21 December, 2024
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Una targa inviata dalle istituzioni curde per testimoniare il percorso di fratellanza e di solidarietà intrapreso dalla Sardegna e le popolazioni del Kurdistan turco. Il dono è stato consegnato ieri mattina al presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, dalla delegazione formata dai consiglieri regionali Luca Pizzuto (Sel), Paolo Zedda (Rossomori) e Gavino Sale (Irs), dai consiglieri comunali di Cagliari e Carbonia Enrico Lobina (Sardegna sovrana) e Matteo Sestu (Sel), dal presidente dell’ A.S.C.E. Antonio Pabis, dal giornalista Roberto Mulas e dal rappresentante dell’HDP in Europa Mehmet Yuksel.

La delegazione ha visitato, dal 3 all’8 luglio, le istituzioni curde per portare loro la testimonianza di vicinanza del popolo sardo attraverso il dono della bandiera dei Quattro mori e la lettera del presidente del Consiglio regionale sardo. «Ho voluto fortemente quest’incontro che fa seguito a quello  dello scorso anno quando abbiamo ricevuto in presidenza una delegazione di attivisti curdi, in continuità con quella che è la mia esperienza politica e amministrativa. I curdi – ha affermato Ganau – rappresentano un esempio da seguire per la battaglia portata avanti di autodeterminazione di un  popolo ancora senza Stato, le cui sofferenze fino ad oggi sono state colpevolmente ignorate. Oggi difendono il mondo intero, diventando simbolo dell’opposizione contro l’offensiva dello Stato Islamico. La loro battaglia e la loro opposizione contro le atrocità dell’ISIS devono vederci uniti e impegnati insieme. La straordinaria esperienza di governo comunitario che stanno portando avanti nell’autoproclamata autonomia democratica del Rojava – ha concluso il presidente – dimostra che diverse etnie e diverse religioni possono convivere insieme. Sono più avanti di noi anche nel rispetto della rappresentanza di genere, considerato che le donne ricoprono gli  incarichi istituzionali più alti e che la metà dei loro  eserciti militari è composta da donne.

L’impegno è quello di dare gambe agli atti consiliari proposti dall’onorevole Pizzuto, mozioni condivise che impegnino la Giunta a sostenere la ricostruzione di Kobane e consentano di mandare degli aiuti nei campi profughi, e poter ospitare così subito dopo una delegazione delle istituzioni curde qui a Cagliari».

Mehmet Yuksel ha ringraziato il presidente dell’Assemblea per la sensibilità dimostrata dal Consiglio, non solo a parole, ma con i fatti e con la presenza dei suoi rappresentanti in un Paese che vive in una situazione di instabilità a causa della guerra contro l’Isis. «E’ una battaglia di umanità – ha spiegato – prima culturale e dopo militare, perché quanto sta accadendo da noi con l’Isis potrebbe toccare anche all’Occidente. Stiamo lottando per la democrazia, l’uguaglianza, l’autonomia, la parità e la convivenza di culture e religioni diverse». «E’ stata un’esperienza importantissima che ci ha arricchito – ha spiegato Luca Pizzuto -. Quello che più ci ha colpito è il silenzio irreale della città di Kobane, i racconti delle persone incontrate nei campi profughi che abbiamo visitato e la bellezza del territorio curdo. Stiamo preparando una mozione per impegnare la Giunta a contribuire economicamente alla ricostruzione di Kobane».

Gavino Sale ha poi raccontato l’esperienza vissuta nei campi profughi: «Siamo stati nell’infermo del mondo che potrebbe diventare il detonatore della Terza guerra mondiale». Il consigliere ha poi evidenziato come la Sardegna sia arretrata rispetto alle istituzioni curde che hanno una partecipazione femminile del 50 per cento in tutti i luoghi decisionali della vita del popolo. «Questo viaggio è solo l’inizio del percorso – ha spiegato Paolo Zedda – che avvicinerà sempre di più la Sardegna alle popolazioni curde. Nelle ultime elezioni nazionali il partito curdo ha ottenuto 89 parlamentari su 540 perché ha saputo rappresentare tutte le minoranze che vivono nel paese».

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Posteitaliane, con una nota pervenuta alcuni giorni fa, ha annunciato la chiusura dell’Ufficio postale di Cortoghiana, a partire dal prossimo 7 settembre.

«Nonostante i tentativi e le proposte dell’Amministrazione comunale di Carbonia, dei consiglieri comunali provenienti da Cortoghiana e degli stessi cittadini, e il dialogo intercorso negli ultimi mesi con l’azienda, – spiega il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti – Posteitaliane ha confermato questa assurda e illogica scelta. E’ necessario e doveroso che l’Ufficio Postale resti aperto a servizio di tutta la Popolazione. L’Amministrazione comunale si opporrà con tutti i mezzi a questo provvedimento che penalizza i cittadini.»

«Per contestare la chiusura e chiedere il ritiro del provvedimento di Posteitaliane – conclude Giuseppe Casti -, invito tutta la Cittadinanza a partecipare all’Assemblea pubblica che si terrà a Cortoghiana, davanti all’Ufficio Postale, lunedì 20 luglio 2015 alle ore 10.00.»

Cortoghiana - Piazza Venezia copia

È stato presentato ieri pomeriggio nella sala Giunta del Consiglio regionale, dall’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, e dal presidente della quarta Commissione, Antonio Solinas, il disegno di legge della Giunta che, per la prima volta, al termine del già iniziato iter consiliare, doterà la Sardegna di una legge organica in materia forestale. La legge, in 7 titoli e 55 articoli, riconosce la strategicità del settore forestale e il ruolo attivo soggetti pubblici e privati nella gestione delle risorse forestali.

«Questa legge mette al centro il concetto di foresta sostenibile, la tutela del bosco, nella sua biodiversità quale sistema ecologico complesso, e ne valorizza la multifunzionalità e quindi anche il suo valore economico, sociale e occupazionale, e ha tra i principali obiettivi il rafforzamento del ruolo delle autonomie locali nella pianificazione e nella programmazione forestale regionale», ha dichiarato l’assessore Spano, che vanta la titolarità della proposta che prevede la rivisitazione dell’Ente foreste, che verrà trasformato in agenzia, caratterizzata da una struttura organizzativa agile e presieduta da un amministratore unico, con funzioni rinnovate e ampliate.

«La Sardegna è la regione più boscata d’Italia, con un milione 200mila ettari di superficie occupata da foreste, e necessita, al pari delle altre regioni italiane, di una normativa specifica di settore, considerato il rilievo sempre maggiore della valenza ambientale, sociale, economica e culturale del patrimonio forestale – ha concluso l’assessore Spano -. Il disegno di legge, istruito dopo attento studio a livello comunitario e nazionale e attraverso un confronto con le altre norme regionali, segna una tappa ulteriore in riferimento alle priorità che caratterizzano questo Assessorato, come individuate a inizio legislatura, e di questo risultato siamo molto orgogliosi.»

Intervenendo nel merito della legge, il presidente della Commissione, Antonio Solinas, si è augurato di avere la legge a regime dall’1 gennaio 2016. «È una legge importante – ha detto -, che ci permetterà di valorizzare settori interi quali quello del sughero, di cui oggi si lamenta l’assenza di politica.»

Donatella Spano in conferenza stampa

Oggi la Rsu FIM-FIOM-UILM-CUB Alcoa dopo aver ricevuto risposta negativa per poter effettuare una visita per verificare lo stato degli impianti, ha deciso di bloccare gli accessi dello stabilimento. Dopo alcune ore di blocco ne è susseguita un’interlocuzione con la direzione aziendale, nella quale sono state date delucidazioni riguardo la situazione degli impianti e il personale presente all’interno dello stabilimento, inoltre è stata rinnovata la richiesta di visita allo stabilimento e l’azienda si è resa disponibile a dare una risposta nei prossimi giorni, dopo aver contattato i vertici della multinazionale. La RSU, in attesa della risposta ha deciso di sospendere lo stato di agitazione odierno.

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Si fa ogni giorno più duro, in Consiglio comunale, a Carbonia, lo scontro tra le due anime del Partito Democratico, la prima costituita dalla maggioranza che sostiene la Giunta di Giuseppe Casti, la seconda dai tre consiglieri (il presidente dell’Assemblea, Ignazio Cuccu, l’ex assessore Luisa Poggi e il consigliere Francesco Cicilloni) che hanno votato contro il Bilancio e due settimane fa sono stati sospesi dal partito. Se n’è avuta conferma l’altra sera, nel corso della seduta del Consiglio comunale, convocato dal presidente Ignazio Cuccu, per l’esame di un nutrito ordine del giorno, nel quale figuravano l’esame di interrogazioni, interpellanze e mozioni; la variazione al Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni; la variazione n. 2 al Bilancio di previsione per l’Esercizio 2015 – parziale applicazione dell’Avanzo di amministrazione; il nuovo regolamento comunale per la disciplina degli apparecchi di trattenimento e svago, sale giochi, sale bingo ed agenzie di scommesse; e, infine, l’approvazione del Piano di risanamento urbanistico nella frazione di Medadeddu.

Il “fuoco” si è acceso in avvio di seduta, quando il presidente Ignazio Cuccu ha annunciato che i tre consiglieri Luisa Poggi, Francesco Cicilloni e Ignazio Cuccu hanno ricevuto dal capogruppo del Partito Democratico Pietro Morittu, la comunicazione di avvenuta sospensione dal gruppo e, a seguito di questa comunicazione, hanno deciso di costituire un nuovo gruppo consiliare, denominato “Carbonia Rinasce”, con capogruppo la consigliera Luisa Poggi. Le comunicazioni del neo capogruppo, che ha affermato che i tre consiglieri sospesi non sono mai stati convocati dagli attuali dirigenti del Partito Democratico per ragionare sui temi sollevati e sono stati quindi costretti, in quanto accusati di remare contro, a costituirsi in nuovo gruppo consiliare. Luisa Poggi ha poi ricordato quelle che sono le argomentazioni sollevate negli ultimi mesi, in particolare sul servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, e in aula si è creato un acceso scontro verbale tra alcuni consiglieri di maggioranza e la stessa consigliera Luisa Poggi e sono poi intervenuti anche i consiglieri di opposizione Tore Mascia e Roberto Gibillini. Quest’ultimo ha chiesto se il nuovo gruppo si sia collocato in maggioranza o all’opposizione e, in questa seconda ipotesi, ha detto al presidente del Consiglio comunale, Ignazio Cuccu, che dovrebbe dimettersi. Ignazio Cuccu ha replicato affermando che il presidente dell’Assemblea non ha vincoli né di maggioranza né di opposizione e tantomeno di partito o di gruppo. Lo spettacolo decisamente poco decoroso è proseguito, con un durissimo scontro verbale tra il consigliere Vittorio Macrì e il presidente del Consiglio Ignazio Cuccu.

Nel link https://youtu.be/T6BVV6JD-1o è possibile visionare la prima parte dei lavori, nella registrazione effettuata da Antonio F. Rossi.

Lo scontro è stato solo temporaneamente interrotto dal passaggio all’esame di interrogazioni, interpellanze e mozioni. Di lì a poco, infatti, la contrapposizione si è riaccesa quando si è passati all’esame delle variazioni di bilancio inserite all’ordine del giorno.

L’Aula si è incendiata ancora sulle dichiarazioni del neo capogruppo di “Carbonia Rinasce” Luisa Poggi, su una variazione al Bilancio di previsione per l’Esercizio 2015. Per rendersi conto del clima vissuto nell’Aula consiliare, è possibile visionare la registrazione integrale della seconda parte della seduta, effettuata da Antonio F. Rossi, al seguente link: https://youtu.be/hZbG_VC5iWU .

Nell’intera seduta è emersa in maniera chiarissima la contrapposizione tra le due componenti del Partito Democratico che stanno creando evidente disagio anche tra le altre componenti della maggioranza di centrosinistra che amministra la città, a meno di un anno dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del nuovo sindaco.

La campagna elettorale è già iniziata e, su queste basi, si profila ad altissima tensione, con sviluppi al momento assolutamente imprevedibili.

 

OPUSCOLI INFORMATIVI SULLE DROGHE

I volontari della Chiesa di Scientology e di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga, venerdì 17 luglio, sbarcheranno per la prima volta ad Iglesias, in occasione della manifestazione Notteggiando.

Approfittando dell’apertura ad oltranza dei negozi ed esercizi pubblici, i volontari distribuiranno centinaia di libretti informativi sulle conseguenze causate dall’uso di droga e alcol e dall’abuso di antidolorifici.

Nell’iniziativa, che vede impegnati i volontari nei centri che vanno da Cagliari fino al Medio Campidano, solo per il 2015 sono stati distribuiti circa 50.000 opuscoli informativi e ha coinvolto quasi la totalità dei commercianti, che con entusiasmo hanno collaborato nella distribuzione presso i loro negozi.

«Vogliamo approfittare della presenza di tantisimi giovani durante la manifestazione, per divulgare il messaggio di vivere liberi dalla droga», sostengono i volontari della Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga, che quotidianamente e in tutto il mondo lavorano per estirpare quella che già negli anni ’70 era considerata dal filosofo e umanitario Ron Hubbard come “L’elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale”.

I volontari sono disponibili ad effettuare gratuitamente conferenze informative e di prevenzione, nelle scuole, circoli culturali, ricreativi e sportivi.

Consiglio regionale 415

La seduta odierna del Consiglio regionale si è aperta sotto la presidenza del vice presidente Eugenio Lai. Dopo le formalità di rito l’Assemblea ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il documento 7 – Giunta regionale – Por/Fse 2014-2020 e istituzione del Comitato di sorveglianza. Il vice presidente ha dato la parola al relatore del provvedimento Franco Sabatini, del Pd.

Franco Sabatini, in apertura, ha ricordato che «il documento è frutto del negoziato con gli uffici della Ue dopo l’esame del Centro regionale di programmazione, della Giunta e dello stesso Consiglio, che ha indicato precise priorità nell’utilizzo dei fondi comunitari». «Oramai – ha osservato – le uniche risorse per la crescita stanno dentro i piani operativi regionali, perché alcune macro-voci assorbono gran parte del bilancio della Regione a cominciare dalla sanità che pesa per oltre il 50% dei fondi disponibili; a questo si aggiungono la riduzione del gettito fiscale e delle compartecipazioni e gli accantonamenti imposti dallo Stato costantemente cresciuti in questi quattro anni». Di qui la necessità, ha sostenuto il presidente della commissione Bilancio, «di riportare al centro la vertenza entrate, un appello che rivolgo anche alle forze del centro sinistra perché o decidiamo una nuova strategia o proseguiamo nell’errore; bisogna invece cominciare a discutere l’accordo stipulato, fare nuovi ragionamenti e guardare avanti, tenendo presente che, nei fatti, quell’accordo non è mai stato pienamente applicato, né da Soru né da Cappellacci né adesso, ed esistente sempre una grande differenza di quasi un miliardo fra quanto viene riconosciuto e quanto viene effettivamente trasferito». «Guardiamo con attenzione – ha poi suggerito Sabatini – a quanto fanno le altre Regioni autonome che ogni anno riscrivono la parte del loro Statuto che riguarda le entrate, mentre noi invece siamo fermi e continuiamo a calcolare le entrate con cifre di otto anni fa mentre è cambiato il mondo». «In particolare – ha affermato ancora l’esponente del Pd – è inaccettabile che il costo della continuità territoriale, cioè il diritto alla mobilità dei sardi, sia a carico del bilancio regionale; dobbiamo liberarci da questa imposizione e tutta la politica deve ragionare in modo unitario perché la vertenza entrate è dei sardi e non ha colore; 300 milioni di residui attivi sono un grande risultato passato forse in secondo piano ma non è sufficiente, per guardare avanti occorre l’equilibrio di bilancio si regga sulla certificazione esatta delle entrate, elemento indispensabile per far corrispondere entrate e spese senza ulteriori accantonamenti in corso d’anno». «Dobbiamo infine riflettere – ha concluso Sabatini – sull’opportunità di utilizzare i 400 milioni solo per l’abbattimento dei residui passivi; questa è la prima prima battaglia da fare perché sommando quelle risorse con i 300 milioni, si liberano complessivamente 700 milioni che possono essere molto importanti, per fare in modo che il bilancio possa tornare ad essere uno strumento che attiva processi reali di crescita per la Sardegna».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha condiviso l’impostazione del problema delle entrate indicata consigliere Sabatini. «Abbiamo sempre dato il nostro sostegno costruttivo –  ha ricordato – e crediamo che da lì si debba ripartire ma non siamo d’accordo su metodo e risultati ottenuti percé, oltre all’accordo che ha modificato l’articolo 8 dello Statuto per il riaccertamento di residui, dovevamo anche avere il respiro necessario per riavviare le trattative per ottenere ciò che ci spetta, senza dimenticate che quei 300 milioni sono soldi dei sardi e non sono un grande risultato né nuova finanza, anzi incideranno negativamente su bilancio 2015 come vedremo ben presto». «Dobbiamo avere ancora tanto dallo Stato – ha lamentato la Zedda – per noi ripartire significa però anche non ritirare i ricorsi, gli stessi che altre Regioni hanno già vinto; non era quindi un nostro puntiglio ma un diritto vero, per impedire che lo Stato dia con la mano sinistra e riprenda con la destra». Ripartire, a giudizio del vice capogruppo di Forza Italia, «significa in concreto rivedere l’accordo stipulato dato che fino ad oggi non sappiamo ancora le entrate certificate; il pareggio di bilancio significa infatti conoscenza esatta di entrate e spese soprattutto quest’anno in cui scontiamo gli effetti negativi della crisi, mentre la stessa armonizzazione del bilancio provocherà altri problemi come dimostreremo cifre alla mano». «In realtà – ha aggiunto ancora la consigliera – spenderemo molto meno rispetto al periodo in cui era in vigore il patto di stabilità; sulla spesa del fondo sociale europeo, peraltro, la Sardegna ha sempre raggiunto ottimi risultati, speriamo che ciò avvenga anche per altri fondi, ma senza un quadro di certezze anche questi processi virtuosi sono a rischio».

Il capogruppo di Sardegna Vera Efisio Arbau, ha affermato che «l’accordo di luglio è un accordo che ha portato conseguenze importanti e deve essere sperimentato per produrre tutti i suoi effetti; dal nostro punto di vista, in particolare, deve essere ampliato inserendo anche gli Enti locali, coinvolgendoli nella finanza regionale e trovando anche un meccanismo per intervenire sugli accantonamenti per cui serve norma di rango costituzionale». «Gli accordi stipulati in tempi diversi da Soru ad oggi – ha continuato Arbau – hanno a monte un problema, quello di costruirci un nostro sistema fiscale federale; è stato fatto un importante passo avanti con l’approvazione del disegno di legge sull’agenzia sarda delle entrate e di questo tema dobbiamo discutere a fondo anche sui dettagli perché questa è la più grande sfida della legislatura».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha sostenuto fra l’altro che «ci sarebbe molto da dire su un documento molto ampio ed in alcune parti perfino ripetitivo e superfluo, con formulazioni generiche in tema di risposte alla crescita; in qualche passo, piuttosto, si parla di aree svantaggiate sull’asse Cagliari Sassari ed Olbia, escludendo il Nuorese ed Oristano, come se queste ultime fossero aree fortunate o con caratteristiche diverse e, se poi lo fossero, bisognerebbe predisporre comunque misure ed azioni alternative». Emerge in sostanza, ad avviso di Pittalis, «un disegno non coerente che suscita forti perplessità e soprattutto sulle politiche attive del lavoro il documento resta molto sul vago, nascondendo a malapena la realtà dell’insuccesso di uno strumento costosissimo come Garanzia giovani che non crea occupazione stabile e non intacca vaste aree di precariato come quelle dell’Ente foreste e dell’Aras». «Il documento – ha concluso Pittalis – può essere quindi utile per l’analisi e per qualche spunto positivo di riflessione, ma manca di concretezza e non qualifica la maggioranza di governo; c’è molta teoria e molta vetrina ma niente segnali di speranza, per questo non possiamo votarlo».

L’assessore della Programmazione Raffaele Paci, dopo aver ricordato che il documento «è una presa d’atto del programma approvato alcuni mesi fa dalla commissione Ue ma il dibattito avviato dal Consiglio è positivo come occasione di confronto sui grandi temi della Sardegna». «E’ vero che il documento è scritto in bruxellese,  è molto burocratico e in molti passaggi perfino difficile da leggere – ha proseguito l’assessore – ma dentro c’è anche la politica, anche il programma del fondo Fesr è stato approvato ieri ed è un altro programma che può partire dopo che la Giunta lo trasmetterà al Consiglio, mentre a brevissima scadenza sarà trasmesso a Bruxelles anche il programma di sviluppo rurale». «Quanto alle politiche attive sul lavoro – ha detto Paci – per il 2015 sono in gioco 380 milioni di euro in politiche tradizionali ma anche innovative ed infatti l’Istat sta cominciando a darci qualche segnale, mentre per quanto riguarda le misure sulle grandi aree urbane come Cagliari, Sassari ed Olbia, è una scelta frutto del passato che personalmente la condivido ma, essendo consapevoli che Sardegna è più articolata, sono state predisposte misure specifiche per altre zone dell’Isola comprese quelle interne». Soffermandosi poi sulla vertenza entrate, cioè sull’attuazione del nuovo articolo 8 dello Statuto, Paci ha affermato che «la strada maestra è quella delle norme di attuazione che completeremo nelle prossime in due settimane e nello stesso tempo proseguiremo l’iter dell’agenzia sarda delle entrate approvata recentemente e aperta al dibattito pubblico prima del passaggio in Giunta e dell’iter consiliare; in questi due passaggi c’è l’autonomia che serve per dare forza alla vertenza entrate che non abbiamo mai dichiarata chiusa». «Riteniamo – ha detto ancora l’assessore – che i 300 milioni riconosciuti dallo Stato non bastano e magari riusciremo ad avere il 100% di ciò che ci spetta ma bisogna tenere presente che con la crisi fa calare le entrate in un quadro di spese fisse crescenti come sanità e trasporti, una Regione come la Sardegna fra le più colpite dalla crisi che vive di devoluzioni, deve avere un qualcosa in più per la sua specificità, sono temi che dobbiamo affrontare tutti insieme, con risposte coerenti ed all’altezza di questa sfida».

Successivamente, il vice presidente Lai ha comunicato al Consiglio la predisposizione di un ordine del giorno proposto dalla maggioranza.

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha chiesto una breve sospensione della seduta prima di procedere alla votazione.

Alla ripresa dei lavori il vice presidente Lai ha dato la parola al consigliere Mario Floris (Sardegna) per la dichiarazione di voto. L’ex presidente della Giunta regionale ha ricordato che sono anni che si sta parlando di questo argomento e che «nel nostro Statuto abbiamo il Piano di Rinascita». Floris ha ricordato che dopo il primo e il secondo, la Sardegna sta aspettando il terzo Piano di Rinascita che però finora non è arrivato. Secondo l’esponente della minoranza «non ci può essere autonomia politica senza autonomia finanziaria» e non è giusto che la Sicilia abbia i 10 decimi di tutte le entrate e la Sardegna no. Tra l’altro Floris ha affermato che «siamo l’unica regione al mondo che si è caricata i costi della sanità e dei trasporti» e si detto d’accordo sul fatto che bisogna ripartire dalle Entrate. Ma si è detto contrario a questo ordine del giorno perché troppe volte è stata data la disponibilità ad appoggiare l’azione nei confronti del governo ma non è stata accolta.

Il vice presidente ha messo in votazione l’ordine del giorno (Cocco Pietro e più) che è stato approvato con 33 voti favorevoli e 19 contrari e che delibera la presa d’atto del documento n. 7/XV/A (Por-Fse 2014-2020 e istituzione del comitato di sorveglianza).

Il presidente ha dato la parola al consigliere Antonio Solinas (Pd)  per l’illustrazione del secondo punto all’ordine del giorno: la risoluzione n. 4 della Quarta commissione consiliare “sui trasporti marittimi da e per la Sardegna gestiti dalla società CIN-Tirrenia s.p.a..”

Il presidente della Quarta Commissione ha affermato di essere perplesso nel discutere una risoluzione approvata un anno fa dalla Commissione. Ormai, ha spiegato, che si tratta di una situazione datata: il punto a) “trasferire la sede legale della CIN-Tirrenia s.p.a. in Sardegna” è stato ottenuto, il punto b, c e d, ossia “assicurare tariffe agevolate per il trasporto merci; assicurare tariffe agevolate per i residenti e per i “nativi” in Sardegna per l’intero anno solare; assicurare tariffe promozionali ai non residenti, finalizzate a incentivare il turismo”, sono stati raggiunti in parte. Solinas ha chiesto all’assessore dei Trasporti di far pervenire alla Commissione lo studio del Crenos pubblicato sulla stampa per poterlo analizzare. I consiglieri dell’opposizione, in particolare Pietro Pittalis (FI), Michele Cossa e Luigi Crisponi (Riformatori sardi) hanno chiesto che venisse ritirata la Risoluzione e che venisse prevista una sessione del Consiglio dedicata al trasporto aereo e marittimo, alla luce degli ultimi avvenimenti, sugli effetti per la Sardegna del monopolio e sull’inchiesta dei giornali locali sulla diversità di prezzi con la continuità aerea della Corsica. Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, si è detto d’accordo.

Il vice presidente Lai, con il parere favorevole dell’Aula, ha dunque sospeso la risoluzione n. 4 e l’ha rinviata alla Quarta commissione.

Il vice presidente ha poi aperto la discussione sul terzo punto all’ordine del giorno: la Risoluzione n. 7 “sulla situazione dei lavoratori addetti al servizio di vigilanza armata, portierato, custodia, manutenzione impianti di sicurezza presso gli immobili della Regione autonoma della Sardegna e lavaggio autoveicoli”, votata all’unanimità dalle Commissioni prima e seconda.

La risoluzione impegna la Giunta regionale:

«a utilizzare gli strumenti e gli spazi di flessibilità previsti dalla normativa vigente in materia di appalti per apportare variazioni al fine adeguare il servizio, ove necessario, alle caratteristiche e alle esigenze dei diversi siti; ad adottare criteri omogenei per l’individuazione dei siti regionali ai quali assegnare la vigilanza armata al fine di conseguire uniformità su tutto il territorio regionale; a porre in essere ogni utile tentativo di aprire un dialogo con l’impresa vincitrice per:
individuare soluzioni, ad esempio la turnazione nel servizio di vigilanza armata, per evitare un’eccessiva penalizzazione a carico di alcuni lavoratori; 

verificare nel CCNL di categoria ogni possibile opportunità di incremento della retribuzione al fine di mantenere e consolidare il livello stipendiale finora raggiunto;  riconsiderare la collocazione dei lavoratori addetti ai servizi fiduciari in altre fasce retributive tenendo conto della pregressa esperienza maturata in mansioni superiori. E infine a  vigilare affinché nelle fasi di predisposizione dei futuri bandi di gara vengano attentamente vagliate le possibili conseguenze e gli impatti sull’occupazione al fine di conseguire non solo la salvaguardia dei livelli occupazionali ma altresì quella dei livelli retributivi».

Piero Comandini (Pd), relatore del testo, ha spiegato che la risoluzione non entra nel merito del bando ma sull’impostazione politica delle gare d’appalto della Regione. La ridefinizione del servizio, con il passaggio dei lavoratori da Guardie Particolari Giurate (GPG), inquadrati nel precedente appalto, a portieri/custodi con una modifica delle mansioni e del trattamento economico (che implica una riduzione di circa il 30 %,) imputabile all’applicazione del meno vantaggioso contratto relativo ai servizi fiduciari invece di quello per i servizi di vigilanza armata.

Per l’esponente della maggioranza la Regione ha il dovere di garantire anche la dignità del lavoratore. Con le gare che puntano soltanto sul massimo ribasso non è garantita, ha affermato, la qualità del servizio, l’efficienza e il lavoratore. Non è giusto che la categoria che lavora per l’ente regione abbia uno stipendio al di sotto della soglia di povertà. La stessa Commissione europea ha approvato, a giugno 2013,  una risoluzione con cui ha messo fine alle gare al massimo ribasso, privilegiando invece gli aspetti sociali, la qualità e l’innovazione.

«Questa pratica, dunque, va rigettata – ha affermato Comandin – bisogna avere rispetto per i lavoratori e non basarsi su un mero conto matematico per le assegnazioni degli appalti.»

Il presidente della Prima commissione, Francesco Agus (Sel), ha ringraziato i colleghi delle commissioni Personale e Lavoro per il lavoro svolto ed ha sottolineato come molti consiglieri neppure immaginavano gli svantaggi causati in danno dei lavoratori derivanti dall’assegnazione dell’appalto per la vigilanza indetto dall’amministrazione regionale. «Il problema non è di natura amministrativa e burocratica – ha insistito il consigliere di Sel – ma è prettamente politico perché è un problema di giustizia sociale». «Il demansionamento di chi svolgeva in precedenza il servizio di vigilanza armata – ha proseguito l’esponente della maggioranza – ha comportato una riduzione del 50 per cento della retribuzione e condizioni contrattuale di svantaggio sono state applicate anche per chi già svolgeva servizi cosiddetti “non armati”». Agus ha quindi ricordato come tali situazioni siano ormai frequenti nel settore delle forniture private ed ha definito “un pericoloso precedente” quello che creatosi con l’assegnazione della gara bandita dalla Giunta. Il consigliere di Sel ha concluso auspicando interventi immediati per sanare la situazione dei lavoratori della vigilanza.

Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, ha bollato il caso dei lavoratori delle ditte della vigilanza che si sono aggiudicate il bando regionale come “una degenerazione della spending review” ed ha paragonato in termini negativi l’atteggiamento tenuto nell’occasione dalla Regione con quello che caratterizza il comportamento di molte ditte private in situazione di crisi. «Siamo per il mercato – ha spiegato l’esponente della minoranza – e siamo convinti che la pubblica amministrazione non rappresenti al risposta al dramma della disoccupazione ma siamo ancor più convinti che la Regione non può e non deve speculare sul bisogno, colpendo la dignità delle persone e dei lavoratori».

Michele Cossa ha quindi concluso preannunciando il voto a favore delle risoluzione n. 7.

Il presidente della IV commissione, Antonio Solinas (Pd), pur dichiarando di condividere i contenuti della risoluzione illustrata dal suo collega di gruppo e di partito, Piero Comandini, ha ammesso le difficoltà nel trovare una soluzione ai problemi in essa evidenziati per via dell’avvenuta aggiudicazione del bando regionale. «I criteri e le condizioni di gara – ha dichiarato l’esponente della maggioranza – non credo potranno essere modificati ma la Regione non può permettersi di creare condizioni che portano gli stipendi dei lavoratori al di sotto della soglia di povertà». Antonio Solinas ha quindi auspicato che l’assessorato competente verifichi in tempi celeri i margini di intervento e soprattutto siano evitati nel futuro situazioni come quelle che danneggiano i lavoratori della vigilanza: «Il risparmio va bene ma non si può fare sulle spalle dei lavoratori dipendenti».

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha evidenziato le conseguenze negative dell’applicazione della spending review («per inseguire un risparmio anche minimo spesso si schiantano i progetti di vita di molti lavoratori e di tante famiglie») ed ha definito “un dovere morale e politico” la ricerca di soluzioni per il caso dei lavoratori delle ditte della vigilanza («sono persone che prima dell’aggiudicazione della gara regionale ricevevano un salario di 1.500 euro e oggi si ritrovano con 600 euro al mese»). Daniele Cocco ha quindi invitato la Giunta ad intervenire per porre rimedio al problema evidenziato nella risoluzione e ad individuare gli strumenti opportuni per scongiurare che la situazione possa ripetersi nel futuro.

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha dichiarato di condividere i contenutid ella risoluzione n. 7 ed ha rivolto critiche al cosiddetto criterio del “massimo ribasso” per l’aggiudicazione delle gare delle pubbliche amministrazioni («non ha dato i risultati attesi e se si risparmia nella fase di assegnazione, poi si perde nella qualità dei servizi e si penalizzano i lavoratori dipendenti»). «Voteremo a favore della risoluzione – ha concluso l’esponente della minoranza – e la raccomandazione vale per la giunta ma anche al legislatore regionali perché siano tutelate le parti più deboli della nostra società».

 Il capogruppo di “Sovranità, democrazia e lavoro”, Roberto Desini, ha rivolto parole di apprezzamento al relatore Comandini e si è detto soddisfatto che il Consiglio “si occupi di un problema reale che interessa da vicino molti lavoratori e tante famiglie”. L’esponente della maggioranza ha definito il caso dei lavoratori della vigilanza “una vera ingiustizia sociale” ma ha mostrato scetticismo sulle soluzioni praticabile per favorirne l’effettiva soluzione. «Mi auguro – ha concluso Desini dichiarando voto a favore della risoluzione – che si possano trovare quelle più adeguate ed efficaci».

L’assessore degli Enti Locali, Cristiano Erriu, ha ricordato i precedenti interventi svolti nelle commissioni Prima e Seconda in sede di audizione ed ha sottolineato il rispetto delle norme stabilite dal decreto 66/2014 che impone alle regioni tagli nei servizi per oltre 600 milioni di euro. Erriu ha dunque ripercorso l’iter della gara da 37milioni 700mila euro, suddivisa in tre lotti, due dei quali assegnati ed uno oggetto di ricorso al Consiglio di Stato. «Sulla base delle norme contenute nel decreto legge n. 66 – ha spiegato l’esponente dell’esecutivo – che impongono la riduzione delle spese intermedie, la Regione ha dovuto scegliere tra una forma di conversione di una parte del personale (vigilanza armata) in attività di portierato, così da assicurare a tutti il mantenimento del posto di lavoro, perché l’alternativa era quella del licenziamento di un c erto numero di addetti». Nel 2008 su questa posizione si era attestata la precedente giunta e per questo motivo è stata fattta la scelta di individuare i luoghi dove convertire la vigilanza armata in attività di poprtieratio e custodia.

L’assessore ha quindi affermato che si è proceduto alla definizione del bando di gara sulla base di indicazioni fatte proprie a sue tempo dalla precedente amministrazione e con la conferma dei requisiti di legge per l’espletamento dei servizi e le garanzie dell’applicazione del contratto nazionale di lavoro per gli addetti. «Il contratto di portierato – ha affermato Erriu – risulta  in modo abnorme al di sotto della soglia minima ed è bene ricordare che  il 90% dell’importo a base d’asta è destinato al pagamento degli stipendi».

L’assessore ha quindi ricordato che erano in servizio 128 guardie armate e 47 addetti ai parcheggi mentre ad oggi le guardie armate sono 108, 20 sono glia addetti ai servizi di portierato o simili, 47 sono impiegati in servizi fiduciari ed in più ci sono 26 nuovi assunti per i servizi di portierato. L’assessore Erriu ha quindi dichiarato che “entro i limiti stabiliti per l’incremento delle risorse” si sta procedendo con l’individuazione di altri siti che prevedano il servizio di vigilanza armata ed ha citato il caso degli uffici della Corte dei Conti, della stessa presidenza della Giunta, dell’assessorato delle Politiche sociali e anche il Centro elaborazione dati della Regione. «Tutto questo – ha precisato Erriu – per mitigare gli effetti negativi per i lavoratori che sono evidenziati nella risoluzione». Il componete l’esecutivo Pigliaru ha quindi ricordato che il risparmio conseguito con la gara per la vigilanza è stato pari a 2 milioni e mezzo di euro, rispetto al precedente contratto ed ha ammesso che al momento alla Regione, per ovviare alle criticità emerse anche in sede di dibattito, non resta che attivare “forme di sollecitazione alla ditta appaltatrice perché elevi il livello contrattuale applicato agli addetti al portierato”. «Ma non possiamo obbligare la ditta vincitrice l’appalto a garantire tali livelli di paghe – ha concluso l’assessore degli Enti locali – e per il futuro affermo che con le norme vigenti il percorso per escludere il ripetersi del caso è molto stretto».

La consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, intervenendo in sede di dichiarazione di voto ha annunciato il voto contrario “a titolo personale” alla risoluzione n. 7 «perché, pur essendo a favore della tutela dei lavoratori su questa vicenda ci sono percorsi e situazioni a me non chiari». «Non condivido alcune procedure – ha concluso l’esponente della minoranza – e ho dubbi su alcuni aspetti del capitolato».

Il presidente della Seconda commissione, Gavino Manca (Pd), ha espresso critiche sulla formulazione del bando di gara: «Non sta a me giudicarne la legittimità ma chi redige un capitolato dovrebbe tener presente le conseguenze sui lavoratori oltre al conseguimento di eventuali risparmi. Sarebbe stato sufficiente – ha concluso l’esponente della minoranza – utilizzare la dicitura “con la salvaguardia dei livelli contributivi e retributivi” per scongiurare gli svantaggi cui vanno incontro i lavoratori delle ditte della vigilanza».

Il presidente di turno dell’Assemblea, Eugenio Lai, ha quindi posto in votazione con scrutinio elettronico la risoluzione n. 7 che è stata approvata con 46 voti a favore e uno contrario.

Il presidente Lai ha quindi dichiarato conclusi i lavori del Consiglio e nel preannunciarne la convocazione al domicilio, ha convocato la conferenza dei capigruppo.

Sardinia Cup 1 Sardinia Cup 2 Sardinia Cup 3

Si è conclusa ad Assemini la 19ª edizione del Torneo Internazionale di calcio giovanile Sardinia Cup 2015, che si è disputato dal 6 all’11 luglio 2015, presso lo stadio Comunale Coghinas, in corso Europa.

Il successo nella categoria pulcini 2005, è andato ai bambini del Real 2005 che hanno battuto i bambini vincitori delle ultime due edizioni, cioè gli australiani della squadra del Milan Academy Australia Red di Sydney. Al terzo posto il Quartu 2000, che ha regolato l’altra squadra australiana del Milan Academy Australia.

Nella categoria esordienti la vittoria è andata ai ragazzi dell’Independientes che hanno sconfitto il Gonnosfanadiga in finale e al terzo posto si sono classificati i ragazzi del San Vito.

La società del Milan Academy Australia di Sydney si è anche aggiudicata l’ambitissimo e prestigioso Trofeo Fair Play, con un comportamento esemplare e perfettamente sportivo.

Nella categoria giovanissimi vittoria in finale per la squadra del Dream Team 2001 sui ragazzi del Club San Paolo sconfitti per 4 a 0 e al terzo posto si sono classificati i ragazzi dell’Aiace Telamonio Assemini.

Nella categoria 2006-2007 vittoria per l’USD Gonnosfanadiga che ha avuto la meglio sull’Atletico Calcio 2014 e terzo posto per i bambini dell’Aiace.

Nella categoria pulcini 2004 vittoria del Quartu 2000 sul Serramanna, che ha disputato la finale grazie alla differenza reti migliore sul Gonnosfanadiga.

Per la categoria allievi, infine, netta vittoria dell’Arbus Calcio sui ragazzi dell’Aiace.

L’organizzazione è già rivolta all’edizione del prossimo anno (4-9 luglio 2016) e per il quale sono già arrivate richieste di partecipazione da Olanda, Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Germania, Spagna, Perù, Malta, Serbia, Senegal, Australia e molte altre nazioni europee ed extraeuropee e varie regioni Italiane.

Notevole anche la folta cornice di pubblico alla manifestazione che ha registrato sugli spalti e sul parterre dello stadio Coghinas di Assemini una media di 3.000 presenze al giorno.

Tutti i risultati e le foto della manifestazione sono presenti sul sito internet ufficiale all’indirizzo www.sardiniacup.it .

La manifestazione è stata organizzata dall’A.S.D. Aiace Telamonio di Assemini, con la collaborazione e sotto l’egida del M.S.P. ITALIA, Comitato Regionale Sardegna e Comitato provinciale di Cagliari.

Paolo De Angelis.

Paolo De Angelis.

Prosegue, a Gergei,  “E!state Liberi!”, il campo di volontariato e di formazione organizzato da Libera Sardegna insieme al centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale. Nella struttura confiscata di Su Piroi da lunedì e fino a domenica venti giovani provenienti da tutt’Italia ogni giorno approfondiscono i temi della legalità, impegnati anche nella campagna di prevenzione agli incendi e di confronto con le popolazioni del territorio.

Giovedì 16, a partire dalle ore 9.30, è in programma l’incontro-dibattito sul tema “Legalità e giustizia sociale: come guarire dalla corruzione”. A intervenire sarà il sostituto procuratore della Repubblica di Cagliari Paolo De Angelis, componente della DDA. Il dibattito sarà introdotto da Giampiero Farru, referente regionale di Libera Sardegna.

Dalle ore 16.30, si parlerà invece di “Istituzioni: trasparenza e legalità”. Il seminario avrà come protagonisti Michela Melis, responsabile per la trasparenza e la prevenzione della corruzione della Regione Sardegna, e Giampiero Farru. In serata invece è previsto un incontro con la cittadinanza di Gergei.

Venerdì 17 a portare la sua testimonianza sarà invece Pino Tilocca, dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia. L’inizio è fissato per le ore 17.00.

Argea Sardegna ha approvato la graduatoria per la concessione degli aiuti destinati, per l’annualità 2015/2016, alla promozione del vino sui mercati dei paesi terzi.
L’intervento è incluso nel programma di sostegno nazionale nel settore del vino e prevede, in particolare, il finanziamento di progetti regionali e multiregionali (con la regione Sardegna capofila), di durata massima triennale. Il finanziamento è riconosciuto per tutte le categorie di vini a denominazione di origine protetta, a indicazione geografica protetta e con indicazione della varietà di uva da vino, purché destinati al consumo umano diretto.

Vigneti Is Solinas 29