Il presidente della Regione è intervenuto oggi all’assemblea generale 2015 di Confindustria.
Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, è intervenuto oggi all’assemblea generale 2015 di Confindustria Sardegna meridionale. Trasporti, energia, semplificazione burocratica e amministrativa, riforma degli enti locali, sono stati i grandi temi discussi nel corso dei lavori.
In apertura, i discorsi del presidente di Confindustria Maurizio de Pascale, che ha apprezzato la scelta della programmazione unitaria e del ricorso al mutuo, per il quale senza industria non si supera la crisi e l’impegno delle istituzioni è necessario in particolare su infrastrutture e semplificazione, e del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, che ha sottolineato l’ambizione della città di Cagliari a sviluppare le sue potenzialità e divenire volano di sviluppo di tutta la Sardegna.
«Il primo dovere della Regione è fare funzionare le cose e creare le condizioni perché le imprese trovino la propria strada», ha esordito Francesco Pigliaru, menzionando l’esigenza di sostenere il cambiamento e vincere le resistenze come accaduto ad esempio nel Nord Europa, dove molti disoccupati sono stati accompagnati verso nuovi lavori. In tal senso, il Presidente ha ricordato i tirocini e i bonus occupazionali messi in campo dalla Giunta regionale.
Riguardo l’industria, Francesco Pigliaru ha ribadito lo sforzo della Regione per salvare ciò che ha senso salvare e il lavoro fatto intorno allo Smelter di Portovesme, al nuovo ruolo di Igea per la bonifica dei siti minerari, al salvataggio di Abbanoa dal fallimento e alle politiche Keynesiane sui fronti del dissesto idrogeologico, delle strade, e per il grande cantiere a La Maddalena, per far ripartire il quale a breve ci sarà un nuovo incontro con il Governo.
Grandi opportunità poi nasceranno dai luoghi della cultura: dal grande piano per gli scavi archeologici al rilancio della Manifattura tabacchi, dove far interagire creatività e tecnologie digitali. Ma la partita più difficile in assoluto sarà la semplificazione amministrativa. «Percepisco la necessità di un riforma seria, in cui funziona una struttura di dirigenza e dove il lavoro è valutato. Ci sono ancora tre giorni per commentare sulla piattaforma sardegnapartecipa.it la proposta di legge aperta al dibattito pubblico. Abbiamo bisogno del contributo di tutti» ha detto, sollecitando il confronto in riferimento all’avviata riforma regionale.
Un cenno, infine, alle tre questioni su cui a settembre è attesa una risposta dal Governo: la continuità territoriale, le ferrovie tra i tre aeroporti dell’isola e il metano, le cui linee guida sono state già presentate e la cui partita sarà ulteriormente definita nelle prossime settimane. «Il segnale – ha concluso il presidente Pigliaru – è che noi ci siamo. Metteremo il patrimonio regionale attualmente improduttivo a disposizione di imprenditori seri, capaci e coraggiosi. Vogliamo vedere la produzione di questa regione crescere».
In apertura, i discorsi del presidente di Confindustria Maurizio de Pascale, che ha apprezzato la scelta della programmazione unitaria e del ricorso al mutuo, per il quale senza industria non si supera la crisi e l’impegno delle istituzioni è necessario in particolare su infrastrutture e semplificazione, e del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, che ha sottolineato l’ambizione della città di Cagliari a sviluppare le sue potenzialità e divenire volano di sviluppo di tutta la Sardegna.
«Il primo dovere della Regione è fare funzionare le cose e creare le condizioni perché le imprese trovino la propria strada», ha esordito Francesco Pigliaru, menzionando l’esigenza di sostenere il cambiamento e vincere le resistenze come accaduto ad esempio nel Nord Europa, dove molti disoccupati sono stati accompagnati verso nuovi lavori. In tal senso, il Presidente ha ricordato i tirocini e i bonus occupazionali messi in campo dalla Giunta regionale.
Riguardo l’industria, Francesco Pigliaru ha ribadito lo sforzo della Regione per salvare ciò che ha senso salvare e il lavoro fatto intorno allo Smelter di Portovesme, al nuovo ruolo di Igea per la bonifica dei siti minerari, al salvataggio di Abbanoa dal fallimento e alle politiche Keynesiane sui fronti del dissesto idrogeologico, delle strade, e per il grande cantiere a La Maddalena, per far ripartire il quale a breve ci sarà un nuovo incontro con il Governo.
Grandi opportunità poi nasceranno dai luoghi della cultura: dal grande piano per gli scavi archeologici al rilancio della Manifattura tabacchi, dove far interagire creatività e tecnologie digitali. Ma la partita più difficile in assoluto sarà la semplificazione amministrativa. «Percepisco la necessità di un riforma seria, in cui funziona una struttura di dirigenza e dove il lavoro è valutato. Ci sono ancora tre giorni per commentare sulla piattaforma sardegnapartecipa.it la proposta di legge aperta al dibattito pubblico. Abbiamo bisogno del contributo di tutti» ha detto, sollecitando il confronto in riferimento all’avviata riforma regionale.
Un cenno, infine, alle tre questioni su cui a settembre è attesa una risposta dal Governo: la continuità territoriale, le ferrovie tra i tre aeroporti dell’isola e il metano, le cui linee guida sono state già presentate e la cui partita sarà ulteriormente definita nelle prossime settimane. «Il segnale – ha concluso il presidente Pigliaru – è che noi ci siamo. Metteremo il patrimonio regionale attualmente improduttivo a disposizione di imprenditori seri, capaci e coraggiosi. Vogliamo vedere la produzione di questa regione crescere».
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