27 December, 2024
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L’assessorato regionale del Lavoro ha ammesso a finanziamento quattro progetti proposti dal Centro Professionale Europeo “Leonardo” relativamente al bando Maciste, che finanzia interventi volti a inserimenti lavorativi di persone prive di occupazione nei settori economici collegati alle professioni del mare, alla sostenibilità ambientale e agli interventi sul territorio.
I corsi finanziati sono:
1. Addetto alla lavorazione e alla commercializzazione dei prodotti della panificazione/pasticceria;
2. Tecnico della progettazione, definizione e promozione di piani di sviluppo turistico e promozione del territorio (rivolto ai diversamente abili);
3. Operatore Tecnico Subacqueo;
4. Marinaio di porto turistico – Addetto servizi logistici e accoglienza sostenibile.

L’imprenditore cagliaritano Fabio Mereu, domani venerdì 8 maggio, rappresenterà le imprese artigiane sarde all’Italian Makers Village dell’EXPO di Milano, lo spazio di Confartigianato dedicato alle eccellenze italiane e alle migliori produzioni made in Italy, che nei prossimi sei mesi ospiterà più di 1000 appuntamenti e oltre 800 imprese.

Sarà il testimonial dell’artigianato della Sardegna 2.0, raccontando come l’innovazione ha cambiato le aziende storiche e quelle che stanno affrontando il passaggio generazionale.

Mereu, 38 anni, da parecchi anni è alla guida della storica impresa di trasporto persone (i noti bus della Mereu Autoservizi), che negli anni ha saputo innovarsi attraverso la nuova tecnologia, installando il wifi sociale sui bus della società e portando a Cagliari il car sharing”.

«Presenterò la mia esperienza – ha affermato Mereu – che poi è quella di molte altre imprese, che mi ha consentito di affrontare contemporaneamente un passaggio generazionale, un cambiamento strutturale e innovativo, affrontando la crisi. Ovvero una “tempesta perfetta”. Parlerò anche dell’ecosistema digitale e delle sue conseguenze sulla creazione dell’azienda – ha aggiunto – del credito per dare spazio a nuove idee, sul marketing e sulle opportunità di internazionalizzazione, sulla possibilità di essere protagonisti dell’innovazione, anche essendo piccole imprese.»

«La mia partecipazione – ha concluso Mereu – sarà l’occasione per una riflessione a livello nazionale soprattutto sugli strumenti per far crescere le imprese del nuovo artigianato, portatrici di nuove domande per rispondere alle sfide inedite del mercato.»

I consultori familiari del Distretto Socio-Sanitario di Carbonia, in collaborazione con il comune di Carbonia, organizzano anche per il 2015 una manifestazione in occasione della “Festa della Mamma”, per rendere omaggio alla figura materna.

L’evento è previsto sabato 9 maggio 2015. Il programma prevede che un primo gruppo di partecipanti parta alle ore 10.00 dal consultorio di via Brigata Sassari, seguirà l’incontro con altri gruppi alle 10.10 in Piazza Roma, infine, alle 10.20 ci sarà il raduno nel Parco di “Villa Sulcis” (prato dietro il museo archeologico) dove papà, mamme, bambini e bambine insieme agli operatori e ai partner, daranno vita ad un momento di aggregazione all’aperto.

La Festa della Mamma è condivisa con i soggetti del PLUS distrettuale e quest’anno ha come partner, oltre che il Centro Affidi di Carbonia “Fill’e anima” e lo SBIS – Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, anche l’Asilo nido comunale “I Colori dell’Arcobaleno”.

L’iniziativa nasce nell’anno 2013 allo scopo di rafforzare i rapporti con le famiglie e tra le famiglie, di confermare la presenza dei servizi al loro fianco, di  favorire l’incontro delle giovani famiglie. A questi obiettivi, per il 2015, si aggiunge la divulgazione di stili di vita sani, attraverso la camminata collettiva dal consultorio di via Brigata Sassari sino ad arrivare a Villa Sulcis.

Il consigliere regionale Ignazio Locci, del gruppo Forza Italia Sardegna, sollecita la Giunta regionale affinché sveltisca le procedure che consentano al Commissario della Asl 7, Antonio Onnis, di procedere alla restituzione ei soldi sottratti in busta paga ai dipendenti nell’ambito dell’intricata vicenda sul “caso fasce”.

«La Finanziaria regionale 2015, in sostanza – spiega Locci -, ha stabilito sia lo stop alla decurtazione in busta paga dei quattrini oggetto del contenzioso, sia la restituzione graduale di quanto fino a oggi sottratto ai circa 1.000 lavoratori dell’Azienda sanitaria locale di Carbonia. Ma, nonostante la Finanziaria sia stata approvata, il personale della Asl 7 continua ad assistere impotente alla riduzione dello stipendio. Senza entrare nel merito di una vicenda che si trascina da anni e le cui conseguenze ricadono esclusivamente sui dipendenti, occorre dare corso a quanto stabilito con il documento contabile della Regione, senza perdere ulteriore tempo. Per questo – conclude Locci – l’assessorato regionale della Sanità deve affrettarsi a emanare le direttive destinate alla Direzione della Asl 7, affinché si possa procedere con la restituzione del maltolto.»

La vicenda degli studenti oristanesi, iscritti al corso attivato dall’Enap Sardegna a Ghilarza tra il 2013 e il 2014, approda in Consiglio regionale.

Il consigliere di Area Popolare Sarda, Ignazio Tatti, ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta Francesco Pigliaru e agli assessori del Lavoro e della Sanità, Virginia Mura e Luigi Arru.

«La situazione è drammatica – afferma Tatti – i dipendenti dell’ente e i docenti non sono stati pagati mentre i corsisti non ricevono gli importi dovuti da dicembre 2014. Chi ha frequentato il corso per ottenere la qualifica di operatore socio-sanitario non può sostenere l’esame di abilitazione pur possedendo i requisiti richiesti. E’ necessario un intervento urgente dell’esecutivo regionale per tutelare i diritti degli studenti.»

Centro direzionale Iglesias

Dal 2015 l’Amministrazione comunale di Iglesias ha aderito all’accordo di partenariato con Eurodesk Italy, la Rete italiana di informazione, orientamento e di promozione delle politiche europee in favore della gioventù, promosse dall’Unione Europea e dal Consiglio d’Europa, nei vari ambiti, scolastico, lavorativo e di volontariato.

La rete nazionale è inserita in una più ampia rete a carattere europeo che opera con il supporto della Commissione europea – Direzione generale dell’istruzione della cultura e che si occupa di mettere in circolazione le informazioni e di promuovere i programmi europei finalizzati alla Mobilità Educativa Transnazionale dei giovani.

In Europa la rete Eurodesk è presente in 33 paesi e conta 1300 Punti Locali, suddivisi tra antenne, agenzie e centri, i cui obiettivi comuni sono oltre alla diffusione dell’informazione e dell’orientamento alle opportunità offerte dalle strutture europee nel settore della gioventù, anche quello di incrementare e promuovere sul territorio la conoscenza dei temi comunitari relativi alle politiche giovanili.

Le opportunità offerte dai molteplici programmi europei riguardano la mobilità giovanile per i più svariati motivi: dalla possibilità di studiare, di svolgere esperienze di volontariato o lavorative per brevi e/o medi periodi di soggiorno, alle opportunità di effettuare scambi e collaborazione tra istituzioni scolastiche, agenzie educative e di volontariato nel sociale.

Il periodo di programmazione europea 2014/2020 ha stanziato diversi miliardi di euro per finanziare interventi nell’ambito dell’istruzione, della formazione e del volontariato europeo e del lavoro.

«Riuscire a cogliere le occasioni offerte dai programmi comunitari, fornendo in prima istanza le informazioni necessarie grazie ad adeguate attività di promozione, e in seconda battuta acquisendo le competenze nel campo dell’europrogettazione». Questo è quanto il Centro Eurodesk di Iglesias – presso l’Informagiovani di Via Argentaria – si sta disponendo a fare per offrire informazione, orientamento, promozione e supporto alla partecipazione ai programmi europei.

Nell’ambito della manifestazione della Settimana Europea della Gioventù 2015, sabato 9 maggio, dalle ore 10.00 alle 12.00, –  presso la sala conferenze di Via Argentaria 14 – sarà presentato il Centro Eurodesk del Comune di Iglesias. Per l’occasione si svolgerà il seminario dal titolo: “L’Europa dei giovani – Programmi e opportunità” che si pone l’obiettivo di avvicinare i giovani alle politiche che la UE realizza per le nuove generazioni.

Mercoledi 6 maggio 2015 è stata una giornata densa di appuntamenti nel percorso autorizzativo per la ripresa dell’attività produttiva dello stabilimento Eurallumina. Ne dà comunicazione, con una nota, la RSU aziendale.

Sul fronte Roma, Cagliari, Portoscuso, si sono sviluppati appuntamenti ufficiali e sono stati prodotti atti importanti da vari enti e istituzioni.

A Roma, presso il ministero dell’Ambiente, la Segreteria tecnica diretta dal Direttore Generale Maurizio Pernice (dott.ssa D’Aprile e prof. Maione), ha esaminato il lavoro prodotto dal settore Ambiente (ing. Putzulu e dott.ssa Tolu) dell’ex provincia di Carbonia Iglesias (amministrata dall’ing. Giorgio Sanna), e dall’Arpas di Portovesme (dott.ssa Cossu e il responsabile del procedimento Culazzu), dopo la riunione svoltasi presso lo stesso ministero venerdì 24 aprile.

In esame la definizione delle autorizzazioni per le prove tecniche dell’impianto trattamento acque  denominato Ex Tecom, l’esito della valutazione ministeriale è stato positivo e la titolarità del procedimento autorizzativo è stata definitivamente assegnata all’ex Provincia e al Consorzio Industriale di Portovesme, come autorità d’ambito.

Incassato il via libera ufficiale – aggiunge la nota della RSU Eurallumina -, verrà eseguito il raccordo alla tubazione delle acque da trattare e l’impianto elettrico, e i 60 giorni del periodo di prova indicato nel programma operativo, per appurare la capacità di Eurallumina, di trattare secondo le norme in materia, le acque da utilizzare per il ciclo produttivo, potranno iniziare.

A Cagliari, la Giunta regionale ha approvato un atto resosi necessario, dopo la modifica apportata al protocollo d’intesa per la gestione ambientale del sito di stoccaggio dei residui di lavorazione. Una modifica migliorativa e di grande valenza economica e politica, rispetto al precedente testo, perché destina i sei milioni di euro stanziati dal ministero dell’Ambiente per la messa in sicurezza di questi anni del sito in oggetto, 5 milioni dei quali restituiti da Eurallumina attraverso una fidejussione quale compensazione dei costi effettivamente sostenuti e che insieme alla quota rimanente, attraverso accordo di programma tra ministero dell’Ambiente e Regione Sardegna, rimarranno a disposizione, per interventi di ripristino ambientare nell’area Sin del Sulcis Iglesiente Guspinese. Un passaggio importante che è stato ratificato attraverso un’apposita delibera.

Stesso atto votato dal Consiglio comunale di Portoscuso, che in tarda serata conseguentemente alla delibera della Giunta regionale, ha approvato con 13 voti a favore, ribadendo l’indirizzo già votato all’unanimità il 29 settembre 2014.

A questo punto il protocollo d’intesa, già firmato dagli enti ministeriali ministero dell’Ambiente (Maurizio Pernice) e dello Sviluppo economico (dott. Firpo), può essere sottoscritto dagli enti locali, assessorato regionale dell’Ambiente (dott.ssa Zinzula), ex Provincia (ing. Giorgio Sanna), comune di Portoscuso (Giorgio Alimonda), Consorzio Industriale (Giorgio Alimonda) e Arpas (dott. A. Sanna), per poi essere allegato all’istanza di dissequestro delle Aree A e B del sito di stoccaggio ancora sotto sequestro (Area C e sala pompe sono stati già liberati da vincoli giudiziari e restituiti al loro esercizio).

Per quanto riguarda l’Area D, di nuova espansione, dopo l’esito positivo della Conferenza dei servizi svoltasi al ministro dell’Ambiente circa tre settimane addietro, giovedì 30 aprile un nuovo parere favorevole alla caratterizzazione dell’area, dal settore ambiente dell’ex Provincia e a breve potranno iniziare i carotaggi e le varie attività tese a fornire tutte le garanzie richieste dalle norme di legge, che dureranno alcuni mesi e verranno svolte da ditte specializzate.

La RSU dell’Eurallumina ha seguito costantemente e ha sollecitato e solleciterà in futuro, nel rispetto delle norme e dell’autonomia degli enti di controllo, tutti i soggetti coinvolti nell’approvazione degli atti autorizzativi, perché questi possano arrivare a buon fine nel più breve tempo possibile.

Sul fronte interno allo stabilimento, mercoledì 6 maggio, a conferma che Eurallumina «non è chiusa, ma ha fermato le produzioni», il settore Ambiente dell’ex Provincia, ha concesso l’autorizzazione AIA, per l’utilizzo della banchina portuale. La richiesta era stata inoltrata per utilizzare banchina e gru, in operazioni di scarico di una nave, contenente “Concentrato di Zinco”, diretta alla Portovesme Srl. L’azienda di proprietà della Glencore, avendo valutato che il carico delle materie prime necessarie per le sue produzioni, erano superiori al limite richiesto per attraccare al consueto sito di scarico, ha richiesto ad Eurallumina, la possibilità e la disponibilità di scaricare il prodotto sulla sua banchina, circa 1.100 tonnellate, sino alla stabilizzazione di un corretto livello di pescaggio. Esaurite tutte le operazioni autorizzative e di controllo, i tecnici del reparto elettrico e della manutenzione meccanica di Eurallumina, hanno reso operative e messo in sicurezza le macchine operatrici, sono stati richiamati in servizio dalla CIG in aggiunta a quelli già in turno nelle rotazioni di mantenimento, alcuni gruisti, palisti e operatori del reparto porto che, con professionalità e spirito di servizio e collaborativo con gli addetti della Portovesme Srl, che hanno presenziato a tutte le operazioni di scarico e trasporto del materiale. Un’operazione inusuale rispetto allo standard di scarico della bauxite che, a partire dal pomeriggio di mercoledì 6 maggio, si sta svolgendo senza particolari problematiche – conclude la nota della RSU Eurallumina -, e che si dovrebbe concludere da piano di scarico, entro le 19.00 di oggi giovedì 7 maggio.

Eurallumina.

Venerdì 8 maggio, alle 10.30, nel centro congressi “Cervo Hotel”, prende il via il primo “forum del lusso possibile”. L’iniziativa, promossa da Federagenti (la federazione di tutti gli agenti marittimi italiani) mette a confronto politici, operatori e economisti sul tema del turismo e della nautica.

I lavori saranno aperti dagli interventi di saluto delle autorità e conclusi dal presidente nazionale di Federagenti, Michele Pappalardo. Tra gli interventi si segnalano quelli della direttrice del “Grisogono Group”, Chantal Montanarella; del presidente della Confcommercio di Olbia, Pasquale Ambrosio; del presidente della “Cagliari free zone”, Piergiorgio Massidda e del senior director della “Deloitte Financial Advisory” Tommaso Anastasi.

Il tema dal “lusso al mare” sarà, invece, al centro della tavola rotonda moderata dal giornalista di Rai2, Maurizio Martinelli, ed alla quale partecipano il rappresentante della “Italian Yacht Master”, Alessandro Sasso; il presidente della “Rete dei porti”, Franco Cuccureddu; il presidente di “Assonautica”, Italo Senes; il past president degli agenti marittimi della Sardegna, Giancarlo Acciaro; il presidente di “Navigo Sardegna”, Renato Azara e Roberto Giorgi, presidente di “Faser Yacht”.

Giovanni Gasperini, presidente della sezione yacht di Federagenti, illustrerà i risultati di uno studio realizzato dall’associazione degli agenti marittimi dal titolo: “Mega yacht, la rotta del tesoro”, mentre il sociologo Paolo Crepet interverrà con un a relazione che tratta “l’invidia del lusso”.

Porto Cervo

Traghetti Arbatax e La Maddalena copiaPalazzo del Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale ha ritrovato l’unità sulla vicenda Saremar, con l’approvazione praticamente all’unanimità (49 sì, un solo astenuto) di un ordine del giorno che, recependo i contenuti della mozione 113 presentata da 13 consiglieri, primo firmatario Luca Pizzuto di Sinistra Ecologia Libertà, che impegna la Giunta, tra l’altro, a mettere in atto tutte le azioni e gli strumenti finalizzati ad evitare la privatizzazione totale del servizio e della gestione del trasporto marittimo infraregionale e/o mantenere pubblica la proprietà.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Assemblea ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno, in base alle decisioni della conferenza dei capigruppo, con la discussione della mozione n. 113 (Pizzuto e più) “Sulle problematiche relative alla privatizzazione della Saremar”. Il presidente ha quindi dato la parola al primo firmatario della mozione, il consigliere di Sel Luca Pizzuto.

Illustrando il contenuto del documento, Pizzuto ha ricordato che, rispetto al momento in cui la mozione è stata presentata, sono accaduti fatti nuovi che renderanno necessaria la trasformazione in ordine del giorno, per definire meglio il dispositivo. L’esponente di Sel ha poi ripercorso le tappe principali della vicenda della Saremar, società della Regione che assicura il diritto alla mobilità di oltre 17.000 persone fra Carloforte e La Maddalena, con circa 270 addetti complessivi, ora purtroppo vicina al fallimento e limitata nella sua azione da una normativa che, a legge invariata, rende ineluttabile la privatizzazione. Si tratta però di una scelta, ha osservato Pizzuto, «che in altri contesti non ha prodotto risultati, bloccando i servizi o determinando situazioni devastanti per lavoratori ed utenti al punto da spingere molte comunità a chiedere il ritorno a forma pubblica». Ad avviso del consigliere di Sel, giunti a questo punto, «occorre lavorare attorno ad un progetto di gestione pubblica o mista ma a maggioranza pubblica che, attraverso la modifica della normativa vigente, comprenda anche l’inserimento di clausole sociali, a tutela del servizio e soprattutto dei lavoratori. Su questo dobbiamo impegnare i parlamentari sardi nazionali ed europei».

Il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) ha ricordato la sua intensa attività consiliare sulla materia, ricordando che «la situazione è andata avanti per troppo tempo e bisognava intervenire prima; la crisi del trasporto pubblico ha aggravato l’isolamento delle isole minori della Sardegna ma non credo che tutto sia perduto, fermo restando che il primo obiettivo sia quello di tutelare i lavoratori tenendo conto delle espressioni delle comunità locali interessate». Tocco ha infine auspicato che il Consiglio arrivi ad un documento unitario «in grado di raggiungere risultati concreti».

Il consigliere Giuseppe Fasolino, anch’egli di Forza Italia, ha sottolineato che quella della Saremar «è una vicenda complicata, perché da un lato si condivide la mozione ma dall’altro occorre esaminare con rigore le soluzioni possibili, bisogna in primo luogo ridare pari dignità alle popolazioni che stanno vivendo in modo ancora più grave la situazione dei Sardi rispetto alla penisola; in quei luoghi c’è un disagio fortissimo per chi deve addirittura programmare con largo anticipo il rientro o per chi fa il pendolare per questioni di lavoro, problemi gravissimi che per i residenti di Carloforte e La Maddalena sono la normalità ma non può continuare ad essere così». «Per queste sacrosante ragioni – ha concluso – dobbiamo impegnarci tutti per portare a casa un risultato ed un servizio efficiente per le popolazioni».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi), dopo aver chiesto ai presentatori della mozione di aggiungere la sua firma, ha affermato che «è importante che il Consiglio torni a parlare di questo argomento perché il problema va affrontato applicando gli stessi principi che noi chiediamo allo Stato di applicare nei nostri confronti; la continuità territoriale, cioè, non può conoscere limitazioni e se in linea generale la privatizzazione può fare bene ai sistemi economici è vero che alcuni servizi, ed il collegamento Sardegna – isole minori è fra questi, non possono essere privatizzati perché troppo condizionati dalla stagionalità». Gli obiettivi del Consiglio regionale, secondo Cossa, sono quindi molto chiari: «Garantire il diritto alla mobilità, tutelare i lavoratori, assicurare una gestione efficiente del servizio ed individuare una tariffa unica che, secondo dati costanti del traffico, potrebbe essere assicurata con un contributo della Regione di circa 2 milioni di euro».

Ha quindi preso la parola il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci che, in premessa, si è detto convinto che la gestione del sistema di trasporto marittimo debba rimanere in mano pubblica.

Locci, pur riconoscendo le difficoltà di una situazione ormai sfuggita di mano, ha chiesto chiarimenti alla Giunta sul futuro della Compagnia Saremar: «Cosa intende fare la Regione – ha chiesto l’esponente azzurro – qual è il pensiero dell’amministrazione sulle attività di controllo ed eventualmente sulla gestione della nuova compagnia di navigazione che prenderà il posto di Saremar? Intende la Regione detenere quote nella società che gestirà il cabotaggio?».

Locci ha poi concluso il suo intervento auspicando un’azione decisa della Giunta per la tutela dei lavoratori Saremar e l’affermazione del diritto alla mobilità dei cittadini.

Per Giuseppe Meloni (Pd) occorre prendere atto «della condizione in cui versano i cittadini delle Isole minori che hanno bisogni diversi dagli altri sardi. Per loro il diritto alla mobilità è un diritto primario».

Meloni ha poi rimarcato l’esigenza di risolvere in breve tempo la situazione attuale: «Non serve oggi discutere sulle responsabilità del passato, la Regione ha il dovere di mettere in campo tutte le azioni per scongiurare la privatizzazione del servizio di collegamento con le isole minori, la funzione sociale del trasporto marittimo va salvaguardata».

L’esponente della maggioranza ha quindi condiviso l’auspicio manifestato dal primo firmatario della mozione Luca Pizzuto sulla necessità di attivare un tavolo con parlamentari e europarlamentari per ottenere una allentamento del vincolo della privatizzazione per i servizi marittimi. «Nel nuovo contratto di servizio dovrà essere inserita una clausola sociale per assicurare il trasferimento del personale della Saremar al nuovo soggetto che erogherà il servizio di collegamento con le Isole minori».

Christian Solinas (Psd’Az) ha ringraziato i presentatori della mozione per aver fatto emergere il problema dei collegamenti marittimi in tutta la sua complessità.

«Da un lato c’è l’interesse alla tutela del diritto alla mobilità, dall’altro il problema gigantesco della tutela dei posti di lavoro – ha detto Solinas – la privatizzazione prescinde dalla sperimentazione che la Regione ha fatto in passato. In altre regioni si è privatizzato senza sperimentare flotte pubbliche».

Solinas ha poi rimarcato la necessità di un’azione politica forte: «In passato abbiamo contestato il sistema europeo indicando una diversa strategia. La puntuale applicazione delle regole è il talento della tecnica – ha concluso Solinas – la politica deve invece avere il coraggio di cambiare norme inadeguate. La gestione del trasporto marittimo può essere fatta come quello su gommato o ferro».

Il presidente della Commissione Trasporti Antonio Solinas (Pd) ha ricordato che dal 31 dicembre 2015 Saremar non esisterà più. «L’obiettivo che dobbiamo raggiungere è quello di garantire il diritto alla mobilità ai residenti di Carloforte e  La Maddalena e ai turisti che  vogliono raggiungere le due isole – ha affermato Solinas – è nostro dovere scrivere regole certe per il futuro che vengano rispettate e possano essere verificate in qualsiasi momento. All’interno di queste regole deve essere messa al primo posto la salvaguardia dei 180 posti di lavoro della Saremar».

Il presidente della Quarta Commissione del Consiglio regionale ha poi fatto un breve excursus sulla vicenda della compagnia marittima: «I problemi vanno avanti da qualche anno. Dal 2012  Saremar è costata 50 milioni di euro ai cittadini sardi, oggi c’è l’esigenza di salvaguardare il contributo annuale dello Stato per garantire il trasporto verso le isole minori».

Solinas, infine, si è detto convinto della necessità di individuare un nuovo modello di gestione per le compagnie marittime: «La normativa europea non vede di buon occhio la gestione pubblica, una forma mista può essere la soluzione migliore».

Ha preso poi la parola l’on. Gianluigi Rubiu (Udc), secondo cui «i trasporti sono il problema dei sardi. In particolare, dobbiamo salvaguardare i posti di lavoro dei lavoratori che garantiscono i collegamenti con le isole minori. E dall’altra dobbiamo anche garantire il servizio di trasporto ai turisti».

Per il capogruppo del Pd, on. Pietro Cocco, «il diritto alla mobilità insieme al diritto al lavoro è diritto inalienabile. Questo problema gigantesco è stato causato dai debiti accumulati e dai trasferimenti di fondi da un conto a un altro. Con l’ordine del giorno daremo un ottimo servizio alle comunità interessate e alla Sardegna».

L’assessore Deiana ha salutato «con particolare soddisfazione questo momento di confronto, indirizzato a individuare soluzioni e non a far valere le proprie posizioni». Poi ha detto: «Vorrei intanto precisare che si parla di privatizzazione ma in realtà si dovrebbe parlare di cessione di un pacchetto di controllo della società. Il servizio di trasporto in realtà è pubblico e dunque non può essere privatizzabile, perche è sostenuto con risorse pubbliche. Dunque, il tema della nostra discussione dovrebbe essere questo: quale capitolato dovrebbe darsi la Sardegna per il collegamento con le isole minori? Noi stiamo lavorando molto su questo tema, chiedendo alle comunità locali di raccogliere le esigenze di quei cittadini in modo da tenerne conto nel nostro lavoro. E quelle comunità saranno poi rappresentate nel comitato di monitoraggio. Noi affideremo il servizio, per impedire che il servizio sia negato. E qualunque armatore comunitario, pubblico o privato, potrà partecipare alla gara».

Molto soddisfatto della discussione e della risposta dell’assessore: così si è dichiarato il capogruppo di Sel, on. Pizzuto. «I profitti vengono dopo il benessere e i bisogni delle persone. Chi vive nelle isole minori ha pari dignità rispetto a un qualunque cittadino italiano. Noi oggi stiamo prendendo un impegno solenne di fronte alle comunità e stiamo mettendo quelle comunità al centro delle nostre azioni politiche».

L’on. Pietro Cocco (Pd) ha chiesto una breve sospensione per concordare con i gruppi un ordine del giorno riassuntivo del dibattito.

Alla ripresa dei lavori il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno sottoscritto da tutti i capigruppo, primo firmatario l’onorevole Pizzuto (Sel), che impegna la Giunta, tra l’altro a mettere in atto tutte le azioni e gli strumenti finalizzati ad evitare la privatizzazione totale del servizio e della gestione del trasporto marittimo infraregionale e/o mantenere pubblica la proprietà; a comunicare ufficialmente tutti gli atti della Giunta regionale, relativi al tema, al governo e alla commissione europea; ad aprire un tavolo di confronto col governo nazionale insieme a tutti i parlamentari e europarlamentari sardi; ad avviare le procedure pubbliche per la ricerca del partner privato; a programmare e rendere operativa una soluzione di tutela di tutti i posti di lavoro attualmente attivi; a istituire un apposito organismo di controllo in cui siano presenti anche i rappresentanti delle comunità locali interessate.

L’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, ha espresso parere positivo della Giunta e immediatamente dopo il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha chiesto di procedere con voto elettronico palese.

Aperta la votazione sull’ordine del giorno, il presidente del Consiglio ne ha proclamato l’approvazione con 49 voti a favore e un astenuto.

Il presidente Ganau, conclusa la discussione della mozione Saremar e la votazione del relativo ordine del giorno unitario, ha proseguito con la discussione e la votazione dei tre articoli, il 9 (macellazione), il 18 (definizione di fattoria sociale), 32 (direttive di attuazione) e dei relativi  emendamenti, rimasti in sospeso nel corso dei lavori della mattinata, del testo unico in materia di agriturismo, ittiturismo e pesca turismo.

Il relatore della maggioranza, Luigi Lotto (Pd), ha espresso parere favorevole della commissione per gli emendamenti all’articolo 9, n. 62, n. 22=31, e n. 61 ed ha invitato al ritiro i presentatori degli emendamenti n. 11, n. 15 e n. 42.

La Giunta ha espresso parere conforme a quello della commissione e il capogruppo di “Sardegna Vera”, Efisio Arbau, ha annunciato il ritiro dell’emendamento n. 11.

La consigliere del Pd, Daniela Forma, ha ricordato l’importanza delle disposizioni contenute nell’articolo 9 che trattano la possibilità di macellare i capi animali all’interno delle aziende agrituristiche. L’esponente della maggioranza ha espresso preoccupazione per la formulazione della norma “perché non esistono ai sensi del regolamento 853/2004 requisiti minimi e massimi, i requisiti per la macellazione o si hanno oppure non si hanno”. «Non si può ritornare – ha dichiarato l’onorevole Forma – alle disposizioni precedenti il 2004 contenute del cossi detto “pacchetto igiene”».

«Dobbiamo essere coraggiosi – ha concluso l’esponente del Pd – e prevedere l’autorizzazione a macellare in azienda esulando dal regolamento 853 del 2004 e gli emendamenti presentati vanno nel verso di consentire a tutti gli agriturismo di macellare i propri capi in azienda».

Il presidente della Quinta commissione, Luigi Lotto (Pd) ha ricordato di aver sospeso la discussione dei tre articoli nella seduta antimeridiana per ricercare una soluzione condivisa. «Soluzione che abbiamo trovato – ha annunciato Lotto – tanto che le forze politiche di minoranza hanno chiesto la sottoscrizione di tutti gli emendamenti rimasti in votazione agli articoli 9, 18 e 32».

La consigliera Daniele Forma (Pd) ha annunciato il ritiro dell’emendamento n. 15 e il presidente del consiglio ha posto in votazione l’emendamento n. 62 (Forma e più) che sostituisce totalmente l’emendamento n. 14 e che stabilisce che la macellazioni di avi-cunicoli eccedenti le 50 Ube/anno (unità bovine equivalenti) e di bovini, equini, suini, ovini e caprini è consentita esclusivamente negli impianti che abbiano ottenuto il riconoscimento comunitario di cui al regolamento CE 29 aprile 2004, n. 853.

Approvato l’emendamento n. 62 il capogruppo Aps, Gianluigi Rubiu ha annunciato il ritiro dell’emendamento n. 42.

Posto in votazione è stato approvato l’emendamento n. 22 (Lotto e più), identico al n. 31 (Cossa e più) che nel comma 3 dell’articolo 9 sostituisce “le parole 24 Ube/anno con le parole 30 Ube/anno”.

Il Consiglio approvato il testo dell’articolo 9 ha approvato con successiva votazione l’emendamento 61 (Forma e più) che sostituisce integralmente l’emendamento 58 e introduce il comma 4 bis che consente la macellazione in azienda, di animali di specie suina, ovina e caprina, con limite massimo di 3 Ube/anno, secondo le modalità previste per la macellazione per il consumo privato delle carni.

Annunciata la discussione e la votazione dell’articolo 18 e degli emendamenti presentati il presidente Ganau ha invitato la segretaria d’Aula a dare lettura dell’emendamento orale che specifica e definisce ulteriormente la cosiddetta “fattoria sociale” ed ha quindi posto in votazione l’articolo 18, così come modificato dall’emendamento orale, ed è stato approvato.

Di seguito si è proceduto con l’articolo 32 ed il relatore della maggioranza, Luigi Lotto (Pd), ha espresso parere favorevole agli emendamenti nn. 60, 27, 36 e 49, a cui è seguito il parere conforme a quello della commissione, da parte della Giunta.

Posto in votazione, l’assemblea ha approvato l’emendamento n. 60 (Forma e più) che sostituisce integralmente l’emendamento n. 17 e modifica il punto c) comma 1) dell’articolo 32, specificando le norme di riferimento per i requisiti di idoneità dei locali e le modalità di svolgimento delle attività di macellazione.

Il presidente Ganau ha proceduto con la votazione dell’articolo 32 che è stato approvato e con l’emendamento aggiuntivo n. 27 (Lotto e più), uguale al 49 (Rubiu e più) e al 36 (Cossa e più), e che introduce al comma 1) la lettera “a bis” che così recita “le modalità di accertamento della tracciabilità dei prodotti di cui agli articoli 4 e 13”.

Approvato l’emendamento n. 27 si è quindi proceduto con la votazione finale del testo di legge che è stato approvato a maggioranza con 28 voti favorevoli.

Successivamente il Consiglio ha avviato la discussione generale del Dl n. 205 (“Sostituzione della tabella E allegata alla legge regionale 9 marzo 2015 n. 5 – legge finanziaria 2015”)

Il presidente della commissione bilancio Franco Sabatini, relatore di maggioranza del provvedimento, ha  ringraziato l’opposizione per corsia preferenziale assegnata all’Aula per l’esame della legge.

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, pur confermando la scelta della minoranza di non ostacolare né rallentare le procedure di spesa, ha evidenziato «le gravi disfunzioni del sistema informatico che consente ai consiglieri regionali di accedere ai dati di bilancio; ad oggi è impossibile conoscere lo stato di attuazione della spesa e delle entrate, capiamo che le procedure di armonizzazione dei bilanci siano impegnative ma su questa inefficienza occorre intervenire al più presto». Nel merito la Zedda ha osservato che «è vero che la variazione di bilancio si rende necessaria per attivare il mutuo e l’investimento di 400 milioni in opere pubbliche, però la necessità è causata dagli errori commessi in sede di finanziaria e ancora adesso si procede in parte al buio, nel senso che si coprono le spese di co-finanziamento con fondi che ancora non ci sono, mentre sull’edilizia scolastica assistiamo ad una sorta di spacchettamento in tre capitoli di bilancio senza che si conoscano i progetti ed il destino del programma Iscola». Forse dovremo tornare su queste cose fra qualche mese, ha notato la consigliera, «fermo restano che abbiamo il diritto di conoscere il piano dettagliato delle opere pubbliche».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha chiesto chiarezza sulla prosecuzione della seduta, osservando che «il  provvedimento sugli ammortizzatori sociali avrebbe dovuto avere la precedenza su quello in esame, che del resto ci è pervenuto da appena qualche minuto». «Poi, per quanto riguarda la nostra mozione sull’inceneritore di Tossilo – ha protestato Pittalis – abbiamo notizia che il centro sinistra non la voglia discutere non si sa bene per volontà di chi, Giunta o maggioranza; noi chiediamo rispetto per tema posto dall’opposizione e non accettiamo che si dica domani e poi qualcuno non si presenta perché, in quel caso, assumeremo iniziative clamorose, vogliamo sapere se e quando verrà discusso questo argomento».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, sempre sull’ordine dei lavori, ha ricordato che «in conferenza di capigruppo è stata raggiunta una intesa su una serie di cose, forse informalmente: la discussione della legge sull’agriturismo, poi la mozione sulla Saremar e dopo ancora il rinvio alla prossima seduta del Consiglio della mozione su Tossilo». «Tuttavia – ha precisato, – non vogliamo certamente eludere il tema nè mettere in discussione le prerogative della minoranza; come centro sinistra non abbiamo problemi ad ammettere che ci sono posizioni differenti ma non per questo ci sottraiamo al confronto in Consiglio».

Il presidente Ganau ha ribadito che l’Assemblea sta seguendo l’ordine del giorno concordato e, per quanto riguarda la mozione su Tossilo, ha ricordato che si era deciso di non discuterla oggi ma la prossima settimana, annunciando che dopo la conferenza dei capigruppo sarà comunicata la data.

Il consigliere dei Riformatori sardi Luigi Crisponi, intervenendo ancora sull’ordine dei lavori, ha avvertito che «si corre il rischio che, nel frattempo, presso gli uffici di Nuoro che rilasciano l’autorizzazione integrata ambientale, si adottino provvedimenti che renderebbero vana qualunque discussione; quindi dobbiamo fare presto».

Successivamente, riprendendo l’esame del Dl n. 205, il presidente ha dato la parola all’assessore della Programmazione Raffaele Paci.

Nel suo intervento, l’assessore ha in prima battuta ringraziato il presidente dell’Assemblea, il Consiglio ed in particolare la minoranza per aver portato l’argomento all’attenzione dell’Aula con grande celerità. «Abbiamo agito in via prudenziale – ha sottolineato – perché in presenza di alcune interpretazioni controverse della Cassa Depositi e Prestiti, ci è sembrato opportuno intervenire con una variazione di bilancio per non fermarci dopo a ridosso della stipula del contratto di mutuo». Quanto alle osservazioni della consigliera Zedda, l’assessore Paci ha detto che al direttore generale dell’assessorato non risultano disservizi «che probabilmente si stanno verificando sugli accessi dei consiglieri che hanno credenziali diverse; siamo in una fase di transizione per il passaggio al bilancio armonizzato e proprio oggi in Giunta lo abbiamo approvato nella sua nuova veste come previsto dalla finanziaria per poterlo poi trasmettere al più presto al Consiglio». «Per quanto riguarda il piano delle infrastrutture da 417 milioni di euro – ha concluso Paci – a breve sarà esaminato dalla in Giunta e poi inoltrato alla commissione per il parere mentre per il mutuo da 700 milioni, conclusa la fase della manifestazioni di interesse degli istituti di credito interessati, valuteremo le proposte entro la fine dei questo mese per essere pronti a firmare il contratto a giugno».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha ricordato di aver posto alcuni interrogativi in commissione che sono rimasti senza risposta, «soprattutto su scuola e trasporti che fanno quasi da cassa e sono oggetto di continue modifiche; serve più chiarezza». «Ricordo anche – ha affermato – che il Consiglio, con un ordine del giorno unitario, aveva previsto il passaggio del programma in Aula ma la maggioranza pare abbia risolto tutto con un confronto bilaterale con l’assessore; al Consiglio, però, va trasmesso comunque. Dedoni, infine, ha manifestato forti dubbi sull’utilizzo di fondi per l’acquisto di mezzi Arst e sull’edilizia scolastica; chiediamo la presenza dell’assessore perché abbiamo già assistito all’impiego di risorse per realizzare un’aula in più in una scuola precedentemente chiusa per effetto della razionalizzazione del sistema scolastico, perciò siamo disponibili a discutere ma non a votare a favore».

Il presidente della commissione bilancio Franco Sabatini, ha tenuto a precisare che «oggi stiamo solo approvando alcune modifiche alla finanziaria a seguito di condizioni differenti emerse in un secondo momento; quanto approvato in finanziaria prevede che la quota resti alle infrastrutture per interventi su viabilità, porti, sistemi irrigui, idrico, difesa del suolo e assetto idro-geologico e che la Giunta, dopo il parere della commissione individui le priorità, quindi il programma arriverà certamente in commissione».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, «con sincerità», ha ribadito che «pur comprendendo le difficoltà è grave che manchino dal sistema tutti i dati del 2015, dato che può essere confermato dagli uffici». Quanto alle precisazioni del consigliere Sabatini, secondo il vice capo gruppo di Forza Italia «è vero che non stiamo approvando progetti ma stiamo spostando risorse, che mancano i dati contabili sul leasing  e che stiamo coprendo i fondi regionali del co-finanziamento delle risorse comunitarie con un mutuo, per queste ragioni voteremo contro».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazioni gli articoli 1 e 2 del Dl n.205, che sono stati approvati, mentre successivamente il Consiglio ha approvato il complesso del provvedimento, con 28 voti favorevoli e 18 contrari.

L’Aula è quindi passata all’esame del disegno di legge n. 209 presentato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al Lavoro, Virginia Mura, che consente di autorizzare l’anticipazione di circa 50 milioni di euro per l’erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga per l’annualità 2014.

Il provvedimento introduce una modifica all’articolo 2 della legge regionale n.17 del 2013 che consente di autorizzare l’anticipazione di circa 50 milioni di euro per l’erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga per l’annualità 2014.

Il presidente della Commissione Lavoro del Consiglio regionale, Gavino Manca, ha illustrato all’Aula il contenuto del provvedimento. «Si tratta di soldi anticipati dalla Regione per far fronte ai ritardi dell’INPS nel pagamento delle indennità ai lavoratori in mobilità – ha detto Manca – questi denari, restituiti dall’Istituto Nazionale di Previdenza alla Regione dopo il trasferimento delle risorse statali, saranno adesso utilizzati per pagare gli ammortizzatori dell’annualità 2014».

Attualmente sono circa 17.000 i lavoratori sardi che attendono da mesi il pagamento delle somme dovute.

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione gli articoli e il testo della legge che sono stati approvati all’unanimità. (47 voti favorevoli su 47 votanti). La legge entrerà in vigore nel giorno della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.

Subito dopo il  voto la seduta è stata sospesa e convocata la Conferenza dei capigruppo per decidere sulla programmazione dei lavori.

Al termine della riunione, il presidente Ganau ha comunicato che il Consiglio regionale si riunirà mercoledì prossimo, 13 maggio, alle ore 15.00 per l’esame della mozione sull’inceneritore di Tossilo presentata dal centrodestra.

 

La Giunta regionale ha dato il via libera alla stipula del Protocollo d’Intesa con il ministero dell’Ambiente di concerto con il Mise, Ras, Provincia di Carbonia Iglesias, Comune di Portoscuso, Consorzio industriale provinciale, Arpas e Eurallumina, per garantire continuità alle bonifiche e la messa in sicurezza dell’area dei bacini dei fanghi rossi nell’area di Portoscuso. Il protocollo prevede il rimborso, da parte di Eurallumina, di 5 milioni di euro utilizzati per sostenere i costi della messa in sicurezza in emergenza del sito.

Eurallumina.