19 November, 2024
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L’assessorato regionale del Turismo ha riaperto i termini per la partecipazione a due manifestazioni internazionali del settore della nautica:
“Cannes Yachting Festival”, che si terrà in Francia, a Cannes, dall’8 al 13 settembre 2015;
“Interboot”, che si terrà in Germania, a Friedrichshafen, dal 19 al 27 settembre 2015.
Oltre alle tipologie di operatori già previste, possono candidarsi come co-espositori presso lo stand della Regione Sardegna anche:
– le strutture ricettive alberghiere classificate come 3, 4 e 5 stelle, con un minimo di 20 stanze;
– le catene alberghiere;
– i consorzi e le associazioni di bed and breakfast (B&B) regolarmente costituiti, con almeno 10 associati;
– le aziende ricettive all’aria aperta;
– le agenzie di viaggio incoming e tour operator, regolarmente iscritte al relativo registro regionale;
– le società di servizi turistici;
– i gestori di case e appartamenti per vacanze (CAV);
– le attività di noleggio di autobus con conducente, regolarmente iscritte nel relativo registro regionale;
– le società di gestione aeroportuali;
– le compagnie aeree e di navigazione.
Il numero di aziende che saranno selezionate sarà comunque sempre pari a 20 per manifestazione.
La scheda di adesione dovrà pervenire via e-mail all’indirizzo tur.gestioneprogetti@regione.sardegna.it entro il 31 agosto 2015 per il “Cannes Yachting Festival” e il 9 settembre 2015 per “Interboot”.

Assessorato del Turismo copia

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Nell’ambito del progetto “SCOPRI NATURA”, organizzato dal CTS (Centro Turistico Studentesco e Giovanile) e dal Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena: venerdì 28 agosto si svolgerà nell’Isola di Caprera, presso la baia di Porto Palma, il bioblitz dedicato al monitoraggio di Pinna Nobilis. Accompagnati da due guide ambientali escursionistiche del Parco Nazionale, i cittadini e i turisti che aderiranno all’iniziativa, potranno raccogliere dati utili alla conoscenza e alla conservazione del patrimonio ambientale del Parco attraverso la pratica dello snorkeling.

Il bioblitz è il primo strumento della citizen science: un modo informale e divertente per registrare la varietà delle forme  di vita tra piante spontanee e animali selvatici che si possono trovare in natura. Nella giornata di venerdì sorvegliato speciale sarà la Pinna nobilis: il più grande mollusco bivalve, endemico del Mar Mediterraneo, specie protetta, inserita in direttiva Habitat e nella convenzione di Barcellona. Nelle acque del Parco è possibile osservare esemplari anche di grande taglia e relativamente vicino alla riva, consentendone l’osservazione dalla superficie. L’aumentato controllo negli ultimi anni ne sta favorendo la ripresa anche se sono ancora frequenti episodi di sequestri di esemplari di Pinna nobilis da parte delle forze dell’ordine, raccolti vivi come souvenir.

I bioblitz si svolgeranno al mattino dalle 9.00 alle 13.00 e, se le adesioni supereranno le venti unità ci sarà la possibilità di iscriversi al pomeriggio, orario previsto dalle 15.00 alle 19.00.  Coloro che si iscriveranno al Bioblitz si ritroveranno al CEA, Centro di Educazione ambientale del Parco a Stagnali: ad accoglierli le guide del Parco che insieme agli istruttori del diving Area 11 di La Maddalena terranno un piccolo briefing sulle attività che si andranno a svolgere. Dalla teoria alla pratica: suddivisi in due  gruppi, i partecipanti saranno accompagnati dalle guide del Parco in due punti diversi della baia di Porto Palma dove si immergeranno con pinne, maschera e boccaglio per censire esemplari di Pinna nobilis. Una volta conclusa l’attività i dati raccolti saranno inseriti dalle guide in un database per confrontarli con quelli dell’ultimo monitoraggio, risalente al 2011.

Per partecipare all’iniziativa bisogna contattare l’Ufficio stampa del Parco al seguente numero telefonico 0789 790226, oppure inviare una mail con i propri dati e numero telefonico a ufficio.stampa@lamaddalenapark.org entro giovedì 27 agosto, alle ore 17.00. Requisito fondamentale per potersi iscrivere: saper nuotare, essere in buone condizioni fisiche e avere con se maschera, pinne e boccaglio. I minori devono essere accompagnati. Tutti possono partecipare in modo attivo e gratuito ad un Bioblitz. L’unico requisito è la passione per l’aria aperta e l’amore per la natura.

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Prende il via oggi la XV Accademia Internazionale di musica di Cagliari, il prestigioso evento che ogni anno trasforma il capoluogo sardo in una capitale della musica colta. Fino al 1° settembre più di 200 giovani talenti della musica provenienti da ogni parte del pianeta  arriveranno in città per affinare le proprie capacità durante i corsi di alta formazione tenuti, negli spazi del Conservatorio “G.P. Da Palestrina”, da indiscusse stelle del panorama mondiale della classica.

Anche stavolta, per permettere al più alto numero possibile di giovani di sfruttare le molteplici opportunità che quest’esperienza offre, l’Accademia, in collaborazione con il conservatorio, assegna agli allievi sardi 30 borse di studio.

Nonostante la crisi economica, arriva dunque a festeggiare un anniversario importante la coraggiosa iniziativa nata da un sogno del suo direttore artistico, l’apprezzato chitarrista Cristian Marcia, insegnante nel conservatorio Chopin di Parigi, e di suo fratello Gianluca, presidente dell’associazione Sardegna in musica da cui 15 anni fa tutto è cominciato.  Un sogno, quello di aiutare le giovani promesse sarde a perfezionarsi senza affrontare tutte le difficoltà legate all’insularità dell’isola, che nel 2008 all’Accademia è valso il riconoscimento dell’Unesco, l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, che l’ha inserita tra i suoi prestigiosi partner. Negli anni questo progetto ha ripagato ampiamente, con tanti giovani sardi che hanno avuto la possibilità di perfezionare la loro formazione e di entrare in importanti circuiti musicali. Tra questi ci sono la violinista Anna Tifu, i pianisti Elisabetta Locci, Giulio Biddau, Andrea Tusacciu e Veronica Mereu, il flautista Enzo Lai, sino ad Alberto Pibiri che, partito da una formazione classica, ora lavora negli USA dove è un acclamato jazzista. Tra i non sardi che hanno partecipato all’Accademia, oggi sono star della musica classica il pianista Giuseppe Andaloro, il violoncellista Joannes Moser, il Quartetto Modigliani (che oggi è anche direttore artistico del celebre Festival di Evian, frequentato dalla grande élite della musica e in passato diretto da personalità come Rostropovich), sino al soprano Omo Bello, vincitrice dell’oscar della musica in Francia.

In questi 15 anni di attività dell’Accademia sono state numerose le star arrivate come docenti: dal soprano Katia Ricciarelli al pianista Bruno Canino. Dal celeberrimo violista e direttore dei Solisti di Mosca, Yurji Bahmet, al violista Bruno Giuranna, senza dimenticare il violista Gerard Caussé, i violinisti Pierre Amoyal  e Kohichiro Harada (quest’ultimo è fondatore del famoso String Quartet di Tokyo) sino al flautista giapponese Shigenori Kudo, prediletto dal grande Direttore d’Orchestra Seiji Ozawa, e ai pianisti Fabio Bidini e Jean Marc Luisada. Una lista che potrebbe continuare ancora e da cui si evincono il prestigio e lo spessore dell’iniziativa che ha per base il capoluogo della Sardegna.

Sono diverse le novità che l’edizione numero XV dell’Accademia internazionale di musica di Cagliari  offre. A cominciare dall’arrivo, per la prima volta tra i suoi docenti, di virtuosi del calibro di Pavel Gililov o Dmitri Alexeev (entrambi pianisti applauditissimi dalle platee di tutto il mondo), o del violista israeliano Yuval Gotlibovich, amatissimo dai giovani. Nomi che si vanno ad aggiungere alla lista dei docenti, tutte stelle della musica colta, molte delle quali sono ormai di casa all’Accademia: si tratta, solo per citarne alcune, del grandissimo violoncellista Marc Coppey, della violinista Stephanie Marie Degand o del soprano Luciana Serra, docente di Tecnica vocale all’Accademia della Scala di Milano, che, arrivata all’Accademia internazionale di musica di Cagliari per la prima volta lo scorso anno, volentieri ha voluto esserci anche questo. 

Altra novità è l’inserimento tra le location, per la prima volta nella storia dell’Accademia, dell’area di pertinenza del conservatorio “G. P. Da Palestrina” del Parco della musica: sarà questa la splendida cornice del concerto finale di migliori allievi dell’Accademia, una festa (in programma il 1° settembre) pensata per salutare l’edizione 2015 della nove giorni di full immersion musicale.

L’Accademia ha preso il via questa mattina nell’Aula Magna del Conservatorio “G.P. Da Palestrina”: dopo l’inaugurazione ufficiale, alla presenza degli artisti partecipanti e delle autorità, si entra subito nel cuore delle attività, con le lezioni delle masterclass durante il giorno (si va da quelle di violino a quelle di pianoforte, passando per le lezioni di oboe e di tecnica vocale) e concerti la sera. Come consuetudine l’Accademia offre alla città, infatti, la grande opportunità di vedere esibirsi i docenti  nel suggestivo festival, realizzato in coproduzione con il Teatro lirico, “Le notti musicali”, in programma dal 28 al 31 agosto. Nomi di prestigio che, se da un lato accendono quest’ultimo scorcio di estate cagliaritana di nuovi bagliori, rendendo a tutti gli effetti la città  una capitale della musica colta nel Mediterraneo, dall’altro rappresentano per i giovani allievi dell’Accademia una doppia garanzia: quella di avere solidi punti di riferimento da cui attingere nuove competenze e consapevolezze e quella di coltivare preziosi contatti per il futuro.

Come da tradizione, durante i giorni dell’Accademia ai migliori giovani talenti sarà data la possibilità di esibirsi davanti al pubblico in diversi contesti. A partire dalla rassegna – altra novità di quest’anno –  Venti di note. Dal mondo a Cagliari, talento in musica” che il 25, 26, 28, 29 e 31 agosto nel T Hotel, partner consolidato dell’iniziativa e luogo sempre aperto a ospitare eventi culturali, vedrà gli studenti, ma anche i docenti, esibirsi ciascuno  in brevi performance. Ognuna delle serate in programma (inizio alle 18.00) sarà l’occasione per conoscere più da vicino la musica colta e apprezzarne tutta la bellezza in un contesto più informale rispetto a quello di un teatro.

Altra occasione pensata per offrire una vetrina ai migliori allievi di quest’anno è il concerto finale in programma il  1° settembre: alle 19.00 nello spazio del conservatorio del Parco della Musica l’appuntamento è con le stelle di domani della classica, per un evento che vuole salutare l’edizione 2015 dell’Accademia.

L’Accademia, con i suoi concerti e i suoi progetti d’altissimo livello formativo,  si conferma ancora una volta volano per lo sviluppo turistico di Cagliari: ogni anno, grazie ai suoi corsi, si riversano sul capoluogo isolano centinaia di turisti provenienti da tutto il mondo. Non solo studenti e grandi maestri della musica classica, accompagnati spesso da qualche amico o parente, ma anche giornalisti specializzati e appassionati della musica colta che, mescolandosi con i cittadini e con gli altri turisti, danno vita a un colorato melting pot capace di trasformare la città in una vera capitale della cultura nel Mediterraneo.

La nove giorni di appuntamenti cagliaritani è solo il preludio dell’attività targata 2015 dell’Accademia, che il 30 settembre sarà a Parigi, ospite dell’Unesco, per una serata d’eccezione volta alla promozione e alla valorizzazione delle eccellenze dell’isola. Un appuntamento ormai consolidato e diventato un’importante vetrina per la Sardegna nel mondo. Negli anni la manifestazione parigina ha  potuto contare su madrine d’eccezione: da Katia Ricciarelli a Claudia Cardinale, senza dimenticare le attrici Marisa Berenson, Caterina Murino e Macha Méril, nome d’arte della principessa Marie-Madeleine Gagarin. La serata quest’anno avrà per titolo “Cagliari, la Sardaigne: une île de la Méditerranée”, presentatrice e madrina dell’evento sarà, ancora una volta, l’attrice Caterina Murino. Ha già assicurato la sua presenza anche Claudia Cardinale che ha ormai sposato a pieno lo spirito dell’Accademia.

Cristian Marcia, durante una lezioneStephanie Marie Degand Pavel Gililov Marc Coppey, durante una lezione Luciana Serra Gianluca Marcia, direttore associazione Incontri Musicali Florent Heau

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Foto http://www.dinamobasket.com/.

Foto http://www.dinamobasket.com/.

Nello splendido spazio a bordo piscina allestito al Geovillage Sport&Resort di Olbia, struttura di riferimento per il terzo anno consecutivo del ritiro e della preparazione atletica della Dinamo Banco di Sardegna, le new entry biancoblu hanno incontrato i giornalisti di carta stampata, televisioni e agenzie. Marquez Haynes, Christian Eyenga, Jarvis Varnado, Joe Alexander, Brent Petway, Yuki Togashi, Lorenzo D’Ercole, Denis Marconato e Francesco Pellegrino si sono presentati per la prima volta ai media, lasciando trasparire l’entusiasmo di vestire la maglia biancoblu dei campioni d’Italia nella stagione 2015/2016. Una stagione ricca di sfide e scommesse, con la seconda partecipazione alla Turkish Airlines Euroleague e i trofei del triplete, conquistati nella passata stagione, da difendere. Al tavolo, oltre ai giocatori, anche il general manager Federico Pasquini, architetto del nuovo roster in piena sinergia con il numero uno biancoblu Stefano Sardara e coach Meo Sacchetti.

È stato il general manager Federico Pasquini a fare gli onori di casa: «Buongiorno a tutti, vogliamo anzitutto ringraziare il Geovillage Sport&Resort che anche quest’anno ci accoglie in questa splendida struttura e come da tradizione ci mette in condizione di prepararci al meglio fisicamente e mentalmente per una stagione che ci auguriamo possa essere lunga come quella dello scorso anno».

Con un breve cenno sulla carriera su ognuno di loro i giocatori biancoblu si sono presentati spiegando perché hanno scelto Sassari e quali siano le sensazioni a caldo in questa prima settimana alla Dinamo Banco di Sardegna.

A rompere il ghiaccio è Marquez Haynes che quest’anno vestirà la maglia numero 0: americano di passaporto georgiano, è nato il 19 dicembre 1986 a Irving (Texas). Play-guardia dalle notevoli qualità atletiche, ha ottime capacità sia in fase realizzativa sia nella capacità di coinvolgimento dei compagni. Inizia presto la sua carriera da professionista in Europa, in Francia e poi in Spagna prima di approdare in Italia:  nella stagione 2013/14 in maglia Olimpia Milano e poi con quella Montepaschi Siena, con la Mens Sana ha raggiunto la finale scudetto e ha partecipato all’ All Star Game. La scorsa stagione ha giocato in forza agli israeliani del Maccabi Tel Aviv, con cui ha vinto la coppa nazionale.

«La mia prima impressione è stata molto positiva, Sassari mi sembra una grande famiglia e dai primi giorni mi sono sentito a casa. Ho scelto di venire qui perché credo sia la miglior scelta che potessi fare per la mia carriera, sia per gli obiettivi della società che per il coach e la piazza.» 

Denis Marconato non ha certo bisogno di presentazioni: il centro ex azzurro vestirà il numero 11 biancoblu. Nato a Preganziol (Treviso), il 29 luglio del 1975, è un centro di grandissima esperienza, il giocatore italiano più titolato ancora in attività. Giocatore dal palmares infinito, nel corso della sua carriera ha vinto nei club 4 scudetti, 7 Coppe, 4 Supercoppe Italiane, 1 Coppa del Rey, 2 Coppa Saporta, 1 Coppa Italia di serie B. Con la maglia della nazionale italiana un argento alle olimpiadi di Atene nel 2004, agli europei oro in Francia nel ‘99, argento in Spagna nel ‘97, bronzo in Svezia nel 03. Nel 2000 è stato MVP delle Final Eight di Coppa Italia e MVp della Supercoppa 1997. Denis vanta 589 presenza in Serie A e per 11 stagioni è stato pilastro della Benetton Treviso che dominava in Italia e protagonista in Europa.

«Sono molto contento di aver abbracciato il progetto Dinamo: per me giocare con i campioni d’Italia è importante, con una società che vuole fare bene ed è in continua crescita. Sono qui per mettermi a disposizione e fare bene insieme. Mi hanno colpito le aspirazioni e la fame di pallacanestro che c’è qui.»

Christian Eyenga è noto al campionato italiano, l’anno scorso era a Varese e quest’anno indosserà il numero 31. Nato a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) il 22 giugno del 1989, è un’ala piccola dalle grandissime qualità atletiche e fisiche, conosciuto per le sue giocate spettacolari ad alta quota. Il suo marchio di fabbrica è sicuramente il gioco in velocità, con importanti doti di salto e un istinto naturale nell’attaccare il canestro anche senza palla. Ha fatto parte della cantera dello Joventut Badalona (uno dei più floridi vivai in Europa), facendo la spola tra prima squadra e il team satellite del Cb Prat: nel 2009 viene scelto al primo giro dai Cleveland Cavaliers e l’esordio in NBA è nel 2010 con i Cavs; nel 2012 veste anche la prestigiosa casacca dei Los Angeles Lakers. Nel 2013-2014 sbarca in Europa (passando per la Cina-2012/13 con lo Shanxi Zhongyu) e con lo Stelmet Zielona Gora gioca anche all’Eurolega. Arriva poi l’esperienza in Italia, a novembre 2014 a Varese, dove è stato fondamentale nella risalita della squadra allenata da Attilio Caja dalla zona retrocessione fino al sogno playoff. E’ stato MVp dell’All Star Game 2015.

«La ragione per cui ho scelto di venire a Sassari è che ho visto una società ambiziosa e seria, ho parlato con giocatori che sono stati qui e tutti mi hanno parlato del grande gioco di squadra che c’è. Mi ha colpito subito, come ha detto Marquez, questa sensazione di famiglia, di gruppo molto unito. Il mio contributo alla squadra? Ogni volta che scenderò in campo darò il massimo delle mie energie.»

Yuki Togashi, aggregato al roster, è il primo giocatore giapponese a sbarcare in Italia. Nato a Nigata, Giappone, il 30 luglio 1993, è un playmaker di grande intensità, rapidissimo con la palla tra le mani e molto abile nel coinvolgere i compagni. Ama giocare in velocità, non disdegna la giocata personale potendo contare su un tiro da 3 punti molto affidabile e di astuzia nelle percussioni a canestro. Si trasferisce negli Stati Uniti nel 2009 , nel 2011 viene selezionato per l’ ESPN Rise National School, partita che vede la squadra di Yuki prevalere al termine di due overtime sulla Oak Hill Academy. Fa rientro in Giappone, dove nel 2013 firma con gli Akita Northern Happinets squadra del massimo campionato nipponico. E’ uno dei migliori esordienti del campionato e si classifica al secondo posto nella top degli assist, guadagnando il primo posto l’anno successivo (sempre in maglia Akita). Vince il torneo della sua Conference e arriva in finale nel campionato nazionale. L’exploit nell’estate 2014 i Dallas Mavericks lo inseriscono nel proprio roster per la Summer League di Las Vegas dove, grazie a una prestazione da 11 punti in 12 minuti contro gli Charlotte Hornets, i riflettori di mezzo mondo si accendono su di lui. Viene poi assegnato alla squadra affiliata dei Mavericks nella Lega di sviluppo NBA con la maglia dei Texas Legends dove prende parte al torneo della D-League.

«E’ sempre stato il mio sogno giocare in Europa e credo che questa possa essere una grande occasione per me. Il coach e la società mi hanno dato questa opportunità: sono forse il secondo giapponese a giocare in Europa e ne sono molto orgoglioso.»

Brent Petway è già l’idolo dei fans biancoblu, grazie anche all’intensa attività sui social network. Americano, è nato a Warner Robins il 12 maggio del 1985: è un’ala-centro, mancino, conosciuto per l’atletismo debordante, è il terrore dei difensori fronte a canestro, per la sua spiccata confidenza con il tiro da 3; letale quando attacca il ferro in progressione. Spettacolari le sue incursioni in area, chiuse con potenti schiacciate, così come spettacolari sono le sue temibili stoppate. Nella sua carriera oltre al gran numero nella squadra del college, due su tutti, come miglior difensore e vincitore dello Slum Dunk Contest nel 2007, poi gioca per due anni nella Lega di sviluppo NBA di cui sarà All Defensive Player nel 2009, mentre nel 2008 vince il titolo con gli Idaho Stampede.  Esordisce in Europa nel 2009 prima in Grecia e poi in Francia, nel 2010/11 è membro degli Harlem Globetrotters e prende parte al tour mondiale dei “saltatori di Harlem”.  Dalla stagione 2011/12 è protagonista in Grecia, fino a conquistare l’Olympiacos con cui ha giocato le ultime due stagioni e con cui lo scorso campionato ha vinto la coppa nazionale e ha raggiunto la Final Four di Eurolega.

«Ho scelto Sassari perché ho visto che questa società ha le mie stesse ambizioni per la stagione, io farò il massimo e darò il mio contributo alla squadra.»

Lorenzo “Lollo” D’Ercole è un volto noto della massima serie italiana, ex capitano della Virtus Roma dove ha trascorso le ultime tre stagioni. Nato a Pistoia l’11 febbraio del 1988 è una play-guardia, ha grandi doti tecniche che potranno essere particolarmente utili sul perimetro. Uomo squadra di sicuro affidamento, di grande attitudine al lavoro e in continua crescita. Prodotto del vivaio di Montecatini, fa il suo esordio tra i professionisti con i rossoblu in Legadue nel 2004-2005. Poi (nella stagione successiva) l’ingaggio alla Mens Sana Siena e il debutto in Serie A. Vince anche il campionato Under 18 eccellenza, convincendo coach Simone Pianigiani ad inserirlo nel roster della prima squadra nella vittoriosa stagione 2006-2007, in cui mette nella sua scheda 17 presenze, il suo primo scudetto e la partecipazione all’Eurocup. Dopo gli importanti passaggi a Livorno e Udine, nella stagione 2009-2010 torna a Siena, dove vince Supercoppa, Coppa Italia e scudetto e fa il suo esordio anche in Eurolega. Nell’estate 2010 firma a Cremona per due stagioni per approdare poi nel 2012 alla Virtus Roma, l’anno successivo disputa l’Eurocup e raggiunge la semifinale scudetto. Nell’estate 2014, dopo avere rinnovato il contratto per il suo terzo anno in maglia Acea, viene nominato capitano della squadra.

«Sono venuto qui perché penso che la Dinamo sia una società seria, circondata da un grande entusiasmo come si può vedere anche oggi, con obiettivi importanti. È stato semplice decidere di venire qui, credo sia la squadra giusta per me e io porterò grande impegno ed energia in campo. Mi impegnerò al massimo per migliorare nel corso della stagione e sollevare sempre di più l’asticella.»

Joe Alexander sarà invece il numero 9 della Dinamo 2015/2016: nato a Koushung (Taiwan) il 26 Dicembre 1986, ma di nazionalità americana, Joe è un ala-centro molto versatile, ha forza e potenza di un giocatore con fisicità superiore. Gioca indistintamente fronte e spalle a canestro, è in grado di colpire da 3 punti e attaccare il canestro, agevolato da un trattamento di palla davvero notevole, altrettanto pericoloso quando si trova a giocare in area dove può dare sfogo a un vasto bagaglio tecnico e una moltitudine di soluzioni. Negli anni del liceo si trasferisce negli Stati Uniti  (frequenta prima l’ High School di Frederick nel Maryland, per iscriversi poi all’Università di West Virginia). Viene scelto dai Milwaukee Bucks con l’ottava chiamata assoluta nel 2008. Gioca l’ultima stagione con la maglia degli Charlotte Hornets. Nel 2011-2012, dopo una breve passaggio in Russia, gioca una stagione e mezzo di altissimo livello in D-League con la maglia dei Santa Cruz Warriors. A metà della scorsa stagione firma per il Maccabi Tel Aviv, in tempo per vincere la coppa nazionale con il compagno di squadra che ritrova in biancoblu Marquez Haynes.

«Ho scelto Sassari per la grande organizzazione e grandi obiettivi. Sono qui per dare il massimo e vincere.»

Francesco Pellegrino, aggregato al roster, è nato a Vittoria in provincia di Ragusa il 6 agosto 1991. Riparte dai campioni d’Italia dopo il lungo infortunio: Francesco è un centro dalle importanti qualità fisiche, che sa utilizzare la sua fisicità nel pitturato ed è dotato di un buon tocco fronte a canestro. In difesa fa valere la sua stazza e non disdegna la stoppata. Muove i primi passi a Gela in Serie D, prima di approdare alla Pallacanestro Trapani dove lavora con l’attuale assistant coach biancoblu Massimo Maffezzoli. Nel 2011 passa all’Orlandina Capo d’Orlando. nel corso della sua seconda stagione con i siciliani, dove subentra come allenatore Gianmarco Pozzecco, è costretto a fermarsi a causa di un virus che lo mette ai box. Resta fermo per due stagioni prima di accettare con grande entusiasmo la chiamata della Dinamo. Grande appassionato di libri e videogames, si è iscritto quest’anno alla facoltà di Economia.

«Sicuramente la serie A è sempre stato uno dei miei sogni, e farlo con Sassari è un onore. Riparto dopo un lungo stop dovuto a qualche problema fisico con una società serissima e competente.»

Last but not least è Jarvis Varnado a chiudere il gruppo dei nuovi arrivati in casa Dinamo: di nazionalità statunitense, il centro biancoblu è nato il 1° marzo del 1988 a Brownsville, Tennessee. Elemento di grande esperienza, sia negli Usa sia in Europa, ha un’importante presenza in NBA, dove ha vestito le maglie di Miami Heat, Boston Celtics, Chicago Bulls e Philadelphia 76ers. Mix di atletismo e forza, è un centro dalle spiccate qualità difensive, ha un istinto innato per la stoppata, per la rapidità di movimento, timing e senso della posizione. Impressionante la sua un’apertura alare, che gli consente di arrivare a vette impressionanti. in attacco è abile a giocare il Pick’n roll e ed è migliorato sensibilmente nel gioco in post basso. Jarvis ha letteralmente sbriciolato tutti i record alla voce stoppate:  detiene il record per numero di stoppate all’interno di una singola stagione, superando Shaquille O’Neal, per numero di stoppate nel corso dei 4 anni universitari e numero di stoppate di media complessivo. Per due anni è stato eletto miglior difensore nella sua conference e nel 2009 ne è stato l’MVP. Selezionato dai Miami Heat al draft NBA del 2010 con la chiamata numero 41 inizia però in Italia la sua carriera da professionista, con la Tuscany Pistoia con cui stabilisce il nuovo record per le stoppate anche nella Legadue italiana. E’ ancora in Italia nel 2012 con la Virtus Roma. Nelle tre stagioni successive si divide tra NBA, dove esordisce nel Novembre 2012 e la D-League. Anche nella Lega di sviluppo si attesta come miglior stoppatore. In NBA ha vestito le maglie di Miami Heat, Boston Celtics, Chicago Bulls e Philadelphia 76ers.

«Ho grandi aspettative per questa stagione, sento già Sassari come una famiglia e cercherò di dare il massimo ogni giorni giorno, portando al gruppo la giusta energia.»

 

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La Sezione ANPI di Monserrato sarà presente nella manifestazione dell’Estate Monserratina (Istadi Paulesa del 2015), giovedì 27 agosto in una serata dedicata alla rievocazione storica di monserratini che hanno combattuto per la libertà. 

L’apposita serata dedicata ha come titolo “Pulesus pro sa Libertade… in Sardegna, in Italia e in Spagna” e verterà su film, foto, teatro, canzoni e musiche. Si svolgerà dalle ore 21.00, nel cortile all’aperto della casa della cultura di Via Giulio Cesare n. 37.

La serata sarà caratterizzata da: proiezione del film-documentario di Valeria Patanè “Zuddas”–  Proiezione di foto di antifascisti e partigiani monserratini che faranno da sfondo al Reading di Rita Atzeri, con brani tratti dall’opera teatrale “la Bianca pedala” dedicata a monserratini che si sono opposti al fascismo. Il tutto sarà intervallato o accompagnato dalla esecuzioni di canzoni e musiche della Resistenza curate da Maurizio Mezzorani. 

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Nuovi appuntamenti al 27° Seminario Jazz, in pieno svolgimento a Nuoro da giovedì scorso sino a domenica prossima (30 agosto). Alla Scuola civica di musica “Antonietta Chironi” (in via Mughina), dove le lezioni di teoria e pratica del jazz vanno avanti ogni giorno dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, prendono il via le due masterclass che affiancano e arricchiscono l’offerta didattica di ogni edizione dei corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro. Quella internazionale, in programma fino a mercoledì (26 agosto), quest’anno vede in cattedra il compositore, arrangiatore, pianista e fisarmonicista americano Gil Goldstein; quella di musica tradizionale sarda, che andrà invece avanti per tutta la settimana, stavolta ha per protagonisti l’organetto diatonico e uno dei suoi più apprezzati interpreti, Totore Chessa. Nella sala prove di Mousikè (in via Gramsci, 48) continua poi (fino a martedì) la masterclass per fonici di Marti Jane Robertson: una novità assoluta per il Seminario nuorese.

Ma accanto alle varie attività didattiche, due diversi appuntamenti musicali caratterizzano la giornata di domani (lunedì 24). In mattinata alle 11, ritorna il concerto all’interno del carcere di “Badu ‘e Carros”, un evento ormai immancabile nel programma di Nuoro Jazz, proposto per la dodicesima volta consecutiva con la collaborazione della direzione e dei lavoratori della casa circondariale. Protagonisti, quest’anno, il sassofonista nuorese Gavino Murgia (già applaudito giovedì sera a Nuoro in trio con Michel Godard e Patrice Héral) e il contrabbassista algherese Salvatore Maltana (dall’anno scorso tra i docenti del Seminario).

In serata, invece, la rassegna di concerti che fa da corollario alle undici giornate didattiche dei corsi approda a Posada per la prima tappa fuori Nuoro di questa edizione. Alle 21.00, alla Casa delle Dame, sono di scena i solisti dell’Orchestra Jazz della Sardegna con Roberto Spadoni, con “Sphere”, un omaggio al grande Thelonious Monk tramite la rivisitazione di alcune pagine del suo straordinario repertorio.

Chitarrista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, Roberto Spadoni ha curato gli arrangiamenti per questo progetto in cui è anche chitarrista ospite della formazione che schiera tre sassofonisti, Gian Piero Carta, Massimo Carboni e Marco Maiore (rispettivamente alto, tenore e baritono), due trombettisti, Luca Uras e Giovanni Sanna Passino, Salvatore Moraccini al trombone, Claudio Lotti alla tuba e la ritmica di Alessandro Zolo al contrabbasso e Luca Piana alla batteria.

In questo “Sphere” gli arrangiamenti e la direzione di Roberto Spadoni si sviluppano partendo dalle esecuzioni pianistiche di Monk, amplificando con l’organico orchestrale il caleidoscopio del grande jazzista afroamericano scomparso nel 1982. Accanto a suoi brani storici, come “‘Round Midnight”, “Epistrophy”, “Straight, No Chaser”, “Introspection”, “I Mean You”, “Brilliant Corner” e “Monk’s Mood”, il concerto propone alcune composizioni dello stesso Spadoni, scaturite da idee, frammenti e spunti colti dall’universo umano ed espressivo di Monk.

Gil Goldstein Salvatore Maltana Gavino Murgia

E’ in corso, alla Cantina di Calasetta, l’ultimo appuntamento della rassegna “Carignano Music Experience 2015”, con l’esibizione di “The Paolo Nonnis Big Band”. Al termine i presenti potranno gustare un piatto di cassulli alla carlofortina

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a base di tonno, pesto e pomodoro fresco, preparato dallo chef Achille Pinna, accompagnato dai vini della Cantina di Calasetta.

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Doppio appuntamento in cartellone martedì 25 agosto per la settima edizione di NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, organizzato da Il Crogiuolo, con la direzione artistica di Mario Faticoni, idea e progetto di Rita Atzeri. Una rassegna che sposa teatro e archeologia in alcuni dei siti più suggestivi dell’Isola.

Alle 19.00, a Bitti, nel complesso nuragico Romanzesu, va in scena Lunas, produzione di Fueddu e Gestu, scrittura scenica e regia di Giampietro Orrù, testi e canti di Anna Cristina Serra, con Maura Grussu e i musicisti Veronica Maccioni (canto, fisarmonica, percussioni) e Ottavio Farci (contrabbasso, flauto, percussioni).

Luna cantadora è un’originale scrittura scenica che Orrù ha realizzato con testi e canti di Anna Cristina Serra, attualmente tra le voci poetiche più interessanti della Sardegna. L’interpretazione è affidata all’attrice e danzatrice Maura Grussu, che attraversa idealmente e racconta luoghi, figure e sensazioni di un’isola che è “come un continente”, restituendone il carattere ora ruvido e scontroso, ora dolce e solare. Sono previste le visite guidate, a cura della Coop. Istelai, al Museo della civiltà contadina e pastorale e al Museo multimediale del canto a tenore, al Laboratorio di ceramiche artistiche “Terra Pintada”, al Complesso Nuragico di “Romanzesu”.

Da Bitti a Portoscuso, all’antica Tonnara Su Pranu. Sempre il 25, alle 21.30, Rita Atzeri porta sul palco Gene mangia gene, scritto dalla stessa attrice per la regia di Mario Faticoni. Lo spettacolo ironico è divertente, propone un’analisi impietosa della società dei consumi, prendendo di mira le manipolazioni sugli alimenti e la civiltà del carrello. “Gene mangia gene” sostituisce lo spettacolo in programma “Tanto vale vivere”, che per motivi tecnico-gestionali non può andare in scena al momento.

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«I Paesi partecipanti a Expo Milano 2015 dovrebbero collaborare per arrivare ad una produzione sufficiente di cibo sano per tutte le persone del mondo». Con questo importante auspicio il ministro dell’Industria, delle attività minerarie e del Ccommercio, Mohammad Reza Nematzadeh, ha aperto ufficialmente le celebrazioni del National Day della Repubblica Islamica dell’Iran. In rappresentanza dell’Italia, ecco una delegazione composta dal sottosegretario della Giustizia, Cosimo Ferri, dal Commissario generale di Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino e dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. In rappresentanza dell’Iran, tra gli altri, oltre al ministro Nematzadeh, è intervenuto il ministro della Cultura Ali Jannati, a significare la stretta collaborazione culturale tra i due Paesi.

Ringraziando l’Italia per aver organizzato l’Esposizione Universale in un momento in cui la fame e la povertà sono un problema cruciale che coinvolge l’intero pianeta, Reza Nematzadeh ha annunciato che «nonostante le limitazioni ad esso imposte, l’Iran è disposto a collaborare a livello internazionale per supportare la produzione agricola attraverso lo scambio di esperienze scientifiche».

Cosimo Ferri ha voluto esprimere la propria soddisfazione per il ritrovato ruolo dell’Iran nello scenario regionale e internazionale pur sottolineando che l’amicizia esistente tra Italia e Iran non si è mai spenta, anche negli anni difficili delle sanzioni economiche imposte a Teheran.

«Quello delle risorse energetiche è il settore storicamente più propizio nelle nostre relazioni commerciali – ha spiegato Ferri -. Accanto all’energia, sono molti i settori in cui sarà possibile aprire nuove forme di collaborazione: dalle infrastrutture, ai trasporti, al turismo». L’obiettivo è incrementare gli scambi commerciali che prima delle sanzioni erano arrivati a sette miliardi di euro, mentre nel 2014 ammontavano a 1,1 miliardi. A questo proposito il Ministro Nematzadeh ha ricordato che il suo Paese accoglie investimenti iraniani e stranieri con condizioni favorevoli.

I due Paesi, entrambi riconosciuti come culle di cultura e civilizzazione, vantano anche una forte collaborazione culturale: le università italiane hanno visto un incremento di sette volte nel numero di studenti iraniani negli ultimi 10 anni. «L’Italia crede nel dialogo fra le civiltà, quale strumento principe delle relazioni internazionali», ha continuato Ferri, che ha ricordato che a Milano è esposta ancora per pochi giorni la “Penelope di Persepoli”.

Mohammad Reza Nemetzadeh ha sottolineato che le celebrazioni della giornata nazionale dell’Iran a Expo Milano 2015 cadono nel giorno della nascita di Avicenna, il filosofo, medico e saggio iraniano i cui scritti sono stati tradotti e diffusi in tutto il mondo. In serata, presso l’Auditorium, performances culturali e dibattiti hanno concluso la giornata dedicata al Paese mediorientale.

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Giornata numero quattro, a Nuoro, per il 27° Seminario Jazz, che ha preso il via giovedì (e andrà avanti fino a domenica prossima). Ed è un gradito ritorno nel capoluogo barbaricino quello di Matteo Pastorino, protagonista col suo quartetto del concerto in programma in serata per la rassegna che affianca i corsi: il giovane clarinettista, nato in Sardegna nel 1989, ma da tempo di casa a Parigi, infatti, è stato allievo dell’iniziativa didattica organizzata dall’Ente Musicale di Nuoro. Con lui, sul palco dell’Auditorium dell’ISRE, a partire dalle 21.00, Matthieu Roffé al pianoforte, Bertrand Béruard al contrabbasso e Jean Baptiste Pinet alla batteria. Biglietti interi a dodici euro, ridotti a dieci.

Matteo Pastorino ha iniziato a suonare il clarinetto come autodidatta a tredici anni e si è appassionato presto al jazz grazie al papà, contrabbassista. Il suo primo inquadramento pedagogico passa appunto attraverso i seminari nuoresi, dove vince varie borse di studio, tra cui quella che gli permette di incidere un album e di suonare in diversi festival italiani. A diciannove anni si trasferisce a Parigi dove frequenta il corso di jazz del Conservatorio e si laurea nel 2012 con il massimo dei voti. Durante Siena Jazz, ha l’occasione di studiare con Kenny Werner, Clarence Penn, Aaron Goldberg, Miguel Zenon, Jim Snidero e vince una borsa di studio che gli permette di studiare con Chris Potter. Nel 2012 il suo gruppo vince il concorso per giovani talenti del festival jazz di Saint-Germain-des-Prés, mentre a lui va il premio Selmer come miglior solista, che gli permetterà di essere sponsorizzato dalla prestigiosa marca di strumenti a fiato. Lo scorso giugno ha vinto il premio della critica al 19° concorso “Massimo Urbani”.

Matteo Pastorino