23 December, 2024
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I tempi lunghissimi sul riconoscimento dell’invalidità civile all’esame della VI commissione del Consiglio regionale.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

I tempi lunghissimi sul riconoscimento dell’invalidità civile all’esame della VI commissione del Consiglio regionale.

Un anno e mezzo di attesa per vedere riconosciuta l’invalidità civile, contro i 4 mesi previsti dalla legge, 10 mesi di attesa per la prima visita contro i 15-30 giorni della norma, 120mila i cittadini che ogni anno chiedono l’accertamento dell’invalidità civile in Sardegna. Sono i dati forniti ieri dai rappresentanti dell’Inps regionale, sentiti in audizione dalla Sesta commissione, presieduta dal socialista Raimondo Perra. Le Commissioni mediche delle Asl, secondo gli auditi, sono 110 e costano ognuna 300.000 euro l’anno, quindi complessivamente 33 milioni di euro. L’Inps invece ha a disposizione soltanto 16 medici per tutta la Sardegna e non riesce a coprire le sedute delle commissioni, oltre, hanno spiegato, al fatto che si riuniscono il pomeriggio e i medici Inps lavorano la mattina.

A fronte di 19.695 visite effettuate dal 1 gennaio al 4 maggio 2015 soltanto a 3948 ha partecipato il medico Inps. Se poi si escludono le Asl di Cagliari e Sassari, la situazione è ancora più grave: nella Asl di Nuoro il medico Inps non ha partecipato mai alle 2093 visite, stessa situazione a Olbia (0 su 1832), Lanusei (0 su 628), Oristano va poco meglio con 19 su 2807 e Sanluri con 73 su 1541.

Il procedimento non si completa fino a quando il paziente non viene visitato dal medico dell’Istituto, quindi delle circa 20mila persone visitate, 16mila dovranno essere richiamate dall’Inps per completare la procedura.

Una situazione molto complessa che grava sui pazienti e sulle loro famiglie, che già vivono il disagio quotidiano dovuto alla patologia. «I dati forniti dall’Inps, se confermati, sarebbero davvero inquietanti e allarmanti – ha affermato il presidente Raimondo Perra -. I tempi d’attesa per le famiglie sono 4-5 volte superiori a quanto stabilisce la legge. Anche il numero di cittadini sottoposti a visita, 120mila persone, ogni anno è allarmante e richiederebbe un deciso intervento per capire in che modo alleviare da un lato le sofferenze dei malati e dall’altro ridurre in modo deciso la spesa. Trentatre milioni di euro l’anno sono infatti una cifra enorme che bisogna ridurre immediatamente perché la Sardegna non può sostenere un costo così elevato che va ad aggravare il bilancio già in rosso della Sanità. Mi attiverò – ha proseguito Perra – per convocare i responsabili delle Asl, ad iniziare da quella di Cagliari, per verificare i dati forniti dall’Inps, e studiare con loro un piano di razionalizzazione della spesa e di maggior celerità dell’iter di accertamento». Secondo Perra la strada da percorrere dovrebbe essere quella di «ridurre il numero delle commissioni e innalzare il numero delle visite per seduta in modo da dare risposte più celeri ai pazienti ed economizzare la spesa».

Il presidente della Sesta commissione ha poi proseguito: «Sono d’accordo che 16 medici Inps per tutta la Sardegna siano un numero troppo esiguo per soddisfare quanto previsto dal DL n. 78 del 2009, che stabilisce “ai fini degli accertamenti sanitari di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità le Commissioni mediche delle Aziende sanitarie locali sono integrate da un medico dell’Inps come componente effettivo”». Anche riducendo il numero delle Commissioni, se possibile, sarà necessario un ragionamento complessivo con l’Ente di previdenza per riuscire a snellire l’iter. «Non si può accettare però la richiesta di far lavorare le commissioni delle Asl in orario di lavoro, perché i componenti delle Commissioni verrebbero meno al loro impegno istituzionale».

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Il presidente federa

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