La nuova legge sull’edilizia spacca ancora il Consiglio regionale, il centrodestra conferma le critiche ed annuncia iniziative di mobilitazione. Il giorno dopo l’approvazione in Aula del disegno di legge 130, il cosiddetto nuovo Piano Casa, i gruppi della minoranza ribadiscono le critiche, a sostegno del «malcontento dei sardi verso un provvedimento che non semplifica le procedure e non migliora il patrimonio edilizio«.
Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha rimarcato le distanze tra il piano casa (varato nella scorsa legislatura) e la legge edilizia approvata ieri in Consiglio con i soli voti del centrosinistra ed ha definito “un inganno” il tentativo della maggioranza di voler rimandare le decisioni in materia all’approvazione di una nuova legge urbanistica. «Sull’urbanistica, come per la sanità e gli enti locali – ha proseguito Pittalis – la Giunta e la maggioranza annunciano riforme senza che si traducano poi in atti concreti». «La verità – ha concluso il capogruppo di Fi – è che con la legge edilizia si ritorna indietro ai tempi di Soru; agli editti che si applicano ai comuni mortali; ai contenziosi milionari come quello per Tuvixeddu e al potere discrezionale della giunta con le intese coi privati».
«Le riforme annunciate dal centrosinistra – ha attaccato il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni – sono rappresentate da un articolo che in due righe abroga la legge sul golf, mortificando così il Consiglio regionale e le opportunità che ne derivavano al comparto dell’edilizia e del turismo».
«La legge approvata ieri dal centrosinistra – ha incalzato il capogruppo di Aps, Gianluigi Rubiu – è inutile e superata: lo affermano tutte le organizzazioni di categoria e lo dimostrano le norme contenute nel “Milleproroghe” che a livello nazionale semplificano per davvero norme e procedure in materia edilizia». A giudizio di Rubiu la legge edilizia “sarà impugnata dal governo” e sarà sottoposta presto a nuove modifiche in Consiglio regionale.
Per il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, l’approvazione del provvedimento non ha rafforzato la maggioranza che anzi – così ha affermato il consigliere dei sardisti – ha registrato la presa di distanze di alcuni capogruppo del centrosinistra in sede di dichiarazione finale del voto. «Gli stessi esponenti del centrosinistra – ha spiegato Carta – hanno riconosciuto che il provvedimento non era urgente e c’è chi si è spinto ad affermare che meglio sarebbe stato procedere con la proroga del piano casa e impegnare il Consiglio sulle riforme attese dai sardi». Il capogruppo dei Quattro Mori ha quindi espresso perplessità sull’annunciata riforma degli Enti locali, paventando il rischio che sulla concretezza prevalga quella “furia ideologica” che ha caratterizzato l’iter del Dl 130 e si vari così una “riforma degli Enti Locali in stile vecchio Urss».
«Le scelte ideologiche – ha aggiunto Paolo Truzzu (Sardegna-FdI) – hanno fatto sì che quella approvata ieri in Consiglio possa definirsi una legge contro l’edilizia e non già un provvedimento per l’edilizia». L’esponente di Fratelli d’Italia ha quindi ricordato che ad un anno dal suo insediamento al governo della Regione, le leggi approvate dal centrosinistra “non hanno prodotto alcun risultato mentre crescono le difficoltà dei sardi. «Se questi sono i risultati dei tecnici – ha concluso Truzzu – si ritorni alla politica.»
«I pochi risultati che eventualmente arriveranno con la nuova legge edilizia sono ascrivibili all’impegno delle forze della minoranza che hanno lavorato per più di un mese di Consiglio per tentare di migliorare un provvedimento inadeguato e dannoso». E’ questo il giudizio espresso dal consigliere di Fi, Giuseppe Fasolino, che ha rimarcato come l’iniziativa del centrodestra non abbia mai riguardato possibili intendimenti speculativi.
«La nuova legge edilizia non semplifica e non migliora alcunché e conferma che al centrosinistra manca una visione organica dell’urbanistica in Sardegna». Così il vice presidente del Consiglio, Antonello Peru (Fi), ha marcato le distanze con il provvedimento varato dal centrosinistra e che, a giudizio dell’esponente di Forza Italia, crea disparità tra i diversi territori e elimina gli incentivi per la riqualificazione del patrimonio immobiliare dell’Isola. Peru ha quindi rivolto pesanti critiche alla decisione della maggioranza di cancellare la legge sul golf: «Di fatto si impedisce la realizzazione di strutture e servizi indispensabili per attrarre in Sardegna un mercato turistico che solo in Andalusia conta 8 milioni di turisti in bassa stagione».
«La maggioranza si assuma la responsabilità politica delle scelte fatte con la legge sull’edilizia» – ha dichiarato il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa – perché alla Sardegna serviva una grande legge che semplificasse norme e procedure, il cui proliferare incentiva invece l’abusivismo e allenta le tutele». Cossa ha definito la norma varata ieri dal Consiglio «non più migliorabile e ricca di norme contraddittorie e illogiche che contribuiscono a delineare un quadro normativo devastante».
Proprio sulle difficoltà applicative e interpretative della norma ha posto l’accento la consigliere di Forza Italia, Alessandra Zedda, che ha denunciato il concreto rischio di un aumento dei contenziosi. «In particolare per ciò che riguarda le zone “F” – ha dichiarato Zedda – dove, col voto segreto siamo riusciti a introdurre l’incremento volumetrico ma per le quali non è stato definito in legge la misura dell’incremento stesso».