26 December, 2024
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La Sardegna si conferma regione leader nel centro-sud Italia in materia di donazione di organi, resta ancora leggermente al di sopra della media nazionale (23,1 per milione di popolazione) ma in lieve ritardo nei confronti del nord. Al 31 dicembre 2014, rispetto all’anno precedente, l’Isola ha registrato un incremento del 3% passando dal 24,4 al 27,4 per milione di popolazione (Pmp). I dati forniti dai Centri regionali di trapianto offrono un quadro molto chiaro sulla situazione nel nostro Paese, e parlano di una Sardegna che ormai ha raggiunto un soddisfacente livello di sensibilizzazione nei confronti dei suoi cittadini: lo confermano il Coordinatore regionale per i trapianti, Carlo Carcassi e l’assessore della Sanità Luigi Arru.

«Siamo di fatto indipendenti, vale a dire che possiamo fronteggiare da soli le richieste di trapianto», sottolinea l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru. All’8 febbraio 2015, le Asl della Sardegna hanno rilevato il 96,9% di consensi tra i cittadini per quanto riguarda le dichiarazioni di volontà sottoscritte nelle Aziende sanitarie (contro una media nazionale del 90%: quarta regione dopo Abruzzo, Campania e Basilicata). È invece più bassa la percentuale dell’espressione di volontà a donare gli organi espressa al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità nel Comune di appartenenza (secondo quanto stabilito dal Decreto Mille-proroghe): in questo caso, in Sardegna i consensi scendono all’89,1% contro il 93,5% del resto d’Italia. Il dato, sicuramente, risente del maggiore livello di sensibilizzazione garantito nelle strutture sanitarie rispetto agli uffici degli enti locali. Al momento sono soltanto tre i Comuni che hanno avviato il servizio di registrazione della dichiarazione di volontà: Cagliari, Oristano e Osilo. In tutta l’Italia sono 45.

Nel 2014, dai 14 reparti di rianimazione regionali censiti per l’attività di donazione d’organi, sono state effettuate 65 segnalazioni di potenziali donatori al Centro regionale trapianti presso l’ospedale Binaghi di Cagliari; 47 donatori sono arrivati alla valutazione finale, 42 al prelievo degli organi e alla fine 35 donazioni sono state utilizzate, ovvero almeno un organo è stato trapiantato. Le donazioni utilizzate sono risultate 5 in più rispetto al 2013 (30 donazioni).

«Sulle 65 segnalazioni di potenziali donatori, ben 50 famiglie hanno acconsentito alla proposta di donazione – sottolinea l’assessore Arru – e questo è un dato importantissimo: le opposizioni sono state soltanto 15 (pari al 23,1%, a fronte della media nazionale del 31%), a conferma della sensibilità e solidarietà sociale della popolazione sarda. L’ottima performance della nostra regione si colloca nella stessa fascia di regioni come Veneto, Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna per numero di donatori segnalati che abbiano concluso il percorso, rapportati alla popolazione residente.»

I Centri di trapianto dell’Azienda Ospedaliera Brotzu hanno trapiantato 80 organi in totale (4 in più rispetto al 2013). I trapianti di cuore sono stati 6 (furono 5 nel 2013) e quelli di fegato 29 (20 nel 2013). Sono stati trapiantati 38 reni, con 34 interventi di trapianto di rene singolo (di cui 9 con metodica interamente robotica) 4 trapianti combinati di rene-pancreas e 3 trapianti di pancreas isolato. È proseguita anche l’attività di donazione e trapianto di rene da vivente, effettuata già dall’anno scorso utilizzando la tecnologia robotica, con un trapianto portato a compimento nel 2014. Risultati raggiunti grazie all’impegno di tutta le Rete regionale trapianti, ma soprattutto per la responsabilità etica e solidale dei familiari dei donatori. L’attività di donazione di cellule staminali ematopoietiche si è concretizzata in 6 donazioni. Dal 1992 hanno già donato il midollo osseo 176 volontari sardi, a favore di pazienti sardi (79) e di pazienti ricoverati in strutture della penisola (57) o estere: 32 in Europa e 8 negli Stati Uniti, Canada e Australia. Dal 2011 si è notato un notevole incremento delle donazioni. Il Registro regionale sardo continua a essere il primo a livello nazionale per numero di donatori rapportato alla popolazione residente (con un indice del 23,25 per mille residenti). Nel 2014 sono stati iscritti 422 nuovi donatori. Questo risultato è stato possibile grazie alla costante ed efficace attività dell’Admo, l’Associazione Donatori Midollo Osseo regionale.

Carlo Carcassi.

Carlo Carcassi.

Il fortissimo vento di maestrale che soffia oltre i 60 km/h ha costretto la Saremar a sospendere le corse sulla tratta Carloforte-Portovesme. L’Isola di San Pietro è così raggiungibile solo attraverso Calasetta. E’ la seconda volta nel breve volgere di una settimana che il maltempo provoca la sospensione delle corse tra l’Isola e Portovesme, con gravissimi disagi per studenti e lavoratori che viaggiano quotidianamente per raggiungere scuole o luoghi di lavoro.

 

Traghetto Calasetta 2 copia

Ospedale Microcitemico copia

Il consigliere regionale del Partito Democratico Rossella Pinna ha presentato un’interrogazione con la quale chiede «quali provvedimenti intendono assumere il presidente della Giunta e l’assessore della Sanità per porre rimedio, urgentemente, all’interruzione di alcuni trattamenti terapeutici salvavita, per 50 pazienti talassemici in cura presso l’Ospedale Microcitemico di Cagliari?»

L’interrogazione giunge a seguito della decisione di sospendere le terapie “combinate o sequenziali alternate”, che permettono l’eliminazione del sovraccarico secondario di ferro nel corpo causato dalle ripetute trasfusioni e principale causa di morte, necessarie a quei pazienti talassemici intolleranti alle terapie classiche con singolo ferrochelante,

Queste terapie, grazie alla combinata azione sinergica, sono fondamentali per la sopravvivenza e per il miglioramento della qualità della vita dei pazienti talassemici che, attraverso le loro associazioni (Thalassa Azione onlus, Talassemici sardi, Fondazione Giambrone), hanno segnalato all’opinione pubblica questo increscioso e grave problema.

L’Asl n. 8, contrariamente ad altre ASL, ottemperando alle disposizioni dell’Agenzia italiana del farmaco, ha sospeso all’Ospedale Microcitemico di Cagliari, punto di riferimento regionale per lo studio e la cura delle patologie correlate alla Thalassemia, le autorizzazioni per le terapie combinate/alternate, a causa dell’aumento dei costi rispetto alla terapia con un singolo chelante.

«Mi preoccupa che motivi legati al contenimento della spesa sanitaria prevalgano sul diritto alle cure delle persone – afferma Rossella Pinna – ciò che a me sta a cuore sono le gravi ripercussioni sulla salute dei malati sardi, che si vedrebbero costretti  o ad accollarsi il costo delle terapie salvavita o a rinunciare a curarsi per motivi economici, con le gravi conseguenze che ne deriverebbero. Per questi motivi, poiché ritengo debba prevalere il senso di responsabilità, di garanzia e di tutela del diritto alle prestazioni sanitarie essenziali, chiedo un intervento dell’assessore della Sanità.»

Sabato 7 marzo 2015, alle ore 21.00, il Teatro Centrale di Piazza Roma, a Carbonia, ospiterà lo spettacolo “Una Giornata Particolare” dell’Associazione Culturale Teatrale “Quinte Emotive”, regia di Coco Leonardi.

Lo spettacolo racconta una vicenda che si compie nell’arco temporale di poche ore, dove tre gruppi di persone incroceranno inevitabilmente le proprie esistenze. Andrea Borghi, giovane e promettente regista di teatro vive con la mamma, una donna di mezza età che cerca riscatto nell’amore di un giovane uomo, e Marì suo dolce amore, che nasconde un segreto che le costerà caro. Due giovani amiche e attrici si contenderanno il ruolo in un  provino, con il famoso regista, che potrebbe cambiare la loro vita. Le due amiche sperimenteranno, invece, il dolore e la resa di fronte al tradimento, in nome della gloria. La lunghissima giornata segnerà la vita di tutti i personaggi, che alla fine saranno sconfitti e soli.

Teatro Centrale Carbonia copia

Palazzo Vice Regio 17 copia

Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha firmato un protocollo d’intesa per la promozione e la diffusione della cultura e della legalità, ieri mattina, nella sala di Palazzo Regio, a Cagliari, con la Regione Sardegna, le prefetture e l’Anci. Rispondendo all’invito del presidente Pigliaru e dell’Anci, il Ministro è arrivato nell’Isola per discutere del grave fenomeno degli attentati agli amministratori locali, e ieri ha presieduto la Conferenza regionale sulla situazione dell’ordine pubblico, facendo poi il punto con i rappresentanti delle istituzioni sarde in una serie di incontri in Prefettura.

Al Ministro, Francesco Pigliaru ha ricordato come il numero degli atti di intimidazione ai sindaci e agli amministratori locali della Sardegna, in rapporto alla popolazione, sia da tempo ai vertici delle statistiche nazionali.

«Sono sintomi della sfiducia verso i tramiti istituzionali attraverso cui è possibile difendere i propri interessi – ha detto, citando le parole “sempre valide” dell’avvocato Giuseppe Melis Bassu -. A questo rifiuto della mediazione, sia come procedure legali che come azione politica, si aggiungono indifferenza e scarsa percezione del pubblico interesse, che si esprime spesso in atti di puro vandalismo. La Sardegna soffre un progressivo arretramento dello Stato dai territori. Chiudono molti presidi periferici: caserme, servizi postali, uffici di ministeri. Neanche le prefetture sembrano al sicuro dalla scure della spending review. Per contro, ai Comuni, alle Province e alla Regione viene chiesto di farsi carico dei costi di tribunali, di uffici dei giudici di pace, di Corte dei conti, di direzioni scolastiche e così via. Oggi i nostri paesi diventano luoghi in cui il senso di comunità si va perdendo e con esso la volontà e la capacità di costruire un futuro condiviso. Il risultato è la solitudine di sindaci e amministratori, costretti a scelte importanti e impopolari, obbligati a gestire il disagio. Il documento sottoscritto stamane contiene diversi impegni reciproci di cooperazione interistituzionale da cui possono scaturire effetti che noi riteniamo molto positivi e che vogliamo realizzare in modo efficace per la parte che ci riguarda», ha proseguito il presidente Pigliaru ricordando alcune azioni messe in campo dalla Regione, a partire dalla legge regionale che prevede gli indennizzi per questo genere di attentati a cose e persone, sino agli atti per la trasparenza amministrativa.

«Ma chiediamo anche con forza che il Governo centrale faccia tutta la sua parte – ha sottolineato ancora Pigliaru -. Lo chiediamo con la responsabilità di chi conosce le condizioni economiche generali di contesto ma anche con la ferma e determinata convinzione di chi vuole far sentire l’ansia di riscatto di un intero popolo.»

Francesco Pigliaru, infine, ha ribadito la volontà, da parte della Regione, di percorrere un cammino condiviso, nel segno della «leale collaborazione istituzionale», recuperando tutto il valore del senso civico e di responsabilità, che è «la base per costruire insieme strategie ed azioni che ci porteranno ad ottenere dei frutti».

L’assessore regionale della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, ha chiarito oggi la posizione della Giunta Pigliaru sull’Osservatorio Astronomico.

«L’Osservatorio Astronomico della Sardegna – ha spiegato Paci – è un’opera strategica per la quale sono stati fatti importanti investimenti: siamo d’accordo sull’ipotesi di un coordinamento con la sede di Bologna per sfruttare le rispettive competenze, fare sinergia e ottenere i migliori risultati possibili, ma è importante mantenere l’autonomia e non mortificare le nostre eccellenze. Ci siamo subito attivati e nei prossimi giorni il presidente Pigliaru incontrerà Fabrizio Bignami, Presidente dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) per esaminare la situazione e trovare le soluzioni che salvaguardino una realtà così importante per la Sardegna.»

La realizzazione in Sardegna del grande radio telescopio SRT (Sardinia Radio Telescope), è stata finanziata nel 1997 dal Ministero nell’ambito dei Piani di potenziamento della rete scientifica e tecnologica nelle aree depresse, e la Regione ne ha fatto uno dei punti strategici dello sviluppo del sistema del sapere nell’Isola.

«La Regione ha finanziato non soltanto le opere edilizie connesse alla realizzazione di SRT, circa 5.5 milioni di euro, ma ha anche favorito un vero e proprio piano strategico di sviluppo dell’astrofisica e delle tecnologie di riferimento – ha ricordato il vicepresidente della Giunta – attraverso, per esempio, l’inserimento di SRT e della sede Cittadina dell’Osservatorio Astronomico nella rete Regionale di Supercalcolo CyberSAR, il finanziamento di una dozzina di percorsi di Alta Formazione in astrofisica e tecnologie relative nell’ambito del Programma Master & Back, il finanziamento con un milione e mezzo di euro di un Progetto di sviluppo delle apparecchiature accessorie di SRT. E poi, ancora, un milione per la ricerca e 10 per la nuova sede dell’Osservatorio a Selargius, 3 milioni per un progetto di ricerca con la Lombardia e la realizzazione di nuovi laboratori.»

«La Sardegna – ha concluso l’assessore Paci – è in grado di giocare un ruolo importante e strategico nel campo della ricerca e dell’innovazione nel settore dell’astrofisica, e la Giunta è concretamente impegnata a favorire questo processo.»

Radiotelescopio San Basilio 1

L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, in rappresentanza del presidente Francesco Pigliaru, aperto l’incontro della Comunità del Parco, presso la presidenza della Regione a Cagliari, per le designazioni di presidente e rappresentanti nel Consiglio Direttivo.
«Il Parco nazionale di La Maddalena – ha detto l’assessore dell’Ambiente – ha tutti i requisiti naturalistici per ambire a diventare internazionale. Quel che adesso è necessario è un forte ruolo di coordinamento e indirizzo, espresso da un Consiglio direttivo di grande competenza.»
L’assessore, il commissario della Provincia di Olbia Tempio Giovanni Carta e il sindaco di La Maddalena Angelo Comiti hanno convenuto di attribuire la Presidenza della Comunità del Parco al Presidente della Regione, tramite delega all’assessore della difesa dell’ambiente Donatella Spano.
La Comunità del Parco si è espressa in maniera unanime, in base all’esperienza certificata nei curriculum, a favore della nomina dei componenti della Comunità del parco. I delegati sono Bruno Paliaga, che vanta una lunghissima esperienza in qualità di direttore del Parco della Maddalena e delle Aree marine protette di Capo Carbonara e della Penisola del Sinis Mal di Ventre e di direttore del Consorzio di gestione del Parco Naturale regionale di Molentargius, oltre essere stato Commissario per il G8, aver prodotto numerose pubblicazioni scientifiche e ad aver lavorato per il Ministero della Pubblica Istruzione e diverse Università; Luca Ronchi, guida ambientale escursionistica iscritta all’Albo Regionale con un’esperienza decennale all’interno del Parco di La Maddalena in qualità di responsabile della progettazione di attività di Educazione Ambientale ed escursionismo naturalistico, progetti didattici, monitoraggio dei flussi antropici, censimento delle attività di pesca professionale; Andrea Rotta, ricercatore del Dipartimento di Biologia Animale della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, esperto in attività di ricerca e monitoraggio sui cetacei, già Consulente ambientale e collaboratore dell’Ente Parco La Madalena, e Vincenzo Di Fraia, docente dell’Istituto tecnico Navale D. Millelire, direttore dei Corsi P.S.S.R – (Certificazione di Sicurezza Personale e Responsabilità Sociali) su nomina del Ministero dei Trasporti, e Comandante e Direttore di macchina di unità navali per il trasporto marittimo.
I nominativi saranno inoltrati al ministero dell’Ambiente per la formalizzazione dell’incarico.

 

Carloforte dice “NO” alla privatizzazione della Saremar. Lo ha fatto stamane con una manifestazione che ha registrato un’ampia partecipazione di lavoratori, studenti, commercianti e tanti cittadini, fortemente preoccupati per il futuro dei dipendenti Saremar e, soprattutto, del servizio. Il timore, infatti, è che con il passaggio del servizio di trasporto ai privati, possano aumentare i costi e peggiorare sia i livelli occupativi sia la qualità del servizio, fondamentale per la mobilità della comunità isolana, già penalizzata da una doppia insularità rispetto al resto della Sardegna.

La manifestazione è iniziata e si è conclusa sul lungomare. Sono stati tanti i commercianti che per due ore hanno tenuto le serrande abbassate e partecipato al corteo, guidato dai sindaci di Carloforte Marco Simeone e di Calasetta Antonio Vigo.

Ricordiamo che il 13 febbraio scorso l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, ha partecipato alla riunione del Consiglio comunale aperto alla cittadinanza. Nell’occasione ha detto che le priorità della Regione sono la continuità del servizio e la salvaguardia dei 181 posti di lavoro dei dipendenti Saremar attraverso forme di incentivazione all’assorbimento, ma queste rassicurazioni, a Carloforte, non hanno convinto pressoché nessuno e la riprova si è avuta con la manifestazione odierna.

Per l’intera giornata sono stati garantiti solo i collegamenti essenziali con Portovesme e Calasetta: cinque corse per Portovesme (5.05, 6.00, 13.15, 16.25 e 21.10) e rientro (6.10, 6.50, 14.30, 17.20 e 22.30); tre corse per Calasetta (6.55, 12.40 e 17.10) e rientro (7.35, 13.20 e 17.50).

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La sala conferenze della Biblioteca regionale di viale Trento, a Cagliari, questa mattina ha ospitato un nuovo incontro tra l’assessore dei Beni Librari Claudia Firino e i rappresentanti del mondo dell’editoria sarda. Molte le idee e i progetti condivisi,. E’ stata confermata la partecipazione della Regione Sardegna al Salone del Libro di Torino, alla quale l’Assessore Firino intende dare una connotazione forte, prendendo spunto dal ventennale della scomparsa di Sergio Atzeni.
«A Torino ci saremo, con lo stand dei libri degli editori sardi e le relative presentazioni, ma intendiamo esserci anche con un segno specifico che parli della nostra storia e della nostra cultura a partire dagli scritti di chi, con grande maestria e sensibilità, fuori dagli stereotipi e inventando un nuovo linguaggio, ha saputo dare una voce originale alla Sardegna e alle sue mille storie – ha detto Claudia Firino -. L’idea, condivisa questa mattina anche con l’AES e gli Editori indipendenti, è di costruire un progetto intorno agli scritti di Sergio Atzeni.»
Nel corso dell’incontro, si è inoltre parlato degli aggiornamenti da inserire nella normativa regionale, alla stregua delle innovazioni tecnologiche e del mercato dell’e-book. «È sempre più importante dare sostegno all’innovazione delle imprese e alla digitalizzazione. Legata a questa è la questione delle traduzioni, indispensabile per promuovere l’esportabilità dei nostri prodotti – ha spiegato l’assessore -. Per una maggiore distribuzione e promozione nel mercato locale, è inoltre importante assicurare la presenza dei libri sardi nei luoghi di rilevanza turistica quali porti ed aeroporti».
Si è parlato, infine, di contenuti a proposito del rapporto con la scuola. Su questo fronte la collaborazione con gli editori dovrà essere sulla produzione di contenuti soprattutto digitali, destinati ai ragazzi per interventi contro la dispersione scolastica.
Incontro Firino - Editori copia

«L’emendamento presentato dai consiglieri regionali Anna Maria Busia del Centro Democratico e Pietro Cocco del Partito Democratico, approvato dal Consiglio regionale, apre una nuova era per i siti minerari. Si crea così una grande opportunità per la città di Iglesias e per il Sulcis Iglesiente, creando le possibilità per lo sfruttamento in termini turistici e culturali del territorio e delle sue innumerevoli risorse.»

Lo scrive in una nota Patrick Pinna, coordinatore regionale dei Giovani del Centro Democratico Sardegna.

«Guide turistiche, associazioni, cooperative ma soprattutto l’economia del Sulcis Iglesiente  – aggiunge Pinna – potrà scorgere quello spiraglio di luce che da tanto tempo attendevamo. Anche il coordinatore provinciale del Centro Democratico, Pierpaolo Boi, nei mesi scorsi è più volte intervenuto in merito alla questione dei siti minerari, poco o quasi nulla fruibili, causando enormi disagi non solo all’economia ma anche ai turisti che non potevano quasi mai visitare l’interno delle miniere. Ci auguriamo che l’Amministrazione comunale di Iglesias sfrutti questa grande opportunità, creando gli elementi per poterlo rendere attivo. Questa svolta – conclude Patrick Pinna – è la dimostrazione che quando si fa sinergia politica, al di là delle appartenenze di partito, i risultati non tardano ad arrivare.»

Porto Flavia