Nasce in Sardegna l’ASE, l’Agenzia Sarda delle Entrate.
«La nostra regola per governare è prendere molto sul serio gli impegni presi in campagna elettorale e questo dell’Agenzia sarda delle entrate era un nostro impegno – dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. In questo modo si riuscirà a tenere costantemente l’attenzione sull’andamento delle entrate. È un passo importante, frutto del lungo lavoro che io stesso ho iniziato quando ero assessore, e devo dire che quel lavoro non fu inutile. Non siamo i soli ad avere una propria Agenzia delle Entrate: altre Regioni autonome se ne sono già dotate, e noi siamo convinti che sia la strada giusta. La legge sarà ora sottoposta a dibattito pubblico per due settimane, come sta avvenendo per tutte le delibere più importanti approvate da questa Giunta, cioè Iscol@, Legge sugli appalti, Semplificazione.»
L’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, spiega i punti e le funzioni fondamentali del disegno di legge, definito dopo aver «studiato le migliori pratiche a livello nazionale. È uno strumento importante nelle mani della Regione, e abbiamo fatto in modo che non fosse una struttura elefantiaca»: gestione accentrata dei tributi regionali propri, controllo sui tributi di spettanza regionale – alcuni derivati, altri devoluti -, coordinamento della riscossione del sistema Regione per evitare spezzettamenti e sovrapposizioni, supporto alla finanza locale e monitoraggio del sistema fiscale regionale. «La centralizzazione degli acquisti attraverso la Centrale unica di committenza ci permetterà di avere una visione completa e definita delle tasse e dell’efficienza dei singoli Comuni, oltre che di controllare più facilmente il flusso delle entrate regionali – sottolinea Paci -. In prospettiva, grazie alla modifica delle norme di attuazione, si potrà arrivare alla riscossione diretta delle quote tributarie spettanti alla Regione, in modo che non passino per il bilancio dello Stato, il che significa maggiore padronanza dei flussi di competenza».
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