8 July, 2024
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Dopo il Ferragosto ed il Natale 2014 i lavoratori ex Alcoa hanno trascorso anche la Pasqua e la Pasquetta 2015 nel presidio di Portovesme.

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Dopo il Ferragosto ed il Natale 2014 i lavoratori ex Alcoa hanno trascorso anche la Pasqua e la Pasquetta 2015 nel presidio di Portovesme. I tempi lunghi delle trattative per il passaggio ad una nuova società ed il rilancio dell’attività produttiva, hanno reso ormai da tempo la situazione insostenibile per i lavoratori che manifestano nel presidio creato all’ingresso dello stabilimento chiuso ormai da 11 mesi (esattamente dal 5 maggio 2014).

I termini della partita sono ormai noti: è in corso una trattativa tra l’Alcoa e la Glencore, la multinazionale svizzera già presente nel polo industriale sulcitano con la Portovesme srl che ha manifestato interesse per l’acquisizione dello stabilimento abbandonato dalla multinazionale statunitense, ponendo due condizioni: la realizzazione del programma di bonifiche del sito e il riconoscimento di tariffe elettriche agevolate.

Il 19 marzo, nel corso di un incontro tra la presidenza della Regione e le organizzazioni sindacali, «è emerso che il processo sulle bonifiche sta procedendo celermente e si dovrebbero chiudere in tempi brevi, stabilendo le competenze di coloro che dovranno finanziare questi interventi. Inoltre sta continuando il confronto con Glencore affinché le condizioni poste sul MoU (Memorandum of Understanding), sottoscritte a novembre 2014 siano solidamente garantite. L’Alcoa ha manifestato la reale intenzione di voler cedere lo stabilimento in tempi brevi e mantenendo le condizioni sottoscritte il 27 marzo 2012».

Il 2 aprile, ad un’interrogazione del deputato del Partito Democratico Emanuele Cani, il Governo ha risposto che “ha lavorato assiduamente per costruire gli scenari di riduzione del costo dell’energia elettrica per lo smelter di Portovesme compatibili con il quadro normativo nazionale e con la disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato e per risolvere definitivamente il problema delle bonifiche.»

Ora i lavoratori attendono che, finalmente, si giunga alla definizione della vertenza, per un rapido riavvio degli impianti e della produzione.

 

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