Luca Pizzuto (Sel): “Nella scuola siano create le condizioni per continuare a lavorare in Sardegna”.
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Diceva Don Milani nella sua scuola di Barbiana “Non c’è nulla che sia più ingiusto che far parti uguali tra diseguali”. Apprendiamo con profonda tristezza che il governo applica questo principio d’ingiustizia ai lavoratori sardi della scuola, ci amareggia anche parecchio che a rispondere all’assessore regionale sia il sottosegretario Toccafondi e non il ministro Giannini, ma amareggia molto di più il contenuto della risposta, che denota una scarsa conoscenza delle condizioni geografiche dell’Isola, visto che un sardo qualsiasi per raggiungere l’altra parte del mare deve fare ore di viaggio e centinaia di chilometri con costi decisamente più alti degli abitanti della penisola e con una continuità territoriale pessima. L’unico risultato dell’azione del Governo sarà quello di smembrare le famiglie e creare inutili e inaudite sofferenze, impoverendo i nuclei familiari dei lavoratori della scuola.
Io mi permetto di fare un invito al ministro e al sottosegretario: vengano loro per 3 o 4 mesi con uno stipendio medio di 1.200 euro al mese ad insegnare e vivere in Sardegna, lasciando famiglia e affetti e nel farlo immaginino anche di essere l’unico reddito del loro nucleo, e ci dicano se questo è giusto e sostenibile.
Noi chiediamo che il Governo metta tutti nelle condizioni di svolgere serenamente e dignitosamente il proprio lavoro. I sardi devono spostarsi bene, sia riconosciuto l’oggettivo svantaggio e sia data una congrua indennità aggiuntiva per il viaggio e il vivere fuori residenza. Altrimenti siano create le condizioni per continuare a lavorare in Sardegna.
Chiediamo questo non solo per noi, ma per tutti i cittadini delle periferie in base alla distanza tra il loro luogo di residenza a quello di lavoro. Bene fa la Regione a chiedere la sospensiva e il cambiamento delle regole di ingaggio, ma la Presidenza non escluda di impugnare o ricorrere come altre regioni. Chiediamo al ministro e al sottosegretario conterraneo dell’amato Don Milani, di farsi garanti di un principio di giustizia che non riaffermi l’ingiustizia di fare parti eguali tra diseguali.
Luca Pizzuto
Consigliere regionale e coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà
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