22 November, 2024
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Continua la battaglia del comitato dei cittadini di Nuxis a difesa della gestione pubblica dell’acqua.

Assemblea Nuxis x acqua 5

Continua la battaglia del comitato dei cittadini di Nuxis a difesa della gestione pubblica dell’acqua. Ieri il comitato ha inviato una lettera aperta ai cittadini di Nuxis, nella quale espone i contenuti della prima riunione svolta venerdì 29 maggio con il sindaco Roberto Lallai e ribadisce le ragioni per le quali si oppone al trasferimento della gestione del servizio idrico ad Abbanoa.

Nella lettera il comitato scrive, tra l’altro, che il sindaco ha motivato la posizione del comune di Nuxis con il fatto che il decreto legge del 12 settembre 2014 nr. 133 meglio conosciuto come “decreto sblocca Italia” al 1° comma dell’articolo 7 prevede per quanto concerne il servizio idrico integrato l’obbligatorietà della partecipazione dei comuni all’Ente di governo dell’ambito, questa obbligatorietà è rafforzata dal fatto che la sentenza della corte costituzionale nr. 32 del 10/02/2015 aveva dichiarato illegittima la legge della regione Liguria nr. 1 del 2014 art. 10 comma 1 – che aveva attribuito la facoltà di gestione autonoma del servizio idrico in capo a determinati comuni, nello specifico prevedeva che i comuni già appartenenti alle comunità montane e con popolazione inferiore o uguale a 3.000 residenti, ferma restando la partecipazione all’ATO, avevano facoltà in forma singola o associata di gestirsi autonomamente il servizio idrico integrato.

Sulla scorta di detta osservazione – si legge ancora nella lettera del comitato ai cittadini di Nuxis – la Corte Costituzionale ha ritenuto non corretta l’opzione derogatoria sancita dal legislatore statale in materia di gestione del S.I.I. proprio perché ampliava la platea ai comuni con popolazione inferiore o uguale a 3.000 abitanti a fronte dei comuni con popolazione fino a 1.000 residenti come previsto dal 5° comma dell’art. 148 e dal 2° comma  bis dell’art. 147 del d. lgs nr. 152 del 2006. La norma censurata viola i dettami dell’art. 147 della Costituzione secondo comma lettere e) ed s) poiché in materia di ‘ambiente’ e di ‘concorrenza’ spetta allo stato legiferare. Come afferma in una nota stampa Ezio Chiesa del Gruppo Consigliare “Liguria Cambia”, la sentenza della corte costituzionale non entra nel merito della legittimità del provvedimento ma indica solamente che trattasi di materia di competenza dello stato e, pertanto, spetta al Parlamento apportare modifiche. Per tale ragione sono state presentate in Parlamento delle proposte di legge. Queste sono state unificate in unico testo base e sono in discussione presso le commissioni riunite V e VIII della Camera dei deputati.

La proposta riguarda appunto l’ampliamento da 1.000 a 5.000 della platea dei residenti. Quest’ultima iniziativa, che poi è comune a molte altre realtà, non solo della Regione Sardegna -scrive ancora il comitato -, non è stata presa in considerazione dal Sindaco e dai suoi collaboratori che insistono sulla necessità di cedere il S.I.I. ad Abbanoa. Il comitato ha evidenziato che questa derogatoria certamente consente di prendere tempo e di non cedere in maniera così affrettata e repentina il servizio idrico ed ha ribadito che l’11 marzo 2015 con altri 28 sindaci che si oppongono ad Abbanoa, in rappresentanza  di circa 80.000 sardi, proprio il sindaco, aveva marciato su Cagliari, firmando nella circostanza l’atto costitutivo del neonato comitato Gasi (Gestione autonoma servizio idrico).

 

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