Sette consiglieri regionali del Partito Democratico, primo firmatario Rossella Pinna, hanno presentato una proposta di legge sulla “Disciplina dell’attività di tatuaggio, piercing, trucco permanente o semi-permanente e pratiche correlate”.
Nonostante la moda del “tattoo” e del piercing, nonché delle pratiche affini, sia diventata un fenomeno di costume in costante ascesa, finora, non è stata ancora adottata una legge regionale che faccia propri i principi sanciti nelle linee guida ministeriali. Un vuoto legislativo che la proposta di legge regionale presentata lo scorso 17 giugno. intende colmare quanto prima, per armonizzare la norma regionale a quella nazionale e rispondere opportunamente alla tutela della salute dei cittadini.
La tutela prevede ampie garanzie in termini di adeguati standard di igiene degli ambienti di lavoro, delle tecniche utilizzate, delle attrezzature, degli strumenti, dei materiali e dei prodotti impiegati per la loro esecuzione.
«Sono purtroppo frequenti – sottolinea l’on.le Pinna – le notizie sulla pericolosità che queste pratiche comportano se non eseguite secondo precise norme igieniche e ambientali, l’ultima apparsa sui media proprio in questi giorni.»
Un’indagine “ad hoc” condotta da un’Università romana sui suoi studenti, ha rivelato che un quarto dei ragazzi che si son sottoposti a tatuaggi e piercing ha riportato complicanze infettive, e solo il 17% ha firmato il consenso informato.
Il dato più allarmante, prosegue l’esponente del PD, è che molte persone, giovani in particolare, si sottopongono a tatuaggi e piercing rivolgendosi ad operatori-dilettanti o improvvisati, che utilizzano strumenti artigianali non adeguati o esercitano in locali non certificati, senza rispettare le norme igieniche.
I rischi sono molto gravi e non vanno trascurati: dall’epatite B e C, fino al virus dell’Aids e, non secondario inoltre, l’inoculazione nella cute di sostanze chimiche non controllate può portare a reazioni indesiderate di tipo tossicologico o di sensibilizzazione allergica.
L’assenza di una precisa regolamentazione del settore consente, purtroppo, il proliferare anche in Sardegna di “Operatori” non abilitati.
«Di qui la necessità – afferma l’on.le Pinna – di un provvedimento, con l’obbiettivo di mettere ordine e regolamentare un settore in cui si sente viva l’esigenza di dare risposte concrete in termini di salvaguardia della salute pubblica e di garanzia della professionalità degli operatori, ma anche rispondere alle giuste aspettative di tante persone che chiedono di accedere ad una professione che riveste un interesse, crescente, meritevole, quindi, di attenzione da parte del legislatore.»
Il testo presentato dagli esponenti del Partito Democratico, composto da 11 articoli, definisce e riconduce le attività di tatuaggio e piercing come “attività” sottoposte alla disciplina dell’impresa artigiana, con l’obbligo di copertura assicurativa per la responsabilità civile collegata ai rischi professionali da essa derivanti.
«Sarà compito della Regione – conclude Rossella Pinna – emanare, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge, apposite linee guida, con percorsi formativi obbligatori per gli operatori, la definizione di precisi compiti e competenze in capo ai Comuni e alle Aziende sanitarie, in materia di vigilanza e controllo sull’ottemperanza alla normativa.»