Mentre la Sardegna rimane l’unica regione italiana priva di una rete di distribuzione del metano, il Mise ha autorizzato il metanodotto Albania-Italia “Trans Adriatic Pipeline” TAP.
Mentre la Sardegna rimane l’unica regione italiana priva di una rete di distribuzione del metano e l’uscita dal progetto Galsi, pur non interrompendo il processo di metanizzazione già avviato con la realizzazione, attualmente in corso, delle reti urbane di distribuzione del gas, il cui completamento richiede la costruzione di una dorsale di trasporto e delle relative reti intermedie di collegamento, ha assicurato allungato i tempi, ieri il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha firmato il decreto di autorizzazione unica del metanodotto di interconnessione Albania-Italia “Trans Adriatic Pipeline” TAP, il provvedimento definitivo che fa partire i lavori per la realizzazione dell’opera al fine di consentire l’apertura di una nuova rotta di approvvigionamento di gas prodotto nell’area del Caspio in Italia e in Europa.
«Il provvedimento – si legge in una nota del Mise – abilita la costruzione e l’esercizio dell’opera, sostituendo ogni altro atto formale di assenso delle altre amministrazioni intervenute nel procedimento, approvando il progetto e dichiarando altresì la pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’infrastruttura, anche ai fini degli espropri. Il decreto stabilisce, infatti, che i lavori dovranno iniziare entro il 16 maggio 2016 e l’operatività dell’infrastruttura dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2020.
Il progetto, su cui è stata espressa la compatibilità ambientale con Decreto del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare dell’11 settembre 2014, ha ottenuto il via libera da parte del Consiglio dei Ministri il 29 aprile scorso, dopo un esame comparativo di tutti gli interessi coinvolti.
Questi ultimi consistono, da una parte nella rilevanza energetica dell’opera ai fini della diversificazione degli approvvigionamenti, nella strategicità della stessa connessa all’attuazione dell’Accordo internazionale Grecia, Albania, Italia e nell’interesse comunitario alla sua realizzazione in quanto apertura di un nuovo corridoio di approvvigionamento dell’Unione Europea, e dall’altra nella tutela di una zona territoriale di rilevante valore per gli interessi ambientali e turistici, tenuto anche conto che il progetto ha avuto una istruttoria complessa, durata alcuni anni, che ne ha vagliato in maniera approfondita la compatibilità ambientale e di sicurezza.
Il progetto dovrà ora essere realizzato nel rispetto di tutte le prescrizioni stabilite dalle amministrazioni intervenute nel procedimento, e dovranno essere previste, in accordo con gli enti territoriali, le opportune misure per massimizzare le ricadute positive sull’economia del territorio e sulle attività locali.»
E ieri lo stesso ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha firmato il decreto ministeriale che aggiorna il regolamento sui criteri per le gare di distribuzione gas. Il provvedimento, atteso da tempo, chiarisce ulteriormente il quadro normativo del mercato di distribuzione del gas che di fatto vedrà l’avvio delle gare da parte delle stazioni appaltanti per la scelta dei nuovi distributori in molte città italiane a tutto vantaggio della concorrenza e soprattutto dei clienti finali.
A partire da luglio verranno indette 32 gare per il rinnovo dei distributori in molte grandi città italiane tra cui Milano, Bologna, Torino, Padova, Siena, Parma, Pavia, Vicenza e Trento. Verso l’apertura del mercato del gas anche l’hinterland di Roma, Milano, Bologna e Torino.
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