23 November, 2024
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Il coro degli alunni della German School di Milano e il sound jazz del cantante Roger Cicero e del pianista Maik Schott, hanno accompagnato con ritmi coinvolgenti il National Day della Germania. Ad accogliere la delegazione tedesca, guidata da Iris Gleicke, Segretario di Stato Parlamentare presso il Ministro Federale per l’Economia e l’Energia, il Commissario Generale di Expo 2015 Bruno Pasquino. Presente anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari Europei, Sandro Gozzi.

«La presenza della Germania all’Esposizione Universale rinsalda ulteriormente il legame con il nostro Paese – ha dichiarato il sottosegretario Gozzi subito dopo la classica cerimonia dell’alzabandiera -. Entrambe le nazioni partecipano a Expo Milano 2015 per continuare, in questo luogo di cooperazione e di solidarietà, la sfida comune per un mondo più giusto e sostenibile, valori ben sintetizzati nella Carta di Milano.»

«La partecipazione della Germania all’evento espositivo – ha spiegato Iris Gleicke – rappresenta un importante contributo alla percezione dello stile di vita tedesco nel mondo. Il Padiglione Fields of ideas, contrassegnato dal motto Be Active vuole essere il nostro contributo concreto alla sfida globale sul diritto al cibo e sull’alimentazione sostenibile. I nostri ‘campi di idee’ dovranno continuare ad essere attivi anche in futuro.»

Conclusa la cerimonia istituzionale, ecco lo spettacolo degli alunni della German School e del jazzista Roger Cicero, al quale ha partecipato anche il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala. Successivamente la delegazione tedesca, in parata lungo il Decumano, ha raggiunto il Padiglione Germania per la visita, quindi tappa a Palazzo Italia, con il tradizionale pranzo ufficiale.

La giornata tedesca prosegue presso il Padiglione con la proiezione del film “25 years of German Reunion”, giochi, spettacoli e concerti live, il Coro della Scuola tedesca di Milano e il DJ set – chillout music. In serata si terrà la cena di gala nell’elegante Villa Erba, sul lago di Como.

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Alle 20.45 Dinamo Banco di Sardegna e Grissin Bon scendono in campo al PalaSerradimigni di Sassari per gara 3 della finale scudetto. La squadra di Meo Sacchetti deve assolutamente vincere per tenere aperta la serie, al meglio delle sette partite, dopo le due pesanti sconfitte subite domenica e martedì al Palabigi di Reggio Emilia.

Per vincere occorre una grande Dinamo, ovvero la squadra che ha eliminato in semifinale i campioni d’Italia dell’EA7 Emporio Armani Milano. La squadra è al completo, così come al completo è il PalaSerradimigni, con il tutto esaurito per tutte le partite di finale.

Dirigono Tolga Sahin, Dino Seghetti e Roberto Chiari.

Dinamo Banco di Sardegna 2

 

Venerdì 19 giugno, alle ore 18.00, presso il piazzale Villamarina a Monteponi si svolgerà il saggio di ballo sardo dei bambini della scuola elementare Costantino Nivola di Serra Perdosa. L’appuntamento sarà l’occasione per presentare il frutto del laboratorio di ballo e cultura locale che i bambini hanno svolto a partire da marzo di quest’anno e per degustare prodotti locali.

L’appuntamento arriva a conclusione di un percorso importante che ha coinvolto le seconde A, B, C, D, e la terza C dell’istituto cittadino. Percorso che rientra nel progetto Andaus a sa scola de miniera – creatività e memoria, realizzato dall’associazione Scu.Di.Mi. con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna e del comune di Iglesias. 

A partire dai primi di marzo di quest’anno i bambini – circa 80 – hanno frequentato una volta alla settimana, durante le ore di educazione musicale, il laboratorio di ballo sardo seguito dal Gruppo folk Città di Iglesias, e parallelamente hanno seguito un percorso di conoscenza della cultura locale: cibi, abiti, tradizioni.

È stato un lavoro complesso ma molto motivante e utile per suscitare l’interesse dei bambini verso un mondo passato di cui si rischia di perdere memoria. Importante è stata anche la ricerca linguistica, anche se limitata in questo caso agli ambiti dell’abbigliamento e del ballo, che ha avvicinato i bambini alla conoscenza del sardo.  

Per l’organizzazione dell’evento di venerdì ringraziamo il Gruppo folk, i genitori dei bambini che si sono impegnati nella ricerca degli abiti, l’associazione Gennarta per il supporto tecnico e il Centro sperimentazione autosviluppo per i prodotti offerti, Aquamea per l’impianto di distribuzione di acqua da bere messo a disposizione dei partecipanti, l’istituto Nivola, gli insegnanti e, soprattutto, i bambini che hanno messo tutto il loro entusiasmo nel progetto. Niente plastica, solo prodotti biologici e locali, bicchieri biodegradabili: perché la scoperta delle tradizioni sia anche scoperta della sostenibilità. 

Miniera Monteponi 1 copia

La “stangatina” sarda di IMU e TASI, il 9,05 x 1000 sugli immobili produttivi, non è paragonabile a quella di altre regioni dove si è arrivati a pagare anche il 10,34 x 1000, ma è pur sempre pesantissima per le asfittiche finanze delle imprese isolane anche se la Sardegna occupa, in modo sorprendentemente positivo, una delle ultime posizioni in questa classifica poco piacevole per tutti.

E’ quanto emerge dall’elaborazione dell’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato che ha analizzato (su dati di ITWorking) l’impatto dell’IMU e della TASI su laboratori, capannoni, negozi, uffici, studi, e immobili produttivi in genere.

I dati mostrano come l’aliquota media nazionale di Imu e Tasi sia del 9,97 per mille, con scostamenti molto significativi nelle diverse zone del Paese. Come detto, in Sardegna, tra IMU e TASI la media è stata del 9,05, con la prima all’8,17 x 1000 e la seconda allo 0,88 x 1000.

Nella classifica delle province, sommando le due tasse, quelle sarde occupano le ultime posizioni, solo dopo Aosta (ultima con 8,16 x 1000). Subito dopo troviamo l’Ogliastra con l’8,19 x 1000, poi Oristano 8,25. Leggermente staccate Olbia-Tempio 8,69 e Carbonia-Iglesias 8,77. A seguire Nuoro con 9,00 x 1000, Medio Campidano con 9.04, Cagliari con 9,34 e Sassari con 9,42.

Nel resto dell’Italia, gli imprenditori più tartassati sono quelli di Trieste, con un’aliquota del 10,99 per mille, seguiti da quelli di Lucca (10,57) e di Terni (10,54). Il fisco è più clemente, come detto, ad Aosta, su laboratori e capannoni si paga l’aliquota più bassa: 8,16 per mille.

Dall’elaborazione emerge, inoltre, anche come tra il 2012 e il 2014, la tassazione sugli strumenti di lavoro delle imprese sia cresciuta del 18,4%, mentre nello stesso biennio le tasse sulle abitazioni principali sono diminuite del 10%. In media, in due anni ciascun imprenditore ha subito un aumento di 138 euro della pressione fiscale sugli immobili produttivi.

IMU x 1000

TASI x 1000

IMU+TASI x1000

Cagliari

8,27

1,07

9,34

Carbonia-Iglesias

8,05

0,72

8,77

Medio Campidano

7,97

1,07

9,04

Nuoro

8,17

0,84

9,00

Ogliastra

7,51

0,67

8,19

Olbia-Tempio

8,28

0,40

8,69

Oristano

7,49

0,76

8,25

Sassari

8,51

0,91

9,42

SARDEGNA

8,17

0,88

9,05

ITALIA

9,38

0,59

9,97

Centro Democratico e Partito dei Sardi sollecitano l’accelerazione della discussione in Giunta e in Consiglio della proposta di legge sull’Agenzia sarda delle entrate.

«Riconosciamo e plaudiamo il lavoro svolto in questi mesi dall’Assessorato per accogliere e tradurre in un dispositivo di legge le richieste e i suggerimenti da noi promossi per arrivare alla istituzione della Agenzia Sarda delle Entrate, ma ora è necessario imprimere una forte accelerazione all’iter che porterà prima in Giunta e poi in Consiglio il testo sull’ASE» diconoconsiglieri regionali dei due partiti di maggioranza che esprimono apprezzamento e soddisfazione per l’impegno preso in aula dall’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci a deliberare entro l’estate il ddl sull’Agenzia Sarda delle Entrate, e invitano il rappresentante della Giunta regionale a serrare i tempi per far approdare quanto prima in Consiglio la discussione del provvedimento.

«Far presto significa rispettare l’esigenza sentita da tutto il popolo sardo di riacquisire il massimo controllo sulle proprie entrate, e fare in modo che i cittadini della nostra Isola possano avere a loro disposizione risposte e strumenti efficaci per ambire a quella prosperità che meritano – aggiungono gli esponenti del Centro Democratico e del Partito dei Sardi -. Noi saremo ancora una volta pronti a fare la nostra parte in modo che l’Agenzia Sarda delle Entrate sia quanto prima una realtà a disposizione dei sardi e del rilancio della Sardegna.»

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Marco Congiu 2 copiaMarco CongiuCarbonia 1981-82 7Carbonia 1981-82 2 Carbonia 1980-81 2Carbonia 1979-80

Tanti ex compagni di squadra, tecnici e dirigenti, si sono uniti a familiari e amici nella cerimonia dell’ultimo saluto a Marco Congiu, celebrata questo pomeriggio nella chiesa della Beata Vergine Maria Madre Della Chiesa di Frutti d’Oro, la frazione di Capoterra nella quale viveva. La passione per il calcio, coltivata per alcuni decenni prima da calciatore poi da allenatore, ha caratterizzato la sua vita ed ha costituito anche il filo conduttore dell’omelia del parroco di Frutti d’Oro, suo grande amico, che ha sottolineato anche il momento dell’incontro tra tanti ex compagni di squadra, di Cagliari, Sant’Elena, Iglesias e Carbonia, ma anche di calciatori da lui guidati da tecnico e di allenatori e dirigenti, che in qualche caso non si vedevano da anni e non sono voluti mancare per salutare Marco.

Tra i tanti ricordi, ne cito soltanto uno, quello di Mario Mureddu, ex bomber del Quartu: «Posso dire di avere avuto la fortuna di giocare al suo fianco – ha detto – perché Marco Congiu era veramente un grande calciatore».

Tra gli ex compagni di squadra, purtroppo, non c’erano Roberto Dore e Roberto Sequi, venuti a mancare prima di lui. Il primo a fine 2013, il secondo appena tre giorni prima di lui.

Marco Congiu, nato a Carbonia nel 1952, è stato un grande protagonista di alcune delle stagioni più belle del calcio rossoblù dell’Iglesias negli anni ‘7o e biancoblù del Carbonia a cavallo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80. Cresciuto nelle Giovanili del Cagliari, è arrivato in prima squadra, senza avere mai la soddisfazione dell’esordio in campionato. Dal Cagliari è stato ceduto al Sant’Elena nella stagione 1973/74 e da Quartu ha iniziato una lunga esperienza nel Sulcis Iglesiente, prima all’Iglesias, poi al Carbonia. In maglia rossoblù ha disputato 4 campionati, con una sola interruzione (la stagione 1975/76 che lo ha visto protagonista con la maglia del Benevento), collezionando da titolare inamovibile del centrocampo, 123 presenze e 24 reti. Nell’estate 1979 è approdato al Carbonia, squadra che, al suo secondo anno in serie D, stava iniziando un ciclo vincente, culminato nella Primavera 1982 con la promozione in C2. E’ stato grande protagonista di quegli anni, con 88 presenze in 3 campionati di IV serie, due di serie D e uno di Interregionale, vinto, realizzando complessivamente 13 reti, giocando anche 9 partite in C2, con 2 reti, prima di lasciare Carbonia. Ha concluso la carriera disputando alcuni campionati minori in squadre del Cagliaritano.

Marco Congiu e Roberto Sequi sono stati compagni di squadra in due campionati con l’Iglesias, 1977/78 e 1978/79 (entrambi in serie D) e poi per 3 campionati con il Carbonia, 1980/81 (serie D), 1981/82 (Interregionale) e 1982/83 (C2). Marco Congiu è arrivato al Carbonia dall’Iglesias un anno prima rispetto a Roberto Sequi. Con Roberto Dore, invece, ha disputato il campionato di serie D 1979/80.

Centrocampista di grande dinamismo, Marco Congiu era dotato di discreta tecnica e fiuto del goal. A fine carriera, ha intrapreso la carriera di allenatore, senza molta fortuna, guidando anche l’Iglesias, nel campionato di Eccellenza 1996/97, reduce da un’esperienza alla guida del Pula. Ha pagato i risultati negativi, determinati dall’inesperienza di molti elementi dell’organico, con l’esonero (al suo posto è stato chiamato Mario Tiddia che, con un buon finale, ha portato la squadra rossoblù al 5° posto). Ha allenato anche il Dolianova, il San Sperate e il Capoterra, la città nella quale ha fissato la sua residenza.

Ciao Marco.

Giampaolo Cirronis

Luca Pizzuto A1

Liberi di amare, liberi di essere: Sel Sardegna presenta il progetto di legge regionale contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere e istituzione del registro regionale delle unioni civili.

Il 16 giugno scorso, presso la sala stampa del Consiglio regionale, i consiglieri regionali e i parlamentari sardi di Sinistra Ecologia Libertà, hanno presentato il loro progetto di legge contro le discriminazioni sessuali e l’istituzione del Registro regionale delle Unioni civili e hanno invitato alla condivisione della proposta tutti i consiglieri della coalizione di governo, che hanno già da subito manifestato interesse all’adesione.

«Si tratta – afferma il coordinatore regionale Luca Pizzuto – di un altro passo per la costruzione di un cambiamento culturale, improntato ai valori dell’amore, della solidarietà e della condivisione di valori universali. Abbiamo costruito questo progetto di legge con la partecipazione dal basso e ascoltando la voce delle associazioni, al fine di cogliere appieno le esigenze dei destinatari”.

Alla conferenza stampa era presente anche il presidente dell’Arc Cagliari Carlo Dejana, che ha detto: «Questo progetto di legge viene incontro alle rivendicazioni politiche portate avanti dal coordinamento regionale #SardegnaPride».

L’assessorato regionale dell’Igiene e sanità ha pubblicato l’elenco aggiornato degli operatori ammessi a finanziamento, nell’ambito dell’avviso “Conciliazione estate 2015”.
L’intervento ha come finalità quella di supportare le famiglie attraverso l’accesso ai servizi socio-educativi, ludico-ricreativi, sportivi e outdoor rivolti ai minori in età scolare, nel periodo estivo di sospensione delle attività scolastiche ed extrascolastiche.
Le famiglie richiedenti, in possesso dei requisiti previsti dall’art. 2 dell’avviso, dovranno inviare la domanda ad uno o più operatori ammessi a finanziamento e fino ad un massimo di tre operatori, entro il prossimo 22 giugno.
La domanda dovrà comunque pervenire entro il 24 giugno.

Sede Provincia via MazziniSede Provincia Medio Campidano 1 copia

Le province dovranno presentare entro il 3 luglio all’indirizzo PEClav.fse@pec.regione.sardegna.it, le manifestazioni di interesse per ricevere il finanziamento integrativo a valere sui fondi del POR FSE 2007/2013, per l’attivazione di tirocini formativi in base ad avvisi da loro stesse pubblicati.

I tirocini, in corso di realizzazione o in fase di avvio, dovranno concludersi entro il 30 novembre 2015 e, comunque, riguardare spese effettivamente sostenute entro il 31 dicembre dello stesso anno.
Per l’intervento sono disponibili 4 milioni di euro che saranno assegnati, nel limite di un avviso per Provincia, in base all’ordine di presentazione delle richieste e fino a esaurimento delle risorse.
Eventuali chiarimenti dovranno essere richiesti via e-mail all’indirizzo raslavoadgf@regione.sardegna.it, entro i 3 giorni lavorativi antecedenti la scadenza.

 

Sant'Antioco 48 copia

L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, ieri sera ha partecipato all’inaugurazione del Muma, il Museo del Mare e dei Maestri d’ascia di Sant’Antioco, realizzato nell’ambito del progetto “Accessit” e finanziato per il 75% con fondi FESR 2007-2013 (Programma operativo di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia “Marittimo”) e per il 25% con risorse statali. Il progetto, che ha avuto una durata di oltre tre anni e si è concluso a settembre 2014, ha visto il coinvolgimento di 21 partner appartenenti a quattro regioni: Corsica (capofila), Sardegna, Toscana e Liguria. L’obiettivo di Accessit era quello di creare e sviluppare una strategia integrata di gestione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e identitario transfrontaliero. La messa in rete stabile dei soggetti istituzionali transfrontalieri punta a valorizzare paesaggi e identità locali, attraverso un grande itinerario culturale del Tirreno che presti una particolare attenzione all’accessibilità dei luoghi per le persone diversamente abili.

Tra gli interventi realizzati in Sardegna, relativamente al patrimonio culturale materiale e immateriale, spicca questa iniziativa condotta in collaborazione con la Conservatoria delle Coste, all’interno della rete dei musei del mare e della navigazione delle quattro isole minori della Sardegna: la Casa del Duca a Carloforte, il Centro del Mare a Cala Reale (Asinara), il Museo del mare e delle tradizioni marinaresche a Caprera e, appunto, il Muma a Sant’Antioco. Quest’ultimo è dedicato ai maestri d’ascia (che nel centro sulcitano vantano una grande tradizione), alla laguna e alla navigazione.

«Il Muma – ha sottolineato l’assessore Erriu al taglio del nastro – è un efficace esempio di interazione tra la Regione e un ente locale, anche con il coinvolgimento di privati, per rendere fruibile un sito di elevato valore culturale e dare gambe a un’ottima iniziativa nella logica di rete tra differenti aree sarde. Questo consente di arricchire l’offerta di servizi e specializzarla, offrendo così a turisti e visitatori un’opportunità in più che accresce di conseguenza la ricettività tradizionale e di posti letto. Un elemento che in futuro caratterizzerà l’impegno della Regione nell’ambito del Programma transfrontaliero Italia-Francia”Marittimo”. È un esempio di cooperazione tra territori differenti, che vede camminare insieme la Regione e i Comuni: un fatto non scontato, spesso ognuno viaggia per conto suo e i risultati non sono positivi. L’auspicio è che anche in futuro si prosegua nella direzione della cooperazione e consorzialità, per promuovere la Sardegna e il suo patrimonio. L’augurio che faccio al sindaco, alla comunità di Sant’Antioco e alla cooperativa che gestirà la struttura è di trarre da questa nuova opportunità i migliori risultati dal punto di vista occupazionale ed economico.»