4 November, 2024
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Il caso della miniera di Olmedo al centro delle audizioni in V commissione.

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Il ritiro della messa in mobilità dei trentacinque lavoratori; una trattativa con l’azienda per la cassa integrazione; la messa in sicurezza del sito minerario e la ricerca nel mercato internazionale di aziende interessante alla miniera di Bauxite di Olmedo. Sono queste le azioni illustrate dall’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, nel corso dell’audizione in V commissione, convocata per discutere la decisione unilaterale assunta dalla S&B (acquisita lo scorso febbraio dalla multinazionale Imerys) di rinunciare alle attività estrattive a Olmedo e  procedere al licenziamento di tutti i lavoratori.

La decisione “irrevocabile” della S&B di abbandonare il mercato della bauxite è stata confermata dall’amministratore della società ellenica, Marco Bonansea, che ha ribadito, nel corso del suo intervento dinanzi al parlamentino presieduto da Luigi Lotto (Pd), l’attivazione delle procedure stabilite dalla legge 223 e la decisione di rinunciare alla concessione mineraria con sette anni di anticipo rispetto ai termini contenuti nel contratto siglato nel 2007 con la Regione sarda (2022).

La decisione di abbandonare il sito di Olmedo – così ha riferito il legale rappresentante dell’azienda greca – non sarebbe dunque da ricercare nella crisi del settore ma è conseguenza della scelta strategica della società ellenica di uscire dal mercato mondiale della bauxite, nonostante il buon livello di produttività del sito sardo.

Sollecitato dagli interventi di alcuni consiglieri, l’ingegner Bonansea, ha quindi riportato in maniera sintetica alcuni dati della miniera di Olmedo (100.000 tonnellate\anno estratte; 500mila euro di investimenti in otto anni) e ha dichiarato che,  nel corso dei primi sette di attività, la perdita complessiva per S&B sarebbe stata di circa due milioni di euro.  Il rappresentante di S&B non è stato però in grado di fornire un bilancio ed un quadro dei costi e dei ricavi delle attività nella miniera di Olmedo ed ha sostanzialmente ribadito un non soddisfacente  livello dei profitti piuttosto che dei ricavi aziendali.

Distanti dalla rappresentazione fornite alla V commissione dall’amministratore della società greca sono state le valutazioni e le considerazioni delle organizzazioni sindacali («cento quarantamila tonnellate annue estratte e vendute al prezzo medio di 40 euro a tonnellate, per otto anni») intervenute in audizione con Massimiliano Muretti (Filctem-Cgil, Sassari); Luca Velluto (Femca-Cisl, Sassari); Simone Testoni (Ugl-Chimici, Sassari), Piergiorgio Piu (Ugl) e Emilio Fois (Rsu).

Ulteriori sottolineature negative sono state espresse dai consiglieri Angelo Carta (Psd’Az); (Fi) e Oscar Cherchi (Fi) riguardo la non disponibilità del quadro dei conti delle attività della miniera negli ultimi due anni della gestione Bonansea ed hanno definito “vaghe” le indicazioni offerte riguardo la redditività della miniera.

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Da domani, venerdì

giampaolo.cirronis@gmail.com

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