Il centrodestra in Regione sollecita l’attivazione di un cordone sanitario per proteggere i patrimoni olivicolo e vitivinicolo della Sardegna dal batterio Xylella.
I consiglieri della coalizione di centrodestra in Consiglio regionale sollecitano l’attivazione di un cordone sanitario per proteggere i patrimoni olivicolo e vitivinicolo della Sardegna dal batterio Xylella e l’immediata discussione della mozione 134 (Rubiu e più) sul «piano che miri alla prevenzione e alla salvaguardia del patrimonio olivicolo della Sardegna che rischia di essere colpito dal batterio della xylella fastidiosa, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio». «La situazione è gravissima: se arrivasse in Sardegna il batterio xylella fastidiosa verrebbero distrutti i patrimoni olivicolo e vitivinicolo mettendo l’Isola in ginocchio».
«La xylella – ha affermato il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni – ha già creato un enorme danno all’agricoltura della Puglia, bisogna agire tempestivamente per evitare che sbarchi nell’Isola, come hanno fatto i vettori patogeni della peste suina, della blue tongue, del punteruolo rosso e della tuta absoluta dei pomodori. La maggioranza, circa un mese fa, ha bocciato una nostra proposta di legge in commissione Salute». Per Gianluigi Rubiu, capogruppo di Area popolare sarda, è fondamentale costruire un cordone sanitario in entrata che preveda punti di controllo in tutti i porti e gli aeroporti della Sardegna. Rubiu ha ricordato che «la xylella è stata individuata per la prima volta intorno agli anni ’40 nell’America centrale e in particolare in Brasile ed è arrivata in Italia nel 2013. Il batterio non colpisce soltanto le olive, ma anche la vite, le mandorle, le querce e l’erba medica». D’accordo anche il consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, ex assessore dell’Agricoltura: «Nel Psr non sono state previste risorse per eventuali risarcimenti, perché non si potrebbe ammettere con l’Europa di non aver eseguito i controlli appropriati. La Regione deve intervenire con controlli in entrata delle merci, istituendo un vero e proprio servizio Fitosanitario all’interno dell’agenzia Laore». Per la minoranza non occuparsi subito di questa emergenza vuol dire condannare l’economia della Sardegna.
La mozione presentata impegna il presidente della Regione, il presidente del Consiglio regionale, gli assessori dell’Agricoltura e dell’igiene e sanità «a convocare immediatamente un tavolo di confronto con gli assessorati competenti e le associazioni di categoria per informarle dell’emergenza e delle misure di prevenzione atte a evitare la propagazione del fenomeno in Sardegna; a predispone in tempi certi degli opuscoli informativi e dei manuali operativi per individuare e riconoscere i primi fenomeni della malattia; a monitorare tutte le coltivazioni sarde, isolando il rischio di propagazione del virus e segnalando immediatamente i rischi per le coltivazioni; a istituire un cordone sanitario in tutti i porti della Sardegna per monitorare e controllare tutti gli ulivi da reddito e ornamentali in arrivo in Sardegna, che potrebbero essere veicolo di propagazione e contagio dell’agente patogeno trasmesso tramite un insetto; inoltre, a sensibilizzare e informare il mondo rurale sugli strumenti di lotta per il contenimento del batterio».