22 December, 2024
Home2015Giugno

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio ha approvato oggi il disegno di legge n. 150 “Sanzioni amministrative sui servizi di trasporto pubblico regionale e locale” e la Proposta di legge n. 235 “Modifica dell’articolo 9 della legge regionale n. 3 del 2009 (Convenzioni rinnovabili con l’Ente concerti Marialisa De Carolis di Sassari)”. 

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau con l’esame del disegno di legge 150 presentato dalla Giunta regionale “Sanzioni amministrative sui servizi di trasporto pubblico regionale”.

Nel suo intervento introduttivo, Eugenio Lai, relatore di maggioranza del provvedimento, ha ricordato che con la norma si copre un vulnus normativo nella legislazione regionale sulla materia che, non prevedendo misure sanzionatorie adeguate, ha determinato una situazione di scarso controllo sui comportamenti irregolari degli utenti.

La Giunta, con l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana, ha espresso parere favorevole.

Il consigliere Gavino Sale (Irs) ha annunciato la presentazione di un emendamento all’art.2 con cui si prevede la possibilità di acquistare i biglietti a bordo dei mezzi.

Il presidente ha disposto una breve sospensione della seduta per consentire la formalizzazione della proposta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha messo in votazione il passaggio agli articoli che il Consiglio ha approvato.

Successivamente l’Assemblea ha approvato tutti gli articoli della legge, dall’1 fino al 7/bis, e l’intero provvedimento con 31 voti a favore ed uno contrario. Il Consiglio ha respinto un emendamento presentato all’art.2 dal consigliere Gavino Sale (Irs) con cui si prevedeva la possibilità per gli utenti di acquistare i biglietti a bordo dei mezzi. Approvati invece un emendamento all’art. 4 proposto dal consigliere Marco Tedde (Forza Italia) che introduce alcune distinzioni fra sanzioni penali ed amministrative, ed all’art. 6 a firma Paolo Truzzu (FdI) che prevede l’utilizzo del gettito delle sanzioni per interventi sulla mobilità urbana e, in particolare, per quella familiare attraverso l’utilizzo di biglietti impersonali.

Il presidente del Consiglio ha poi aperto la discussione sul secondo punto all’ordine del giorno la proposta di legge n. 235, sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, “Modifica dell’articolo 9 della legge regionale n. 3 del 2009 (Convenzioni rinnovabili con l’Ente concerti Marialisa De Carolis di Sassari)”.

La norma, presentata da tutti i capigruppo attraverso la procedura d’urgenza prevista dall’articolo 102 del Regolamento, pone rimedio a un errore contenuto nella Legge Finanziaria 2015 che stanziava oltre 6,5 milioni di euro per gli operatori dello spettacolo ma, di fatto, destinava il 70% delle risorse al “De Carolis”. Con la correzione si stabilisce che il contributo a favore dell’Ente concerti non possa superare i 700mila euro all’anno, liberando le risorse rimanenti a favore degli altri soggetti beneficiari.

Il consigliere regionale di Forza Italia, Marco Tedde, è intervenuto per precisare che questa proposta di legge è arrivata oggi in aula grazie al senso di responsabilità dei capigruppo, «ma che si tratta di rimediare a un errore commesso in Finanziaria e non di un effetto distorsivo». Tedde si è lamentato anche del modus operandi della maggioranza che stravolge spesso i testi di legge una volta arrivati in aula, utilizzando emendamenti sostitutivi parziali o totali. L’esponente della maggioranza ha anche chiesto di verificare se l’emendamento presentato alla proposta di legge fosse ammissibile. Il consigliere del Pd, Salvatore Demontis, ha spiegato al collega che si è trattato di un errore, ma in assoluta buona fede.

Il presidente ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato con 36 voti a favore e un contrario.

Il presidente ha aperto la discussione sull’articolo 1 e sull’emendamento. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha chiesto al presidente di valutare con gli uffici l’ammissibilità dell’emendamento.

L’emendamento 1 aggiunge dopo l’articolo 1 l’articolo 1 bis “Modifiche alla legge regionale n. 5 del 2015” che prevede che “Il termine di cui all’articolo 5, comma 18, della legge regionale 9 marzo 2015, n. 5 (legge finanziaria 2015) è spostato al 31 dicembre 2014”.  Il comma dell’articolo 5 della Finanziaria stabiliva invece che  “Le disposizioni dell’articolo 33, comma 3 bis, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), e successive modifiche ed integrazioni, si applicano alle gare indette successivamente alla data del 1° luglio 2015”.

Il presidente ha sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo. Al rientro in aula, il presidente ha comunicato che la conferenza dei capigruppo ha proposto un emendamento orale eliminando il termine del 31 dicembre e sostituito con le parole «differito al termine della Legge di Stabilità nazionale».

L’Aula ha accettato l’emendamento orale. In rapida successione è stato approvato l’articolo 1 con 32 sì e 2 no, l’emendamento n. 1  con 32 sì e un no, e l’articolo 2 con 33 sì e un no. Il presidente ha poi messo in votazione la legge che è stata approvata con 37 voti a favore e uno contrario.

Il presidente ha poi dato la parola al consigliere di Alleanza popolare sarda, Giorgio Oppi, per l’illustrazione della mozione 157 (Oppi e più) «sul mancato finanziamento regionale delle borse di studio ai neolaureati sardi per l’accesso alle scuole di specializzazione medica per l’anno accademico 2014/2015».

Oppi ha aperto il suo intervento ricordando all’Aula lo stato di abbandono politico e culturale in cui la maggioranza sta lasciando la sanità sarda. «L’argomento della mozione di oggi è esemplare: una precisa, cristallina volontà politica della Giunta regionale impedisce ai giovani medici sardi di avere le borse di studio – ha affermato – per completare il corso di studi e inserirsi con vantaggi personali e soprattutto per la collettività in un efficiente sistema sanitario». Oppi ha poi ripercorso la storia delle borse di studio regionali dall’istituzione (Oppi era allora assessore alla Sanità). «Da quando le borse regionali sono state istituite nel 1992 noi abbiamo sempre erogato una quantità di risorse direi decorosa e un numero adeguato alle richieste delle Università sarde. Nel 1997 la Regione stanziò circa due miliardi di lire e così negli anni successivi, un milione e 90mila euro nel 2001, quasi un milione e mezzo nel 2013, sino ai 3 milioni e 425mila euro nel 2012». Oppi ha poi proseguito spiegando che, da assessore, ha sempre verificato con i presidi delle facoltà di Medicina di Cagliari e Sassari le reali esigenze. L’esponente della minoranza ha poi evidenziato che quando ha governato il centrodestra le borse di studio per i medici aumentavano, mentre «quando governate voi professori le borse per i vostri studenti diminuiscono, fino al capolavoro di quest’anno». Oppi ha poi accusato la Giunta di aver inviato la lettera al Miur dopo la scadenza del termine e ora si vuole rimediare con 600mila euro per appena 24 borse tra Cagliari e Sassari. Il relatore ha anche spiegato che il governo Renzi non ha finanziato le specializzazioni dei non medici, «tanto che Ortodonzia non ha potuto avviare il primo anno della scuola perché non è stato bandito il concorso». Poi rivolgendosi agli assessori Paci e Arru ha affermato: «Avete causato un grave danno alla sanità dell’isola, per volontà o per incompetenza».  Oppi ha poi attaccato la Giunta per quanto riguarda i trapianti, affermando che dal «primo gennaio a oggi sono stati realizzati 11 trapianti di rene e 7 di fegato: il minimo storico dal 1989». L’esponente del centrodestra non ha infine risparmiato il San Raffaele di Olbia: «Gli unici lavori che sono stati compiuti riguardano la pulizia delle erbacee in funzione antincendio. Nessun cantiere, nessuna attività, nonostante i lavori dovrebbero finire entro un anno e mezzo al massimo due». Per Oppi destinare 56 milioni per anno al Mater Olbia è una scelta «miope e avventata».

Il consigliere ha poi parlato delle lunghissime liste d’attesa per l’oncologia urologica: «300 pazienti in attesa di intervento per tumore alla vescica, prostata, rene e surrene».

In conclusione Oppi ha chiesto  chiarimenti sul buco della sanità, «arrivato a 500 milioni di euro» e ha esortato la Giunta a fare un cambio di passo.

Il consigliere del gruppo Sardegna, Paolo Truzzu, ha illustrato i contenuti della mozione n. 158 «sulle ragioni del mancato finanziamento regionali dei contratti di formazione medico-specialistica per l’anno accademico 2014/2015». L’esponente della minoranza ha evidenziato l’emergere di due problemi: «Il primo – così ha detto Truzzu – è rappresentato dall’errore della giunta relativo al mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi in medicina, e il secondo è invece rappresentato dal tentativo di nascondere la gravità della situazione creatasi». «Trionfano le promesse non mantenute e le bugie», ha dichiarato il consigliere di Fratelli d’Italia, rimarcando il concetto che «senza le borse per gli specializzandi la laurea in medicina è praticamente inutile». Paolo Truzzu ha quindi ricordato come nel recente passato la Regione abbia sempre finanziato con proprie risorse le borse di studio per l’accesso alle scuole di specializzazione delle facoltà di Medicina e Chirurgia degli atenei di Cagliari e Sassari. «Nel 2014 – ha evidenziato il consigliere – il fabbisogno di medici era di 328 unità e le borse di specializzazione finanziate con risorse nazionali erano 160 mentre quelle a stanziamento regionale erano 102, quest’anno il fabbisogno di medici è pari a 300 unità,  le borse nazionali sono 192 e quelle regionali uguali a zero». «La Giunta regionale – ha spiegato Truzzu – taglia del 30% mentre la Puglia incrementa del 24%».

Il consigliere della minoranza ha quindi ripercorso le tappe della vicenda («non siamo di fronte ad un incidente di percorso») ed ha affermato che il mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi «rappresenta una precisa scelta fatta dalla Giunta». Truzzu ha quindi criticato con asprezza la condotta dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, («ha detto bugie prima in commissione Bilancio e ha proseguito con comunicati stampa e interviste») ed ha denunciato il successivo tentativo dell’assessore di scaricare le responsabilità dell’accaduto prima sul suo collega di Giunta, Luigi Arru, e poi sull’intero Consiglio, reo – a suo dire – di aver approvato il Bilancio.

Il consigliere del gruppo Sardegna ha concluso con l’invito alla Giunta «perché ponga immediatamente rimedio ai danni causati dal mancato finanziamento delle borse di studio per l’accesso alle scuole di specializzazione» e con l’invito alle dimissioni all’indirizzo dell’assessore Paci («non è capace neppure di dire una bugia credibile e farebbe  meglio a tornare alla sua professione»).

Il capogruppo del Centro Democratico, Roberto Desini,  ha illustrato l’interpellanza n. 130, sottoscritta insieme alla sua collega di gruppo e di partito, Anna Maria Busia, «sulle ragioni del mancato finanziamento regionale di contratti di formazione medico specialistica per l’anno accademico 2014/2015, in aggiunta a quelli finanziati con risorse statali e sulle azioni attivate in merito».

L’esponente della maggioranza si è detto “imbarazzato” nell’argomentare «l’errore grave commesso dalla Giunta con il mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi». Desini ha quindi ricordato la recente norma approvata con urgenza dal Consiglio regionale «per consentire agli studenti sardi il superamento dei gap che li separa dai loro colleghi della penisola». «Abbiamo proceduto con urgenza lo scorso 7 maggio – ha proseguito Desini – perché il bando era in scadenza per la fine del mese ma con sorpresa abbiamo appreso successivamente della mancata copertura delle borse di studio per gli specializzandi medici».

«Riconoscere gli errori – ha dichiarato il capogruppo della maggioranza – è un gesto di umiltà che denota maturità e rivolgo dunque l’invito all’assessore e alla giunta perché ricerchino le opportune soluzioni al problema evidenziato nell’interpellanza». Desini ha dunque concluso evidenziando «il perdurare di situazione di spreco nella sanità sarda, anche dopo la nomina dei commissari da parte della maggioranza».

Il consigliere di Irs, Gavino Sale (Gruppo Misto), si è detto “doppiamente imbarazzato” per il mancato finanziamento delle borse per gli specializzandi ed ha ricordato di essere il primo firmatario della legge per agevolare gli specializzandi sardi nell’accesso alle borse di studio. «Sono impossibilitato a difendere la giunta che mi rappresenta», ha proseguito Sale, «ed è stato commesso un errore ingenuo che deve trovare opportune e immediate soluzioni». «Errori che sono causa di danni inaccettabili e incomprensibili – ha dichiarato l’esponente della maggioranza – visto che la sanità sarda continua a bruciare oltre tremila milioni di euro l’anno mentre nel bilancio non ci sono tre milioni di euro per gli specializzandi in medicina». «Stiamo regalando 56 milioni agli arabi e nella Sanità stiamo facendo politiche di destra favorendo la sanità privata – ha concluso Gavino Sale – prima di rivolgere “una supplica e un appello” alla Giunta perché si risolva il problema ed ha terminato il suo intervento preannunciando “per coerenza” il voto a favore delle mozioni dell’opposizione «nonostante sia lontano anni luce dal centrodestra».

Il consigliere  Marco Tedde (Fi) ha definito il mancato finanziamento delle borse di studio per l’accesso alle scuole di specializzazione per i medici “un brutto pasticciaccio” ed ha ripercorso le varie fasi della vicenda fino a quello che Tedde ha definito «un rimpallo di responsabilità tra assessori e il tentativo dell’assessore Paci di scaricare le responsabilità sull’assessore Arru e sull’intero Consiglio».  «Uno scaricabarile indecoroso», ha affermato l’esponente della minoranza che ha invitato l’esecutivo e la maggioranza «a non far finta che niente sia accaduto». Tedde ha concluso  ricordando in tono polemico le dichiarazioni programmatiche del presidente Pigliaru a proposito del ruolo dell’università e dell’importanza della ricerca: «Alla luce dei fatti sono solo parole scritte sul vapore acqueo».

Ha quindi preso la parola il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni che ha rimarcato l’esigenza di chiarire una volta per tutte i rapporti tra la Regione e l’Università per capire dove vadano a finire le risorse messe a disposizione dal bilancio regionale.

Sul mancato finanziamento delle borse di studio per la specializzazione dei giovani medici, Dedoni ha puntato l’indice contro la Giunta: «Si dà la colpa al Ministero – ha affermato il capogruppo dei Riformatori – credo invece che il problema sia più serio e riguardi la finanza regionale,  se non ci sono entrate non possono esserci uscite. La Giunta ha rinunciato ai ricordi contro lo Stato nella vertenza entrate, tra poco avremo ancora meno risorse da spendere».

Pietro Cocco, capogruppo del Pd, ha respinto duramente le accuse rivolte alla Giunta. «Chi ha parlato non è un ignaro passante, né una verginella, oggi si dovrebbe discutere di borse di studio e si parla invece di sanità facendo la morale all’esecutivo e alla maggioranza di centrosinistra. Ho sentito parole inaccettabili da chi ha avuto un ruolo importante nella sanità lasciando una pesante eredità». Cocco ha quindi ricordato i quasi 400 milioni di euro di disavanzo del sistema sanitario isolano a cui la maggioranza cerca di mettere rimedio.

«La vicenda delle borse di studio è invece importante e va chiarita – ha concluso Pietro Cocco – gli assessori lo faranno, la minoranza abbia un po’ di pudore prima di dispensare consigli. La gente vi conosce e sa come avete gestito la sanità, non avete diritto di parola su questa questione».

E’ quindi intervenuto l’assessore alla Sanità Luigi Arru a nome della Giunta regionale.

Arru ha ricordato che la legge sulle scuole di specializzazione è cambiata. «Oggi sono previste solo scuole di specializzazione nazionali. Nel 2015 sono state finanziate 6.000 borse di studio per la Sardegna, rimangono scoperte 24 borse di studio. Siamo dispiaciuti ma non è accettabile sentir parlare di disastro della medicina sarda».

L’assessore ha poi rimarcato la pesante eredità lasciata dal centrodestra: «La Sardegna è l’ultima regione d’Italia sull’appropriatezza dei ricoveri. Siamo ultimi anche nella prevenzione. Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari) dice che abbiano una quantità innumerevole di piccoli ospedali che fanno ogni tipo di intervento. Per la prima volta si parla di governance. Vogliamo applicare la riforma “Balduzzi”, la cui mancata applicazione da parte della precedente Giunta regionale ha creato un danno di 250 milioni di euro per la mancata programmazione».

Arru ha poi assicurato il rifinanziamento delle 24 borse di studio rimaste scoperte con un milione di euro recuperato dal bilancio regionale. L’esponente della Giunta Pigliaru ha poi difeso a gran voce l’operato del suo assessorato: «Stiamo cercando di riportare gli ospedali Oncologico, Brotzu e Microcitemico alla qualità originaria. Non è vero che stiamo dando 53 milioni alla sanità privata (San Raffaele) ma stiamo cercando di ridurre i costi della mobilità esterna. I soldi saranno dati per attività controllate dalla Regione Sardegna».

Stesso discorso sul fronte della prevenzione: «42 milioni per l’attività di screening oncologico consentono di porre rimedio alle liste d’attesa – ha detto Arru – siamo inoltre tra le prime regioni italiane che supereranno lo scandalo degli ospedali psichiatrici giudiziari».

Al termine del suo intervento, l’assessore ha poi sottolineato l’importanza dell’istituzione di un Tavolo per la sclerosi multipla, malattia che in Sardegna colpisce circa 5000 persone. Rivolgendosi ai consiglieri di maggioranza Arru ha rivolto loro un invito alla “ponderazione”: «Può esserci sfuggito qualcosa ma non facciamoci del male – ha concluso Arru – non è vero che stiamo chiudendo i piccoli ospedali. Siamo impegnati in una battaglia difficilissima: garantire il diritto alla salute a tutti i sardi».

Il consigliere Giorgio Oppi (Area popolare Sardegna), primo firmatario della mozione, ha ribadito di essersi attenuto ai dati della realtà mentre, per quanto riguarda i buchi nei conti della sanità «il tetto massimo è stato raggiunto nel 2005 con il centro sinistra e, nello specifico, dal 2009 al 2014 sono state erogate 520 borse di studio per un controvalore di 13 milioni e quest’anno siamo a zero: i dati sono inoppugnabili». Ho citato, ha ricordato ancora Oppi, «circostanze precise, come quelle relative ai reduci degli ospedali psichiatrici collocati a San Gavino; occorre sapere che contratti sono stati stipulati perché ci sono molti aspetti non del tutto chiari, così come occorre chiarezza su alcune figure di commissari senza requisiti previsti dalla legge ed infine è necessario verificare cosa succederà nel 2018 con il San Raffaele, perché 56 milioni previsti per quella struttura andranno suddivisi anche con le aziende private, quindi o cade l’uno o cade l’altro».

Il consigliere Paolo Truzzu (Fdi), proponente della seconda mozione, ha detto che «dopo aver ascoltato i colleghi Desini e Sale sarebbe stato lecito attendersi un po’ più di umiltà dal capogruppo del Pd e dall’assessore Arru; in realtà è stato compiuto un errore che poi si è voluto nascondere, anzi si sta verificando che di questo errore non ne risponderà nessuno». Sui numeri, ha osservato Truzzu, «si dice che le borse sono 238 ma in questo numero sono comprese quelle degli atenei federati con gli atenei sardi, al netto sono 192 e forse anche di meno e non ci si può nascondere dietro il dito: saranno nettamente meno di quelli degli anni passati, nel bilancio siamo da 2.5 milioni a zero e dal ministero non arriveranno deroghe». Quindi, ha auspicato il consigliere di Fdi, «è giusto che maggioranza e Consiglio prendano il coraggio di mettere risorse in grado di recuperare gli errori del passato; ai ragazzi che resteranno senza specializzazione, però, interessa poco il discorso generale sulla sanità ma invece sanno benissimo che hanno perso un anno e saranno costretti a fare guardie mediche, sostituzioni o viaggi di lavoro all’estero, se di fronte a tutto questo l’assessore Paci avesse un briciolo di dignità si dovrebbe dimettere».

Il consigliere Roberto Desini (Centro democratico), ha dichiarato che «le risposte all’interpellanza mi spingono a prender atto di un dato di realtà relativo a quest’anno in cui non saremo in grado di dare risposte a dimostrazione del fatto che, spesso, la politica non ha la capacità di ascoltare le reali esigenze dei cittadini; mi dissocio fermamente, invece, dagli interventi dei consiglieri di centro destra soprattutto se riferiti alla sanità, avremo altre occasioni di dimostrare la qualità della nostre proposte proseguendo sulla linea tracciata dalla legge 23 e mi auguro che si ritrovi la capacità di mettere rimedio agli errori commessi in questa circostanza a partire dalla prossima finanziaria».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione la mozione n. 57 (Oppi e più).

Per dichiarazione di voto, il consigliere del Centro democratico Roberto Desini ha ricordato che dopo che il consigliere Sale ha dichiarato di sentirsi lontano anni luce dal centro destra, per quanto lo riguarda la distanza è ancora maggiore: «Per questo voterò contro pur confermando le motivazioni della mia interpellanza».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha espresso invece parere favorevole, prendendo atto «della ennesima declinazione dei soliti principi di diversità morale vantanti della sinistra negli ultimi 30 anni, una superiorità che non esiste come hanno dimostrato i fatti; la realtà è che quest’anno gli specializzandi sardi non avranno risposta e che sono stati respinti anche gli emendamenti presentati a suo tempo in sede di finanziaria».

Sempre per Forza Italia, il vice capogruppo Marco Tedde ha definito «singolare che coloro che propongono una interpellanza uguale alle mozioni poi si dividano al momento del voto con argomentazioni che non reggono; la verità è che si è voluto eludere il problema con una cortina di fumo sui problemi generali della sanità ma non si può amministrare con la testa rivolta all’indietro, bisogna pensare a quello che accede adesso e a quello che accadrà in futuro». L’assessore Arru, ha proseguito Tedde, «è riuscito a prendere il barile che gli ha scaricato addosso l’assessore Paci scaricandolo a sua volta in altre direzioni, ma qualche consigliere del centrosinistra non si è accorto che il barile gli è arrivato in testa: quello che bisogna fare è dire come si copre il buco degli specializzandi perché il problema deve essere risolto qui e ora».

Il consigliere Augusto Cherchi (Soberania-Indipendentzia), dopo aver annunciato il voto contrario alla mozione, ha rilevato che «in Aula si è parlato un po’ di tutto; va respinta la richiesta di dimissioni di Paci formulata da Truzzu e va affermata l’onestà morale etica e politica di tutti noi ma, detto questo, bisogna riconoscere che i mali della sanità vengono da lontano come dice anche la Corte dei Conti con numeri peraltro diversi da quelli del consigliere Oppi». Sulle scuole di specializzazione, ha aggiunto Cherchi, «probabilmente c’è stata una disattenzione e personalmente sono proonto anche a sottoscrivere la mozione di Truzzu nella parte in cui si prevede l’impegno ad intervenire l’anno prossimo per sanare buco di quest’anno».

Il consigliere di Irs Gavino Sale ha ricordato in apertura che «la nostra proposta di legge nasceva dalla necessità di correggere una norma del centro destra che sostanzialmente apriva all’inserimento di specializzandi non sardi in Sardegna; ora siamo all’anno zero della riforma sanitaria e questo è un colossale errore, non voterò col centro destra ma uscirò dall’Aula».

Il consigliere Paolo Truzzu (Fdi) ha ribadito il voto favorevole ad entrambe le mozioni. Potrei ritornare al passato, ha detto, «ma evito di farlo, dico solo se un provvedimento del genere lo avesse fatto un assessore del centro destra sarebbe stato spellato in piazza; qui non è il problema dell’errore ma della bugia ripetuta in commissione e in dichiarazioni pubbliche, della credibilità politica ed istituzionale di un membro della Giunta, un problema che c’è tutto e non può essere eluso evitando anche di accogliere le proposte costruttive dell’opposizione».

Il consigliere Mario Floris (Sardegna) ha manifestato apprezzamento per l’intervento del consigliere Oppi «che ha messo il dito sulla piaga ed anche per il coraggio di alcuni consiglieri della maggioranza che hanno indicato un malessere più profondo del fatto specifico; arriverà il momento di scelte molto complesse e perciò se maggioranza e minoranza condividono nella sostanza sulla necessità di correggere un errore evidente, ci si può fermare con un ordine del giorno che preveda un impegno comune, nessuno ci perde e nessuno ci guadagna».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni è dell’avviso invece che «il discorso vada allargato rispetto a quello delle borse di studio come sarà dimostrato da altri successivi passaggi consiliari; bisogna stare poi molto attenti ad esprimere giudizi sommari sulle eredità del deficit sanitario attribuendo certe paternità secondo convenienza perché andando indietro troveremo bel altri nomi e ben altre tracce, risalenti almeno a 30 anni fa; detto questo, dobbiamo risolvere il problema che abbiamo di fronte e possiamo farlo solo se tutti ci assumiamo un impegno».

Il consigliere Luca Pizzuto ha dichiarato il voto contrario del gruppo Sel alle due mozioni presentate dai consiglieri della minoranza ed ha respinto al mittente «le accuse arrivate dai banchi dell’opposizione insieme con la richiesta di dimissioni rivolta all’assessore Raffaele Paci».

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta ha dichiarato voto favorevole ed ha evidenziato che il dispositivo della mozione n.157 esplicita le volontà espresse anche dall’assessore Luigi Arru nel corso del suo intervento di replica in ordine agli stanziamenti per le borse di specializzazione dei medici e all’intervento presso il ministero.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha dichiarato il voto a favore ed ha definito il dibattito “surreale”. «La maggioranza ammette  che il problema esiste – ha spiegato il consigliere della minoranza – e che gli assessori hanno sbagliato ma poi il capogruppo del Pd, Pietro Cocco mette in riga il malpancisti e assistiamo a capriole e a scuse risibili per giustificare cambi di rotta e di voto».

Il presidente del Consiglio ha quindi posto in votazione la mozione n. 157 (Oppi e più) che non è stata approvata con 19 voti a favore e 29 contrari.

Il presidente Ganau ha quindi comunicato la decadenza (per effetto della mancata approvazione della mozione 157) dei punti 1 e 2 della mozione n. 158 (Truzzu e più) ed ha ricordato che la “censura” in essa contenuta va votata per appello nominale.

Paolo Truzzu (FdI), primo firmatario della mozione n. 158, ha quindi annunciato il ritiro del documento di censura all’assessore Paci.

Il consigliere, Augusto Cherchi (Pds-Soberania e Indipendentzia), ottenuta la parola per un intervento sull’ordine dei lavori ha ricordato la ricorrenza della “Battaglia si Sanluri” per riaffermare i valori della libertà e il diritto all’autodeterminazione del popolo sardo.

Il presidente del Consiglio ha quindi annunciato la convocazione della Quinta commissione per domani alle 10 ed il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha dichiarato l’’indisponibilità dei consiglieri del suo gruppo a concedere deroghe sui tempi di convocazione delle commissioni e dell’Aula, mentre il consigliere di “Area popolare sarda”, Giorgio Oppi, ha invitato il Consiglio a procedere con la commemorazione del già presidente della Regione, Giovannino Del Rio, scomparso di recente.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dichiarato conclusi i lavori ed ha annunciato che il Consiglio sarà convocato al domicilio.

Palazzo della Regione 2 copia

Sono stati approvati oggi in Giunta regionale la proroga dei piani personalizzati di sostegno alle persone con grave disabilità e l’avvio dei nuovi piani (Legge 162/1998). Il provvedimento adottato servirà a garantire la continuità degli interventi già in corso e l’avvio dei nuovi piani assistenziali per il secondo semestre 2015, tenendo conto delle modifiche normative dell’Isee, e ancora dell’esigenza di assicurare la copertura finanziaria sia dei piani in corso che dei nuovi piani che verranno presentati ai Comuni. L’obiettivo è tutelare le situazioni di maggiore gravità, senza penalizzare le fasce di destinatari meno gravi. Inoltre, è stato dato il via libera alla sperimentazione del nuovo sistema di valutazione, finanziamento e monitoraggio dei piani personalizzati per il fondo regionale non autosufficienza. Sempre su proposta del titolare della Sanità, la Giunta ha approvato una rimodulazione dei tetti di spesa per l’acquisto, da soggetti privati accreditati, di prestazioni di assistenza ospedaliera per il resto del 2015. Il totale regionale ammonta a 99 milioni e 286mila euro. Secondo la rimodulazione, le Asl si atterranno a precisi vincoli di spesa: la Asl 1 di Sassari avrà un tetto pari a 8 milioni e 939mila euro per il policlinico sassarese, la Asl 4 di Lanusei potrà spendere sino a 5 milioni e 474mila euro per il Tommasini Jerzu, e la Asl 5 di Oristano avrà 9 milioni e 879mila euro per la clinica Madonna del Rimedio. Alla Asl 8 di Cagliari sarà imposto un limite di spesa pari a 74 milioni e 993mila euro da ripartire tra le cliniche private. Otto milioni e 842 mila euro andranno alla clinica Lay, 5 milioni e 863mila a Sant’Anna, 12 milioni all’ospedale privato città di Quartu, 9 milioni e 557mila al Sant’Antonio, 6 milioni e 818mila all’istituto Villa Elena, mentre 11 milioni e 520mila euro sarà il tetto massimo di spesa per la Nuova Casa di Cura di Decimo. Non si potrà sforare la cifra di 20 milioni e 372mila euro per la Polispecialistica Sant’Elena. La Giunta ha quindi recepito un documento congiunto di scorporo e incorporazione dei presidi ospedalieri Businco e Microcitemico dalla ASL 8 all’Azienda Ospedaliera Brotzu e i relativi indirizzi operativi.
Sarà dedicato all’artista Maria Lai, su proposta dell’assessore Virginia Mura, il circolo degli emigrati sardi “Associazione Culturale A.C.R.A.S.E. I sardi a Roma”: la Giunta ha dato il via libera alla integrazione dell’intestazione con il nome dell’artista ogliastrina.
Via libera, su proposta dell’assessore Claudia Firino, al nulla osta ai bilanci di previsione dell’Ersu di Cagliari e Sassari. Via libera anche ai contributi a favore delle iniziative organizzate dal Coni per il 2015.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, è stato approvato il contributo per l’abbattimento dei costi di funzionamento per l’attività istituzionale dei Consorzi di bonifica. Deliberato inoltre il pagamento dei premi assicurativi per 4 milioni e 430 mila euro per il 2015 per i danni alle produzioni agricole. L’aiuto, erogato come contributo sui costi dei premi assicurativi, si rifà al regolamento dell’Unione Europea e alla normativa nazionale. Sono considerate avversità assimilabili a calamità naturali le condizioni atmosferiche che distruggano più del 30% della produzione media annua di un agricoltore.
L’esecutivo ha definitivamente approvato le modifiche all’articolo 19 delle direttive di attuazione della legge regionale 40 del ‘93, “Interventi creditizi a favore dell’industria alberghiera”.
Approvato il Programma per la Banda ultra larga nelle aree rurali del territorio della Sardegna e il relativo Accordo di Programma. L’Agenda Digitale Europea (ADE) assegna all’impiego diffuso delle infrastrutture a Banda Larga un ruolo fondamentale per la competitività delle imprese, l’inclusione sociale e l’occupazione e fa proprio l’obiettivo della strategia Europa 2020 che mira a una crescita sostenibile, inclusiva e intelligente, cioè ad assicurare che entro il 2020 tutti gli europei dispongano di connessioni superiori a 20 Mbps e che almeno il 50% delle famiglie europee possa fruire di connessioni superiori a 100 Mbps. L’Accordo di partenariato per il raggiungimento degli obiettivi prevede a livello nazionale un impegno complessivo di 2.103 milioni di euro di cui 257 del Fondo Feasr e 1.845 del Fesr.

 

E’ stata approvata questo pomeriggio dalla Giunta regionale la programmazione dei fondi 2015 per gli organismi di spettacolo. 6milioni e mezzo di euro con i quali l’Esecutivo intende dare risposta in tempi più rapidi del solito, dato che l’atto arriva in anticipo rispetto al passato, a un settore ritenuto importante quale fattore di crescita culturale, integrazione sociale e sviluppo economico.
La ripartizione avverrà secondo i criteri stabiliti nel 2013 sebbene, nota l’assessore Claudio Firino «grazie ai confronti avviati con gli operatori, sono maturi i tempi per la revisione dei criteri e per l’aggiornamento e l’attuazione della legge regionale n. 18. È importante infatti che grandi e piccoli operatori professionali abbiano pari dignità e cittadinanza, considerato anche che soprattutto questi ultimi sono particolarmente legati al territorio e operano spesso con uno sfondo dichiaratamente rivolto al sociale».
Novità della nuova programmazione è che la percentuale sulla sperimentazione sarà dedicata alle residenze artistiche. «Una scelta che ci consentirà di accedere al programma ministeriale sulle residenze artistiche e di promuovere arte e cultura nella maniera più accessibile a tutti – ha detto l’assessore Claudia Firino -, consentendo anche di affiancare la valorizzazione dello spettacolo dal vivo a quella del nostro patrimonio culturale».
La Giunta regionale ha inoltre approvato la delibera, proposta sempre dall’assessore Firino, con cui si programmano i fondi relativi a Beni librari, attività e interventi nel settore culturale. Si tratta di 6 milioni e 640mila euro che verranno trasferiti agli Enti locali per la gestione di biblioteche ed archivi (4.660 mila euro) e destinati al funzionamento dei centri per i servizi culturali UNLA e Società Umanitaria di Cagliari, Alghero, Carbonia Iglesias, Macomer e Oristano.

Claudia Firino copia

En.A.P. Sardegna copia
Una quarantina dei migranti arrivati oggi a Cagliari  sono stati ospitati questo pomeriggio al Centro Don Vito Sguotti di Carbonia. Sono provenienti da diversi paesi del Centro Africa. Con il loro arrivo, in città si è ricostituito il numero iniziale degli ospiti del convitto del Centro dell’En.A.P., poco inferiore al centinaio, giunti il 30 maggio, in considerazione del fatto che una quarantina avevano lasciato volontariamente Carbonia per altre destinazioni nelle scorse settimane.
Ricordiamo che sono 456 i migranti giunti questa mattina al porto canale di Cagliari a bordo della nave della Guardia civile spagnola Rio Segura. La Regione, con la Asl 8 e la Protezione Civile regionale e il Corpo Forestale, assieme a Prefettura, Croce Rossa, 118, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Autorità Portuale e Guardia Costiera, ha allestito l’occorrente per garantire la sicurezza e l’assistenza, considerato che le condizioni complessive dei migranti non sono buone. Dopo lo sbarco, uomini e donne sono stati sottoposti a visita medica e ai trattamenti sanitari necessari. 87 persone malate di scabbia sono in stato di isolamento, 3 persone hanno fratture agli arti. Sono 156 le donne, di cui 18 in stato di gravidanza, subito visitate da ginecologi e ostetriche. 42 i minori di cui 12 bambini, alcuni anche di pochi anni, per i quali è attivo un reparto pediatrico.
E’ assai importante il coinvolgimento della Protezione Civile che ha allestito 9 grandi tende e presidia costantemente l’andamento delle operazioni. Questa mattina il presidio è stato visitato dall’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, che si è intrattenuto a lungo per verificare il corretto andamento delle operazioni. In tarda mattinata è arrivato anche il capo di gabinetto della presidenza, Filippo Spanu. Provenienti per la gran parte da Sudan, Eritrea e Senegal, i migranti in salute, che hanno trascorso la notte all’addiaccio a bordo dell’imbarcazione spagnola, vengono man mano accompagnati nei bus che li condurranno a destinazione, secondo la disponibilità degli alloggi: 217 rimangono in provincia di Cagliari, 138 troveranno accoglienza in provincia di Sassari, 59 in provincia di Nuoro e 42 in provincia di Oristano.

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha approvato la delibera che consentirà alla società Cagliari Free Zone di realizzare gli interventi inseriti nel progetto, che ha già ottenuto il nulla osta dell’Autorità doganale di Cagliari. Il Piano Operativo prevede la realizzazione dei servizi comuni e la collocazione logistica degli spazi da adibire a servizi generali. Si tratta di infrastrutture che consentiranno l’avvio delle prime attività.
«È un provvedimento importante – ha detto l’assessore Piras – perché ci consente di individuare e studiare un modello di Zona franca che vorremmo estendere, come previsto dal nostro Statuto, agli altri cinque punti franchi della Sardegna: Olbia, Porto Torres, Oristano, Arbatax e Portovesme. Il punto di Cagliari, insomma, sarà una sorta di “laboratorio” che permetterà alla Regione di capire come integrare le Zone franche con modelli di sviluppo coerenti con le esigenze dei diversi territori.»
Il progetto di massima di Cagliari Free Zone individua un lotto di 6 ettari all’interno della zona attualmente recintata nella parte posteriore del piazzale di banchina del molo di Levante del Porto Canale. Il lotto sarà recintato su quattro lati e vi saranno due accessi. I costi di massima per le opere da realizzare ammontano a poco meno di un milione e 100 mila euro. In particolare, saranno costruite le palazzine e sarà sistemata la viabilità. Sono previsti interventi anche sui servizi tecnologici, il telecontrollo, l’illuminazione e l’impiantistica.

 

Porto di Cagliari

Sono quasi concluse le operazioni di assistenza e identificazione dei 456 migranti giunti questa mattina al porto canale di Cagliari a bordo della nave della Guardia civile spagnola Rio Segura. La Regione, con la Asl 8 e la Protezione Civile regionale e il Corpo Forestale, assieme a Prefettura, Croce Rossa, 118, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Autorità Portuale e Guardia Costiera, ha allestito l’occorrente per garantire la sicurezza e l’assistenza, considerato che le condizioni complessive dei migranti non sono buone. Dopo lo sbarco, uomini e donne sono stati sottoposti a visita medica e ai trattamenti sanitari necessari. 87 persone malate di scabbia sono in stato di isolamento. 3 persone hanno fratture agli arti. Sono 156 le donne, di cui 18 in stato di gravidanza, subito visitate da ginecologi e ostetriche. 42 i minori di cui 12 bambini, alcuni anche di pochi anni, per i quali è attivo un reparto pediatrico.
E’ assai importante il coinvolgimento della Protezione Civile che ha allestito 9 grandi tende e presidia costantemente l’andamento delle operazioni. Questa mattina il presidio è stato visitato dall’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, che si è intrattenuto a lungo per verificare il corretto andamento delle operazioni. In tarda mattinata è arrivato anche il capo di gabinetto della presidenza, Filippo Spanu.Provenienti per la gran parte da Sudan, Eritrea e Senegal, i migranti in salute, che hanno trascorso la notte all’addiaccio a bordo dell’imbarcazione spagnola, vengono man mano accompagnati nei bus che li condurranno a destinazione, secondo la disponibilità degli alloggi: 217 rimangono in provincia di Cagliari, 138 troveranno accoglienza in provincia di Sassari, 59 in provincia di Nuoro e 42 in provincia di Oristano.
Si riconferma in tal modo l’impegno assunto dal presidente della Regione Francesco Pigliaru per garantire adeguata assistenza ai migranti, secondo le quote stabilite negli accordi sottoscritti in sede di Conferenza delle Regioni. Permangono peraltro le richieste già sottoposte al Governo relative a una programmazione più equilibrata ed efficiente.
Migranti

 

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha stanziato oltre 550 mila euro per sostenere la competitività delle organizzazioni dei produttori (OP) nei settori diversi dall’ortofrutta e rilanciare la commercializzazione delle produzioni agroalimentari. La delibera prevede il finanziamento sia dei programmi di attività pluriennali già approvati sia di quelli che erano stati rigettati per mancanza di disponibilità finanziarie.«È un intervento importante che favorisce i processi di aggregazione tra le aziende che sono sempre più necessari al giorno d’oggi – dice l’assessore Falchi -. Il nostro tessuto produttivo è fatto per lo più di piccole aziende che hanno difficoltà a fare breccia sui mercati nazionali e internazionali: mettendosi insieme, invece, i produttori possono riuscire a dare più forza alle nostre produzioni agroalimentari e la Regione sta lavorando in questa direzione.»

Al momento, su un totale di 25 OP riconosciute, 4 stanno usufruendo di questa forma di aiuti tramite la realizzazione di programmi approvati dall’agenzia regionale Argea, mentre altre 3 che avevano presentato un nuovo progetto di attività per il triennio 2015-2017 non avevano avuto accesso al finanziamento per mancanza di risorse.

«L’anno scorso, a causa delle ristrettezze del bilancio precedente, non eravamo stati in grado di soddisfare tutte le richieste – conclude Elisabetta Falchi -. Il lavoro dell’assessorato si è dunque concentrato sul reperimento delle risorse necessarie per questa misura che riteniamo strategica: adesso possiamo finanziare tutti i programmi presentati.»
Elisabetta Falchi 2

 

Assessorato del Turismo copia

Da oggi sul sito www.sardegnaartigianato.com, sono disponibili i listini prezzi dei prodotti artigiani che possono essere acquistati a fini promozionali dalle strutture ricettive isolane, come prevede il bando dell’assessorato del Turismo. Insieme a scheda illustrativa, immagini dei lavori e presentazione di autore e impresa, gli operatori avranno ora a disposizione anche i dettagli sui costi degli oggetti.
È la vetrina on-line più rappresentativa dell’artigianato artistico sardo, nonché l’unico catalogo da cui si possono scegliere i manufatti. L’avviso pubblico sugli incentivi per l’acquisto di opere destinate alla promozione integra dunque le informazioni: sarà ora possibile la redazione dei preventivi da parte delle aziende potenziali beneficiarie delle agevolazioni.

Il bando ha una dotazione di 1.448.872 euro. Gli aiuti, in regime ‘de minimis’, arrivano sino a un massimo di 50mila euro e sono rivolti a imprese del comparto ricettivo da 3 stelle in su classificate ai sensi delle leggi regionali 22/1984 e 27/1998: alberghi, villaggi albergo, albergo diffuso, alberghi residenziali, villaggi turistici e campeggi. I prodotti artigianali artistici potranno essere usati a fini espositivi, all’interno di corner e vetrine, e destinati all’uso funzionale come attività quotidiane e arredo degli ambienti delle strutture.

Continuano a giungere all’agenzia regionale Bic Sardegna, incaricata dell’attività, intanto, le manifestazioni di interesse degli artigiani, riaperte contestualmente al bando, per entrare a far parte della vetrina virtuale. Possono partecipare gli operatori iscritti all’albo delle imprese artigiane delle rispettive Camere di commercio sarde, autori di manufatti di ceramica, intreccio, lapideo, legno, metalli lavorati, ferro battuto, coltelleria e rame, pellame, tessuti e vetro.
Sia per il bando rivolto alle strutture ricettive sia per la manifestazione d’interesse degli artigiani, si potranno presentare le domande sino al prossimo 10 luglio. Per informazioni si può scrivere ad artigiani@bicsardegna.it o chiamare il numero 070 2796414.

Carbonia da Monte Leone

Fino al 15 luglio, per consentire i lavori di completamento della rete idrica comunale, dalle ore 7.30 alle ore 18.00, in alcune strade di Carbonia sarà in vigore il senso unico alternato, mentre in altre sarà disposta la chiusura al traffico.

Per consentire gli interventi sulle condotte dell’acqua, l’Amministrazione comunale comunica che:

sino al 15 luglio 2015, dalle ore 7.30 alle ore 18.00 sarà disposto il senso unico alternato, in funzione della necessità dei lavori, nelle seguenti strade:

A) via Lubiana, nel tratto compreso tra via Tasso e il numero civico 59;

B) via Trento,nel tratto compreso tra via della Vittoria e il numero civico 26;

C) Via Romagna, nel tratto compreso tra via Sicilia e il numero civico 82;

D) via Rodari, nel tratto compreso tra il numero civico 1 e il numero civico 7;

E) via Collodi, nel tratto compreso tra il numero civico 1 e il numero civico 29;

F) via Salgari, nel tratto tra il numero civico 24 e il numero civico 44;

dal giorno 6 al giorno 8 luglio 2015, dalle ore 7.30 alle ore 18.00, sarà disposta la chiusura al traffico di via Curiel, nel tratto compreso tra la via Logudoro e il numero civico 160.

IMG_2077
Il presidente della Regione Francesco Pigliaru è impegnato da ieri in un viaggio di lavoro che, dopo Bruxelles, lo porterà in Francia. Ieri sera ha partecipato, a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo, alla tavola rotonda dell’ANSA dedicata alla comunicazione tra Italia ed Europa, guida oggi, al Comitato delle Regioni, la riunione della commissione ENVE, di cui è presidente.Tra i temi in agenda nelle due sessioni di lavoro, un approfondimento sul fronte energia. In particolare si tratta di un progetto di parere riguardante il cosiddetto “Pacchetto Unione dell’energia”, in cui si chiede alla Commissione europea un maggior coinvolgimento del Comitato delle Regioni. La politica energetica europea è considerata, infatti, da parte di ENVE, un importante fattore di coesione territoriale a livello dell’UE, in quanto tiene conto degli handicap e dei vantaggi dei vari territori, ritenendo che la combinazione dei punti forti e dei punti deboli di ciascuno debba condurre a un miglioramento per tutti. Gli enti locali sono infatti riconosciuti «come soggetti indispensabili dell’Unione dell’energia, in particolare per quanto riguarda il risparmio energetico nei trasporti urbani e interurbani, le strategie di comunicazione interregionali, le infrastrutture energetiche transfrontaliere, la cooperazione nelle nuove tecnologie di stoccaggio, il cofinanziamento degli edifici pubblici intelligenti e a basso consumo energetico, l’adozione di leggi concernenti un’economia a basse emissioni di carbonio e l’utilizzazione dei fondi strutturali e di investimento europei per una collaborazione transfrontaliera in materia di energie rinnovabili».Un altro punto, infine, riguarda le infrastrutture energetiche. Il parere portato avanti dall’organismo presieduto da Francesco Pigliaru sottolinea la necessaria interconnessione dei territori, riconoscendo l’importanza strategica appunto dell’interconnessione del gas e dell’elettricità in tutta l’UE. Nel suo intervento il presidente ha fatto riferimento allo stato di insularità della Sardegna, evidenziando come questo determini una interruzione della connessione con le reti continentali intorno alle quali si muove lo sviluppo.

Domani e giovedì, Francesco Pigliaru si sposterà in Francia. Insieme all’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, il presidente Pigliaru sarà a Lione, per prendere parte al “World Summit on Climate and Territories”, il più importante incontro incentrato sul ruolo dei territori che precede la Conferenza di Parigi sul Clima (COP21) del prossimo dicembre. I lavori del summit, nel quale Francesco Pigliaru è tra i principali protagonisti, essendo chiamato a rappresentare tutti i territori riuniti nel Comitato europeo delle Regioni, saranno presieduti dal presidente della Repubblica francese François Hollande, insieme ai ministri Laurent Fabius e Ségolène Royal. Nella prima parte, riservata a workshop, il presidente Pigliaru e l’assessore Spano porteranno la voce della Sardegna, illustrando le esperienze in ambito ambientale, con un particolare riferimento alla questione dell’adattamento climatico. L’intervento di Francesco Pigliaru in assemblea plenaria è previsto per il pomeriggio di giovedì e sarà trasmesso in streaming sul sito del summit.

World Summit on Climate and Territories (www.worldclimatesummit2015.org). Il Vertice mondiale del Clima e territori che si svolgerà a Lione l’1 e il 2 luglio è il più rilevante incontro fra attori non governativi che precede la Conferenza di Parigi sul Clima (COP21) del prossimo dicembre. In prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico, i territori rivestono infatti un ruolo fondamentale per la riduzioni delle emissioni che causano l’effetto serra e nel garantire l’efficacia delle azioni intraprese ai vari livelli. L’approccio territoriale è infatti strategico e determinante, anche per garantire la buona riuscita della COP21.

A Lione sono previsti all’incirca 800 partecipanti, tra esponenti di enti locali e ONG, tecnici, scienziati, operatori ed esponenti della società civile. Tra i relatori del vertice François Hollande, presidente della Repubblica francese, Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione europea responsabile per l’Unione Energia e Alain Juppé, sindaco di Bordeaux e della sezione francese del CCRE (AFCCRE). Il summit, organizzato dalle maggiori reti internazionali di attori non governativi, si propone di dare risalto alle esigenze delle autorità locali e di chi opera sui territori, sottoponendo impegni concreti e specifici agli Stati impegnati nei futuri negoziati di Parigi, da cui ci si attende un accordo internazionale vincolante sul cambiamento climatico.