23 November, 2024
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La sfilata lungo il Decumano degli ottoni e delle percussioni dei Circle of Drummers and Horns ha aperto le celebrazioni del National Day di Israele. «Il ritmo israeliano è come un battito che parte da Gerusalemme per unire uomini e donne di ogni parte del mondo – hanno spiegato i performers -. Il nostro progetto è un’opera di armonia congiunta per portare un messaggio universale di speranza e allegria».

Successivamente, ecco la cerimonia ufficiale dell’alzabandiera e l’esecuzione degli inni, alla quale hanno partecipato il vice ministro degli Esteri dello Stato di Israele, Tzipora Hotovely, e il Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Pasquino. Ospiti in platea, l’ambasciatore Naor Gilon, il commissario del Padiglione israeliano Elazar Cohen e l’ex sindaco di Milano, Letizia Moratti.

«E’ davvero un onore essere all’Esposizione Universale. Il tema di Expo Milano 2015 – ha sottolineato il vice ministro Hotovely – è un messaggio universale e di grande importanza a cui rispondiamo con un padiglione dedicato ai progressi di Israele nell’innovazione per l’agricoltura». «Irrigazione a goccia, desalinizzazione e lotta allo spreco dell’acqua sono solo alcune delle tecnologie su cui lavoriamo ogni giorno – ha aggiunto Hotovely -. Questo anche grazie a MASHAV, una delle prime agenzie di sviluppo internazionale che promuove innovazioni agricole sin dagli anni ‘50”.

Il vice ministro ha poi sottolineato i legami storici, commerciali ed economici che contraddistinguono i due Paesi: «L’Italia è il nostro secondo partner europeo in Ricerca e Sviluppo. Con voi cooperiamo in numerosi progetti in tutto il mondo. La combinazione del settore manifatturiero italiano di altissima qualità e l’innovazione israeliana sono la base della nostra partnership. La visita del nostro Presidente Netanyahu a settembre sarà un’opportunità per approfondire ulteriormente questa collaborazione».

«Il padiglione israeliano – ha aggiunto il Commissario Pasquino – è uno dei più affascinanti e soprattutto importanti qui al sito espositivo. Il tema ‘Fields of tomorrow’scelto da Israele dimostra il suo impegno nell’agricoltura unita alla continua ricerca ed elevata tecnologia». Successivamente la delegazione ha visitato il padiglione israeliano e fatto tappa a Palazzo Italia per la colazione ufficiale. Concerti, performance musicali e acrobatiche animeranno il padiglione vestito a festa per tutta la giornata.

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Si è conclusa, a Cagliari, la tre giorni sulla valorizzazione del patrimonio digitale. Trasparenza, integrazione delle banche dati e valorizzazione del patrimonio digitale dell’Isola al centro del momento conclusivo dell’evento “La memoria della Sardegna in Rete – La conoscenza digitale: politiche di gestione, comunicazione e conservazione”, organizzato dalla Presidenza attraverso la Direzione generale per la Comunicazione della Regione per un confronto tra esperti, addetti ai lavori e cittadini sulla memoria del vasto del prezioso patrimonio documentale della Sardegna.
In queste giornate è stato avviato un ampio confronto tra specialisti, personale regionale e cittadini, in particolare sui temi di un potenziamento e di una evoluzione della Digital Library e della sua interazione con l’Archivio Storico della Regione Sardegna, consultabile nel sito della Regione, del riuso dei dati e della reingegnerizzazione del sistema dei portali regionali, soprattutto con l’intento di rendere i contenuti e i servizi sempre più facilmente fruibili dalla collettività.
L’evento segna una tappa successiva del percorso avviato lo scorso aprile dalla Direzione generale per la Comunicazione, che ha voluto aprirsi a un confronto pubblico per condividere la riflessione elaborata e i materiali prodotti per ricevere ogni contributo. Sarà inoltre avviata una consultazione attraverso la piattaforma Sardegna ParteciPA dove verranno pubblicati i risultati dei lavori, in modo da consentire alla cittadinanza e ai portatori di interesse di poter offrire un ulteriore contributo che possa migliorare e arricchire i contenuti dei bandi di gara. L’iniziativa è stata anche un’occasione di formazione per i dipendenti regionali in materia di comunicazione e di relazioni con il pubblico.

È stato presentato nella sede dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente a Cagliari il “Dossier sulla gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Sardegna (RAEE)” per l’annualità 2014, realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE. «Il risultato della raccolta di questa particolare tipologia di rifiuti – ha spiegato l’assessore Donatella Spano durante il suo intervento – conferma l’ottimo trend della raccolta differenziata che contraddistingue la Sardegna dal 2004. Anche per il 2014, infatti, ci confermiamo come la Regione più virtuosa dell’area Sud e Isole, mentre nei primi mesi del 2015, con i dati ancora in elaborazione, andiamo ancora meglio con un livello di di crescita del 9%: il dato più alto di tutta Italia».
Secondo le statistiche del Centro di Coordinamento RAEE, la Sardegna è la Regione più virtuosa dell’area Sud e Isole in termini di raccolta pro capite di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, con una media di 5,38 kg per abitante. Un dato superiore alla media nazionale e agli obiettivi stabiliti dalla normativa europea. La raccolta complessiva vede un incremento del 4% rispetto al 2013, grazie al conferimento di 8.956.542 kg di RAEE, risultato in controtendenza rispetto all’andamento dell’area Sud e Isole.
In crescita del 12% anche il numero dei Centri di Conferimento autorizzati, le strutture dove i cittadini possono portare gratuitamente i propri RAEE una volta arrivati a fine vita. Grazie alla presenza di 168 Centri di Raccolta comunali e ad altri 4 Centri, la Sardegna può contare su 10 strutture ogni 100.000 abitanti, un dato superiore alla media italiana, pari a 7 centri ogni 100.000 abitanti.
Andando a vedere i risultati delle singole province della Sardegna, emergono alcuni dati interessanti. Sassari e Cagliari si confermano le migliori in termini di raccolta assoluta, rispettivamente con 2.454.077 kg e 2.361.455 kg. Rispetto al 2013, il trend della raccolta è positivo per tutte le province, ad eccezione di Cagliari (-1,46%); particolarmente significativo l’incremento registrato dalle Provincie del Medio Campidano (+27%) e di Nuoro (+18%).
Sul versante della raccolta pro capite, spicca il risultato eccellente di Olbia-Tempio, che registra il miglior dato a livello nazionale con 9,05 kg di RAEE raccolti per abitante. Seguono, nell’ordine, Sassari (7,32 kg/ab.), Ogliastra (5,71 kg/ab.), Oristano (5,05 kg/ab.), Nuoro (4,94 kg/ab.), Cagliari (4,21 kg/ab.), Carbonia Iglesias (3,9 kg/ab.) e Medio Campidano (2,63 kg/ab.).
Le province con il maggior numero di Centri di Raccolta ogni 100.000 abitanti sono Ogliastra con 28 Centri (dato tra i migliori a livello nazionale), Medio Campidano con 15 Centri e Oristano con 14 centri. Tutte le province sarde possono contare comunque su un numero di strutture adibite al conferimento dei RAEE in linea o spesso superiore rispetto alla media nazionale.

Il vice presidente del Consiglio regionale, Eugenio Lai, ha visitato questa mattina il presidio che le associazioni dei talassemici hanno allestito presso l’Ospedale Microcitemico di Cagliari, per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di assicurare a questa particolare tipologia di pazienti un servizio efficiente, nell’ambito del processo di razionalizzazione del sistema sanitario regionale.

«Ho espresso solidarietà e vicinanza ai talassemici – ha dichiarato fra l’altro Lai – assicurando il massimo impegno per la soluzione dei loro problemi ed auspico per questo un segnale forte, concreto ed immediato, da parte dell’assessore della Sanità.»

Ritengo, infatti, che «la struttura attiva presso il Microcitemico sia essenziale per la sanità sarda sia per la cura ed il trattamento della talassemia che per la prosecuzione della ricerca; la storia della lotta contro questa malattia, dei grandi risultati raggiunti con il miglioramento della qualità della vita di molte persone è un patrimonio comune  che la Regione ha il dovere di salvaguardare, potenziare e sviluppare».

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Domani, a Cagliari, nella sala del transatlantico del Consiglio regionale, a un mese dalla morte, verrà ricordato il giornalista Gaetano Vindice Ribichesu.

L’incontro, promosso dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) con il patrocinio della presidenza del Consiglio regionale, avrà inizio alle 16.

Ribichesu è stato capo ufficio stampa del Consiglio regionale dopo un lungo e lusinghiero percorso professionale nel campo della carta stampata.

Di grande rilievo l’esperienza nel quotidiano sassarese La Nuova Sardegna di cui fu prima redattore ordinario e poi capo servizio e capo redattore. Non raggiunse la direzione per il suo rifiuto di accettare le condizioni poste dall’editore Nino Rovelli, allora il vero dominus dei due quotidiani più importanti, La Nuova Sardegna e L’Unione Sarda.

Vindice Gaetano Ribichesu ha ricoperto ruoli di primo piano nell’Ordine dei giornalisti della Sardegna e dell’Associazione della Stampa sarda. E’ stato primo presidente della Fondazione Sardinia ed un profondo conoscitore della storia e della cultura della Sardegna, anche attraverso articoli e saggi sull’autonomia ed il federalismo.

All’incontro, oltre al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e al presidente del Corecom Sardegna Mario Cabasino, interverranno Francesco Birocchi, Vito Biolchini, Salvatore Cubeddu, Piero Marcialis, Gianfranco Murtas, Alberto Pinna, Massimiliano Rais e Celestino Tabasso.

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Il Consiglio regionale tornerà a riunirsi martedì 30 giugno, alle ore 16.00. Lo ha deciso, questa mattina, la Conferenza dei capigruppo riunita sotto la presidenza del presidente del Consiglio Gianfranco Ganau.

All’ordine del giorno figura il disegno di legge 150 “Sanzioni amministrative sui servizi di trasporto pubblico regionale e locale” e la proposta di legge, firmata da tutti i capigruppo, che riguarda una modifica alla legge finanziaria 2015  in materia di erogazione dei contributi a favore dell’Ente concerti “Marialisa De Carolis”. L’assembnlea si occuperà anche della mozione 157 (Oppi e più) sul mancato finanziamento regionale delle borse di studio ai neolaureati sardi per l’accesso alle scuole di specializzazione medica per l’anno accademico 2014/2015 e della mozione 158 (Truzzu e più) sulle ragioni del mancato finanziamento regionale dei contratti di formazione medico-specialistica per l’anno accademico 2014/2015, in aggiunta a quelli finanziati con risorse statali.

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Si è concluso questa mattina, in Consiglio regionale, il programma di attività della Summer School 2015 riservato a figli e nipoti di emigrati sardi, organizzato dalla Filef Sardegna e dall’assessorato del Lavoro in collaborazione con l’Associazione interculturale NUR.

Per quasi due settimane, diciotto ragazzi provenienti da Argentina, Brasile, Stati Uniti, Francia e Germania hanno frequentato un corso intensivo di italiano nella terra dei loro padri e visitato i siti culturali più importanti dell’Isola.

Oggi la tappa finale del progetto con l’incontro nella sala consiliare della massima Assemblea sarda. I ragazzi, sono stati ricevuti dal presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau che ha sottolineato l’importanza della loro presenza in Sardegna: «Siamo una Regione a Statuto speciale – ha detto Ganau – teniamo molto alla nostra autonomia, conquistata grazie alle nostre peculiarità geografiche, storiche, identitarie e culturali. La specialità va difesa e tutelata, oggi più che mai vista la fase storica che il Paese sta attraversando. E’ importante che anche voi coltiviate il senso di appartenenza alla terra dei vostri padri, che conosciate fino in fondo le vostre radici, elementi che vi consentiranno di tornare nei luoghi di residenza con più conoscenze e più strumenti per diffondere l’immagine della Sardegna nel mondo».

Il presidente ha poi consegnato una bandiera sarda ai rappresentanti della Filef, mentre ai ragazzi è stato donato un gagliardetto del Consiglio regionale. 

Gli studenti, infine, hanno assistito a due lezioni sui temi della specialità sarda e sull’attività del Consiglio regionale tenute da Alfonso Di Giovanni (responsabile del Servizio Studi) e da Marcella Massa (Capo del Servizio Segreteria).

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Il Consiglio delle Autonomie locali della Sardegna ha approvato un ordine del giorno per dire no all’eventualità che la Sardegna possa essere inserita nella carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

«Si tratta di un atto importante – ha detto Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia e presidente del Consiglio delle Autonomie locali – per rimarcare la necessità di rafforzare la determinazione di difendere il nostro territorio da qualsiasi eventualità di stoccaggio o transito di materiale radioattivo e di opporsi fermamente ad ogni scelta che comporti ulteriori alterazioni ambientali. Il Consiglio delle autonomie locali invita anche tutte le amministrazioni territoriali a dare pubblica manifestazione della indisponibilità dei cittadini rispetto a qualsiasi tentativo di imporre o contrattare depositi di materiale radioattivo di ogni genere.»

Di seguito, il testo integrale dell’ordine del giorno.

Ordine del giorno sull’eventualità che la Sardegna venga inserita nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) alla localizzazione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi

Premesso

  • che la regione piuttosto che essere sostenuta nel superamento delle condizioni di svantaggio derivanti da fattori storici, economici e geografici risulta oltremodo penalizzata da forme di servitù nazionali maggiori a qualsiasi altra regione continentale 
  • che alla condizione di menomazione strutturale si aggiungono le numerose relazioni statali che in più occasioni hanno manifestato atteggiamenti che rammentano forme di neocolonialismo, si pensi soltanto alle vicende del G8 a La Maddalena, agli impegni disattesi in merito alla bonifica delle acque prospicienti le basi militari abbandonate o ancora in funzione, o alla vicenda delle entrate;
  • che qualsiasi scelta in materia di localizzazione di impianti sia di produzione che di stoccaggio di scorie nucleari non può prescindere da un percorso di rigoroso rispetto del principio di leale collaborazione fra lo Stato e le istituzioni regionali e locali, come espresso in specifiche pronunce della Corte Costituzionale; 
  • la regione Sardegna quasi all’unanimità con 848.634 voti pari al 97,13% dei votanti, ha espresso l’assoluta contrarietà “all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti”;
  • il percorso del dibattito sul tema dell’energia e delle scorie nucleare continua a trovare una totale opposizione in questi giorni in cui è imminente la pubblicazione imminente la pubblicazione da parte del Governo della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI) alla localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, sulla base dello studio effettuato dalla SOGIN Spa e consegnato all’ISPRA il 2 gennaio 2015
  • l’eventualità della dislocazione in sardegna del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi è assolutamente respinta da tutte le istituzioni regionali politiche, sociali e territoriali;
  • che le autonomie locali hanno espresso in molteplici forme un conforme dissenso verso qualsiasi ipotesi di transito o deposito, temporaneo o definitivo, di materiale nucleare;

Ritenuto di rappresentare e ribadire la volontà di evitare che la Sardegna patisca impotente il peso di scelte imposte da altri livelli di governo senza riguardo alcuno alle posizioni espresse democraticamente dal popolo sardo

Il Consiglio della Autonomie locali

si unisce alle altre istituzioni regionali per rafforzare la determinazione di difendere il nostro territorio da qualsiasi eventualità di stoccaggio o transito di materiale radiattivo e di opporsi fermamente ad ogni scelta che comporti ulteriori alterazioni ambientali.

Invita tutte le amministrazioni territoriali a dare pubblica manifestazione della indisponibilità dei cittadini rispetto a qualsiasi tentativo di imporre o contrattare depositi di materiale radiaottivo di ogni genere. 

Da mandato al presidente affinché si faccia promotore in tutte le sedi di iniziative idonee a garantire la tutela del territorio regionale e il rispetto della autodeterminazione unanimemente espressa dal popolo sardo.

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La Dinamo Banco di Sardegna non muore mai, batte la Grissin Bon 115 a 108 al terzo tempo supplementare ( 24-20, 43-43, 63-64, 78-78, 90-90, 98-98, 115-108) e venerdì sera si giocherà lo scudetto in gara 7 al Palabigi di Reggio Emilia. Quella di questa sera è stata una sfida incredibile, dalle mille emozioni, decisamente poco indicata per i deboli di cuore.

La partita è stata equilibrata fin dalle battute iniziali e la Dinamo ha tentato il primo allungo al 7′ con due canestri da sotto di uno straordinario Jerome Dyson e una schiacciata di uno Shane Lawal strepitoso sia ai rimbalzi sia nei tiri da due punti: 17 a 13. Andrea Cinciarini ha tenuto su la sua squadra ma la Dinamo ancora con Dyson e Lawal è salita a +6, 22 a 16, ed ha chiuso il primo quarto sul 24 a 20.

La Grissin Bon ha recuperato il ritardo con Della Valle e Cervi e poi con tre canestri da sotto di Giovanni Pini e due “bombe” del solito Della Valle, ha effettuato il sorpasso e raggiunto il massimo vantaggio, +6: 35 a 41. Shane Lawal, Rakim Sanders, Jerome Dyson e Jeff Brooks hanno riportato sotto la Dinamo e le due squadre sono andate all’intervallo lungo in perfetta parità: 43 a 43.

Al ritorno in campo, la Dinamo ha operato un nuovo allungo, 48 a 43, poi 51 a 45 con una “bomba” di Logan, ma Kaukenas (4 canestri da sotto in 2 minuti) e Cinciarini hanno riportato nuovamente sotto la Grissin Bon, avanti di 1 al 25′: 53 a 54. Da lì in avanti l’equilibrio non si è più spezzato: 58 a 56, 58 a 60, 61 a 60 con “bomba” di Edgar Sosa, 63 a 64 alla fine del terzo quarto.

All’inizio dell’ultimo quarto, Ojars Silins ha messo la “bomba” del 63 a 67, ha replicato David Logan, 66 a 67. Squadre punto a punto fino alla fine e partita al supplementare su un errore nel tiro dello scudetto del capitano emiliano Andrea Cinciarini: 78 a 78.

Ancora equilibrio per 4′, poi Polonara (da tre) e Kaukenas hanno scavato un solco di 5 punti tra le due squadre a 48 secondi dalla fine. Reggio Emilia ha sentito di avere lo scudetto in pugno ma non ha fatto i conti con cuore e classe degli uomini della Dinamo che hanno riaperto il match con un siluro immediato da tre punti di Logan e pareggiato con uno scatenato Dyson. Andrea Cinciarini ha avuto ancora nelle mani la palla del match e dello scudetto ma ha sbaglia ancora: 90 a 90 e nuovo supplementare!

E’ stata Sassari a scattare avanti sul +5 con Brooks, Sanders e una schiacciata del piccolo Logan, 95 a 90, ma sul 97 a 92 Meo Sacchetti ha perso Shane Lawal per il quinto fallo e per un attimo la squadra ha tremato senza il suo centro re dei rimbalzi e oggi strepitoso ancbe nei tiri da due punti. Reggio Emilia ha recuperato e con un parziale di 6 a 0 è tornata avanti di un punto con due tiri liberi di Della Valle: 97 a 98. Jerome Dyson ha segnato dalla lunetta, 1 su 2, e impattato a 98, Brooks ha catturato un rimbalzo difensivo che avrebbe potuto portare la squadra sassarese al successo ma Giacomo Devecchi ha sbagliato il tiro da fuori e le squadre sono andate al terzo tempo supplementare: 98 a 98!

A questo punto la Dinamo ha ritrovato la vena dei suoi “bombardieri” dalla lunghissima distanza e per la Grissin Bon si è fatta notte. Logan ha siglato il 101 a 98, Cervi ha schiacciato per il 101 a 100, e si è scatenato Jerome Dyson: “bomba” da tre, replica Diener da sotto, altra “bomba” di Dyson che si è ripetuto dalla media distanza e Reggio Emilia è scivolata a -7: 109 a 102 al 53′. Il tempo per recuperare ci sarebbe stato ancora ma la Grissin Bon è sembrata scossa e la Dinamo ha affondato i colpi con due liberi e un canestro da sotto di Logan: 113 a 104. E’ la resa di Reggio Emilia, Massimiliano Menetti ha pensato a gara 7 ed ha messo in campo i giovani: Adam Pechacek (2 punti), Andrea Rovatti (2 punti) e Gabriele Stefanini. La Dinamo ha chiuso sul 115 a 108 e come le due semifinali, anche la finale per l’assegnazione dello scudetto si deciderà in gara 7.

L’Mvp, con 38 di valutazione, è stato anche oggi Shane Lawal, autore di 25 punti (10 su 11 da due punti, 5 su 9 ai tiri liberi e 16 rimbalzi), ma l’uomo partita nel concitatissimo finale, quando Lawal era già fuori per raggiunto numero di falli, è stato Jerome Dyson, con 8 punti (frutto di due siluri da distanza siderale ed uno straordinario tiro dalla media distanza) in pochi secondi e alla fine il miglior realizzatore dell’incontro con 26 punti (6 su 10 da due punti, 2 su 5 da tre e 8 su 12 ai tiri liberi, 7 rimbalzi, 3 palle recuperate e 9 assist). Eccellente anche la prestazione di David Logan, soprattutto nei tempi supplementari, 23 punti,  con 2 su 3 da due punti, 5 su 11 da 3 e 4 su 4 ai tiri liberi.; e quella di Rakim Sanders, 18 punti, 7 su 12 da due punti, 0 su 2 da tre e 4 su 7 ai tiri liberi, 8 rimbalzi. Le percentuali della squadra sono state 33 su 51 da due punti, 8 su 28 da tre punti e 25 su 37 ai tiri liberi, 46 rimbalzi, 8 stoppate fatte e 4 subite, 18 palle perse e 9 recuperate, 11 assist.

Nella Grissin Bon, assente Darius Lavrinovic, Massimiliano Menetti oggi più che mai si è affidato al gioco di squadra e la risposta sul campo è stata eccellente. Il giovane Amedeo Della Valle è stato il migliore, sia come realizzatore (25 punti, 1 su 4 da due punti, 6 su 9 da tre punti e 5 su 6 ai tiri liberi) che come valutazione, 21. Dietro di lui Rimantas Kaukenas, autore di 20 punti, 8 su 13 da tre punti, 0 su 1 da tre e 4 su 4 ai tiri liberi; e gli altri italiani Riccardo Cervi (12 punti), Andrea Cinciarini (12 punti) meno brillante del solito, e Achille Polonara (10). Ha incido poco il grande ex Drake Diener, autore di 6 punti, 2 su 3 da due punti, 0 su 3 da tre e 2 su 2 ai tiri liberi. Le percentuali di squadra: 30 su 61 da due punti, 11 su 27 da tre punti, 15 su 18 ai tiri liberi, 42 rimbalzi, 4 stoppate fatte e 8 subite, 19 palle perse e 5 recuperate, 23 assist.

Venerdì sera, al Palabigi di Reggio Emilia, squadre nuovamente in campo per gara 7, questa volta una sfida senza ritorno. Chi vince è campione d’Italia, per la prima volta, chi perde sarà costretta a recriminare per la grande occasione perduta ma con l’orgoglio di essere stata protagonista di una serie che segna una pagina di storia della pallacanestro italiana.

Quasi certamente la fusione tra Carbonia Calcio e Monteponi Iglesias non si farà. La notizia non è ancora ufficiale ma sarebbe questa la novità emersa nel corso dell’incontro svoltosi nella tarda mattinata nell’ufficio del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, alla presenza dei dirigenti della squadra biancoblù guidata dal presidente Renato Giganti.

Giuseppe Casti, già da Oberhausen, dove si è recato qualche giorno fa nell’ambito delle iniziative per il gemellaggio tra la cittadina tedesca e le città di Carbonia e Iglesias, ha manifestato la netta contrarietà a qualsiasi ipotesi di fusione tra le due società e anche a Iglesias sono emerse posizioni nettamente contrarie, con la sola eccezione di quella del sindaco Emilio Gariazzo. Questa mattina, al rientro di Giuseppe Casti da Oberhausen, l’incontro decisivo.

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