22 November, 2024
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In Parlamento il dibattito sul comparto del latte vaccino che vive un periodo di crisi, cresce, e Copagri Sardegna – su richiesta dell’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi – interviene sulla questione. A Montecitorio, ora intervengono alcuni parlamentari che hanno presentato tre distinte risoluzioni con contenuti che Copagri ritiene condivisibili, i quali  sottolineano, tra l’altro, l’esigenza di un’equa ripartizione del valore lungo la filiera mediante il monitoraggio dei costi di produzione affinché il prezzo riesca a coprirli, l’indicazione obbligatoria in etichetta del luogo di origine del latte e dello stabilimento di lavorazione, il pieno rispetto dell’art. 62 della legge 27 del 2012 che impone contratti scritti tra le parti, chiari e trasparenti. Si indica inoltre al Governo di promuovere le produzioni di qualità del settore e di promuovere il consumo del latte e formaggi nelle scuole e mense pubbliche.

Secondo Ignazio Cirronis, presidente regionale di Copagri, «sono senz’altro utili anche le indicazioni di “promuovere iniziative affinché alle imprese agricole siano garantiti prezzi di favore per l’acquisto del gas, dell’energia elettrica, del gasolio e dei mangimi per l’allevamento degli animali nonché dei medicinali”, ma gli sforzi andrebbero concentrati verso la cancellazione degli oneri Imu e il ripristino delle agevolazioni per il gasolio agricolo».
Sull’attuazione della legge 27 del 2012, inoltre, per Copagri Sardegna, il Governo deve elaborare, sentite le parti, un contratto-tipo che regoli i rapporti tra venditori e acquirenti, trasparente e omogeneo sull’intero territorio nazionale. Copagri Sardegna ha anche trasmesso alla Regione lo schema di un contratto tipo stilato negli anni scorsi per il comparto ovicaprino.
Per dare più forza al potere contrattuale dei produttori, basterebbe poi dare applicazione al decreto all’articolo 17 del decreto legislativo n. 228 del 2001 che prevede il trasferimento di adeguato vantaggio economico ai produttori agricoli da parte delle industrie che ottengano benefici pubblici.

In Italia il comparto bovino da latte è rappresentato da 1.862.000 vacche allevate da 35.544 aziende che producono 11 milioni di tonnellate di latte per un valore di 4,5 milioni di euro. Mentre in Sardegna, nell’ultimo censimento del 2010, erano registrate 1.245 aziende con vacche da latte e 33.348 capi. A seguito della convocazione di due tavoli di filiera sul comparto, il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha dichiarato di volersi muovere verso il miglioramento e difesa della qualità, lo sviluppo di campagne di educazione alimentare, la promozione dei formaggi, una più chiara etichettatura che rilevi il luogo di mungitura e la sede dello stabilimento di lavorazione. Per il triennio 2015-2017 è prevista dal Governo la spesa di 110 milioni di euro.

In Sardegna, però, le regole contrattuali in materia di latte vaccino hanno un rilievo minore rispetto ad altre regioni: il latte bovino è, per circa il 90%, controllato dalla 3A di Arborea che lo remunera a un prezzo tra i più alti d’Italia. Per questo motivo lo Stato dovrebbe riconoscere un aiuto ai programmi di attività delle OP che, quando ben organizzate (come la 3A),  sono in grado di soddisfare al meglio le aspettative dei produttori.

«L’attenzione del Governo, e dei parlamentari, però – sostiene Pietro Tandeddu – coordinatore regionale di Copagri – non deve limitarsi al latte bovino ma occorre estendere le indicazioni e le  soluzioni trovate per il comparto bovino al settore ovicaprino, che non interessa solo la Sardegna ma il Lazio, Toscana, l’Abruzzo, Piemonte, Basilicata e l’intero Appennino italiano. Deve quindi essere riaperto dal Governo il Tavolo di Filiera Ovicaprino, istituito, dopo le insistenze della Regione sarda, nel 2008».

«Non possiamo abbassare la guardia per il comparto ovino solo perché il prezzo del pecorino romano ha raggiunto i 9 euro al chilo, superando la quotazione del parmigiano reggiano a 12 mesi e più (oggi a 7,80 €/Kg) – aggiunge Pietro Tandeddu -. Sembra che qualche caseificio sardo stia incrementando la produzione di pecorino romano il che contrasta palesemente con la volontà espressa di provvedere alla regolazione dell’offerta per il prossimo anno. Copagri Sardegna rivolge quindi «un pressante appello agli industriali privati e alle cooperative perché prevalga il buon senso e non si comprometta un momento “felice” del mercato, anche se la ripartizione del valore nella filiera non è del tutto equo».

Gianni Tatti, consigliere regionale del gruppo Area Popolare e Vicepresidente della Commissione Trasporti, ha presentato un’interrogazione urgente su caso del totem aborigeno dell’aeroporto di Cagliari.

«In questi giorni, ho avuto modo di leggere in una segnalazione fatta su facebook e ripresa da un quotidiano regionale che nella principale porta di accesso alla nostra isola, l’aeroporto “Mameli” di Cagliari-Elmas è installato un totem di grandi dimensioni che nulla ha a che vedere con la storia e l’immagine della Sardegna – dice Tatti -. Mi associo al tam-tam di facebook nel chiedere che ad accogliere i turisti ed i tanti emigrati sardi che fanno rientro nella terra natia ci siano invece delle riproduzioni dei Giganti di Mont’e Prama di Cabras.»

«A tal proposito – aggiunge Ignazio Tatti – ho presentato un’interrogazione urgente al Presidente della regione e agli assessori dei Trasporti, Massimo Deiana e del Turismo, Francesco Morandi, per sapere se siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative intendano intraprendere per dare l’opportuna accoglienza ai passeggeri in transito presso l’aeroporto “M. Mameli” di Elmas, affinché lo scalo stesso diventi vetrina per la promozione dell’immagine della Sardegna nel mondo.»

Dopo l’approvazione della legge finanziaria 2015, il Consiglio regionale tornerà a riunirsi martedì 10 marzo, alle 16.00, per l’esame di un provvedimento urgente in materia di Enti locali (iscritto all’ordine del giorno con procedura immediata ai sensi dell’articolo 102 del regolamento interno) e la discussione di cinque mozioni: la n. 82 (Zedda Paolo e più) sulla mancata ratifica da parte dello Stato italiano della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie; la n. 92 (Rubiu e più) sugli aggiornamenti relativi al nuovo Refresh da parte dell’Agenzia per erogazioni in agricoltura (Agea): la n. 113 (Pizzutto e più) sulle problematiche relative alla privatizzazione della Saremar; la n. 114-118 (Pittalis, Dedoni e più) sul piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche; la n. 116 (Cocco Pietro e più) sul piano di sviluppo dell’aeroporto di Cagliari-Elmas.

La convocazione è stata decisa dalla conferenza dei capigruppo, guidata dal presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, che ha anche previsto la convocazione dell’Aula per l’intera giornata di mercoledì 11 marzo 2015, con all’ordine del giorno l’esame del disegno di legge n. 130 “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia”.

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Il consigliere regionale Ignazio Locci (FI) propone il congelamento del Piano di dimensionamento scolastico.

«L’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Claudia Firino congeli, almeno per un anno, il Piano di dimensionamento scolastico – dice Locci -, nella parte in cui si decide, con criteri decisamente discutibili, la soppressione di alcune scuole primarie della Sardegna. Non si capisce, infatti, perché sebbene le pluriclassi dell’isola siano ben 45, soltanto per 20 di queste è prevista la cancellazione. È evidente che siamo di fronte a scelte arbitrarie, dettate da criteri contestabili e soggettivi, in cui a farla da padrone è il colore politico delle amministrazioni comunali e non, come dovrebbe essere, la sostanza dei servizi offerti. Diversamente si disporrebbe la chiusura di tutti gli istituti primari in cui insistono pluriclassi, anziché soltanto di una porzione di questi. Una decisione, quella adottata dall’Assessorato, che solleva almeno qualche dubbio sulla corretta applicazione delle linee guida.»

«Visto lo scontro istituzionale senza precedenti tra Amministrazioni locali, Regione e ministero alla Pubblica istruzione, che ignora le competenze della RAS in materia e si “porta avanti con il lavoro” – aggiunge Ignazio Locci -, è doveroso che l’assessore Firino sospenda il Piano e prosegua nella discussione, ascoltando molto attentamente le istanze delle comunità locali. Inoltre il rappresentante dell’Esecutivo Pigliaru non può ignorare che, di fronte alla smaccata fuga dello Stato dalle periferie, l’istituzione Scuola rappresenta un presidio statale cui i piccoli centri della Sardegna non possono rinunciare. È opportuno sottolineare ancora una volta che il mantenimento degli attuali livelli di servizio non comporterebbe per la Regione alcun costo aggiuntivo. Di contro, la soppressione degli istituti scolastici causerebbe nuove spese come, ad esempio, i costi di trasporto.»

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Quest’anno, in occasione della Festa della Donna, il Teatro Electra ospiterà due iniziative culturali e di spettacolo organizzate dall’Associazione “Io non ho paura” e dall’Ente Concerti “Città di Iglesias”.

L’8 marzo è il giorno in cui ricorre la Giornata Internazionale della Donna per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui le donne sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. La data si riferisce ad un avvenimento che ha avuto luogo a New York, quando 129 operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni finché, l’8 marzo, il proprietario Mr. Johnson bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire dallo stabilimento. Ci fu un incendio doloso e le 129 operaie prigioniere all’interno dello stabilimento morirono arse dalle fiamme. Da allora, l’8 marzo è stata proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne. La commemorazione delle vittime è stata accolta nel mondo come la giornata simbolo del riscatto femminile.
L’iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa per la prima volta nel 1910 da Clara Zetkin a Copenaghen durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste.

Programma della serata:

ore 17.00  “8 marzo: Non c’è niente da festeggiare”. Presentazione del libro di Angelica Piras “Regina delle ombre in Asulu Bisendi”. Concluderà il Coro di Iglesias. A cura dell’Associazione “Io non ho paura”.

ore 18.30 – “Non solo 8 marzo”. Con Nadia Pische, Valeria Lilith Finazzi, De Rita, Susanna Moujie Montis, Maria Paola Loi,  Piera Bua Artemisia, Manola Cirronis, Loriana Pitzalis, Anthea Atelier Nené Sorgia, Ilaria Fanni, Petula Farina, Maria Fracesca Pilloni, Alessia Tudino. Direttore artistico: Gianluca Erriu. Presenta: Nadia Pische. Service: Gennarta Servizi.  A cura dell’Ente Concerti “Città di Iglesias”.

L’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari partecipa alla giornata di sicurezza in anestesia e rianimazione e lo fa con la struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione, diretta dal dottor Marco Piga. Domani, giovedì 5 marzo, dalle ore 9.00 alle ore 14.00 nell’Atrio del Blocco Q del Policlinico Casula di Monserrato, verrà allestito un apposito spazio dedicato all’argomento “Sicurezza” per quanto riguarda la prestazione specialistica di Anestesia e Rianimazione.

Nell’occasione, l’equipe medico-infermieristica della Struttura Complessa darà informazione alle persone interessate, oltre che sulle varie tecniche di Anestesia e Rianimazione, pure sui sistemi che vengono normalmente adoperati per garantire la sicurezza del paziente sottoposto a Anestesia in Sala Operatoria e/o nel corso del ricovero in Terapia Intensiva.

Sarà possibile compilare un questionario informativo che servirà a ottimizzare l’operato dell’Anestesista Rianimatore.

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Il commissario Enea, Federico Testa, ha inaugurato la prima sede in Sardegna dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

L’Enea, che può contare su 9 centri di ricerca nel territorio nazionale e oltre 2.700 è anche socio al 50%, assieme alla Regione Sardegna, della Sotacarbo. E proprio nell’ex miniera di Serbariu a Carbonia, che ospita il Centro ricerche Sotacarbo (5.500 mq di superficie coperta, due impianti di gassificazione), Enea ha aperto la sua prima sede nell’Isola.

«Studi e ricerca – ha detto Federico Testa – saranno sempre più importanti ma il destino dei centri di ricerca pubblici dipenderà dalla capacità di far capire perché serviamo.»

Il professor Testa, dopo aver sottolineato il grande apprezzamento per le attività svolte dai tecnici Enea e Sotacarbo nei primi mesi di attività del Polo tecnologico per l’Energia Pulita, avviato lo scorso agosto, ha ribadito l’importanza per la ricerca finanziata coi soldi pubblici di far capire a istituzioni e collettività, che studi e tecnologie sono utili per il territorio, per le persone, per migliorare le condizioni di vita complessive: «È fondamentale dimostrare che serviamo, che quel che facciamo è utile».

In tema di efficienza energetica, la necessità di armonizzare gli obiettivi regionali con quelli nazionali e europei, è uno dei compiti che Sotacarbo sta portando avanti su precisa indicazione della Regione Sardegna. «L’apertura di questi uffici nel nostro Centro – ha commentato il presidente Sotacarbo, Mario Porcu -, contribuirà a consolidare e intensificare i legami anche tra Enea e Regione, per coordinare al meglio i tanti progetti comuni».

«Oltre alle tante attività che hanno accomunato Enea e Sotacarbo in passato, è sostanziale dimostrarsi in grado di cogliere le sfide del futuro – ha ribadito il professor Testa -. È necessario far passare il messaggio che non cambiare caldaie vecchie di sessant’anni nelle scuole, in nome della spending review, non garantisce un risparmio né in termini finanziari né in termini ambientali: la sostituzione con un sistema moderno verrebbe ammortizzata in cinque anni, e il beneficio sarebbe immediato, anche dal punto di vista ambientale. Operazioni di questo tipo oltre che virtuose, hanno il pregio di essere comprensibili da chiunque e aiutano a far capire meglio cosa si fa nei centri di ricerca.»

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I capigruppo della minoranza hanno presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, la proposta di legge per l’istituzione dell’Agenzia sarda dell’Entrate (A.S.E.) “quale strumento di supporto dell’amministrazione e degli Enti locali per l’esercizio della propria sovranità tributaria”.

Il primo firmatario, il capogruppo Psd’Az, Christian Solinas, ha sottolineato i contenuti del provvedimento che ora sarà trasmesso al vaglio delle competenti commissioni  e che assegna all’agenzia le funzioni in materia di entrate tributarie regionali, canoni e concessioni di competenza della Regione, nonché l’accertamento delle imposte erariali sui redditi dei soggetti con domicilio fiscale nell’Isola e prevede la possibilità di procedere, con la stipula di opportune convenzioni con le agenzia fiscali dello Stato, nella gestione dei servizi relativi all’amministrazione, alla riscossione e al contenzioso dei tributi diretti, dell’Iva e di tutte le imposte, diritti o entrate erariali generate in Sardegna. E’ prevista inoltre la collaborazione con le strutture statali per la quantificazione e la ripartizione delle compartecipazioni erariali che concorrono alle entrate regionali (articolo 8 dello Statuto sardo) e l’elaborazione di un sistema tributario integrato (STIR) per l’armonizzazione dell’accertamento e la riscossione dei tributi locali.

«Siamo determinati a realizzare l’agenzia sarda delle entrate – ha dichiarato Christian Solinas – perché con l’introduzione del pareggio di bilancio, la capacità di spesa della Regione è ancorata alla capacità di gestire le entrate e l’istituzione dell’A.S. E.  è necessaria per riaprire la vertenza entrate con lo Stato italiano». Il capogruppo dei sardisti ha quindi evidenziato «gli ampi margini politici garantiti dal centrodestra per l’affermazione dei principi e dei programmi che caratterizzano le forze autonomiste, sovraniste e indipendentiste».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha definito la proposta di legge per l’istituzione dell’A.S.E. «la risposta efficace e concreta delle forze della minoranza all’estemporanea iniziativa messa in campo da alcune forze della maggioranza in sede di discussione della Finanziaria». «In quell’occasione – ha spiegato Pittalis – con il risultato della votazione a scrutinio segreto (8 sì e 48 no) abbiamo fatto emergere con chiarezza i contrasti e le divisioni in seno al centrosinistra proprio sul tema cruciale dell’agenzia sarda della entrate». 

Il capogruppo di “Area popolare sarda”, Gianluigi Rubiu, ha definito l’agenzia sarda “la madre di tutte le battaglie” ed ha ricordato la precedente esperienza dell’Arase, l’agenzia istituita dall’allora assessore del Bilancio della Giunta Soru, Francesco Pigliaru, per la riscossione della “tassa lusso”.

Il consigliere dei Riformatori sardi, Michele Cossa, ha invece auspicato una verifica dei risultati raggiunti a seguito dell’accordo del luglio scorso sulle entrate ed ha denunciato come, nell’intesa siglata con lo Stato, di fatto siano stati negate le prerogative autonomistiche, lasciando allo Stato la determinazione delle quote di compartecipazione spettanti alla Regione. «Zona Franca e istituzione dell’agenzia sarda delle entrate  sono i punti principali del nostro programma – ha quindi dichiarato Modesto Fenu (capogruppo “Sardegna”) – e i tempi sono maturi perché si realizzino».

Il consigliere di FdI-Sardegna, Paolo Truzzu, ha insistito sulle necessità di consentire alla Regione “di riappropriarsi della capacità di determinare le sue entrate”. «Con l’accordo di luglio – ha aggiunto il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni – la Giunta di centrosinistra ha  infatti  consegnato la cassa della Regione a Roma ed ha affossato così la nostra autonomia».

Tore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis ed ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, è rimasto profondamente colpito dal suicidio dell’industriale Guido Ghisolfi, vicepresidente della multinazionale Mossi&Ghisolfi, seconda azienda italiana nella chimica, nota anche in Sardegna per aver proposto la realizzazione del progetto Biofuel, sostenuto dal Governo Renzi e inserito nel Piano Sulcis.

«Ho conosciuto Guido Ghisolfi – dice Tore Cherchi – come persona seria e affabile con tutti. Nessuna presunzione, pur essendo a capo di un gigante industriale. Come imprenditore è stato un innovatore. L’originale invenzione per ricavare carburante dalla paglia, ha ricollocato la chimica italiana all’avanguardia nel mondo e ha aperto la strada per ricavare materiali dai sottoprodotti cellulosici. Aveva accolto l’invito del Governo di Enrico Letta ad investire nelle aree del Sud. Non lo aveva fatto per sei/sette punti percentuali di incentivo pubblico. Ne avrebbe avuto molto di più in Slovenia e in Croazia. Al dunque – conclude Tore Cherchi -, era un imprenditore italiano che ancora credeva nel proprio Paese.»

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Emanuele Cani, deputato PD, ha presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia sull’emergenza carceri in Sardegna.

«Il ministro della Giustizia spieghi quale sia il programma di interventi definitivo e quali le le misure “strutturali” che il Governo intende adottare per la riorganizzazione del sistema penitenziario della Sardegna – dice Cani -. Soprattutto alla luce di ciò che riguarda la carenza di personale (all’interno delle 10 strutture penitenziarie presenti in Sardegna vi è una oggettiva carenza di personale ed in particolar modo di agenti di polizia penitenziaria così come da tempo denunciato dalle organizzazioni sindacali di categoria), la chiusura carceri come quella di Iglesias (su cui ho già presentato diversi atti di sindacato ispettivo e su cui andrebbe valutata una riconsiderazione per una serie di ragioni a partire dalla sua recente realizzazione, nonché per la specificità dei  detenuti ospitati, della peculiarità degli spazi e delle attività che al suo interno venivano realizzate), e la questione del trasferimento di circa 200 condannati ai sensi del 41 bis nell’isola.»

«A queste domande, indicate nell’interrogazione che ho presentato al Ministro della Giustizia – conclude il deputato PD – il Governo deve dare risposte.»