19 July, 2024
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VBA Olimpia - Cagliari Volley

La VBA/Olimpia travolge il Cagliari Volley (3 a 0), sale 26 punti ed ora è quarta da sola. Com’era stato facile prevedere alla vigilia, non c’è stata storia, come emerge chiaramente dai parziali dei tre set: 25 a 15, 25 a 22, 25 a 12. Domani il servizio completo di Riccardo Sanna.

Per il Volley Iglesias, a Saronno, è maturata la 15ª sconfitta per 0 a 3 in 15 giornate: 25 a 14, 25 a 15, 25 a 20. La capolista Emma Villas Chius ha travolto il Sant’Anna Tomcar Torino, per 3 a 0, con parziali di 25 a 21, 25 a 18 e 25 a 16.

Teatro lirico di Cagliari 2 copia

Durissima critica della segretaria SLC CGIL di Cagliari, Rossella Diana, alla nuova sovrintendente dell’Ente Lirico, Angela Spocci.

«L’incontro svoltosi il 24 febbraio tra organizzazioni sindacali e Sovrintendente, così come già denunciato in precedenti comunicati, è stato deludente – attacca la segretaria della SLC CGIL -: nessuna documentazione è stata presentata a suffragio di quanto comunicatoci – in data 30 gennaio 2015 – dal presidente della Fondazione sullo stato economico finanziario della Fondazione; inoltre è del tutto assente non solo un progetto a lungo termine, ma persino una programmazione per l’intero anno. Ad oggi il cartellone presenta concerti programmati sino al prossimo maggio e nessuna certezza su una futura stagione lirico-sinfonica. Non si sottovaluti il fatto che il finanziamento FUS si eroga in base alla qualità e quantità delle opere che vengono presentate. E’ preoccupante che il massimo dirigente di una grande azienda culturale quale il Teatro Lirico di Cagliari sia così parco di progettualità. Di fronte a questa incresciosa situazione è doveroso domandarsi se non vi sia un lucido disegno che stia tracciando la strada che conduce alla fine di una realtà dimostratasi capace di regalare alla Sardegna, a melomani e non, grandi emozioni.»

«Un solo dato – aggiunge Rossella Diana -: nel 2014 l’opera “La Traviata” ha portato a teatro circa 5.000 studenti. Nella conferenza stampa svoltasi il giorno 6 marzo 2015, la sovrintendente ha così liquidato le preoccupazione rappresentate dalle organizzazioni sindacali: «Saranno i fatti a parlare, il cartellone prodotto è stato fatto secondo quanto era nelle nostre possibilità».

«Ieri si è avuto il concerto inaugurale della stagione lirico-sinfonica 2015. Imbarazzante la visione del gran numero di poltrone vuote. Chiediamo ai soci della Fondazione un intervento urgente che possa ripristinare una situazione di normalità lavorativa e produttiva, necessarie – conclude la segretaria della SLC CGIL – se si vuole che il Teatro possa continuare ad essere un volano per la crescita culturale della Sardegna.»

L’Atletico Carbonia ’99 guida la classifica del campionato di calcio a 5 del Movimento Sportivo Popolare, dopo le partite della quinta giornata del girone di ritorno. La capolista ha vinto sul campo del Fighters F.D. per 8 a 3 e comanda con due punti di vantaggio e una partita da recuperare sulla Pol. Kimbeh 04 Tratalias, impostasi a sua volta sul Calcetto Nuxis per 7 a 3. Al terzo posto c’è la Polisportiva Villamassargia (7 a 4 sul campo del Real Carbonia), a tre punti dalla vetta ma con due partite giocate in più; al quarto posto la Lem Studio Carbonia che ha riposato e si trova a quattro punti e una partita giocata in più.

Prende il via il 9 marzo, a Carbonia e Gonnesa, l’edizione 2015 di “Storie Piccine”, progetto di sensibilizzazione alla lettura ad alta voce in famiglia, per genitori e bambini. L’evento rientra nelle attività di promozione del Progetto “Nati per Leggere”, realizzato dal Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, di cui il comune di Carbonia è ente capofila, in collaborazione con la ASL 7 – Distretto Sanitario di Carbonia.

Gli appuntamenti fanno parte del programma nazionale “Storie Piccine”, che si svolge simultaneamente in numerose città d’Italia, con azioni di promozione della pratica della lettura ad alta voce nei luoghi frequentati dalle famiglie con bambini piccoli che ancora non frequentano la scuola.

Calendario Incontri “Storie Piccine”:

Lunedì 9 marzo, ore 10.30

Consultorio di Carbonia, via Brigata Sassari

Martedì 10 marzo, ore 9

Consultorio di Carbonia, via Brigata Sassari

Giovedì 12 marzo, ore 9.30

Ambulatorio Pediatra di base Gonnesa

Venerdì 13 marzo, ore 9.00

Consultorio ginecologico di Carbonia

Venerdì 13 marzo, ore 10.30

Neuropsichiatria infantile di Carbonia

Confartigianato Imprese Sardegna è contraria al disegno di legge di riforma degli interventi in materia di Consorzi di garanzia fidi proposto dall’assessore regionale al Bilancio, Raffaele Paci.

Fondo unico, Fondo di stabilizzazione e Osservatorio: sono questi, in particolare, i 3 articoli della bozza del disegno di legge “Interventi in materia di consorzi di garanzia fidi” che la Rete dei Confidi di Confartigianato ha contestato all’assessore questo pomeriggio, a Cagliari, durante l’illustrazione del provvedimento ai Consorzi fidi. Allo stesso tempo ha ricordato come sia il fondo rischi dei Consorzi fidi artigiani, sia il Consorzio Fidi di secondo grado dell’artigianato, hanno sempre rappresentato una formidabile leva per incrementare la capacità dei Confidi di primo grado nel garantire le imprese artigiane operanti in Sardegna

«Non siamo contrari alla riforma – sottolinea Confartigianato Imprese Sardegna – siamo solo contrari a una legge che, se approvata, disconoscerebbe le peculiarità del comparto artigiano perché le aziende di questo settore hanno caratteristiche e necessità diverse da tutti gli altri settori produttivi isolani.»

«Istituire, per esempio, un Fondo Unico (articolo 2) che ingloba tutti i finanziamenti al fondo rischi dei Consorzi Fidi – prosegue l’Associazione artigiana – significherebbe mettere in unico “calderone” tutte le attività produttive ovvero equiparare, senza più distinzione, le imprese artigiane a quelle dell’industria o quelle del commercio.»

La Dirigenza artigiana contesta poi l’articolo 4 relativo al Fondo di stabilizzazione: «Lascia tutto alla discrezionalità della Giunta e non si capisce come dovrebbe funzionare. Paradossalmente potrebbe addirittura portare a prevedere un “premio” per i Confidi meno virtuosi che non hanno saputo amministrare i fondi ricevuti dalle imprese e i contributi pubblici. Pertanto si riverserebbero risorse pubbliche, e risorse private , magari dei Confidi virtuosi, per sanare situazioni di cattiva gestione.»

Il giudizio negativo arriva anche per l’Osservatorio dei Confidi, proposto all’articolo 5 del disegno di legge: «Pare richiedere un atto di fiducia incondizionato a tre dirigenti regionali, che dovrebbero “osservare” – continuano da Confartigianato – senza che sia chiaro l’obiettivo di questo Osservatorio e a cosa sia finalizzato il monitoraggio».

Il derby con il Cagliari Volley, in programma questa sera, alle 19.00, al Palazzetto dello sport di Sant’Antioco, potrebbe dare nuovo slancio alla VBA/Olimpia verso l’alta classifica. I tre punti  colti sette giorni fa a Torino sul campo del Sant’Anna, oltre ad aver “vendicato” lo 0 a 3 casalingo del girone d’andata, ha confermato che la squadra di Adrian Pablo Pasquali è viva e non ha abbandonato la speranza di rientrare in corsa per il terzo posto finale che garantisce l’accesso ai play off promozione.

Il derby odierno, sulla carta, non dovrebbe avere storia, sia per lo stato di forma dei sulcitani sia per la crisi che avvolge da tempo la squadra cagliaritana, quasi rassegnata alla retrocessione. Chi è ormai retrocesso, anche se manca ancora la certezza della matematica, è il Volley Iglesias che alle 15.30 affronta la trasferta di Saronno, 15ª tappa di quello che è divenuto un autentico calvario (14 partite, 14 sconfitte, nessun set vinto).

Sugli altri campi (tutte le partite si giocano oggi), la capolista Emma Villas Chiusi ospita il Sant’Anna Tomcar Torino, la vicecapolista Bruno Rent Mondovì ospita i Lupi di Santa Croce, il Volley Parella Torino affronta il Caloni Agnelli Bergamo, la Benassi Alba Cuneo, infine, si gioca il 4° posto con il Volley Segrate. Questa sera, con un incastro di risultati possibile (vittoria netta su Cagliari, sconfitte dei Lupi Santa Croce a Chiusi e del Caloni Agnelli Bergamo sul campo del Parella Torino e non più di due punti del Segrate a Cuneo), la VBA/Olimpia potrebbe ritrovarsi al quarto posto.

Attacco di Sarpong 1

La mozione impegna il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e la Giunta regionale:

1) a mettere in atto tutte le azioni e gli strumenti atti ad evitare la privatizzazione totale della Saremar e/o a mantenere pubblica la proprietà maggioritaria, in particolare riconoscendo la funzione sociale del trasporto marittimo con le isole minori e la necessaria permanenza del servizio in ambito pubblico o a maggioranza pubblica;
2) ad aprire un tavolo tecnico di confronto e coordinamento per agevolare lo studio della procedura di parziale privatizzazione della Saremar, evidenziando la centralità di una soluzione che tuteli l’utenza e i lavoratori;
3) a comunicare ufficialmente gli atti di cui alla successiva deliberazione regionale al Governo e all’Unione europea, unitamente ad una relazione sulle motivazioni sociali, economiche e giuridiche che sono alla base della sua adozione.

Nella mozione si sottolinea che, dalle precedenti esperienze di privatizzazioni attuate nelle Regioni Campania, Lazio, Sicilia e Toscana si traggono conclusioni prettamente sfavorevoli derivanti da disservizi, ritardi, discusse irregolarità negli appalti e, infine, licenziamenti improvvisi;
– della notizia risalente al giugno del 2014 che la gara d’appalto per Caremar (Regione Campania) è stata annullata dal TAR, preceduta da diversi disagi, soppressione delle corse e ritardi;
– dell’estromissione delle tre biglietterie di Formia da parte della nuova Laziomar (Regione Lazio) nell’aprile 2014, sebbene i contratti con la precedente gestione regionale fossero in scadenza il 30 dicembre del 2015, con evidenti rischi di licenziamento per tutti i lavoratori dei tre mandatari estromessi;
– dei forti disagi, ritardi e soppressioni ingiustificate nelle tratte di Pantelleria e Lampedusa per conto della Siremar (Regione Sicilia), cagionata dal ricorso per la gara d’appalto delle quote private della stessa;
– delle proteste nei confronti della Toremar (Regione Toscana) per i prezzi dei biglietti e per ulteriori ritardi;

Alla luce delle esperienze pregresse nelle altre regioni – si sottolinea nella mozione -, è inopinabile che la privatizzazione totale o maggioritaria esporrebbe l’utenza a disservizi inevitabili e costituirebbe un grave rischio di tagli e licenziamenti per il personale attualmente impiegato e, sulla base delle norme europee, non esiste alcun vincolo giuridico alla privatizzazione totale o maggioritaria e lo stesso non è una diretta conseguenza dell’applicazione del regolamento CEE n. 3577/92; il contenuto dell’accordo di programma del 3 novembre 2009 richiama solo una decisione politica del Governo centrale e non un obbligo giuridico alla privatizzazione; la scelta di privatizzare la totalità del capitale è pertanto ascrivibile, anch’essa, a scelte di natura meramente politica.

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Sono state consegnate ieri, ai sindaci interessati, le chiavi delle strutture che fungeranno da punto di accoglienza e biglietteria, caffetteria, bookshop e servizi per i visitatori di nove località archeologiche e culturali.

Dopo la consegna dell’unità introduttiva di Macomer per l’Area archeologica di Tamuli, avvenuta lo scorso 2 agosto, quest’oggi sono state consegnate le ultime due unità introduttive relative a Pranu Muttedu, a Goni, e al Nuraghe Genna Maria di Villanovaforru. Nei giorni scorsi è stata invece la volta del Nuraghe Mannu di Dorgali, del centro abitato di Sadali, dell’Area archeologica di Anghelu Ruju di Alghero, dell’Area archeologica di S’Arcu e is Forros di Villagrande Strisaili, dell’ Altare preistorico di Monte d’Accoddi a Sassari e di S’Ortali e su Monte a Tortolì.

«Si tratta di un importante intervento, del valore di 4milioni e 300mila euro, che l’assessorato riesce a portare a compimento per la valorizzazione e promozione del nostro patrimonio culturale – ha detto l’assessore regionale Claudia Firino -. Avere un sistema omogeneo di identità visuale dei luoghi culturalmente più rilevanti della Sardegna costituisce un indispensabile biglietto da visita che promuove l’attrattività e facilita la promozione del nostro patrimonio culturale, oltre ad offrire ai fruitori servizi indispensabili. Nonostante molto tempo sia stato perso, negli scorsi anni, è nostro interesse recuperare l’organicità dell’azione di valorizzazione dei Beni Culturali. Il risultato dell’intervento che si è chiuso questa mattina è un passo significativo in tal senso».

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La Giunta Pigliaru lavora ad una riforma del finanziamento pubblico dei Consorzi Fidi per rafforzare le imprese sarde e renderle più competitive sul mercato. L’obiettivo è razionalizzare il sistema Confidi, modernizzarlo e renderlo più efficiente per garantire e migliorare l’accesso al credito delle medie, piccole e micro imprese sarde e dei liberi professionisti. Allo stesso tempo, garantire ai Confidi un adeguato supporto regionale, rafforzare i meccanismi virtuosi di impiego delle risorse pubbliche e regolarizzare l’erogazione dei contributi pubblici a favore del sistema.

La Giunta regionale intende raggiungere questi obiettivi attraverso un percorso iniziato dalla costituzione del Fondo Unico da 5 milioni di euro approvato con la manovra finanziaria, seguito da un disegno di legge di riordino dell’intervento pubblico nel settore dei Confidi (attualmente sono una ventina) che sarà approvato dalla Giunta entro marzo per poi passare in Consiglio.

«Vogliamo far partire il nuovo sistema entro giugno – dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, incontrando i presidenti dei Confidi insieme agli assessori del Lavoro, Virginia Mura, e dell’Artigianato, Francesco Morandi, per condividere il disegno di legge -. Abbiamo intrapreso già dallo scorso anno un processo di razionalizzazione del sistema dei Confidi, perché un sistema sano vuol dire imprese che possono operare meglio sul mercato e questo è importante soprattutto in un momento di crisi come questo.».

Il fondo unico sostituirà i precedenti, tre, collocati presso gli assessorati del Lavoro, dell’Artigianato e Commercio e dell’Industria. «Dal Fondo Unico non si torna indietro perché in questo modo stiamo dando maggiori garanzie alle imprese stesse – ha assicurato il vicepresidente della Regione -. Poi da parte nostra c’è la massima apertura a cercare soluzioni che non penalizzino nessuno. Abbiamo il tempo che ci serve, prendiamocelo per condividere il percorso con tutte le associazioni».

Il disegno di legge della Giunta prevede anche l’istituzione di un Osservatorio che servirà a monitorare e valutare il funzionamento del sistema. La legge di riordino sarà approvata in Giunta entro marzo e passerà poi all’esame del Consiglio regionale: obiettivo finale, far partire la riforma entro giugno. «Presenteremo un disegno di legge che oggi siamo qui per discutere con tutti i Confidi e alla fine di questo processo legislativo che coinvolgerà pienamente il Consiglio regionale – ha concluso Raffaele Paci – ci aspettiamo un sistema del credito più efficace, più sano, più forte, più mutualistico anche nei rapporti tra i consorzi stessi, che dia quindi anche più garanzie alle nostre imprese.»

«Questa riforma è molto importante e sicuramente ha un suo punto di forza nel metodo di condivisione che si sta portando avanti con Assessorati e Confidi stessi – ha sottolineato l’assessore Mura -. Una riforma del settore è necessaria, infatti una delle prime difficoltà che ho trovato è stata l’impossibilità di dare risposte a Confidi perché eravamo bloccati dal patto di stabilità. Ora molti passi in avanti sono stati fatti, ne dobbiamo ancora fare, ma questo percorso di sicuro rafforzerà le nostre imprese sul nostro territorio.»

L’assessore Morandi ha assicurato che «le specificità del settore artigiano saranno tenute nel debito conto nelle proposte di riordino del settore” ma precisa che anche per i Confidi dell’Artigianato, più piccoli e frammentati, è importante essere inseriti in un sistema. Si tratta dunque di capire come dare risposte a un settore che vive una realtà difficile».

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«Le terapie combinate che consentono di eliminare il sovraccarico di ferro causato dalle ripetute trasfusioni in talassemici intolleranti alle terapie classiche non sono state sospese, anzi vengono garantite dalla Asl 8 senza costi aggiuntivi per i pazienti. Questo, nonostante si sia ancora in attesa della decisione definitiva da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco». L’assessore regionale lla Sanità, Luigi Arru, ha risposto così all’interrogazione della consigliera regionale del Pd Rossella Pinna, che denunciava la sospensione della terapia per una cinquantina di pazienti talassemici all’ospedale Microcitemico di Cagliari.

La Asl 8 ha già provveduto ad assicurare la continuità terapeutica senza costi aggiuntivi per i pazienti, sulla base però solo delle valutazioni di ordine professionale e scientifico. Infatti, la determina dell’Associazione Italiana del Farmaco del 17 marzo dell’anno scorso regolamentava la somministrazione contemporanea di due farmaci ferrochelanti in pazienti con grave accumulo di ferro e la rendeva accessibile a tutti, garantendo così la rimborsabilità da parte del Sistema sanitario nazionale. Ma, allo stesso tempo, la scheda informativa su uno dei due farmaci ne prevedeva la somministrazione in monoterapia: a quel punto, l’8 luglio successivo, l’Aifa aveva sospeso in via cautelativa la determina in attesa delle valutazioni nel merito da parte dell’Agenzia Europea Del Farmaco (EMA).
La Asl 8, per motivi terapeutici e dopo averne testato l’efficacia, ha deciso però di garantire comunque terapia e rimborsi. «L’associazione dei due farmaci rientra, ai fini della rimborsabilità, all’interno della categoria dei cosidetti “off label” – ha aggiunto l’assessore Arru -, ovvero dei farmaci che possono essere prescritti e rimborsati, per indicazioni non previste dalla autorizzazione all’immissione in commercio, sulla base della efficacia riportata dalla letteratura scientifica di riferimento, del consenso informato e della autorizzazione della Direzione Sanitaria. Quindi – ha concluso l’assessore della Sanità – nessun paziente sardo sottoposto alla terapia dovrà rinunciarci, né tantomeno pagarla di tasca propria».

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