13 November, 2024
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L’Assessorato regionale della Pubblica istruzione ha assegnato i contributi destinati, per l’annualità 2015, agli organismi di spettacolo (associazioni e cooperative) per attività di danza, musica e teatro.
Per gli organismi non ammissibili al contributo, l’Assessorato ha reso disponibile il relativo elenco corredato delle motivazioni dell’esclusione.
I fondi sono, in particolare, destinati alle compagnie di produzione e di distribuzione, ai circuiti territoriali e agli organizzatori di rassegne e festival con sede in Sardegna per i seguenti generi di spettacolo:
– teatro classico, dell’infanzia e dei ragazzi, di figura, sperimentale, sardo e di strada;
– musica lirica, concertistica, sarda, sperimentale, jazz e rock;
– danza classica, jazz e moderna.

L’assessorato della Pubblica istruzione ha assegnato i contributi destinati, per l’annualità 2015, agli organismi di spettacolo (associazioni e cooperative) per attività di danza, musica e teatro.
Per gli organismi non ammissibili al contributo, l’Assessorato ha reso disponibile il relativo elenco corredato delle motivazioni dell’esclusione.
I fondi sono, in particolare, destinati alle compagnie di produzione e di distribuzione, ai circuiti territoriali e agli organizzatori di rassegne e festival con sede in Sardegna per i seguenti generi di spettacolo:
– teatro classico, dell’infanzia e dei ragazzi, di figura, sperimentale, sardo e di strada;
– musica lirica, concertistica, sarda, sperimentale, jazz e rock;
– danza classica, jazz e moderna.

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«Il Governo crede nella strategia nazionale sulle aree interne, che rappresentano il 15% del territorio nazionale, perché da questi territori può venire una forza enorme: e proprio la globalizzazione, se ben giocata, può essere per queste zone una chance importante, grazie a una domanda di turismo da parte di milioni di persone che arrivano da quello che una volta era chiamato il terzo mondo e che vogliono diversificazione. Noi, con le nostre aree interne, possiamo offrire tutto questo se non stiamo isolati in piccoli gruppi ma stiamo assieme e uniamo le forze.»

Lo ha detto, ad Ales, l’ex ministro della Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, responsabile per il governo del progetto sulle zone interne di tutt’Italia.

Quello dell’Alta Marmilla è uno dei progetti pilota nazionali: 8 milioni di euro fra fondi nazionali ed europei per lo sviluppo dell’Alta Marmilla. Sanità, istruzione, mobilità e agroalimentare i temi sui quali il progetto deve incardinarsi, per garantire la qualità della vita delle persone e puntare su uno sviluppo che parta dalle vocazioni locali e riesca a creare lavoro, unico antidoto contro lo spopolamento. La tempistica è rispettata: dopo lo step di oggi in cui i progetti sono stati definitivamente illustrati, a settembre si definirà un Accordo di programma quadro. Quello dell’Alta Marmilla, dunque, è uno dei primi 6 progetti in Italia già pronti a partire. «Quando hai forti identità locali hai vantaggi ma anche un rischio, se non sei aperto: rimani solo e hai problemi di socializzazione – ha sottolineato Fabrizio Barca -. Il tentativo dell’operazione in corso, che riflette la constatazione di un calo demografico molto grave in Sardegna ma anche in Liguria, in Basilicata, in alcune aree del Piemonte, è quello di contrastare questo calo giocando le carte contemporanee della globalizzazione e della localizzazione, cioè aprendo questi territori, aumentandone la connettività interna, mettendo insieme i comuni, i produttori, aumentando la capacità di pubblico e privato di cooperare insieme».
Una filosofia pienamente condivisa dall’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci. «Questo è un esperimento estremamente importante, nel quale abbiamo creduto sin dall’inizio: affrontare il tema dello spopolamento in modo integrato, pensando anche ai servizi di base quindi sanità, mobilità, scuola. È un intervento complesso, che richiede la piena partecipazione dei Ministeri e non solo delle Regioni e delle comunità locali, e lo porteremo in altre zone, prima fra tutte il Gennargentu Mandrolisai, che vogliamo far rientrare nella strategia nazionale. Questo modello lo replicheremo in tutti i territori, attraverso l’integrazione di fondi e di idee, focalizzando l’attenzione sui punti di forza delle nostre zone interne che sono il paesaggio, la qualità della vita, le tradizioni, le competenze, l’identità, tutte cose che si traducono in prodotti dell’agroalimentare ma anche del manifatturiero e dell’artigianato tradizionale. C’è grande domanda di queste tipicità a livello mondiale, la globalizzazione fa sì che ci siano molti più consumatori in Paesi come la Cina, l’India, il Brasile, la Russia che hanno ormai disponibilità a pagare prodotti di alta qualità che arrivano da fuori. Sono prodotti della nostra identità che nessuno ci può copiare – ha concluso il vicepresidente della Regione – dobbiamo esportarli e farli conoscere in modo che poi diventino il veicolo per attrarre il consumatore nel luogo di provenienza dei prodotti, e questo permetterà al nostro turismo anche nei mesi di spalla di crescere adeguatamente».
Per individuare le aree candidabili al programma nazionale sono stati utilizzati tre criteri: comune non costiero, ad alto rischio di spopolamento e ricadente in aree periferiche o ultraperiferiche. Sono stati individuati 116 Comuni appartenenti a 21 Unioni di Comuni o Comunità montane in base a criteri di perifericità e malessere demografico, poi selezionate 13 aree comparate rispetto all’indicatore “comuni a rischio scomparsa”. A luglio 2014 sono stati effettuati due focus group presso le comunità locali delle due aree interne “finaliste” (Alta Marmilla e Barbagia-Mandrolisai), seguiti da un rapporto che ha consentito all’Unità di missione nazionale (Comitato tecnico aree interne) e Regione di individuare l’Alta Marmilla come prima area prototipo su cui far partire la sperimentazione della SNAI, la Strategia nazionale per le aree interne. L’Alta Marmilla si estende su 35 chilometri quadrati e comprende 20 piccoli comuni di cui ben 8 a rischio estinzione entro il 2070.

E’ stato presentato questa mattina negli uffici dell’assessorato della Sanità in via Roma a Cagliari, ai rappresentanti di categoria degli allevatori, un nuovo sistema di monitoraggio del rischio della Blue tongue. Alla riunione, durante la quale sono stati riferiti anche i dati 2015 sulla copertura vaccinale, erano presenti i veterinari delle Aziende sanitarie locali e i delegati di Confagricoltura, Cia Sardegna, Copagri, Coldiretti, Apa Oristano, Aras, Aipa Nuoro, Oristano e Cagliari.
«Il sistema di valutazione del rischio – ha detto l’assessore della Sanità Luigi Arru – sarà utilizzato per monitorare attraverso osservazioni aggiornate, ogni dieci giorni circa, lo stato di salute degli animali. I risultati con cartine facilmente consultabili saranno pubblicati nel sito della Regione, dell’istituto Zooprofilattico (Izs) e dell’Arpas.»
Quest’anno la vaccinazione è iniziata dal mese di febbraio e a oggi sono stati eseguiti negli ovini 2.500.000 di interventi vaccinali, per cui la copertura immunitaria risulta essere oltre il 66%, ovvero i due terzi del patrimonio ovino. «Esistono zone come quella dell’Ogliastra dove la copertura è vicina al 100%, e altre aree – ha proseguito Arru – come la zona del Nuorese dove queste percentuali sono inferiori, ma contiamo di recuperare in questi due mesi. L’obiettivo è arrivare oltre l’80% di copertura entro la fine di agosto, per proseguire nel processo di eradicazione del sierotipo 1 del virus».
Un altro importante risultato è l’incremento e la quantificazione della profilassi diretta. «Grazie all’attività dell’Ara – precisa l’assessore della Sanità – siamo riusciti a coinvolgere maggiormente gli allevatori nel controllo dei fattori che possono agevolare lo sviluppo dell’insetto vettore della malattia». 
«Il vaccino sta dando risultati molto incoraggianti e pertanto invitiamo tutti gli allevatori che ancora non l’abbiano fatto – ha concluso l’assessore della Sanità – a sottoporre a vaccinazione i propri capi ovini e bovini. Raccomandiamo inoltre, viste le condizioni meteoclimatiche, a tutti gli allevatori una particolare attenzione nelle misure di igiene zootecnica quotidiana, per ridurre il più possibile l’aggressione da parte dell’insetto vettore del virus della blue tongue, seguendo le raccomandazioni dei veterinari delle Asl e dei tecnici dell’Ara.»

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«L’Azerbaijan partecipa a Expo Milano 2015 per la prima volta da Paese indipendente: per noi è un’occasione grandiosa per far conoscere al mondo la nostra terra, i suoi tesori e per consolidare il rapporto con l’Italia e la comunità internazionale». Ilham Aliyev, presidente della Repubblica dell’Azerbaijan si è espresso così nel discorso ufficiale in occasione del National Day del Paese azero, in programma oggi all’Esposizione Universale.

Ad accogliere la delegazione asiatica, il Commissario Unico Delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, il Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno, Pasquino e l’Ambasciatore d’Italia in AzerbaiJian, Giampaolo Cutillo. Il presidente della Repubblica dell’Azerbaijan era invece accompagnato dalla first lady Mehriban Aliyeva, dalla figlia Leyla e dal ministro degli Affari Esteri Elmar Mammadyarov. Presente alla cerimonia anche il noto cantante Al Bano Carrisi.

«A Expo Milano 2015 – ha continuato il presidente Aliyev – vogliamo raccontare la storia di un Paese, posto al crocevia tra Oriente e Occidente, ricco di risorse e di storia, musica e arte. E aperto al mondo: dopo i Giochi Europei di Baku, ospiteremo nel 2017 i Giochi della Solidarietà Islamica.»

Il profondo coinvolgimento dell’Azerbaijan per l’Esposizione Universale è stato messo in evidenza dal Commissario Bruno Pasquino: «Il vostro è stato il terzo Paese ad aderire all’evento, lavorando con efficacia fin dalla fase preparatoria. Il padiglione azero, con la sinfonia di colori, suoni e gusto, affascina i visitatori e continuerà a farlo anche in Azerbaijan; sarà infatti ricostruito dopo Expo nella piazza centrale di Baku».

Dopo la cerimonia dell’alzabandiera, le delegazioni hanno raggiunto il Padiglione Italia, dove Ilham Aliyev ha firmato la Carta di Milano, e successivamente si è tenuto il pranzo ufficiale. In serata è previsto il discorso ufficiale della First Lady Mehriban Aliyeva, presso l’Auditorium di Expo Milano 2015, cui seguirà il concerto dell’orchestra da camera dell’Azerbaigian, dedicata al compositore Qara Qarayev. Le celebrazioni proseguiranno sul Decumano davanti al Padiglione dell’Azerbaijian, dove tutti i visitatori potranno assistere a un programma di spettacoli tradizionali.

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«Il nuovo gruppo di Sdl è la sintesi di un anno di lavoro in cui ci siamo impegnati a fondo per compattare tutte le forze che, partendo dal concetto di sovranità, intendono valorizzare al massimo l’esperienza di governo della Regione.»

Lo ha dichiarato il segretario nazionale del Partito dei sardi Franciscu Sedda, presentando in una conferenza stampa il nuovo gruppo consiliare “Sovranità, democrazia e lavoro”, formato da consiglieri provenienti da Centro Democratico e Partito dei Sardi con l’adesione tecnica dell’esponente di Sinistra sarda Alessandro Unali.

«La volontà comune sui temi della sovranità – ha proseguito Sedda – è costruita su obiettivi alti e risultati concreti: domani sarà una giornata storica perché la Giunta regionale approverà il disegno di legge per la costituzione dell’agenzia sarda delle entrate che prevede la riscossione diretta in Sardegna di tutti i tributi compartecipati, da qui parte una nuova stagione di autonomia che attribuisce alla Regione la competenza esclusiva sulla politica economica e fiscale.»

«Le tre parole che danno il nome al nuovo gruppo – ha osservato il segretario regionale del Centro democratico Nicola Selloni – sono tutte bellissime ed esprimono al meglio la nostra visione della politica, vicina alla gente ed ai suoi problemi di ogni giorno; noi badiamo alla sostanza e con questo approccio ci proponiamo come secondo partito della coalizione alla quale ribadiamo la nostra lealtà, senza accettare prevaricazione e senza fare sconti a nessuno.»

In questo periodo siamo maturati, ha aggiunto il consigliere Pier Mario Manca: «Il lavoro quotidiano in Consiglio regionale ci ha fatto capire che per incidere sulle grandi scelte ci vogliono sia la capacità di costruire alleanze che di allargare il consenso sulle proposte, un contesto complesso in cui anche il numero diventa sostanza». «Manteniamo buoni rapporti con tutti – ha detto ancora Manca – anche se dai Rossomori ci separano alcune cose, noi preferiamo una politica pragmatica, fondata sulle cose reali, proiettata verso un allargamento della nostra base di azione».

Roberto Desini, presidente del nuovo gruppo “Sovranità, democrazia e lavoro”, ha poi sottolineato che «quella di oggi è la prima tappa di un percorso avviato da tempo, caratterizzato sia dalla scelta coraggiosa in occasione della scelta dei grandi elettori per l’elezione del Capo dello Stato, sia soprattutto dalla sottoscrizione di emendamenti comuni alle leggi più significative approvate dal Consiglio regionale; ora siamo il secondo partito della coalizione, abbiamo in corso interlocuzioni importanti con altri settori del Consiglio e molte affinità con i colleghi di Sel».

«All’interno della maggioranza, nei confronti del Pd ed in particolare del presidente Francesco Pigliaru che riconosciamo come capo della coalizione – ha chiarito Desini – il nostro ruolo non sarà quello di creare o alimentare contrapposizioni ma quello di costruire per migliorare l’efficacia dell’azione di governo; a questo proposito ritengo che, dato il difficilissimo momento che la Sardegna sta attraversando, il Consiglio regionale debba ridurre al minimo la sospensione estiva, abbiamo da approvare leggi importanti come quella sulla sanità (il mandato dei commissari scadrà ad agosto) e non possiamo perdere tempo.»

«La nostra iniziativa – ha evidenziato il consigliere Augusto Cherchi – nasce da profonde affinità politiche, programmatiche e personali, che abbiamo sperimentato sul campo a partire dalla proposta sull’agenzia sarda delle entrate; in Consiglio lavoreremo su temi qualificanti come la sanità, l’assistenza sociale ed il lavoro, con concretezza ma anche con la vocazione di rappresentare un laboratorio con le porte aperte destinato a crescere.»

Dopo aver espresso tutta la suo gioia per la nascita del nuovo gruppo, la consigliera Annamaria Busia ha messo ancora una volta l’accento sul valore del disegno di legge per l’agenzia sarda delle entrate. «Domani sarà un giorno di svolta-ha dichiarato-perché la piena disponibilità delle risorse significa poter operare garantendo ai sardi maggiore giustizia sociale ed equità; rispetto al passato è una grande svolta anche perché la Regione avrà voce in capitolo, nel confronto con lo Stato, nella determinazione e nel calcolo delle risorse da assegnare alla Sardegna».

Virginia Mura 4
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, di concerto con l’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha approvato la nuova disciplina dei tirocini di orientamento, formazione e inserimento finalizzati all’inclusione sociale e alla riabilitazione di persone prese in carico dai servizi sociali e dai servizi sanitari competenti.
Tra le novità introdotte, vi sono la durata sino a 24 mesi – ma con possibilità di proroga – e l’abbattimento del limite numerico degli aventi diritto.
Le Linee guida recepiscono l’accordo siglato nel gennaio scorso da Governo, Regioni e province autonome. Si tratta di un’intesa che individua un ulteriore tipo di tirocinio rispetto a quelli già previsti dalle Linee guida definite a livello nazionale due anni fa. Ora, insomma, esiste uno strumento per l’inclusione sociale di quei soggetti che, per diversi motivi, non potrebbero svolgere una reale funzione lavorativa all’interno di un ambito produttivo. La stessa Commissione Europea, all’interno della strategia Europa 2020, individua la questione dell’inclusione sociale tra le priorità per favorire la coesione e lo sviluppo, e nel PO FSE 2014-2020 il 20% delle risorse del Programma sono proprio destinate all’Asse Inclusione sociale.

 

«Un appuntamento imperdibile che anche quest’anno ospita tantissimi attori e registi di spicco». Lo ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, oggi, alla presentazione della nuova edizione del festival del cinema di Tavolara “Una notte in Italia” a Loiri Porto San Paolo: «La comunità che si crea, i luoghi in cui si svolge, le modalità organizzative e l’attenzione all’ambiente, rappresentano gli elementi portanti di un modello di successo che merita grande attenzione, destinato ad assumere un respiro internazionale».

L’iniziativa compie 25 anni: «Racconta il cinema italiano e i suoi infiniti aspetti creativi, con la possibilità di conoscere dal vivo i suoi protagonisti, in uno scenario affascinante, unico e dal valore inestimabile – ha aggiunto l’assessore del Turismo – conciliando la grande qualità di un evento con un palcoscenico naturale straordinario. La Sardegna è il luogo ideale per promuovere e valorizzare appuntamenti come questo».

Il festival di Tavolara è sostenuto dall’assessorato del Turismo nell’ambito del Circuito del cinema, «rappresenta non soltanto una straordinaria opportunità culturale e relazionale – ha osservato l’assessore Morandi – ma anche un’occasione concreta di ritorno economico e turistico che restituisce un’immagine dell’isola accattivante». Un’occasione per dare visibilità all’offerta turistica regionale: «La buona riuscita della rassegna – ha concluso l’assessore – è il successo dell’intera Sardegna».

Isola di Tavolara 68 copiaFrancesco Morandi 2

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L’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, è intervenuto ieri in audizione davanti alla quarta commissione (Governo del territorio-Trasporti), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd), su continuità territoriale e trasporto ferroviario.

«Non voglio fare polemiche – ha detto l’assessore dei Trasporti – ma sulla continuità territoriale sono state dette e scritte molte imprecisioni che non tengono conto di alcuni fattori che, negli anni, hanno completamente modificato lo scenario: le nuove normative dell’Unione europea, la comparsa sulla scena delle compagnie low cost ed il primo accordo Stato-Regione sulla c.d. vertenza entrate che assegna precise competenze alla stessa Regione.»

Nella sua relazione, Massimo Deiana ha ripercorso i passaggi principali della continuità territoriale ricordando, a proposito della cosiddetta continuità2 con gli scali minori, che «l’atteggiamento consolidato dell’Unione europea è di ritenerli inammissibili in presenza di un servizio già svolto nella stessa area perché nelle due commissioni che si occupano del tema, quella della competizione e quella mobilità, ha sempre prevalso la linea della prima; allo stato, quindi, non ritengo ci siano le condizioni ma ovviamente, in presenza di atti formali di segno diverso, non ho niente in contrario».

La vera novità rispetto al passato, ha proseguito l’assessore soffermandosi sull’ipotesi di una navetta di collegamento con Roma, «è che abbiamo formulato al Governo una proposta che tiene conto dei costi reali dell’insularità che, in termini di tempo e soldi, aumentano la distanza fra la Sardegna e la Penisola a quasi 500 Km e da qui nasce il riferimento ad una tariffa pari a quella di un pedaggio autostradale; nella proposta non viene indicato nessun aeroporto sardo come luogo di partenza ma è chiaro che è giusto posizionarsi dove la domanda è più elevata, tenendo conto anche che le risorse risparmiate (13.6 milioni) sarebbero reinvestite nel sistema aeroportuale avvicinando i costi per gli utenti a quelli della navetta». In vista della scadenza della cosiddetta continuità1 fissata per il 2017, Deiana ha comunicato lo studio di altre misure, come quella della selezione dei voli più appetibili in base agli orari. «I numeri ci dicono – ha spiegato – che i voli business con andata e ritorno nell’arco della giornata costano mediamente di più, mentre sono più convenienti quelli legati alla cosiddetta sunday rule (la regola della domenica) che comprendono anche un pezzo di vacanza; sulla proposta della navetta, auspicando che sia accolta, sceglieremo comunque insieme in un nuovo quadro equilibrato delle risorse disponibili».

Nel dibattito successivo sono intervenuti i consiglieri regionali Gianni Tatti (Area popolare Sardegna), Antonello Peru (Forza Italia), Franco Sabatini, Salvatore Demontis e Giuseppe Meloni del Pd.

Successivamente, l’assessore Deiana ha affrontato il problema del trasporto ferroviario, oggetto di una precedente audizione con le organizzazioni sindacali di categoria.

L’assessore ha iniziato il suo intervento respingendo le accuse di scarsa volontà di confronto con i sindacati e con la stessa Trenitalia a proposito del nuovo contratto di servizio. «Incontro sempre i sindacati-ha detto fra l’altro Deiana anche se mi appare singolare che, in una battaglia che è di tutta la Sardegna, abbiano assunto una posizione diversa». Quanto alla trattativa con Trenitalia, l’assessore dei Trasporti ha affermato che «non c’è nessuna incomunicabilità; la nostra posizione è che, con l’entrata in servizio dei treni veloci, il 30% delle percorrenze sarà coperto da vetture di proprietà della Regione, che si fa carico anche dell’ammortamento e della manutenzione dei mezzi utilizzando meno personale, tutto questo ha un valore che ci deve essere riconosciuto». «Mantengo forti riserve – ha concluso Deiana – sulla proposta di Trenitalia di un contratto di 9 anni; ritengo preferibile quella di stipulare un accordo per un anno, durante il quale ciascuno sia libero di fare le più accurate verifiche su ogni punto del contratto».

La commissione è stata riconvocata per martedì prossimo, in un orario ancora da concordare, per l’audizione dell’assessore dell’Ambiente Donatella Spano sulla riforma dell’Ente Foreste.