4 November, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato con 33 voti favorevoli e 18 contrari il nuovo Piano Casa.

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Il Consiglio regionale ha approvato con 33 voti favorevoli e 18 contrari il DL n.130 “Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio”, meglio noto come nuovo Piano Casa.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la discussione generale dell’art. 29 (“Commissione regionale per il paesaggio e la qualità architettonica”) del disegno di legge n. 130 – Giunta regionale – “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia”.

Non essendoci iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione l’emendamento n. 228 ma, dopo aver constatato la mancanza del numero legale, ha sospeso la seduta per trenta minuti.

Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha votato e respinto l’emendamento n.228 e, a seguire gli emendamenti nn. 508, 509, 510, 511, 392 e 393.

Sull’emendamento n. 509, annunciando il voto contrario, il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, ha sottolineato che «questa mattina si arriva alla fine di un iter legislativo molto complesso che però ha consentito alle due coalizioni principali di confrontarsi nel merito ed individuare in alcuni casi significative occasioni di convergenza». Si tratta di un approccio utile, ha aggiunto, «ed è auspicabile che prosegua sulla scia di esempi virtuosi come, ad esempio, quello della vendita degli immobili abbandonati e degradati ad un euro, per favorire sia il recupero dei fabbricati che la realizzazione di progetti strategici pubblici o di partenariato pubblico-privato».

Ha assunto la presidenza dell’Assemblea il vice presidente Eugenio Lai.

Il Consiglio ha approvato il testo dell’art. 29 con 29 voti favorevoli, 17 contrari ed 1 astenuto.

Successivamente il presidente ha avviato la discussione generale dell’art. 30 (“Disciplina transitoria”).

Il consigliere Alessandra Zedda, vicecapogruppo di Forza Italia, ha ribadito il giudizio negativo del suo gruppo sulla legge, aggiungendo in particolare che «le disposizioni transitorie, soprattutto al comma 3 dell’articolo, provocheranno il blocco di ogni attività attraverso un emendamento della Giunta che farà slittare tutto alla nuova legge urbanistica». Siamo contrari a questa eventualità, ha spiegato la Zedda, «perché riteniamo siano necessarie norme di equilibrio ispirate a principi di ragionevolezza ed equità finalizzate, da un lato, alla tutela del bene paesaggistico e, dall’altro, al rispetto di legittime esigenze dei privati che hanno sottoscritto accordi vincolanti con la pubblica amministrazione, come peraltro confermato da alcune pronunce della giurisprudenza». Inoltre, l’esponente di Forza Italia, ha richiamato l’attenzione della Giunta e della maggioranza sul fatto che, «anche in conseguenza della cancellazione del vecchio art. 12 della legge 4/2009, si determineranno sia un ulteriore vuoto normativo che, potenzialmente, gravi danni a tanti privati che hanno presentato progetti strategici investendo un grande volume di risorse; è prevedibile, quindi, che da tale situazione nascano  contenziosi in sede giudiziaria». Non essendoci iscritti a parlare il presidente ha messo in discussione gli emendamenti.

L’emendamento soppressivo totale 229 è stato respinto dall’Aula e così gli emendamenti 366, 367.

Approvato invece l’emendamento 72 (Francesco Agus e più), soppressivo del comma 3 dell’articolo 30.

Il presidente ha poi messo in votazione il testo dell’articolo 30, che è stato approvato.

L’assessore Cristiano Erriu ha riferito di interlocuzioni tra i gruppi per proporre un emendamento orale sul termine per il posizionamento delle strutture per la balneazione nel caso in cui il Comune non si sia ancora dotato del Piano di utilizzo del litorale.

Il testo recita così: “Le disposizioni regolanti il funzionamento delle strutture a servizio della balneazione in assenza di Pul entrano in vigore dal 31 dicembre 2016. In via transitoria il permesso di costruire per la realizzazione delle strutture può avere durata non superiore a quella della stagione balneare”.

L’on. Pietro Pittalis (Forza Italia) ha chiesto una breve sospensione dei lavori per la verifica dell’emendamento annunciato dall’assessore all’Urbanistica. Alla ripresa, l’Aula ha approvato l’emendamento.

L’on. Roberto Desini (Centro democratico) ha illustrato un emendamento orale sulla certificazione energetica degli edifici e l’on. Carta (Psd’Az) ha chiesto che l’onere sia trasferito in capo ad Area. Sul punto l‘assessore Erriu ha detto: “Non sono in grado di dare un parere positivo per ragioni di copertura finanziaria”. Gli emendamenti sono stati respinti.

Approvato l’emendamento 632 (Giuseppe Fasolino e più) e anche il 93, modificato dal 632 appena approvato.

Il vice presidente Eugenio Lai ha aperto dunque la discussione sull’articolo 31 (abrogazioni) che abroga alcuni articoli di leggi regionali precedentemente approvate, in modo da non creare difformità con le norme comprese nel testo in esame. In particolare l’articolo abroga gli articoli 12, 13 e 14 bis della legge 23 /1985 (norme in materia di controllo dell’attività urbanistico-edilizia, di risanamento urbanistico e di sanatoria di insediamenti ed opere abusive, di snellimento ed accelerazione delle procedure espropriative), gli articoli principali della legge 4 del 2009, ossia la legge sul Piano casa, e l’art. 17 (disposizioni urbanistiche a favore di portatori di handicap gravi) della legge Finanziaria del 2007 e la legge sul golf ( n. 19/2011).

Per Marco Tedde (Forza Italia) è importante arrivare a un riordino delle norme, soprattutto per quanto riguarda l’articolo 20 (Interventi di incremento volumetrico delle strutture destinate all’esercizio di attività turistico-ricettive). In particolare, secondo Tedde, non è corretto consentire gli interventi di ampliamento se si ha una struttura entro i 300 metri dal mare e non a chi è oltre i 300 metri. Il consigliere ha annunciato un emendamento orale per creare «una situazione di giustizia formale».

Il vice presidente Lai ha invitato Tedde a formulare il suo emendamento che sarà discusso alla fine dell’articolo. E’ quindi intervenuto Ignazio Locci (Forza Italia) il quale si è detto contrario a quanto previsto dal comma 5, ossia l’abrogazione del parere della Regione per la realizzazione degli edifici in “agro con volumi superiori a 3000 metri cubi”. «Non ci sembra coretto – ha detto – credo che si debbano coordinare meglio le politiche di verifica e controllo».

Per Oscar Cherchi (Forza Italia) si sta eliminando il cuore della legge 4. «Siamo contrari a questo articolo – ha detto – in quanto non condividiamo l’atteggiamento di questo Consiglio regionale, della Giunta e della maggioranza che hanno cambiato il percorso di un Piano casa che ha già dato risultati importanti». Per quanto riguarda il comma 5 ha poi aggiunto: «Non capiamo perché si voglia togliere il controllo della Regione visto che si tratta di insediamenti importanti». Cherchi si è detto contrario all’emendamento orale sulle aree attrezzate, perché non attinente a un articolo abrogativo. In conclusione Cherchi ha espresso giudizio negativo sul comma 4 che abroga la legge sul golf.

D’accordo anche il vice capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda: «L’articolo 31 abroga il più importante articolo della legge 4 che ha avuto con un impatto socioeconomico importante». Per Zedda: «Creiamo un vuoto normativo, lascerete il territorio privo d’indirizzo e creerà dei problemi per chi ha già sostenuto piani strategici già concordati con i comuni». L’esponente di minoranza ha rivolto poi un appello all’assessore Erriu affinché intervenga per concedere alle attività che si trovano sul litorale di Cagliari di avere il tempo di realizzare i necessari adeguamenti al Pul. La Zedda ha spiegato che il Pul impone l’immediato adeguamento, senza deroga, con investimenti immediati in un momento di difficoltà economica come quello che sta attraversando tutta la Sardegna, Cagliari compresa.

Per Antonello Peru (Forza Italia) «l’articolo 31 all’articolo abroga leggi e articoli della precedente 4. Articoli che davano organicità e qualificavano l’obiettivo della legge 4. Non solo. Abroga una legge intera: la legge 19, la legge sul golf, una legge che non ha avuto seguito e che viene abrogata per un pregiudizio ideologico». Poi i dati. «Il turismo golfistico nel mondo cresce dell’8 per cento – ha spiegato Peru –  e genera 40 miliardi di euro grazie a 70 milioni di golfisti. C’è un contenitore che già esiste e dove la Sardegna poteva e può entrare per le condizioni climatiche favorevoli e la posizione geografica dell’Isola». Peru ha poi aggiunto: «Il golfista consuma 4 volte di più del turista medio e si trattiene 7 giorni contro i 4 medi, in Spagna genera 3 miliardi di euro di fatturato. Questi sono i numeri importanti – ha continuato – che la Sardegna poteva auspicare, con una destagionalizzazione turistica importante». Si tratta, ha detto Peru «di una legge che poteva veramente generare ricchezza in un territorio che soffre. Una legge che rispettava l’ambiente. L’abrogazione della legge esprime la volontà di andare contro la Sardegna e i sardi. Noi quindi siamo contrari».

Il presidente Ganau ha chiuso la discussione generale e aperto le votazioni. Dopo aver approvato il testo dell’articolo, sono stati approvati gli emendamenti aggiuntivi 138 (della Giunta) che dopo il comma 1 aggiunge il comma 1 bis che abroga gli articoli 4 e 5 della legge regionale 1 luglio 1991, n. 20 (Norme integrative per l’attuazione della legge regionale n. 45 del 1989, concernente: Norme per l’uso e la tutela del territorio regionale) e successive modifiche e integrazioni, l’emendamento 630 all’emendamento 113 (Giunta) che aggiunge l’articolo 31 bis. Disposizioni transitorie in materia di impianti eolici. In particolare questo testo, approvato con 28 voti favorevoli e 18 contrari, prevede che: “1. Nelle more della revisione del Piano paesaggistico regionale, conformemente ai principi espressi dalla Corte Costituzionale, secondo cui nella localizzazione degli impianti da fonti rinnovabili non è consentito adottare misure volte a precluderne in maniera generalizzata la realizzazione, non trova applicazione l’articolo 112, secondo comma, delle norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico regionale primo ambito omogeneo. 2. La Giunta regionale approva, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, una deliberazione contenente l’individuazione delle aree e dei siti non idonei all’installazione degli impianti eolici e le linee guida per il loro corretto insediamento”. Il Consiglio regionale ha poi approvato con 43 voti favorevoli e 3 contrari, l’emendamento orale presentato da Antonio Solinas (Pd), presidente della Quarta commissione, a cui ha chiesto di apporre la firma Pietro Pittalis, a nome del gruppo di Forza Italia. Il testo prevede che “al termine dell’articolo 31 è aggiunto il seguente testo: 1. Sono aree di sosta di autocaravan e di caravan omologati a norma delle disposizioni vigenti le aree destinate esclusivamente al parcheggio degli stessi mezzi per un periodo massimo di 48 ore consecutive. 2. Sono aree attrezzate per la sosta di autocaravan e di caravan omologati a norma delle disposizioni vigenti le aree dotate di appositi impianti di smaltimento igienico-sanitario, atti ad accogliere i residui organici e le acque chiare e luride raccolte negli appositi impianti interni di detti veicoli. 3. I comuni, nel rispetto delle norme vigenti e degli atti di pianificazione sovraordinati, individuano e regolamentano all’interno del proprio territorio le aree per la sosta e le aree per la sosta attrezzata di autocaravan e caravan”.

L’Aula è quindi passata all’esame dell’articolo 32 (disposizioni finali ed entrata in vigore) e i relativi emendamenti.  

Acquisiti i pareri di Commissione e Giunta, il presidente Ganau ha aperto la discussione.

Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori, ha duramente criticato la scelta di Giunta e maggioranza di cancellare “con un atto violento” la legge sul Golf, approvata nella precedente legislatura.  «Non avete avuto la capacità di ascoltare con il cuore le sollecitazioni e i suggerimenti che sono arrivati dalla minoranza, non avete mostrato interesse agli indirizzi progressisti per uno sviluppo serio dell’Isola. La cancellazione della legge sul golf è un misfatto».

Per Ignazio Locci (Forza Italia), il Dl 130 riapre la possibilità di realizzare impianti ad energia rinnovabile, parchi eolici e serre fotovoltaiche. «Alcune forze politiche che hanno attaccato il Governatore oggi votano per la riapertura di parchi energetici da fonti rinnovabili in deroga al Piano Paesaggistico regionale – ha detto Locci – è doveroso sottolinearlo. Ora rimane il nodo delle direttive che la Giunta dovrà approvare. Speriamo che, nel rispetto delle regole del libero mercato, non si apra la strada a speculatori senza scrupoli».

Gigi Ruggeri (Pd) ha invece difeso l’impianto della legge. «E’ una norma che va verso la semplificazione – ha detto Ruggeri – la differenza rispetto al precedente Piano Casa è data dai limiti di costruzione nell’agro e dal divieto di edificare entro i 300 metri dal mare. Altro punto qualificante è il limite assoluto agli incrementi volumetrici dentro l’edificato».

Ruggeri ha poi riconosciuto la «funzione anticrisi» svolta dal Piano Casa negli ultimi anni denunciandone però limiti evidenti: « l’operazione andava regolamentata per impedire casi come quello dell’Auchan di Sassari che ha realizzato un incremento volumetrico di 17000 mq».

Il consigliere del PD ha poi criticato l’atteggiamento ostruzionistico dell’opposizione manifestando la necessità di una modifica del Regolamento interno. Occorre trovare una sintesi che garantisca l’opposizione ma, allo stesso tempo, permetta alla maggioranza di andare avanti nel suo programma di Governo».

Durissima la replica del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis. «Non si può tollerare l’atteggiamento di chi è stato silente per tutta la discussione della legge e poi si alza per fare la morale su come si lavora in Aula. L’on. Ruggeri non riuscirà mai a mettere il bavaglio a questa opposizione».

Pittalis si è detto contrario a una modifica del Regolamento interno. «Lo si vuole cambiare per non farci parlare e per far approvare le nefandezze che avete fatto passare con questa legge (deroghe al PPR, ritorno all’eolico). Tollero tutto ma non che ci si limiti nell’esercizio della democrazia». 

Il presidente Ganau ha invitato tutti i consiglieri a mantenere toni più bassi. «Siamo alla conclusione di un iter che ha garantito il confronto tra le parti – ha sottolineato il presidente del Consiglio – tutti hanno svolto il proprio ruolo nel modo migliore».

Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento soppressivo totale n.231 che è stato respinto dall’Aula. Bocciati anche gli emendamenti soppressivi parziali n.380 e 381.

Si è quindi passati alla votazione del testo dell’art. 32 che ha ottenuto il via libera con 28 voti a favore e 17 contrari.

Successivamente sono stati presentati due emendamenti orali, uno da parte della Giunta e un altro da parte del consigliere Marco Tedde (Forza Italia).

L’emendamento dell’esecutivo, illustrato dall’assessore Cristiano Erriu, modifica l’art 11 del Dl 130 e stabilisce che “in ogni caso di mancato rispetto dei tempi per il rilascio del permesso di costruire si forma il silenzio inadempimento e l’interessato può avanzare istanza alla direzione generale competente in materia urbanistica della Regione per l’intervento sostitutivo”. La correzione – ha detto Erriu – serve a rendere più fluida l’applicazione della norma. L’emendamento orale all’art. 11 Giunta è stato approvato con 28 voti a favore.

Bocciato invece l’emendamento orale dell’on. Tedde (25 contrari, 21 a favore) che chiedeva una modifica dell’art 20 per consentire agli alberghi che hanno pertinenze entro e oltre i 300 metri dal mare di realizzare strutture per servizi.

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia), preannunciando il voto contrario, ha detto che «l’opposizione ha provato a contrastare le tante oscenità che contiene e qualcosa è stata modificata grazie al nostro apporto, piccoli miglioramenti che però non possono giustificare un parere positivo; la maggioranza ha messo le lancette dell’orologio indietro di tre anni, lo pensiamo noi e lo pensano l’opinione pubblica, il modo del lavoro e delle categorie produttive». Spero, ha aggiunto Cherchi, «che non si parli ancora di tasselli e che la maggioranza si assuma le proprie responsabilità per non aver approvato quelle norme organiche che davvero servono alla Sardegna; basta con le finte genialate, non siete né salvatori della Patria né moltiplicatori di pani e pesci».

Il consigliere Lorenzo Cozzolino (Pd), favorevole, ha sottolineato che la legge «è frutto del laborioso impegno dell’assessore della Giunta e del Consiglio, l’avvio di un processo di riforma complessiva del settore urbanistico, non solo la riscrittura del piano casa ma la prima pietra di un nuovo sviluppo del domani». La nuova legge urbanistica in particolare, secondo Cozzolino, «farà fare un salto di qualità al settore nel segno della sostenibilità; la Sardegna vive un momento difficilissimo in cui bisogna andare oltre l’emergenza per esprimere ogni potenzialità di sviluppo, attraverso la riduzione del consumo del territorio nel rispetto delle vocazioni per evitare danni incommensurabili». Abbiamo un grande patrimonio che vogliamo conservare, ha concluso il consigliere del Pd, «valorizzando tradizione e modernità, una progettualità pubblico privata per rilanciare i nostri centri storici e l’agro con criteri di efficienza, sicurezza, superamento barriere architettoniche».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi), contrario, ha citato in apertura alcuni dati economici, evidenziando che «la Sardegna è dietro alla Romania ed alla Bulgaria con il Medio campidano che è perfino dietro la Grecia, i nostri giovani vanno fuori e imprese portano i libri in tribunale, la gente pensa che politici sono tutti ladri ed incapaci». Per queste ragioni, ha proseguito Cossa, «ci voleva una risposta diversa che riconoscesse l’importanza dell’edilizia in Sardegna e rilanciasse davvero il settore». Semplicemente, ha precisato esponente dei Riformatori, «sarebbe bastato semplificare il ginepraio di norme che soffoca la materia; la maggioranza ha messo questa legge prima di quella sugli enti locali e sulla sanità pensando di fare una grande legge sull’edilizia, invece ha messo in  piedi un apparato che sembra fatto apposta per complicare la vita delle persone, non per i passaggi sui 300 metri o per il grave errore della soppressione della legge sul golf o sull’agro, ma perché è infarcita di pasticci».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia), favorevole, ha ricordato che «la legge ha iniziato il suo percorso il 13 marzo, causalmente nello stesso momento dell’elezione di Soru che ha aleggiato a lungo in quest’Aula, forse immeritatamente perché alla fine la responsabilità è tutta dei consiglieri, mentre l’assessore ha tentato stoicamente di superare certi limiti del dibattito consiliare introdotti per colpa della maggioranza». Nel merito, ad avviso di Locci, «c’è stata molta propaganda per mandare messaggi ambientalisti all’esterno, ma la legge non servirà a questo e nemmeno a rilanciare il settore dell’edilizia in Sardegna, senza dimenticare la gravissima complicazione delle procedure tanto è vero che nell’entrata a regime della norma emergeranno grandissime difficoltà di applicazione».

Il consigliere Rossella Pinna (Pd) ha detto di essere «una di quelle silenti di cui ha parlato Pittalis ma condivido con accenti diversi le preoccupazioni di Ruggeri perché molto spesso i lavori dell’Aula hanno restituito ai Sardi l’immagine di una casta chiusa dentro il palazzo, di un Titanic dove si continua a suonare mentre il mondo crolla; alcune parti della legge sono state positivamente condivise e tuttavia non appare più differibile intervenire sul regolamento sia per snellire i lavori Consiglio che per dare alla Sardegna le riforme di cui ha bisogno». Il punto più qualificante della legge, a giudizio della Pinna, «è che si abbandona il concetto conosciuto di piano casa per affermare una nuova idea di agro e paesaggio con limite dei 300 metri, e la densificazione dell’esistente, si traccia un confine e si disegnano i tratti principali di una nuova urbanistica organica e di un testo unico sull’edilizia, nell’ottica di un processo di semplificazione che i cittadini attendono».

Il consigliere Paolo Truzzu (Fdi-Sardegna), contrario, ha fatto una sorta di bilancio del mese di lavoro del Consiglio, mettendo in evidenza che «nonostante la maggioranza si lamenti del tempo perso in realtà l’opposizione ha svolto un ruolo utilissimo; i continui emendamenti dimostrano che legge era pasticciata e non aveva fatto il giusto percorso in commissione». Il testo, ha continuato Truzzu, «è stata migliorato in alcuni punti, gli stessi rilevati da ampi settori dell’opinione pubblica, in altre parole siamo arrivato ad un piatto forse un po’ più digeribile ma non è quello che interessa ai sardi; l’immagine del Titanic che qualcuno ha evocato regge fino ad un certo punto perché all’esterno, invece, molti si sono resi conto dell’inutilità di questa legge perché aumenta la burocrazia, frutto dell’atteggiamento di chi non vuole ascoltare chi sta fuori e nemmeno chi ha dato il consenso al centro sinistra».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia), contrario, ha affermato che «il percorso tormentato della legge non è attribuibile all’opposizione ma al fatto che il testo è nato male e gestito peggio dalla maggioranza; ne è venuto fuori un prodotto contraddittorio, lo pensano anche alcuni della maggioranza salvo poi votarla come ha fatto il consigliere Sale». Nel merito, ha osservato Tedde, «è piena di errori macroscopici a cominciare dalla mancata proroga della legge 4/2009 che avrebbe rappresentato il miglior ponte verso la legge urbanistica, rivendichiamo comunque alla nostra parte il miglioramento alcuni aspetti francamente ottusi come quello contro gli alberghi oltre i 300 metri, e siamo sicuri che la Sardegna ha capito e capirà ancora di più dopo la pubblicazione della legge».

Il consigliere Alessandra Zedda, sempre di Forza Italia, ha paragonato la legge alla favola della volpe con la pancia piena per affermare che «la legge avrà pesanti ripercussioni negative per la stessa maggioranza che l’ha voluta, mentre l’opposizione rivendica il merito dei miglioramenti ottenuti in coerenza con le domande espresse dalla società sarda».

Il consigliere Antonello Peru, anch’egli di Forza Italia, si è detto «convintamente contrario ad una legge senza corpo, senz’anima e  senza cuore, che non rilancerà il settore, non riqualificherà il patrimonio edilizio, non riordinerà il tessuto urbanistico, frenerà la corsa all’efficienza energetica dei fabbricati, vanificherà i risultati ottenuti dal piano casa con circa un miliardo di investimenti privati». La verità, ha sostenuto Peru, «è che non avete sentito i sardi, salvo qualche suggerimento, solo per un pregiudizio ideologico, dimenticando che l’ambiente non è appannaggio del centro sinistra, come ha dimostrato la recentissima vicenda della centrale di Fiumesanto».

Il consigliere Giuseppe Fasolino, Forza Italia, annunciando il suo voto contrario ha dichiarato che, anche a livello personale, si è impegnato a fondo per migliorare la legge «ed in effetti rispetto a come era arrivata in Aula è migliorata; vuol dire che da parte nostra non c’era ostruzionismo ma un invito alla riflessione, invito che perfino qualcuno della maggioranza ha mostrato di raccogliere ed anche l’assessore ha mostrato una certa capacità di ascolto». Tuttavia, ha concluso Fasolino, «restiamo convinti che la strada maestra per rimettere in moto l’economia della Sardegna fosse quella di prorogare il vecchio piano casa per arrivare in tempi brevi ad una nuova legge urbanistica».

Per l’on. Luigi Lotto (Pd) “il voto favorevole a questa legge deriva da tante considerazioni, la prima delle quali è stata la necessità di approvarla perché si erano create le condizioni. La nostra risposta non è stata la semplice proroga del Piano casa ma anche ad altre esigenze che la Sardegna ha. Certo, mancano ancora le risposte fondamentali sul futuro dell’urbanistica sarda. Avremo occasione per discuterne e per dare risposte più puntuali”.

Invece, per l’on. Stefano Tunis (Forza Italia) “vale la pena di ricordare che avevamo detto che non sarebbe stata una buona legge. Infatti, grazie al duro lavoro di questa assemblea la legge è sensibilmente migliorata anche grazie all’apporto non secondario di regia dell’assessore e grazie al lavoro dell’opposizione. Non era chiusa in questo palazzo la casta ma in un appartamento qui nei pressi, con le tapparelle abbassate. Ogni volta che potete voi manifestate un atto di sudditanza totale alla classe burocratica e accademica che vi comanda. Avete scelto di essere dei piccoli interpreti”.

L’on. Cesare Moriconi (Pd) ha detto: “E’ evidente che su questa materia i due schieramenti la pensano diversamente, facciamocene una ragione. Questa legge raggiunge un equilibrio possibile su temi delicati e ci porta all’obiettivo del rilancio del comparto edile e della riqualificazione del patrimonio immobiliare della Sardegna, seguendo anche l’obiettivo dell’efficienza energetica. Insomma, una legge che risolve tanto, non consuma suolo e non compromette comunque nulla”.

L’on. Giuseppe Meloni (Pd) ha sostenuto che “non da questa legge possiamo aspettarci molti risultati, serve per tenere a galla un settore dell’economia. Ma tutti ci attendiamo qualcosa di importante dalla nuova legge urbanistica e in particolare una nuova disciplina delle zone F e dell’adeguamento dei Puc al Ppr”.

Secondo l’on. Modesto Fenu (Zona franca) “questa è una legge tecnica migliorata dal contributo dell’opposizione. Se questa legge fosse rimasta un po’ di più in commissione non sarebbe stato male. Imparate ad ascoltare i portatori di interesse che stanno qui fuori: sono tutti preoccupati”.

Per l’on. Fabrizio Anedda (Sinistra sarda) “in questo mese e mezzo di dibattito sul Piano casa sono emerse tante indicazioni utili ma molto si è perso per strada”. Invece, l’on. Dedoni (Riformatori) ha detto che “se questo è il concetto base che porta a compimento l’azione politica siamo in piena contraddizione”.

Ha quindi preso la parola il presidente della Commissione Urbanistica Antonio Solinas che, in premessa, ha ringraziato la minoranza per il lavoro svolto in Commissione e in Aula.

Solinas ha difeso la legge e si è detto convinto che molte critiche cadranno una volta che la norma entrerà a regime. «Non è una legge contro i cittadini – ha detto Solinas – viviamo vicino alla gente e conosciamo i problemi». Poi, rispondendo al capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha detto che sull’eolico non si è cambiata idea ma «c’è solo il rispetto della sentenza europee». Riguardo alla legge sul golf, Solinas ha infine ricordato che il centro sinistra ha sempre avversato il provvedimento: «crediamo che non abbia prodotto nulla e per questo andava cancellata».

Roberto Desini, capogruppo del Centro Democratico, si è detto dispiaciuto per la mancata approvazione della legge entro il 31 dicembre dello scorso anno.  «Forse sarebbe stato meglio prorogare il Piano Casa per approfondire meglio alcune tematiche e garantire il pieno coinvolgimento degli Enti Locali – ha rimarcato Desini – voteremo a favore perché siamo parte integrante della coalizione ma per leggi così importanti serve una riflessione più approfondita».

Desini ha poi ricordato le diverse posizioni del Centro Democratico, rispetto alla maggioranza, sulle costruzioni nell’agro e gli incrementi volumetrici in Zona F. «Abbiamo un’idea chiara – ha detto il capogruppo del Cd – per spirito di coalizione ci siamo adeguati. Nella prossima legge urbanistica servirà un atteggiamento diverso da parte della maggioranza».

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, dopo aver annunciato il suo voto contrario si è detto convinto che solo il tempo potrà consentire di dare un giudizio definitivo sulla legge. Carta ha poi bocciato la proposta di modifica del Regolamento interno: «non serve cambiare le regole,  è necessario invece rendere più rapida l’azione di governo della Giunta regionale».

Secondo Daniele Cocco (Sel) non sarà questa la norma che dirimerà i problemi dello sviluppo della Sardegna.  «La speranza è che la prossima legge urbanistica dia l’input allo sviluppo. Il paesaggistico è stato aggredito in passato da scelte politiche scellerate». (Psp)

E’ poi intervenuto il capogruppo di Assemblea popolare, Gianluigi Rubiu, secondo il quale il Dl 130 inserisce solo limiti e restrizioni, «è un attacco all’economia sarda e colpisce settori trainanti come edilizia, turismo, servizi e agricoltura». Rubiu ha poi aggiunto: «La vostra visione, incentrata sulle limitazioni e sui vincoli, non vi ha permesso di pensare al futuro, nonostante i nostri continui tentativi di miglioramento della legge. Ci teniamo a ribadire  – ha concluso – che ambiente e paesaggio sono per noi risorse fondamentali, ma servono anche strutture e servizi per poterle fruire».

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha definito la legge migliorativa rispetto al precedente Pieno casa. «Annuncio il voto favorevole mio e del gruppo del Pd. Stiamo votando una legge per l’edilizia, che è una legge di passaggio tra il vecchio piano casa e la nuova legge urbanistica che stiamo preparando e che arriverà in aula entro la  fine dell’anno».

Per il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis «alcuni colleghi della maggioranza hanno cercato di giustificare il loro voto a favore, altri hanno puntato il dito contro il ruolo dell’opposizione. Vi ricordo che il presidente del centrosinistra a vinto le elezioni, ma i partiti del centrodestra hanno preso più voti rispetto a quelli del centrosinistra e non siamo qui soltanto a fare da spettatori perché noi rappresentiamo la maggioranza dei sardi». Pittalis ha poi aggiunto: «Con questa legge avete perso l’occasione di rilanciare un settore, quello edilizio, fatto per la maggior parte da piccoli artigiani. Avete perso la possibilità di dare risposta ai sardi». Per l’esponente della minoranza «questa legge serve a creare un danno e una mole di contenziosi. Poi non lamentiamoci».

Il presidente Ganau ha poi dato la parola all’assessore Cristiano Erriu: «La Giunta e io personalmente abbiamo avvertito da subito le difficoltà di raggiungere un equilibrio tra le tante esigenze che emergevano dai diversi territori, enti, associazioni e cittadini. Quella raggiunta con il DL 130 è la soluzione migliore possibili». E ha aggiunto: «Non ci sono valori moderati, ma un’azione politica decisa per moderare il conflitto e lo scontro alla ricerca di un interesse generale e del bene comune. Si tratta di una legge equilibrata che vuole dare risposte». Erriu ha poi concluso: «Do atto all’opposizione di aver fatto da pungolo e da supporto e quando ho ritenuto ragionevole la proposta l’ho accolta».

Concluse le dichiarazioni di voto ha chiesto la parola il consigliere Alessandra Zedda, Forza Italia: «Colgo l’occasione, vista la presenza del presidente, per manifestare forte preoccupazione in ordine alle notizie sulla possibilità di trasferire nella nostra Isola una parte degli immigrati sbarcati stamattina. Sono state già state avvertite le Asl. La Sardegna non è in grado di accoglierli».

Il presidente Ganau ha aperto la votazione finale sulla legge che è stata approvata con 33 voti favorevoli e 18 contrari.

Ieri sera il Consigl
Interrogazione dei c

giampaolo.cirronis@gmail.com

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