Una circolare della Regione sulla composizione delle Giunte nei Comuni andati al voto il 31 maggio.
Il numero degli assessori nelle Giunte dei Comuni andati al voto il 31 maggio, non deve essere superiore ad un quarto (arrotondato aritmeticamente) del numero dei consiglieri comunali, compreso il sindaco. Il numero deve essere arrotondato per eccesso se la frazione è superiore a 5, e per difetto se pari o inferiore a 5. Il riferimento, si legge nella circolare inviata stamane dall’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, ai sindaci dei Comuni interessati, per chiarire il numero dei componenti della Giunta e la rappresentanza di genere, deve essere fatto rispetto al numero dei consiglieri assegnati alla classe demografica di appartenenza del Comune, e non ai consiglieri in carica.
Nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini, l’art.1, comma 137, della legge n. 56 del 2014 ha disposto che nelle Giunte dei Comuni con una popolazione superiore ai tremila abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, anche in questo caso con arrotondamento aritmetico. Tale percentuale, a garanzia della rappresentanza di genere, si calcola sul numero complessivo dei componenti della Giunta, compreso il sindaco: su questo aspetto si è espresso il ministero dell’Interno con una circolare del 24 aprile 2014. Tale norma prevede esplicitamente che «nelle materie attribuite alla competenza della Regione, fino a quando non sia diversamente disposto con leggi regionali, si applicano le leggi dello Stato».
L’assessore Erriu invita i sindaci al rispetto di tutte le norme citate nella circolare di oggi e, qualora non ancora approvate dai rispettivi Consigli, ad apportare le dovute modifiche statutarie ai sensi delle intervenute modifiche legislative.
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