26 November, 2024
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Si conclude domani in Svezia la serie di eventi promozionali della Sardegna in Scandinavia, punto di riferimento nelle strategie di marketing turistico dell’isola. Dopo gli appuntamenti di Copenaghen e Oslo, a Stoccolma nel prestigioso museo Fotografiska, dieci aziende turistiche isolane, accreditate dalla Regione, in rappresentanza del comparto ricettivo e di quello dei servizi, promuoveranno la destinazione ai buyer attraverso descrizione e filmati promozionali e singole presentazioni delle imprese. In programma anche incontri coi media locali.

Gli arrivi di turisti svedesi in Sardegna nel 2014 sono stati oltre 31 mila (3 mila più del 2013, +11%), con una permanenza media di 5 giorni, che ha generato quasi 158mila presenze nelle strutture ricettive (20mila in più dell’anno prima, +14,5%). Numeri di rilievo, che posizionano la Svezia al decimo posto tra i mercati esteri per la Sardegna. Il flusso di visitatori svedesi è di gran lunga il più numeroso tra i Paesi scandinavi: le presenze sono circa doppie rispetto a quelle danesi (76mila), più che doppie rispetto a quelle norvegesi (72mila), nove volte superiori a quelle finlandesi (17mila).

«I mercati del Nord Europa sono nostri Paesi-obiettivo, vista la capacità di spesa media superiore a quasi tutti gli altri stati europei – dice l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi – sul mercato svedese puntiamo in maniera particolare e contiamo di ripetere l’exploit di crescita, registrato l’anno passato, con ben 20 mila presenze in più.»

Dopo l’appuntamento di Stoccolma, il primo semestre di promozione estera programmato dall’assessorato si chiuderà dal 19 al 21 maggio con la fiera Imex di Francoforte, destinata al turismo congressuale. Dopo l’estate, oltre agli appuntamenti di Rimini, Londra, Barcellona e Varsavia e i saloni nautici di Genova e Cannes, che vedranno protagonista la Regione, ci saranno gli ultimi tre eventi promozionali: a Monaco di Baviera, Vienna e Londra.

«Grazie a fiere ed eventi – conclude l’assessore Morandi – intendiamo focalizzare l’attenzione dei professionisti del settore sulla Sardegna, favorendo il networking fra aziende isolane e buyer locali. Accompagniamo sul mercato le imprese del turismo che investono in promozione per rafforzare l’offerta e sostenere la crescita economica regionale.»

Francesco Morandi

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, hanno illustrato oggi a Cagliari le strategie per il prossimo settennio. Ammontano a 444 milioni e 800mila euro le risorse del Programma Operativo Regionale FSE 2014-2020 destinate alla Sardegna. Si tratta di somme spendibili subito perché il programma della Regione è stato uno dei primi a essere approvati da Bruxelles. Buona parte delle risorse (170 milioni) saranno investite in progetti a favore di lavoratori e imprese. Consistente (155 milioni) anche la somma destinata all’istruzione e alla formazione. Proprio su questi temi si è concentrato l’intervento del presidente Pigliaru.

«Scuola, formazione professionale, lotta alla dispersione scolastica e inclusione sociale: il nostro impegno per migliorare la vita dei cittadini è investire non solo sulle infrastrutture materiali, ma anche su quelle immateriali – ha detto il presidente della Regione -. Per decenni gli investimenti in questi settori sono stati trascurati ci sono Regioni come il Friuli Venezia Giulia e il Trentino che invece sono riuscite a superare questo gap. Dobbiamo riuscirci anche noi, adottando una visione strategica organica, che metta insieme gli interventi dei diversi assessorati coinvolti. Sul fronte del lavoro, il nostro obiettivo è collegare il sostegno al reddito all’impegno attivo dei beneficiari. Inclusione sociale significa intervenire anche sulle famiglie perché investano sull’istruzione dei figli. Ecco perché la lotta alla dispersione scolastica è elemento imprescindibile della nostra azione politica. Il Fondo Sociale Europeo ci offre un’opportunità: queste risorse devono aiutare a guardare il futuro in una prospettiva di miglioramento e di speranza.»

Sulle priorità della Regione si è soffermata anche l’assessore del Lavoro, Virginia Mura. «Occupazione, inclusione sociale e formazione sono assi strategici del POR FSE 2014-2020 – ha detto l’assessore -. La formazione dovrà essere di qualità e scaturire dalla conoscenza dei fabbisogni aziendali; dovrà essere funzionale alle esigenze delle imprese così da creare occupazione stabile. Il rafforzamento del sistema passa attraverso la riforma dei Centri Servizi per il Lavoro, la realizzazione delle politiche attive e di flexicurity, per il reintegro dei disoccupati e dei lavoratori nel ciclo produttivo».

L’evento di oggi è accompagnato da altre iniziative. Al palazzetto dello sport di Cagliari, infatti, si svolge EUROPLAY – Giochi d’Europa 2015, torneo multidisciplinare sportivo che vede la partecipazione di ragazze e ragazzi provenienti da 25 istituti scolastici sardi e altri 3 in rappresentanza di Repubblica Ceca, Germania e Francia. In mattinata, l’assessore Mura si è recata nella zona degli impianti sportivi per portare il saluto istituzionale ai giovani impegnati nelle attività di EUROPLAY. Domani, invece, al Pala Congressi della Fiera di Cagliari, l’attenzione si sposterà sul Fenomeno della dispersione scolastica. La Regione ha avviato una campagna di informazione per promuovere le conoscenze del Fondo Sociale Europeo da parte dei giovani. Dalle 13.00 alle 17.00 sono in programma momenti di confronto istituzionale e tecnico articolati in dibattiti, incontri e spettacoli.

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Si è svolta venerdì sera nella sala Ausi della Grande Miniera di Serbariu, la presentazione del libro autobiografico di Achille Occhetto “La gioiosa macchina da Guerra” Casa Editrice EIR.
Il racconto di un pezzo di secolo con protagonisti il PCI e lui, il suo ultimo segretario.

Achille Occhetto, ospite del  circolo Zorba il Gatto Sel Sulcis Iglesiente, ha raccontato con grande partecipazione la lunga storia del partito ma, nonostante il libro sia stato pubblicato ad inizio 2013, non ha mancato di sottolineare le sue opinioni sulla svolta successiva, caratterizzata dall’avvento di Matteo Renzi. Al termine della presentazione si è svolto un dibattito su quello che è la sinistra oggi.

I lavori sono stati coordinati da Matteo Sestu, consigliere comunale a Carbonia e coordinatore federale di Sinistra Ecologia Libertà Sulcis Iglesiente. Presente anche il coordinatore regionale nonché consigliere regionale Luca Pizzuto.

Prima dell’inizio della presentazione, il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ha portato ad Achille Occhetto il saluto dell’Amministrazione comunale e quello di tutta la città. Al suo fianco l’assessore dei Lavori pubblici Franco Manca. Tra i tanti intervenuti, l’ex sindaco di Carbonia, Antonio Saba.

Nel libro Achille Occhetto ha ricostruito esperienze di vita vissuta all’interno del PCI, di cui è stato l’ultimo segretario, la svolta della Bolognina e poi i primi anni di vita del PDS. di cui è stato il primo segretario dall’8 febbraio 1991 al 13 giugno 1994, soffermandosi sulla sconfitta subita ad opera di Silvio Berlusconi nel 1994, quando era alla guida della cosiddetta “Gioiosa macchina da Guerra” e perse una battaglia che alla vigilia in tanti avevano dato per vinta ancora prima di combatterla.

Da quell’esperienza ha tratto spunto per il titolo del suo libro, quando ha constatato che, anziché per la svolta della Bolognina, un po’ tutti associavano il suo nome alla “Gioiosa macchina da Guerra” del 1994.

Achille Occhetto ha detto, contrariamente a quanto hanno pensato in tanti, di non sentirsi sconfitto dalla storia politica per quella vicenda, mentre il vero sconfitto, a posteriori, per come si è sviluppata la storia d’Italia nei successivi vent’anni, è stato colui che quelle elezioni le vinse: Silvio Berlusconi.

Sono stati tanti i passaggi interessanti nell’intervento di presentazione del libro, alcuni risalenti all’era del PCI, altri alla stretta attualità targata Matteo Renzi. L’ex segretario ha detto che «alle idee lunghe di Enrico Berlinguer oggi si sono sostituiti i twitter di Matteo Renzi» e non ha avuto bisogno di sottolineare di preferire le prime…

«Il PCI era un Partito ben strutturato, in qualche modo anche una chiesa – ha detto Occhetto – oggi la struttura è costituita da un solo uomo, un leader attorno al quale ruota tutto.»

Ne ha avute ancora per Matteo Renzi, che «parla come se prima di lui non ci fosse stato niente, come se si fosse passati da Enrico Berlinguer direttamente a lui. Roba da analisi psichiatrica».

Achille Occhetto ha ricordato alcune battaglie condotte da giovane, come quando nel 1956, da coordinatore degli universitari del PCI, scrisse il suo primo articolo condannando l’invasione dell’Ungheria da parte dell’Unione Sovietica, che viceversa venne appoggiata dai leader di allora, in testa Palmiro Togliatti; e il suo intervento al 18° Congresso del PCI, nel quale dedicò i primi 14 minuti ai problemi della deforestazione dell’Amazzonia, subendo fortissime critiche e la definizione di matto. Oggi – ha aggiunto – tutti parlano dei problemi ecologici del Pianeta. Ha parlato inoltre dei rapporti del PCI di allora con il PSI, dei suoi rapporti con i socialisti storici la cui concezione della politica era molto distante da quella che sarebbe stata poi quella di Bettino Craxi.

Achille Occhetto ha poi rimarcato le distanze che lo separavano da Massimo D’Alema: «Io proponevo una nuova sinistra, D’Alema la presa del potere». Ha definito il PD (al quale non ha aderito) «una fusione fredda» ed il cosiddetto “Partito della nazione”, di cui tanto si parla e che, secondo molti, sarebbe il vero obiettivo politico di Matteo Renzi, un’«autentica corbelleria», in quanto «il partito per definizione è una parte, mentre la Nazione è di tutti».

Achille Occhetto, dopo l’esperienza da segretario del PDS, è rimasto nel partito fino al 1998, quando sono nati i Democratici di Sinistra, ai quali ha aderito, mentre nel 2007, quando i DS si sono sciolti per dare vita al PD, ha scelto un’altra strada, entrando in Sinistra Democratica, esperienza conclusa nel 2009. Da allora ha lasciato la politica attiva, con alle spalle otto legislature consecutive, sette da deputato e una da senatore (l’ultima, la XIV) e dedica il suo tempo al lavoro di giornalista pubblicista e a scrivere libri.

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«La Regione porti avanti, e non soltanto a parole, il processo di razionalizzazione dei costi della macchina regionale e dia piena attuazione alla delibera di Giunta con la quale si prevede la riduzione del 50% di permessi e distacchi sindacali.» Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Per dare esecuzione al documento, che garantirebbe un consistente taglio dei costi (a carico del contribuente) – aggiunge Locci – occorre la stipula di un Accordo Quadro tra il Coran (il comitato che rappresenta la Regione nei negoziati sindacali coi propri dipendenti) e le organizzazioni sindacali. Patto che deve necessariamente essere siglato entro il 31 luglio prossimo, così come disposto dalla suddetta delibera, che recepisce una legge emanata dal Parlamento (n. 114 dell’11 agosto 2014). E c’è da scommettere che con i proverbiali tempi dell’Esecutivo di Francesco Pigliaru, la data del 31 luglio non verrà rispettata. A meno che i professori non si diano una bella mossa.

La nuova disciplina varrebbe sia per la Regione che per le Agenzie e gli enti locali, dunque i Comuni. Va considerato, infatti, che nello specifico alcuni municipi della Sardegna pagano la carenza di personale, i cui reintegri in questi anni sono stati ridotti all’osso dalla mannaia nazionale. Se poi si aggiunge che tra gli impiegati alcuni beneficiano di permessi sindacali e altri di forme di distacco che in alcuni casi arrivano addirittura all’80%, si capisce quanto possa essere determinante dare attuazione alla delibera emanata dall’Assessorato regionale agli Affari Generali, Personale e Riforma della Regione.

La Regione, se realmente è intenzionata a ridurre i costi a carico dei sardi così come annuncia da inizio mandato, si impegni per rendere finalmente concreto un progetto di diminuzione della spesa di cui beneficerebbero le casse degli enti e i cittadini, che a questo punto potrebbero contare su uffici efficienti e puntuali nello svolgimento delle mansioni. Gli organismi competenti – conclude Ignazio Locci – si attivino, dunque, per convocare le organizzazioni sindacali e giungere alla firma dell’Accordo Quadro.»

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Le puntuali segnalazioni del portavoce regionale dell’ANED Annibale Zucca sulle difficoltà dichiarate da numerosi pazienti con insufficienza renale, costretti al trattamento dialitico, desiderosi ma impediti di soggiornare nel nostro territorio per non garantita accoglienza dei Servizi Dialisi di Carbonia e Iglesias, indigna il comune sentimento di solidarietà per una comunità numerosa di malati, gli emodializzati, e francamente sgomenta! Una società dai forti valori morali si organizza per affrontare e risolvere le sofferenze dei suoi elementi più fragili e si prodiga per alleviare le pene e difficoltà di quanti sognano di riavvicinarsi alla loro terra o trascorrere un periodo di vacanza in un ambiente che desiderano conoscere e scoprire.

La Sanità è competizione, chiede ad ognuno di noi, medici, infermieri, volontari, cittadini e dirigenti ASL di superarsi, intraprendere continuamente nuove strategie e offrire sempre maggiore disponibilità per garantire il massimo sostegno alla sofferenza. La Sanità è accoglienza, è competizione nell’Amore alla Vita Debole.

Condividiamo la delusione di Annibale Zucca preoccupato dell’atteggiamento espulsivo, di questo si tratta, della ASL di Carbonia che in un anemico e sconvolgente comunicato dichiara la propria insufficienza e inadeguatezza. Il Commissario Straordinario dott. Onnis esordisce con l’agiografia della ASL che in fatto di sensibilità ai nefropatici si è distinta già dal 1979, si lancia in complimenti al team medico e infermieristico (che condividiamo) ma trascura un dettaglio: tutti i suoi predecessori e lui stesso non hanno avvertito che il Servizio Dialisi di Iglesias lavora da anni in condizioni ambientali indegne, non abbiamo la certezza che ne abbia verificato attentamente la precarietà ed è l’unica in Sardegna a non aver mai ricevuto ristrutturazioni. La Dialisi del Santa Barbara merita e rivendichiamo per i suoi Pazienti locali adeguati al delicato servizio che svolge nel complesso ospedaliero del CTO.

Il dott. Onnis così conclude nel suo elaborato del 4 maggio: «Infine, si ricorda che, nonostante non esista una normativa specifica che obblighi l’Azienda a dare esito positivo a tutte le richieste degli utenti non residenti, è allo studio un progetto specifico che consenta di poter accogliere le richieste di accesso dialisi dei pazienti non residenti, nei limiti dei posti letto vacanti e delle risorse disponibili».

Inaccettabile!, quale normativa specifica deve sussistere per accogliere nel Sulcis un emodializzato di Milano, Venezia o Parigi? Spesso, e ci auguriamo continuino, gli emodializzati di Iglesias organizzano vacanze a Rimini, Bologna o Berlino e ovunque ricevono accoglienza e premure sanitarie presentando regolare prescrizione medica, noi al contrario creiamo difficoltà a quanti desiderano vivere qualche settimana di spensieratezza e annientiamo qualsiasi aspettativa e fiducia nel Servizio Sanitario pubblico. Prendersi cura della sofferenza soprattutto se non contemplata da “normativa specifica” è un onore, motivo di orgoglio.

Il Commissario rassicura: «… è allo studio un progetto specifico», a noi il problema sembra meno complesso di come viene presentato, basterebbe una sua delibera che preveda riconoscimento professionale, valorizzasse la disponibilità e stabilisse normali straordinari per gli infermieri e medici della dialisi in occasione dell’ospitalità di turisti emodializzati; i costi sarebbero a carico delle ASL di residenza come capita alla nostra Asl di rimborsare le Asl che dializzano i nostri nefropatici.

Fantasticare ospedali che anche i marziani ci invidieranno e non riuscire a garantire la dialisi a qualche decina di turisti o dopo 130 giorni (ed è solo l’inizio) non aver messo in sicurezza due ambienti della Chirurgia Generale del Santa Barbara, francamente sconforta ma ancor di più meraviglia che nessun partito politico né amministratore si sia sentito offeso e ferito da quella infelice espressione «nonostante non esista una normativa specifica che obblighi…», domani sarà il turno dei loro e nostri familiari e potrebbe non esistere una normativa che obblighi.

Giorgio Madeddu

Presidente dell’Associazione AMICI della VITA Sulcis

Palazzo del Consiglio regionale A

La IV commissione del Consiglio regionale si riunisce domani, martedì 12 maggio, alle 10.30, con all’ordine del giorno due proposte di legge di iniziativa popolare in materia di servizio idrico: la n. 2 (Norme in materia di istituzione del servizio idrico integrato, individuazione e organizzazione degli ambiti territoriali ottimali in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36) e la n. 6 (Norme in materia di gestione da parte dei Comuni della Sardegna del Servizio idrico integrato). A seguire l’esame del disegno di legge n. 207 (Norme generali in materia di edilizia sociale e riforma dell’Agenzia regionale per l’edilizia abitativa-AREA) e del disegno di legge, in via di trasmissione da parte della Giunta, che prevede modifiche urgenti alla legge regionale n. 4/2015  (Istituzione ente governo ambito). I lavori del parlamentino “Governo del territorio e Ambiente” proseguiranno nel pomeriggio di domani (16.00) e la mattina del giorno successivo (10.30).

Sempre domani alle 10.30 si riunisce la Quinta commissione per l’esame della proposta di legge n. 203 (Norme urgenti in materia di organi dei consorzi industriali provinciali) e per l’audizione delle associazioni di categoria e delle organizzazioni cooperative sul testo unificato (Pl 45-61) in materia di apicoltura. Sul medesimo argomento verterà l’audizione dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, in programma domani alle 15.30.

I lavori della V Commissione proseguiranno mercoledì 13 maggio alle 10 in seduta congiunta con la Terza Commissione, per l’audizione dell’assessore regionale della Programmazione e dei rappresentanti dei Consorzi fidi sul disegno di legge n. 199 (Interventi in materia di Consorzi di garanzia fidi) e sul P/54 (Piano operativo FESR 2007-2013 – Legge regionale 14 maggio 2009, n. 1, art. 4, comma 4. Fondo regionale di garanzia per le PMI operanti in Sardegna. Adeguamenti normativi e procedurali). La commissione Programmazione proseguirà con il parere finanziario sul disegno di legge n. 198 (Continuità territoriale marittima tra la Sardegna e le isole minori. Autorizzazione all’individuazione di un soggetto idoneo allo svolgimento delle attività di supporto tecnico, economico-finanziario e legale alle correlate procedure di gara).

Mercoledì 13 maggio, alle 15.00, è invece convocata l’Aula per discutere la mozione n. 126 (Crisponi e più) “in merito agli intendimenti della Giunta regionale sull’attività di gestione dei rifiuti presso il sito di Tossilo e sul potenziamento delle linee di incenerimento” e per procedere con l’elezione di otto componenti della Commissione regionale per le pari opportunità.

Teatro Bacu AbisSpazi di Frontiera 2015

Si terrà nei giorni 16, 22 e 30 maggio 2015, presso il Teatro di Bacu Abis, la V edizione di Spazi di Frontiera, rassegna di Teatro Sociale e di Comunità. La manifestazione è organizzata dalla Compagnia “La Cernita Teatro” in collaborazione con il Comune di Carbonia e il sostegno di Euralcoop Soc. Coop e della comunità di Bacu Abis.

Il progetto nasce al Teatro di Bacu Abis, sede artistica de La Cernita Teatro.

Il mese di maggio sarà dedicato al Teatro Sociale, al Teatro Civile e al Teatro per la memoria con spettacoli, musica e incontri con attori e autori.

L’edizione 2015 prenderà il via sabato 16 maggio, alle ore 21.00, al Teatro di Bacu Abis: La Cernita Teatro presenta in anteprima la sua nuova produzione “La hora de la verdad: andata e ritorno dalla Guerra di Spagna” di e con Andrea Rosas, con musiche dal vivo di Gianluca Pitzalis e con la regia di Monica Porcedda.

La serata si chiuderà con il dibattito “A futura memoria (se la memoria ha un futuro)” diretto da Cinzia Crobu, giornalista, critico e antropologa del teatro. In collegamento telefonico Fabrizio Catalano Sciascia, nipote di Leonardo Sciascia, regista cinematografico e teatrale, attualmente membro del Cda della Fondazione Luigi Pirandello. Interverranno Andrea Rosas, Monica Porcedda e Gianluca Pitzalis.

La rassegna prosegue venerdì 22 maggio, alle ore 21.00, in piazza Santa Barbara, fronte Teatro di Bacu Abis, con una serata dedicata al racconto e alla musica popolare e d’autore italiana. La Cernita Teatro accoglierà il pubblico con una perfomance (Ammentos) che dalla piazza si sposterà dentro il Teatro con la spettacolo “La terra è di chi la canta”: un dialogo a due voce e percussioni di Gerardo Ferrara e Valter Alberton al sax.

La rassegna si chiuderà sabato 30 maggio alle ore 20.30 con “In Anteprima… les miserables e “Libertà è…”. In scena gli allievi dei laboratori permanenti di ricerca teatrale Bacu Abis e Sant’Anna Arresi diretti da Monica Porcedda.

L’assessorato regionale del Lavoro ha avviato il concorso fotografico “Social-selfie – Tredicesima stella” con la finalità di ampliare la visibilità, la cultura, i valori dell’Unione Europea, accrescere la conoscenza e il dialogo con i cittadini e promuovere le attività del Fondo Sociale Europeo (FSE) attraverso una logica comunicativa di partecipazione orizzontale.

Il concorso è rivolto a tutti i residenti e/o domiciliati nel territorio sardo ricompreso nel percorso del Social Bus, l’ufficio multimediale itinerante che ha il compito di fornire informazioni e materiali sui progetti realizzati in materia di occupazione, formazione, istruzione e inclusione sociale.

Entro il prossimo 5 giugno i partecipanti dovranno registrarsi on line, aderire alla fan page di facebook “FSE Sardegna Eventi 2015” e pubblicare sullo stesso social un autoscatto fotografico (selfie). Verrà premiata la fotografia che otterrà il maggior numero di “mi piace” (like) all’interno della fanpage e sino ad un massimo di tre vincitori.

Sorride solo l’Atletico Narcao nella coda dei campionati di Promozione e Prima categoria, play off promozione e play out salvezza. La squadra di Damiano Bartoli ha superato il Serramanna nello spareggio casalingo del girone A del campionato di Promozione con un goal realizzato da Farris a 6 minuti dalla fine ed ha conquistato la salvezza (grazie alla migliore posizione di classifica acquisita nella stagione regolare, a Medda e compagni sarebbe stato sufficiente anche il pareggio). Si tratta di un traguardo ampiamente meritato, soprattutto per lo straordinario girone di ritorno che ha consentito alla squadra del presidente Tullio Argiolas di rimediare ad un girone d’andata disastroso, fino al punto di sfiorare la salvezza diretta nel testa a testa con il Carbonia che, viceversa, nel finale di stagione ha vanificato l’ampio margine di vantaggio accumulato in precedenza.

E’ andata male, invece, al Siliqua di Marco Piras, la sfida play off di Tonara, vinta dai padroni di casa ai tempi supplementari. Rimontato con Farris un goal di svantaggio subito ad inizio ripresa e chiusi i tempi regolamentari sull’1 a 1, il Siliqua ha subito il goal decisivo allo scadere del primo tempo supplementare.

Nell’altra sfida di play off, la Kosmoto Monastir ha liquidato la Dorgalese con un punteggio all’inglese, 2 a 0, ed ora prepara la sfida decisiva con il Tonara che vale il salto di categoria.

Niente da fare anche per l’Iglesias nella partita di play out del girone B del campionato di Prima categoria, a Seui. Andata in vantaggio già al 5′ del primo tempo con un goal di Caria, la squadra di Andrea Marras ha subito la rimonta della squadra di casa, andata a segno due volte con Moi, all’8′ e al 13′ del secondo tempo, la seconda volta su calcio di rigore. Il Seui Arcueri è salvo mentre l’Iglesias retrocede in 2ª categoria.

Lo spareggio promozione disputato sul campo neutro della Ferrini di Cagliari, a porte chiuse su disposizione del prefetto per motivi di sicurezza, ha registrato la vittoria di misura del Senorbì sulla Villacidrese per 1 a 0, con goal messo a segno da Pinna su calcio di punizione al 12′ del primo tempo. A 3′ dal 90′ il centravanti della Villacidrese Vaccargiu ha spedito alle stelle il calcio di rigore che avrebbe portato le due squadre ai tempi supplementari.

Il Senorbì sale in Promozione regionale, la Villacidrese cercherà ora di raggiungerlo agli spareggi.

Atletico Narcao in festa per la raggiunta salvezza

 

Si è conclusa senza sorprese la regular season della B1 di volley. Già decisa la promozione diretta dell’Emma Villas Chiusi che ha chiuso con una vittoria al tie break sul campo del Volley Parella Torino (25-16 23-25 21-25 25-17 13-15) e la retrocessione di Cagliari Volley e Volley Iglesias, si è risolta con la “scontata” affermazione del Volley Lupi Santa Croce che ha travolto il Cagliari Volley per 3 a 0 (25-16 25-8 25-14) la lotta per la conquista della terza posizione che qualifica ai play off promozione. Va ai play off, come già deciso da tempo, la Bruno Rent Mondovì, seconda, sconfitta ieri in casa al tie break dalla Caloni Agnelli Bergamo (25-17 24-26 25-22 19-25 11-15), formazione che ha chiuso al quinto posto a pari punti con la VBA/Olimpia Sant’Antioco che si è congedata vincendo nettamente sul campo della Benassi Alba Cuneo per 3 a 1 (22-25 19-25 25-21 18-25). Quella della squadra di Adrian Pablo Pasquali, è stata una grande prova di maturità, perché altre squadre avrebbero ceduto psicologicamente dopo aver perso la possibilità di accedere ai play off. Al quarto posto si è piazzato il Volley Segrate, passato ieri agevolmente a Iglesias per 3 a 0 (17-25 16-25 17-25). Il Volley Iglesias ha chiuso con un record negativo insuperabile, 22 sconfitte in 22 giornate, senza riuscire ad aggiudicarsi neppure un set. Il prossimo anno ripartirà dalla B2.

Nella sesta partita dell’ultima giornata, il Sant’Anna Tomcar Torino è passato a Saronno per 3 a 2 (25-16 25-19 16-25 23-25 11-15).

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