22 November, 2024
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Sono ripresi questa mattina i collegamenti marittimi tra Carloforte e Portovesme. Il miglioramento delle condizioni meteo, con una splendida giornata di sole e, soprattutto, la diminuzione dell’intensità del vento che ora spira stabilmente sotto i 30 km/h, ha consentito il superamento dell’emergenza che si è protratta per 48 ore. Giovedì e venerdì i collegamenti con Carloforte sono stati effettuati esclusivamente sulla tratta Carloforte-Calasetta, sia sui traghetti della Saremar sia, nella fascia serale e notturna, su quelli della Delcomar.

Traghetto 8 copia

Gli uomini della Porto Cervo Racing e Mediterranean Team sono tutti all’opera nel porto di Cagliari e stanno proseguendo il loro lavoro iniziato molti mesi fa, per offrire ai protagonisti un Rally all’altezza della neonata Serie e il Campionato firmato Yokohama. Il 1° Rally Costa del Sud è la prima prova del 2015 della scuderia di Arzachena che ha scelto di portare i piloti sugli sterrati delle affascinanti province di Cagliari e di Carbonia Iglesias. Tutto è pronto e non rimane che dare il via ai protagonisti che hanno raggiunto la Sardegna e si sono spostati verso Cagliari. Piloti e team, sono ormai arrivati e da oggi tutti si trovano nel molo Sanità per le verifiche tecniche e sportive e per la cerimonia di partenza. Cambio di programma per la prima edizione della gara che partirà domani con una prova in meno, la speciale di Capoterra-Santadi è stata annullata perché vicina all’area protetta Sic e Zps di Gutturu Mannu. Per il resto tutti gli orari saranno rispettati, a cominciare dalla cerimonia di partenza alle 11.00, nel porto di Cagliari.

«Siamo molto dispiaciuti di questa variazione – fa sapere Mauro Atzei, presidente della Porto Cervo Racing -. Le gare rallistiche sono manifestazioni che hanno un’organizzazione complessa lunga mesi e questi cambiamenti a poche ore dalla gara non fanno bene a nessuno. Abbiamo comunque l’obiettivo di rispettare le regole e siamo convinti che si possa e si debba fare sport rispettando l’ambiente.»

Sabato e domenica le due prove che si annunciano molto combattute. La gara si svolgerà in trasferimento sulla prova annullata con un semplice passaggio e si posterà poi sulla PS 2 nella direzione Teulada-Domus De Maria tutta da correre nella Provincia di Cagliari. Il tracciato scelto offrirà ai piloti la possibilità di confrontarsi su un percorso molto guidato con carreggiata più stretta che richiederà massima attenzione e concentrazione. Prova dal fondo ottimo sviluppata prevalentemente in discesa, adatta a chi – dotato di capacità di guida – ma con vetture di minore potenza, vorrà ben figurare nella classifica finale. L’8 marzo le campagne di Sestu e Selargius faranno da perfetto scenario alla Prova Speciale 3 che offrirà nuove insidie alla guida degli equipaggi, con un percorso appassionante ritagliato fra i tracciati delle strade di penetrazione rurale, tutte di ottimo fondo e con grande visibilità. Il percorso è sì veloce ma molto insidioso, caratterizzato da improvvisi cambi di direzione, due guadi di notevole portata garantiranno lo spettacolo per il pubblico. L’arrivo previsto al Molo Sanità del porto di Cagliari sarà il premio per i piloti dopo tante sfide. Qui l’accoglienza sarà tutta riservata a equipaggi e pubblico per non perdere la premiazione dei vincitori dell’edizione n. 1 del Città di Cagliari.

I consiglieri regionali dei Riformatori sardi Michele  Cossa, Attilio Dedoni e Luigi Crisponi hanno presentato un’interpellanza con la quale chiedono alla Giunta Pigliaru di «ordinare ad Abbanoa di annullare le fatture  di conguaglio che ha emesso, palesemente illegittime notificate senza alcun preavviso a tutti gli utenti perché riferite a computi su presunti maggiori costi del servizio sostenuti negli anni pregressi 2006-2014. Accettare una cosa del genere significherebbe concepire una “tariffa indeterminata e imprevedibile” con effetto retroattivo su  consumi effettuati in anni precedenti». 

«L’importo delle fatture addebitate a ciascun utente, determinato in funzione del riparto generale dei 106 milioni di euro di maggiori costi in rapporto ai consumi registrati dagli utenti nell’anno solare 2012 – si legge nell’interpellanza – è iniquo e inaccettabile, perché corrispondente ad una misura di adeguamento tariffario superiore al 50% della tariffa attualmente vigente, pari cioè a circa 1 euro a metro cubo (esattamente 0,947 euro a metro cubo), applicato alla quantità dei consumi registrati da ciascun utente nell’anno 2012. E’ palesemente illegittimo il principio applicato da Abbanoa di addebitare agli utenti adeguamenti tariffari retroattivi determinati in funzione di maggiori costi di gestione del servizio sostenuti a decorrere dall’anno 2006 ad oggi, e che inevitabilmente questo gravissimo stato di cose non potrà che alimentare tensioni, confusioni e contenziosi fra gli  utenti e Abbanoa.»

«La misura degli addebiti per l’adeguamento tariffario – si legge ancora nell’interpellanza – risulta vistosamente insopportabile dalle famiglie sarde e comunque in contrasto con il più elementare principio sulla equa proporzione dell’adeguamento di una tariffa vigente; tanto più  che a tutti gli utenti sono stati addebitati recentemente, appena qualche settimana fa, sempre dall’Ente Gestore Abbanoa S.p.A. l’onere di deposito cauzionale in totale spregio della obiettiva difficoltà economica e sociale nella quale versano gran parte delle famiglie della Sardegna.»

«Abbanoa ha eluso in maniera vessatoria, inaccettabile e incomprensibile la disposizione del  Commissario della Gestione Straordinaria per la Regolazione del Servizio Idrico integrato della Sardegna, che chiedeva che la rateizzazione  dei pagamenti relativi all’adeguamento tariffario da addebitare agli utenti, sarebbe dovuto avvenire in un arco di tempo non inferiore ai 12 mesi e fino ad un massimo di cinque anni. Abbanoa se n’è infischiata – concludono i Riformatori sardi – e ha richiesto il pagamento agli utenti invece in un arco di tempo di soli 30 giorni (primo pagamento entro il 7 marzo 2015, a distanza di pochi giorni dalla stessa notifica delle fatture e il pagamento successivo, a saldo,  entro il 7 aprile 2015), e in un arco di tempo massimo di 7 mesi.»

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Decine di cavallini selvatici a forte rischio sopravvivenza nel Parco della Giara. La denuncia è arrivata dal consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) che sollecita la Regione ad un intervento immediato. «Si tratta di un dramma senza fine, perché gli animali stanno morendo di fame e sete – sottolinea Edoardo Tocco -. Le condizioni di abbandono e degrado sono sotto gli occhi di tutti, con i cavalli che si trovano in situazioni disperate. Occorre salvaguardare un immenso patrimonio naturalistico nel cuore della Sardegna. I cavallini costituiscono uno degli emblemi della nostra Isola. La giunta deve trovare delle risorse per promuovere uno dei pezzi più importanti del turismo sardo».

I pochi volontari cercano di salvare e tutelare l’immensa distesa. «Si tratta però di una missione quasi impossibile, senza il supporto della Regione che ha lasciato i Comuni da soli in questa missione – prosegue Tocco -. Tantissimi allevatori del territorio si adoperano per fornire il foraggio e le risorse necessarie alla salvaguardia degli esemplari. Molti cavallini stentano però a oltrepassare la fase critica. E’ opportuno rimarcare che si tratta di una razza a rischio di estinzione. Nell’altopiano della Giara si sta consumando una strage, con i cavallini molto magri e ridotti dalla fame a dei veri scheletri. Solo un sostegno immediato consentirà di sottrarre alla morte un patrimonio costituito da oltre 600 esemplari che sono a forte rischio».

Cavallini della Giara 4

Il vento di tramontana cala di intensità ma resta intorno ai 40 km/h (con raffiche fino a 48 km/h) e la compagnia di navigazione Saremar non ha ancora ripristinato i collegamenti tra Carloforte e Portovesme. I collegamenti continuano ad essere garantiti ancora solo da Calasetta. Questa situazione di estrema precarietà, come si può ben capire, stanno creando notevoli disagi soprattutto per lavoratori e studenti che viaggiano ogni giorno e per il rifornimento delle merci nell’Isola di San Pietro. Se le condizioni meteo miglioreranno, l’auspicio è che domani i collegamenti possano riprendere la loro cadenza normale anche da Portovesme.

Traghetto Calasetta 2 copia

L’assessorato del Turismo, artigianato e commercio ha pubblicato il calendario dei prossimi eventi promozionali sui mercati esteri che saranno organizzati nel corso del 2015.
– Praga 24 marzo;
– Oslo 21 aprile;
– Copenhagen 23 aprile;
– Stoccolma 12/13 maggio;
– Monaco di Baviera ottobre (da definire);
– Vienna ottobre (da definire);
– Londra Ottobre/novembre (da definire).
Con apposito avviso saranno comunicate le modalità di partecipazione.
Per informazioni contattare il Servizio sviluppo dell’offerta e disciplina di settore ai numeri telefonici 070/6067274, 0706067268, 070/6067456 o tramite e-mail all’indirizzo: tur.sviluppoofferta@regione.sardegna.it .

Locandina spettacolo 8 marzo 10 copie

Quest’anno, in occasione della Festa della Donna, il Teatro Electra ospiterà due iniziative culturali e di spettacolo organizzate dall’Associazione “Io non ho paura” e dall’Ente Concerti “Città di Iglesias”.

L’8 marzo è il giorno in cui ricorre la Giornata Internazionale della Donna per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui le donne sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. La data si riferisce ad un avvenimento che ha avuto luogo a New York, quando 129 operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni finché, l’8 marzo, il proprietario Mr. Johnson bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire dallo stabilimento.

Ci fu un incendio doloso e le 129 operaie prigioniere all’interno dello stabilimento morirono arse dalle fiamme. Da allora, l’8 marzo è stata proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne.

La commemorazione delle vittime è stata accolta nel mondo come la giornata simbolo del riscatto femminile.

L’iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa per la prima volta nel 1910 da Clara Zetkin a Copenaghen durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste.

Programma della serata:

ore 17.00 – “8 marzo: Non c’è niente da festeggiare”. Presentazione del libro di Angelica Piras “Regina delle ombre in Asulu Bisendi”. Concluderà il Coro di Iglesias. A cura dell’Associazione “Io non ho paura”.

ore 18.30 – “Non solo 8 marzo”. Con Nadia Pische, Valeria Lilith Finazzi, De Rita, Susanna Moujie Montis, Maria Paola Loi, Piera Bua Artemisia, Manola Cirronis, Loriana Pitzalis, Anthea Atelier Nené Sorgia, Ilaria Fanni, Petula Farina, Maria Fracesca Pilloni.

Direttore artistico: Gianluca Erriu. Presenta: Nadia Pische. Service: Gennarta Servizi. A cura dell’Ente Concerti “Città di Iglesias”.

19 marzo 2015

Si terrà a Ussana, il 19 marzo, la prossima Giornata diocesana del lavoro, prevista come di tradizione il 19 marzo, in occasione della festa di San Giuseppe. Il tema scelto quest’anno è: «Giovani, lavoro, agricoltura e nuovi stili di vita».

Alle 16.00, presso il Montegranatico (via Chiesa fronte municipio) si terrà una conferenza sul tema della giornata. Sono previsti tre interventi. Il primo, a cura di mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, avrà come tema: «Crisi economica e nuovi stili di vita. Il senso cristiano della sobrietà». Il secondo è affidato a Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, che parlerà di «Giovani, lavoro, agricoltura. Innovazione e formazione».

Infine, una comunicazione di don Giulio Madeddu, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro: «La diocesi di Cagliari verso la Giornata nazionale del ringraziamento e la Settimana sociale del 2017».

Alle 18.30, presso la chiesa parrocchiale di San Sebastiano (poco distante dal Montegranatico), mons. Arrigo Miglio presiederà la santa messa nella solennità di San Giuseppe, patrono dei lavoratori.

Consentire un dialogo costante e proficuo tra comunità e istituzioni e aiutare a definire le strategie di business delle imprese, ascoltando e interpretando le esigenze dei territori: con questi obiettivi strategici riparte in Sardegna FERPI – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, l’associazione che rappresenta i professionisti che operano nelle Relazioni pubbliche e nella comunicazione nel nostro Paese.

Fabiana Callai è la nuova referente territoriale di FERPI Sardegna che riparte con l’obiettivo di rafforzare nella regione la sinergia operativa e relazionale dei professionisti delle relazioni pubbliche e della comunicazione con il territorio, le imprese e gli enti pubblici. Lo ha deciso lo scorso 10 febbraio il Consiglio Direttivo nazionale FERPI, riunitosi a Roma sotto la presidenza di Patrizia Rutigliano. Laurea in giurisprudenza a Cagliari e Master Burson-Marsteller in Comunicazione d’Impresa a Milano dove matura una notevole knowledge nella comunicazione e relazioni pubbliche, corporate, coaching politico e public affairs. Si specializza poi a Bologna nel management sportivo. Gestisce le relazioni pubbliche nello staff del presidente della Federazione Motociclistica italiana, affianca inoltre le varie federazioni sportive nella comunicazione e relazioni pubbliche e pianificazione strategica degli eventi. Dal 2006, in base alla L.4/2013, è socio professionista qualificato FERPI, dove fa parte dello staff del presidente, Gianluca Comin, con delega nazionale sulla comunicazione del Made in Italy e sulla comunicazione sportiva. Expertise nelle relazioni politiche, dinamiche di gestione di equilibri e coaching politico. Knowledge nelle relazioni sindacali e con i media. Specialista di contenuto. Lavora per la Regione Sardegna.

«Ho accettato la sfida di far ripartire la delegazione FERPI Sardegna – dichiara Fabiana Callai – perché solo ascoltando ed interpretando le aspettative dei propri stakeholder, come scrive un grande relatore pubblico e mio collega FERPI, Toni Muzi Falconi, risulta fondamentale nel processo decisionale delle organizzazioni dove, le Relazioni pubbliche rappresentano la funzione chiave.»

Fabiana Callai

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Giornata di audizioni, in commissione Autonomia, per l’esame del disegno di legge n° 176 sul riordino del sistema delle autonomie locali.

Il commissario della Provincia Olbia Tempio, Giovanni Carta, ha così evidenziato  lo sforamento del “patto di stabilità” insieme con una previsione di chiusura in deficit del bilancio dell’amministrazione  gallurese (circa otto milioni di euro). La Provincia del Nordest potrà fare fronte alle spese obbligatorie fino al prossimo giugno ma nella bozza di bilancio ha azzerato le poste per gli interventi nelle strade provinciali  e per la messa in sicurezza degli 800 chilometri di stecche fluviali che interessano il territorio e per i quali sarebbero necessari circa 4.5 milioni di euro. Risorse che non sono disponibili così come è particolarmente critica la situazione per l’erogazione di tutti gli altri servizi che stanno in capo alle amministrazioni provinciali ad incominciare da quelle attinenti gli edifici scolastici. Il commissario Carta, a questo proposito, ha denunciato che la Provincia non è nelle condizioni di intervenire per risolvere il problema che riguarda tre scuole (due licei e l’agraria) ubicate in zone a rischio alluvione.

Tiziana Ledda, commissario del Medio Campidano,  ha quantificato in circa cinque milioni di euro le risorse che servono in aggiunta a quelle previste dal Fondo Unico degli Enti locali («bastano solo per i costi del personale») ed ha confermato lo sforamento dei tetti di spesa del patto di stabilità anche per l’amministrazione campi danese.  Insieme con l’impossibilità a garantire interventi di manutenzione nelle strade e per le scuole, Tiziana Ledda, ha posto in evidenza le preoccupazioni dei dipendenti per il loro futuro occupazionale.

La commissario della Provincia Ogliastra, Gabriella Mulas, ha preannunciato «il mancato rispetto dei vincoli del patto di stabilità ed uno sforamento di circa 2.8 milioni di euro, nonostante gli sforzi compiuti – così ha dichiarato Mulas – per la riduzione della spesa e l’applicazione di quanto disposto dalla delibera della giunta regionale n.23/20 che prevede, tra le altre, anche la chiusura di una delle due sedi dell’amministrazione provinciale».

Franco Sardi, commissario della provincia di Cagliari ha evidenziato le ripercussioni sul bilancio che derivano dalla cancellazione dello sgravio del 70% dell’Irap (1.041.000 euro di imposta nel 2015 contro i circa 350.000 euro dello scorso esercizio). Sardi ha quindi preannunciato la volontà, insieme con i presidenti di Sassari, Nuoro e Oristano, Alessandra Giudici, Costantino Tidu e Massimiliano de Seneen, di presentare ricorso al Tar contro il previsto decreto ministeriale (comma 418 della legge di stabilità) che definisce il riparto tra tutte provincie del miliardo di euro da riversare allo Stato per compartecipazioni tributarie. Una misura che se applicata nell’Isola, peserà oltre 50 milioni di euro sui già magri bilanci delle amministrazioni provinciali. In merito al bilancio, il commissario di Cagliari ha quindi confermato che a fronte di 71 milioni di euro di spese obbligatorie le entrate sono state di 61 milioni e che 6 milioni di euro sono stati reperite con l’innalzamento al livello massimo delle aliquote sulle imposte, ad incominciare da quelle per Rc auto.

Il presidente facente funzioni della provincia di Nuoro, Costantino Tidu, ha invece evidenziato il taglio dei trasferimenti correnti che sono passati dai 14 milioni di euro del 2014 ai 10 milioni per l’anno in corso ed ha rimarcato uno sbilanciamento tra entrate correnti e spese correnti superiore ai 14 milioni di euro. Tidu ha inoltre affermato che stante l’attuale situazione finanziaria l’amministrazione provinciale di Nuoro potrà garantire il regolare pagamento delle retribuzioni ai dipendenti (215 a tempo indeterminato, 40 a tempo determinato e 4 dirigenti) fino al prossimo giugno.

I presidenti e i commissari hanno inoltre fornito indicazioni sull’andamento delle partecipate e delle rispettive società in house (Multiss, Proservice, Ctm, Nugoro spa) e hanno rimarcato i rischi per il mantenimento dei livelli dei servizi e dei livelli occupazionali.

Sono intervenuti per richiedere chiarimenti o per svolgere alcune riflessioni i consiglieri Franco Sabatini (Pd), Michele Cossa (Riformatori), Salvatore Demontis (Pd), Roberto Deriu (Pd) e Giuseppe Meloni (Pd).

Il presidente della Terza commissione, Franco Sabatini, ha quindi proposto una riunione congiunta della Terza e della Prima commissione per dare corso ad una serie di approfondimenti con le audizioni dei presidenti e dei commissari della province, del presidente della Giunta e degli assessori della Programmazione e degli Enti Locali. Proposta accolta dal presidente della commissione Autonomia, Francesco Agus (Sel) che, in conclusione dei lavori, ha evidenziato la necessità di alcune modifiche al testo del Dl 167 e una serie di “problemi aperti” per quanto riguarda gli Enti Locali che, così ha dichiarato Agus, «andiamo a superare con la riforma e che erogano servizi essenziali per i cittadini, con l’impiego di migliaia di dipendenti pubblici».    

In rappresentanza della provincia di Oristano, l’assessore dei Lavori pubblici, Giovanni Pia, ha messo l’accento sul fatto che «a causa di una serie di interventi legislativi, l’amministrazione presenta un disavanzo di circa 7.5 milioni che non consentirà di garantire alcuni servizi alla comunità, dal trasporto dei disabili alla manutenzione delle rete stradale e degli edifici scolastici», riservandosi poi di fornire un rapporto dettagliato sulla situazione finanziaria dell’ente che gli uffici finanziari stanno completando.

Successivamente è intervenuto il presidente dell’Anci, Piersandro Scano, che in apertura ha sintetizzato i contenuti del documento elaborato dall’associazione ad Abbasanta il 3 ottobre dell’anno scorso. «Il documento – ha spiegato – immagina una riforma fondata su due pilastri, la Regione ed i Comuni, e prevede il superamento delle province attraverso il potenziamento del ruolo degli stessi Comuni, evitando i rischi di un nuovo centralismo regionale. La diffusione dell’associazionismo fra enti locali, va inteso non solo come strumento per la migliore gestione di funzioni e servizi ma come vera e propria leva dello sviluppo locale».

Quanto alla possibile nuova mappa delle autonomie, Scano si è detto convinto che, «anche sul piano culturale, occorre tenere nella massima considerazione le regioni storiche della Sardegna e le esperienze che hanno rappresentato; considerare la storia come riferimento è il miglior antidoto al particolarismo. Serve inoltre molta flessibilità nell’approccio al territorio, immaginando la riforma come un processo dinamico che può articolarsi in almeno due fasi; considerando i tempi non certo brevi delle riforme costituzionali di cui si sta occupando il Parlamento, la Sardegna ha il tempo di definire un modello sardo che, da una parte, assegni un ruolo incisivo alla conferenza Regione-Autonomie locali e, dall’altra, disciplini le modalità di gestione associata dei servizi fondamentali da parte dei Comuni».

Salvatore Sanna si è soffermato sulla necessità di configurare un livello di governo intermedio che si occupi di programmazione e pianificazione territoriale, e Rodolfo Cancedda che ha suggerito, fra l’altro, di eliminare la doppia suddivisione fra Comuni basata sulla popolazione (da 0 a 3.000 e da 0 a 10.000) presente nel disegno di legge della Giunta ma non prevista dalla normativa nazionale.

Nel dibattito sviluppatosi dopo le relazioni dei rappresentanti delle autonomie locali, sono intervenuti i consiglieri regionali Roberto Deriu e Franco Sabatini del Pd, Michele Cossa dei Riformatori sardi ed Oscar Cherchi di Forza Italia.

Nelle sue conclusioni il presidente della commissione Francesco Agus ha sottolineato l’utilità del confronto con i rappresentanti delle autonomie anche perché, ha precisato, «la legge di riforma dovrà disciplinare contesti molto diversi per raggiungere l’obiettivo di un sistema sardo caratterizzato da una precisa identità; non solo, la nuova legge rappresenterà un banco di prova dell’attualità del nostro Statuto Speciale».

Le audizioni proseguiranno nella giornata di domani con l’intervento dei rappresentanti della Commissione paritetica Stato-Regione. Alle 10.00 saranno ascoltati i componenti espressi dalla Regione Alessandro Demartini e Mario Scano, mentre alle 11.00 sarà la volta del senatore Francesco Sanna e di Ilenia Ruggiu, designati dallo Stato.