I problemi delle 257 scuole paritarie per l’infanzia della Sardegna sono approdati questa mattina in Consiglio regionale, nel corso dell’audizione nella riunione congiunta della Seconda e della Terza commissione, della presidente del Fism (Federazione italiana scuole materne), Marcella Addis, e della coordinatrice regionale della Cdo O.E. (Compagnia delle opere – Opere educative), Marinella Salaris.
I mancati trasferimenti degli stanziamenti regionali fanno sì che la situazione delle scuole paritarie nell’Isola, una realtà che conta circa duemila dipendenti e offre servizi educativi ad oltre 13mila bambini, sia caratterizzata dalla chiusura di alcune scuole e da un generalizzato ritardo nei pagamenti delle retribuzioni ad educatrici, gestori, docenti e assistenti. Ritardi che in alcuni casi superano i dieci mesi in arretrato a cui si aggiungono una serie di comunicazioni di sfratto che mettono a rischio la sopravvivenza di un autentico presidio educativo e sociale, quale è quello rappresentato dalle scuole paritarie, in alcuni dei piccoli centri della Sardegna.
Marinella Salaris, nel corso del suo intervento, ha inoltre evidenziato come, le scuole paritarie per l’infanzia, in circa cinquanta realtà dell’isola rappresentino l’unico servizio educativo, alla luce della progressiva chiusura delle strutture statali, ed ha evidenziato che lo stipendio della maggior parte delle dipendenti delle scuole dell’infanzia, rappresenta l’unico reddito per molte famiglie sarde, soprattutto per quelle delle zone interne.
Marcella Addis ha ribadito ruolo e funzioni delle istituzioni scolastiche paritarie ed ha evidenziato la scarsità delle risorse messe a disposizione dalla Regione per il loro funzionamento. A fronte dei 18 milioni di euro previsti in bilancio – a giudizio delle rappresentanti di Fism e Cdo – servirebbe un ulteriore incremento di sette milioni di euro nella prossima finanziaria e nell’immediato servirebbero invece due milioni di euro in sede di assestamento di bilancio, insieme con il ripristino dello specifico capitolo destinato agli interventi di “manutenzione e arredi” con una dotazione di almeno un milione di euro. La responsabile del Fism ha inoltre posto l’accento sulla necessità di garantire la certezza delle risorse e soprattutto i tempi di erogazione delle stesse, per poter assicurare una puntuale ed efficace programmazione delle attività educative.
La situazione in cui versano le scuole paritarie dell’infanzia è stata definita “gravissima” dal presidente della Terza commissione, Franco Sabatini (Pd), che insieme con il suo omologo della Seconda commissione, Gavino Manca (Pd) ha ricordato gli stanziamenti di bilancio ed i relativi ritardi nei trasferimenti.
Lo stanziamento del 2014 pari a 20 milioni è stato infatti ridotto a poco più di 14 milioni e la cifra non è stata ancora erogata alle scuole, anche se, a questo proposito, il presidente del parlamentino del Bilancio ha comunicato un recente accredito di 5 milioni di euro e un ulteriore intervento che dovrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni, ma che in ogni caso non coprirebbe la cifra di 14 milioni di euro.
Resta il fatto che i 18 milioni di euro previsti per il 2015 (la cifra è stata giudicata insufficienti dalle rappresentanti di Fism e Cdo) non solo non sono stati trasferiti ma non risultano neppure impegnati nei capitoli di spesa del bilancio regionale, nonostante l’anno scolastico sia già terminato.
Sul punto sono intervenuti per sollecitare opportuni interventi da parte della Giunta, i consiglieri della minoranza Ignazio Locci (Fi) («spetta all’assessore della Programmazione proporre lo strumento con il quale liberare i residui del bilancio») e Alessandra Zedda (Fi), che ha chiesto una immediata audizione degli assessori della Pubblica Istruzione, Claudia Firino e dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci («chiediamo precise garanzie sull’impegno in bilancio delle risorse destinate alla scuole paritarie dell’infanzia nell’isola»).