La grave situazione in cui versa il Teatro Lirico di Cagliari è stata esaminata in un incontro tra i Sindacati e il sottosegretario della Cultura Francesca Barracciu.
Mercoledì 8 aprile le segreterie sindacali CLS CGIL, UILCOM UIL, FIALS CISAL, LIBERSIND CONF., SNATER e CSS hanno incontrato, su loro richiesta, hanno incontrato la sottosegretaria della cultura, Francesca Barracciu, alla quale hanno esposto le preoccupazioni derivanti da una situazione che in una nota definiscono «drammatica e grottesca al tempo stesso».
«Cagliari presenta una stagione sinfonica (che terminerà a maggio) rivelatasi, sinora, non particolarmente eclatante; gli abbonamenti sono calati del 35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; ad oggi è l’unica Fondazione priva della stagione lirica per il 2015. Viceversa – si legge nella nota – si lascia alle spalle una stagione 2014 che ha visto Cagliari aumentare nettamente la produzione rispetto all’anno precedente e raggiungere il 3° posto in Italia per numero di abbonati. Numeri facilmente verificabili. La Fondazione, nel suo insieme, ha dimostrato di poter esprimere un’altissima qualità. Quali motivazioni abbiano portato all’esigenza di un simile cambio di rotta, e quale finalità si volesse raggiungere, non è chiaro.»
«Dalla riunione odierna – aggiungono le organizzazioni sindacali – apprendiamo con grande soddisfazione che, sulle problematiche sopra evidenziate, vi sia la massima attenzione da parte del Ministero. Sia l’incontro odierno col rappresentante del MIBACT, sia quelli intercorsi recentemente con istituzioni facenti parte del Consiglio d’Indirizzo, hanno consentito di portare alla loro attenzione l’incresciosa situazione in cui versa attualmente la Fondazione. Prendiamo atto, con favore, della dichiarata disponibilità a mettere in atto quanto nelle loro possibilità e competenze affinché alla Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, che rappresenta una istituzione preziosa per la Sardegna e sulla quale gli stessi investono con convinzione, sia data una prospettiva di vita e sviluppo.»
Le organizzazioni sindacali concludono auspicando che «tali intenti possano trovare riscontro nelle future decisioni, così che il Teatro ed i lavoratori possano riappropriarsi di quella dignità che scelte incomprensibili hanno loro negato».
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