Il Consiglio delle Autonomie locali ha approvato un ordine del giorno per dire no al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.
Il Consiglio delle Autonomie locali della Sardegna ha approvato un ordine del giorno per dire no all’eventualità che la Sardegna possa essere inserita nella carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.
«Si tratta di un atto importante – ha detto Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia e presidente del Consiglio delle Autonomie locali – per rimarcare la necessità di rafforzare la determinazione di difendere il nostro territorio da qualsiasi eventualità di stoccaggio o transito di materiale radioattivo e di opporsi fermamente ad ogni scelta che comporti ulteriori alterazioni ambientali. Il Consiglio delle autonomie locali invita anche tutte le amministrazioni territoriali a dare pubblica manifestazione della indisponibilità dei cittadini rispetto a qualsiasi tentativo di imporre o contrattare depositi di materiale radioattivo di ogni genere.»
Di seguito, il testo integrale dell’ordine del giorno.
Ordine del giorno sull’eventualità che la Sardegna venga inserita nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) alla localizzazione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi
Premesso
- che la regione piuttosto che essere sostenuta nel superamento delle condizioni di svantaggio derivanti da fattori storici, economici e geografici risulta oltremodo penalizzata da forme di servitù nazionali maggiori a qualsiasi altra regione continentale
- che alla condizione di menomazione strutturale si aggiungono le numerose relazioni statali che in più occasioni hanno manifestato atteggiamenti che rammentano forme di neocolonialismo, si pensi soltanto alle vicende del G8 a La Maddalena, agli impegni disattesi in merito alla bonifica delle acque prospicienti le basi militari abbandonate o ancora in funzione, o alla vicenda delle entrate;
- che qualsiasi scelta in materia di localizzazione di impianti sia di produzione che di stoccaggio di scorie nucleari non può prescindere da un percorso di rigoroso rispetto del principio di leale collaborazione fra lo Stato e le istituzioni regionali e locali, come espresso in specifiche pronunce della Corte Costituzionale;
- la regione Sardegna quasi all’unanimità con 848.634 voti pari al 97,13% dei votanti, ha espresso l’assoluta contrarietà “all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti”;
- il percorso del dibattito sul tema dell’energia e delle scorie nucleare continua a trovare una totale opposizione in questi giorni in cui è imminente la pubblicazione imminente la pubblicazione da parte del Governo della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI) alla localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, sulla base dello studio effettuato dalla SOGIN Spa e consegnato all’ISPRA il 2 gennaio 2015
- l’eventualità della dislocazione in sardegna del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi è assolutamente respinta da tutte le istituzioni regionali politiche, sociali e territoriali;
- che le autonomie locali hanno espresso in molteplici forme un conforme dissenso verso qualsiasi ipotesi di transito o deposito, temporaneo o definitivo, di materiale nucleare;
Ritenuto di rappresentare e ribadire la volontà di evitare che la Sardegna patisca impotente il peso di scelte imposte da altri livelli di governo senza riguardo alcuno alle posizioni espresse democraticamente dal popolo sardo
Il Consiglio della Autonomie locali
si unisce alle altre istituzioni regionali per rafforzare la determinazione di difendere il nostro territorio da qualsiasi eventualità di stoccaggio o transito di materiale radiattivo e di opporsi fermamente ad ogni scelta che comporti ulteriori alterazioni ambientali.
Invita tutte le amministrazioni territoriali a dare pubblica manifestazione della indisponibilità dei cittadini rispetto a qualsiasi tentativo di imporre o contrattare depositi di materiale radiaottivo di ogni genere.
Da mandato al presidente affinché si faccia promotore in tutte le sedi di iniziative idonee a garantire la tutela del territorio regionale e il rispetto della autodeterminazione unanimemente espressa dal popolo sardo.
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