L’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha illustrato in II commissione i contenuti del disegno di legge n. 216.
L’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha illustrato nella Seconda commissione del Consiglio regionale, i contenuti del disegno di legge n. 216 che disciplina i servizi e le politiche del lavoro, modificando la legge n. 20 del 5 dicembre 2005 e che abroga la legge n. 9 del 14 luglio 2003 in materia di servizi per l’impiego.
La proposta dell’esecutivo regionale anticipa la riforma degli Enti locali e punta a semplificare l’intero sistema dei servizi per l’impiego, inserendo le linee contenute nel Job Act per assicurare, in coerenza con il mutato scenario nazionale – così ha dichiarato l’assessore, riprendendo le affermazioni del ministro Poletti – un livello minimo di risposta per tutti i cittadini che accedono ai servizi per l’impiego.
Virginia Mura ha ricordato l’intenzione del ministro del Lavoro di incontrare a breve le singoli Regioni proprio per verificare il funzionamento e l’organizzazione delle agenzie per il lavoro e dei servizi per l’impiego. L’approvazione della norma regionale in tempi stretti (si ipotizza prima della fine di giugno) è dunque indispensabile per la regionalizzazione dei servizi e per far sì che, nella materia, la Regione sarda sia di esempio al resto del Paese.
«L’obiettivo della legge – ha spiegato l’assessore Mura – è fare dei nostri servizi regionali il reale punto di incontro tra la domanda e l’offerta del lavoro, ed è per questo che con il Dl n. 216 ci rivolgiamo sia ai disoccupati che al sistema delle imprese.»
Virginia Mura ha rimarcato, dunque, il “governo politico” dei centri per l’impiego in capo alla Regione ed ha specificato che all’Agenzia del lavoro spettano invece gli aspetti gestionali, acquisendo quest’ultima, sostanzialmente, le competenze attribuite ai centri servizi per il lavoro. Nel provvedimento si indica anche la pianta organica ipotizzata per l’Agenzia, fissandola a 800 unità a fronte delle attuali 480, al fine di adeguare la dotazione organica ai fabbisogni derivanti dalla costituzione delle strutture periferiche.
Il tema del personale è centrale e riguarda la questione delicata e complessa, di cui il Dl 216 deve farsi carico per assicurare la continuità di funzionamento degli uffici del lavoro, istituiti dalle province e che divengono articolazioni periferiche dell’Agenzia regionale per il lavoro.
L’articolo 11 del disegno di legge prevede che, nei centri servizi per il lavoro, presti attività lavorativa: il personale del ministero del Lavoro, trasferito alle province ai sensi dell’articolo 7 del D.Lgs n. 180 del 2001, in servizio alla data di entrata in vigore della nuova norma regionale; il personale di ruolo effettivamente impiegato, in via esclusiva, nel sistema dei servizi e delle politiche attive del lavoro, dai sei mesi antecedenti la data dell’8 aprile 2014 quando cioè è entrata in vigore la “Legge Delrio” che ha riformato il sistema degli Enti locali; il personale già impegnato sulle misure 3.1 (Organizzazione e implementazione dei servizi per l’impiego ), 3.4 (Inserimento e reinserimento lavorativo di gruppi svantaggiati ) e 3.10 (Sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità con priorità ai nuovi bacini d’impiego) del POR Sardegna 2000\2006 e il personale già assunto dall’Agenzia regionale per il lavoro con contratto da tempo determinato con scadenza nei mesi di agosto e settembre 2016.
«La nostra riforma è a costo zero per l’amministrazione – ha aggiunto l’assessore Mura – e le risorse per il personale sono garantite dalle finanze trasferite dallo Stato per gli ex ministeriali che sono di entità tale da assicurare la copertura finanziaria per il resto del personale.»
Su sollecitazione dei consiglieri Gianmario Tendas (Pd), Ignazio Locci (Fi), Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia) e Rosella Pinna (Pd), l’assessore Mura ha quindi fornito ulteriori precisazioni in ordine ai contenuti del provvedimento ed ha evidenziato il sottodimensionamento dei centri per l’impiego in riferimento agli operatori ed ha sottolineato l’inefficace gestione dei servizi in capo alle Province rimarcando la necessità di porre in capo alla Regione “gli indirizzi politici” e lasciare alle costituende commissioni territoriali solo compiti di attuazione delle direttive impartite dalla Regione in materia.
Il presidente della commissione Gavino Manca (Pd) nel ringraziare l’assessore per la disponibilità offerta ha sottolineato l’urgenza della nuove norme per migliorare l’efficacia delle politiche attive del lavoro in Sardegna («dobbiamo creare un sistema di servizi migliore che garantisca maggiori opportunità alle persone e ci aiuti a combattere la disoccupazione nell’Isola») ed ha preannunciato la predisposizione di un calendario di audizioni in vista dell’approvazione del Dl. n. 216.
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