivo di rilanciare sviluppo e occupazione) e gli indirizzi per la contrazione del mutuo infrastrutture da 700 milioni di euro approvato con la manovra finanziaria. Per i prossimi incontri è stato concordato di esaminare misure concrete che siano in grado di armonizzare le politiche di sviluppo con le politiche del lavoro.

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Novecento piante di fichi d’India sono state estirpate, mutiliate e fatte a pezzi a Su Piroi, il centro di incontro del volontariato con sede nelle campagne di Gergei, la cui struttura era stata confiscata alla criminalità e che da anni è sede di incontri e di iniziative promosse da diverse associazioni a sostegno della cultura della legalità.

Il raid, perpetrato da ignoti, è avvenuto nei giorni scorsi, proprio mentre i volontari di Libera Sardegna promuovevano numerose iniziative in tutta l’isola in preparazione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, in programma il 21 marzo a Bologna.

I fichi d’india erano stati piantati da volontari, studenti e amministratori a partire dal 2011 in quella che precedentemente era una pietraia e che è stata ribattezzata poi “il campo della memoria” perché ogni pianta aveva preso il nome di una delle tante vittime di mafia.

Proprio a Su Piroi, centinaia di giovani provenienti da tutt’Italia hanno partecipato negli anni all’iniziativa “E!state Liberi!”, i campi di volontariato e formazione promossi e organizzati da Libera anche in Sardegna.

Non è la prima volta che il centro di Su Piroi, confiscato nel 2002, è oggetto di danneggiamenti: già pochi mesi dopo la sua riapertura – nel 2004 – ci furono gravi episodi di atti vandalici. Qualche anno fa poi erano state sottratte le tegole dal tetto mentre lo scorso mese di ottobre ignoti avevano danneggiato le finestre della struttura e distrutto un bagno. Le incursioni sono sempre state denunciate e i danni puntualmente e puntigliosamente riparati da studenti e volontari.

«Ormai non si tratta di episodi ma di attacchi premeditati eseguiti da chi ritiene che la presenza dei volontari in quel territorio sia di disturbo – dichiara il referente di Libera Sardegna, Giampiero Farru -. E la presenza di scuole, associazioni e istituzioni in quel territorio è l’affermazione concreta che qualcosa può cambiare in meglio, a partire dalla cultura e dagli atteggiamenti espressi dai giovani.»

Dopo l’ennesimo attacco a Su Piroi, è stata presentata denuncia ai carabinier

«La Giunta Regionale deve evitare ad ogni costo che la sua compagnia di navigazione Saremar fallisca, venga venduta e regalata ai privati, a partire dal blocco della vendita dei traghetti prevista nel concordato preventivo in atto».

E’ quanto sostiene il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco, negli ultimi anni autore di molteplici interrogazioni e richieste di intervento al presidente della Giunta Pigliaru ed all’assessore regionale ai trasporti Deiana sulle diverse questioni che riguardano il servizio svolto dalla Saremar, con particolare attenzione alle rotte verso le isole minori sarde. Il rischio è che le corse tra La Maddalena e Palau e tra Carloforte con Portovesme e Calasetta possano essere subire un ridimensionamento a causa della privatizzazione della società.

«Più passa il tempo, più ci rendiamo conto che la politica espressa dall’assessore Deiana in materia di trasporto pubblico locale e collegamenti marittimi – aggiunge Tocco – rappresenta un vero e proprio fallimento. La Saremar, posseduta al cento per cento dalla Regione, ha sempre avuto conti in ordine e garantito la continuità territoriale con le isole, oltre all’occupazione di centinaia di lavoratori. Con la scusa di dover far fronte obbligatoriamente e velocemente ad un debito estraneo alle consuete risultanze del bilancio Saremar, riferite alle tratte regionali, l’assessore ha mostrato una fretta sospetta ed incauta nell’indurre la società a chiedere il concordato preventivo, con l’obiettivo di vendere le navi al primo offerente, chiudere le società e cedere il servizio ai privati a stretto giro di posta. Con tanti saluti alla garanzia del servizio e dell’occupazione, da sempre garantiti dalla società a totale controllo pubblico.»

Edoardo Tocco sottolinea anche il pericolo di una sforbiciata ai lavoratori impiegati nella compagnia. 

Traghetto Calasetta 2 copia

La Corte Costituzionale ha accolto il ricorso del Governo contro l’articolo della Finanziaria nazionale che avrebbe garantito alla Sardegna di incamerare le accise sui carburanti prodotti nell’Isola.

«Noi non ci fermiamo – dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa – anche perché stiamo parlando di soldi dei sardi che devono restare in Sardegna. Tema ancora più importante nel momento in cui da quest’anno per la Sardegna viene meno il patto di stabilità e la Regione può spendere tutti i soldi di cui dispone. Peccato che, a conti fatti, si stava forse meglio quando c’era il patto e per riuscire a fare qualche infrastruttura la Regione ha deciso di contrarre un mutuo di 700 milioni di euro.»

«Ecco perché – aggiunge il coordinatore regionale dei Riformatori – i nostri legali hanno già predisposto il ricorso alla Corte Europea che sarà presentato nei prossimi giorni».

Michele Cossa (costituitosi in giudizio assieme ad Attilio Dedoni) ricorda che solo i Riformatori hanno provato, come estremo tentativo, a chiedere alla Consulta di essere loro a rappresentare i sardi al posto del presidente e del vicepresidente della Giunta. «Purtroppo il nostro tentativo non andato a buon fine ma – dice ancora Cossa – non c’era altra strada e abbiamo tentato il tutto per tutto».

«Francesco Pigliaru e Raffaele Paci – attacca Cossa – stanno definitivamente uccidendo l’economia della Sardegna, complici di un governo nazionale che sta dimostrando, nei fatti, di essere nemico della nostra Isola. Siamo pronti a una grande manifestazione a Lussemburgo, presso la sede della Corte, per difendere anche in Europa i diritti del popolo sardo.»

L’Effimero meraviglioso propone venerdì sera, alle 20.30, al Teatro Electra di Iglesias, l’opera “La Piccola Parigi”, di  Nino Nonnis, regia di Maria Assunta Calvisi, costumi di Marco Nateri, con: Gianmarco Aresu, Pierpaolo Frigau, Daniela Musiu, Francesca Seu, Fausto Siddi, Barbara Zedda.

L’opera prende spunto dall’eccidio di Buggerru del 1904 (una delle pagine più importanti della storia sarda), dove morirono quattro minatori e in seguito al quale si ebbe il primo sciopero generale nella storia d’Italia. Racconta del mondo minerario con un ottica poetica priva di retorica e in alcuni momenti anche divertente. Lo spettacolo viene proposto dal 1999 ed è forse lo spettacolo prodotto in Sardegna più rappresentato: ha raggiunto le 250 repliche e non ha perso attualità e freschezza; ha anzi, purtroppo, rinvigorito la sua forza in un momento di forte crisi del mondo del lavoro.

Teatro Electra esterno 1

La segreteria regionale FSM-CISL ha organizzato una manifestazione dei “Lavoratori in Utilizzo” negli enti pubblici della Sardegna, per martedì 17 marzo, alle ore 9.00, di fronte all’assessorato del Lavoro di Cagliari, alla quale aderirà anche la Filca (Cisl Edili).

Dal 28 febbraio, oltre 400 “Lavoratori in Utilizzo” in tutta l’isola sono rimasti a casa senza nessuna copertura previdenziale ed economica.

Questo è avvenuto nonostante le rassicurazioni politiche delle scorse settimane e l’individuazione nella Legge Finanziaria Regionale delle necessarie coperture economiche per la promozione di nuovi progetti propedeutici alla continuità lavorativa degli stessi lavoratori.

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Operazione di pulizia ieri e oggi dei fondali del lungomare Cristoforo Colombo di Sant’Antioco.  Intorno alle 10.00 mezzi e marinai della Capitaneria di porto, supportati da personale subacqueo e un camion del primo reggimento di Capo Teulada, su cui era montata una grossa gru, hanno fatto la loro comparsa nel lungomare, lato cantieri. E’ iniziata così, per motivi di sicurezza e decoro, la rimozione di pontili fatiscenti, realizzati abusivamente in area demaniale e lo sgombero e confisca di cumuli di reti e nasse depositati su muretti e sulla sede stradale prospiciente il mare. Pontili vecchissimi da tempo utilizzati per superare il basso fondale della laguna e scaricare pescato, reti ed attrezzi ma che con il passare degli anni hanno reso il fondale del lungomare Cristoforo Colombo una vera discarica.

L’operazione pulizia, apprezzata da tantissimi cittadini giovani ed adulti, che sembra si siano persino offerti a collaborare, è terminata questa sera. Tra qualche giorno la l’Ufficio Circondariale Marittimo farà il punto dell’operazione.

«Era necessario intervenire per la  salvaguardia dell’incolumità pubblica e per la tutela dell’ambiente in quanto ormai in mare erano presenti degli oggetti inquinanti – fa sapere la Guardia costiera -. Un’operazione che non ha danneggiato comunque l’attività della pesca che è potuta proseguire senza problemi e  limitazioni di sorta.»

Oltre i tubi in ferro arrugginiti ed in plastica che sorreggevano sconnessi tavoloni di legno dei pontili,  nei fondali è stato ritrovato di tutto. Elettrodomestici vari in disuso Lavatrici e gomme d’automobile ma persino un cestino porta rifiuti in pietra, che era stato sistemato come arredo urbano, utilizzato come corpo morto per l’ormeggio. Un’operazione, quella effettuata dalla Guardia costiera, apprezzata dalla maggioranza dei cittadini ma che porterà sicuramente a critiche specialmente all’attuale Amminstrazione comunale e alle precedenti per non aver mai voluto affrontare e risolvere l’annoso problema della mancanza di un attrezzato approdo pescatori.

Tito Siddi

Maialetti allo spiedo 2

Non è l’Europa ma il governo italiano a dover autorizzare la Sardegna a commercializzare il porcetto sardo fuori dall’Isola, dunque a portarlo a Expo 2015, sulla base di precise garanzie da parte della Regione sul fatto che non esistono rischi di diffusione della malattia. La precisazione arriva dall’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, in merito alle dichiarazioni fatte dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ieri in Parlamento, che rispondendo a un’interrogazione del deputato Roberto Capelli, ha detto che è di fatto la Commissione Europea, con le sue regole restrittive, a sbarrare la strada all’esportazione dei maialetti sardi.

«Già da settembre scorso abbiamo presentato un protocollo al Ministero per ottenere l’autorizzazione alla commercializzazione dei prodotti suini sottoposti alla termizzazione al di fuori della Sardegna, perché pur in presenza della malattia tale trattamento devitalizza il virus e impedisce ogni possibilità di diffusione ad altri suini – sottolinea l’assessore Arru -. I prodotti termizzati sono sani, sicuri e di ottima qualità. In questi giorni la Regione sta lavorando in stretto contatto sia con il Ministero che con la Commissione Europea, proprio per concordare le procedure che si dovranno attuare in proposito. Sono fiducioso sull’esito di questo lavoro e credo che il Ministero concederà la sua autorizzazione e il porcetto sardo sarà presente all’Expo di Milano. In ogni caso – aggiunge l’assessore della Sanità – siamo pronti a mettere in atto ogni misura necessaria a vincere questa battaglia, non c’è alcun motivo perché il Governo non ci autorizzi.»

L’assessorato regionale del Lavoro rilancia i Poic dedicati ai comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti. L’obiettivo è sostenere lo sviluppo delle capacità imprenditoriali e l’occupazione nel territorio regionale.
Possono presentare domanda i comuni di Cagliari, Sassari, Quartu Sant’Elena, Olbia, Alghero, Nuoro, Oristano, Carbonia, Selargius, Iglesias, Assemini, Capoterra, Porto Torres, Monserrato e Sestu.
I progetti già presentati saranno applicati a tutto il territorio comunale e potranno essere confermati o integrati relativamente ai seguenti aspetti:
– settori Ateco;
– regolamenti di incentivi imprenditoriali e/o sgravi fiscali.
Le risorse disponibili ammontano a 9.000.000 del Po Fse Sardegna 2007-2013.
Le manifestazioni di interesse dovranno essere presentate dai comuni interessati a partire dal 12 marzo e fino al 25 marzo 2015.
Le domande potranno essere trasmesse alla Sfirs esclusivamente per posta elettronica certificata con firma digitale all’indirizzo: sfirs@legalmail.it .
Eventuali richieste chiarimenti devono essere inoltrate all’indirizzo sportelloimpresa@sfirs.it .