Per il centrosinistra il nuovo Piano Casa è una legge importante che unisce sviluppo economico e tutela del territorio.
Il nuovo Piano Casa il giorno dopo. Stamane la Giunta Pigliaru e i partiti del centrosinistra hanno fatto il punto sui risultati raggiunti con l’approvazione del disegno di legge che ha tenuto impegnato il Consiglio regionale per un mese. «Una legge importante, che crea chiarezza e che resterà in vigore fino all’approvazione del disegno di legge sull’Urbanistica. Una legge che riesce a creare il giusto equilibrio tra sviluppo economico e tutela del territorio».
Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha evidenziato che questa legge interviene sulle zone a rischio idrogeologico, sui centri storici, tutela la fascia dei 300 metri e valorizza il ruolo delle Amministrazioni comunali. Per Cocco il centrodestra in questi anni non ha fatto niente per l’edilizia visto che, dal 2009 al 2013, il settore ha registrato la perdita di 24100 posti di lavoro. Il capogruppo del Pd ha però anche riconosciuto all’opposizione di aver dato il suo contributo e ha rilevato l’importanza del scrutinio finale in cui la maggioranza ha votato compatta.
Soddisfatto anche il presidente Pigliaru: «Si tratta di una legge che ha l’anima del centrosinistra». Una legge transitoria, ha detto, che guarda allo sviluppo economico ma senza danneggiare il paesaggio e l’agricoltura.
La legge, secondo il presidente, ha l’obiettivo di mitigare la crisi, assieme con l’apertura dei cantieri pubblici, ma anche di migliorare la qualità degli interventi urbanistici e di creare sviluppo.
Il presidente della Quarta commissione, Antonio Solinas (Pd), ha evidenziato come sia emersa chiaramente la diversa visione che hanno centrodestra e centrosinistra in materia di edilizia. «Ci siamo presi le nostre responsabilità, rispettando gli impegni assunti con gli elettori in campagna elettorale». Poi una risposta alle critiche del centrodestra sull’abrogazione della legge sul golf. Solinas ha ricordato che il centrosinistra aveva avversato la legge la scorsa legislatura e che chi vuole investire e costruire campi da golf lo può fare anche senza la legge del 2011.
L’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, ha voluto poi spiegare il perché non si sia voluta prorogare la legge 4. Il punto fondamentale, ha affermato l’esponente della Giunta, è stato di eliminare i blocchi per la realizzazione del Piani comunali che l’incertezza della norma creava. Per l’assessore questa legge fa incontrare l’interesse del privato di aumentare gli spazi delle proprie abitazioni e del pubblico perché, con soldi privati, vengono eseguiti interventi edilizi migliorativi, legati alla green economy, e viene creato lavoro. «Una legge – ha concluso – che prevede interventi di riqualificazione e non nuovo consumo del suolo». Nel sito della Regione, ha poi aggiunto, è stato pubblicato un Powerpoint con tutti i dettagli della legge, spiegando che molti dei punti contenuti nella 130 saranno presenti anche nella nuova legge urbanistica.
Soddisfatto anche il capogruppo del Centro democratico, Roberto Desini, il quale ha rimarcato l’importanza della compattezza della maggioranza nel voto finale, nonostante su alcuni punti le visioni fossero differenti. D’accordo anche Francesco Agus (Sel): «Questa legge ha segnato il cambio di passo: siamo passati dalla stagione delle deroghe alla quella delle leggi uguali per tutti». Per Raimondo Perra (Psi- Sardegna Vera) questa legge «è il giusto compromesso tra lo sviluppo economico e la salvaguardia del territorio».