Una mozione di Irs e Rossomori propone la sperimentazione legale della cannabis in Sardegna.
Una mozione presentata questa mattina dai consiglieri regionali Gavino Sale di Irs e Paolo Zedda di Soebarnia-Indipedentzia propone la sperimentazione legale della cannabis in Sardegna. L’iniziativa trae spunto dal fallimento delle politiche proibizioniste e dalla convinzione che sia arrivato il momento di cambiare strada e sperimentare, partendo dalla Sardegna, forme di legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati per usi terapeutici e ludici.
La mozione, sottoscritta da 18 consiglieri di diversi gruppi (Sel, Rossomori, Sardegna Vera, Pd), punta ad individuare la Sardegna come sede di un progetto pilota sia per la coltivazione che per il commercio legale della cannabis.
«Con la nostra proposta – ha spiegato il consigliere di Irs Gavino Sale – vogliamo aprire un dibattito anche sul piano culturale ed iniziare un percorso che, attraverso l’ascolto di esperti di varie discipline e di tutte le parti interessate, porti all’approvazione di una legge sulla materia; nel mondo sono state avviate con successo molte iniziative analoghe, dagli Stati Uniti all’Uruguay, dall’Olanda alla Catalogna, e anche noi intendiamo seguire questa strada tenendo presente fra l’altro che il 70% dei consumatori di stupefacenti sardi fa uso di cannabis, che i consumatori sono soprattutto giovani e che il volume di affari illegale di questo commercio è nell’ordine di centinaia di milioni di euro». «La sperimentazione – ha concluso Sale – consentirebbe di raggiungere subito alcuni risultati importati: prosciugare l’area dell’illegalità, dare nuove risorse alla Regione, studiare e sviluppare le potenzialità terapeutiche di questa pianta come alternativa naturale agli psicofarmaci».
Il consigliere di Soberania-Indipendentzia Paolo Zedda si è poi soffermato sullo scenario internazionale riguardante la materia, mettendo l’accento sul fatto che «la cannabis, dal punto di vista medico presenta limitate controindicazioni a differenza di sostanze legali come alcool e tabacco; basti pensare che ogni anno, in Italia, muoiono 40.000 persone a causa dell’alcool e del tabacco e 15.000 per overdose da droghe pesanti, mentre non esistono casi di morte attribuibili alla cannabis». «Inoltre – ha aggiunto – si va ormai consolidando una tendenza generale diffusa nel mondo scientifico come fra gli operatori del diritto secondo la quale è arrivato il momento di superare il proibizionismo per arrivare ad una depenalizzazione del consumo; lo sostengono, da diverse angolazioni, il Dipartimento nazionale antimafia ed 80 parlamentari di quasi tutte le forze politiche che stanno lavorando da tempo ad una proposta di legge comune».
«La Sardegna – ha concluso Zedda – potrebbe essere il luogo più adatto per la sperimentazione perché è un’area geograficamente limitata e, anche sotto questo profilo, potrebbe rappresentare un laboratorio di innovazione.»
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