19 November, 2024
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«Difficilmente la Sardegna sarà scelta quale sede del deposito unico dei rifiuti nucleari». Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in un un’intervista trasmessa dal TG3 della Sardegna.

Il ministro ha spiegato che la Sardegna presenta forti controindicazioni, ad iniziare dalla sua collocazione geografica ed ha aggiunto che se in Sardegna c’è una grande mobilitazione contraria a qualsiasi ipotesi di dislocazione del deposito nel suo territorio, il Governo non potrà non tenerne conto.

Gian Luca Galletti ha concluso sottolineando che il deposito sarà sicuro, in quanto destinato ad ospitare rifiuti a rischio contenuto e s’è detto certo che in Italia ci saranno comuni che si candideranno ad ospitare il deposito, anche per usufruire dei vantaggi previsti in termini economici.

I tempi per la scelta del sito nel quale verrà creato il deposito dei rifiuti nucleari, comunque, restano ancora lunghi. Inizialmente era stato previsto il termine di fine agosto ma il 21 luglio i ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente. come si ricorderà, diffusero una nota nella quale spiegarono che «a fine agosto non sarà deciso il sito che ospiterà il deposito dei rifiuti nucleari. Il percorso che deve portare all’individuazione dell’area è molto più articolato, ma allo stesso tempo aperto e trasparente». E oggi il ministro Galletti ha confermato questo allungamento dei tempi.

Nucleare

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«Il nostro Paese è afflitto dalla povertà e il prossimo obiettivo è raggiungere una nuova indipendenza, questa volta dalla fame, che è proprio uno dei temi portanti di Expo Milano 2015». Con queste parole il vice ministro del Commercio e dell’Industria, Mozammil Shinwari, ha aperto ufficialmente le celebrazioni del National Day dell’Afghanistan, al quale ha partecipato anche il sottosegretario di Stato alla Difesa, Gioacchino Alfano.

«Siamo grati a Expo Milano 2015 e al governo italiano per aver dato al nostro paese l’opportunità unica di essere presenti a questa fantastica avventura – ha aggiunto Mozammil Shinwari, che è anche commissario generale del padiglione del Paese asiatico -. Grazie, in particolare, per averci dato l’occasione di celebrare il nostro National Day il giorno successivo a quello in cui l’Afghanistan festeggia l’anniversario della sua indipendenza, raggiunta il 19 agosto 1990. Siamo qui all’evento espositivo per presentare al mondo tutto il nostro potenziale, far conoscere i gusti e i sapori afgani che possono raggiungere il mercato europeo e portare così a voi un po’ della nostra cultura. L’Afghanistan è un paese dalle tante sfumature, comprese quelle positive, che spesso, purtroppo, non vengono messe in evidenza.»

Il sottosegretario Alfano ha invece sottolineato che «Expo Milano 2015 è tanto più importante quante più sono le nazioni che vi partecipano». Gioacchino Alfano ha poi ricordato «l’importanza del tema scelto dal padiglione dell’Afghanistan, che mette al centro alimentazione e longevità, proponendo una serie di ricette che utilizzano prodotti di altissima qualità senza componenti chimici».

Al Padiglione afgano, all’interno del Cluster delle Spezie, la delegazione si è successivamente recata per assistere ad uno spettacolo di danze in costume tradizionali e degustare i piatti tipici della cucina locale, accompagnati dalla tradizionale bevanda a base di acqua di rosa e zafferano.

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Per il quindicesimo anno Cagliari si trasforma in una capitale della musica colta nel Mediterraneo: dal 24 agosto al 1° settembre la città ospita la XVAccademia internazionale di musica di Cagliari, la prestigiosa manifestazione che dà ai giovani talenti provenienti da tutto il mondo la possibilità di perfezionarsi accanto a grandi maestri, star indiscusse del panorama della musica colta di tutto il pianeta.

Come da tradizione, l’Accademia di musica, in collaborazione con il Teatro lirico di Cagliari, coglie questa opportunità per proporre, accanto allo studio, il festival “Le notti Musicali”: tre serate, dal 28 al 31 agosto, in cui al pubblico è offerta l’imperdibile opportunità di assistere ai concerti dei grandi virtuosi mondiali della classica, in città in qualità di docenti.

I dettagli e le novità dell’edizione 2015 dell’Accademia e della kermesse “Le Notti musicali” saranno illustrati lunedì 24 agosto, alle ore 11.00, nell’aula magna del conservatorio “G.P. Da Palestrina”, in piazza Porrino 1, a Cagliari, nella conferenza stampa che precederà la cerimonia d’apertura.

Otre al direttore artistico dell’Accademia internazionale di Cagliari, Cristian Marcia, e al suo presidente, il fratello Gianluca, interverranno: la direttrice del conservatorio Elisabetta Porrà, il presidente del conservatorio, Gianluca Floris, l’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, l’assessore alla cultura del comune di Cagliari, Enrica Puggioni, l’assessore al Turismo del comune di Cagliari, Barbara Argiolas, gli studenti e i docenti.

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«Expo Milano 2015? Piacevole e attraente come un goloso babà alla napoletana». Per Antonino Cannavacciuolo, famoso chef e star di programmi televisivi di successo come “Cucine da incubo” e protagonista un anno fa, a Portoscuso, della prima edizione di “Cucinando sul mare”, è il celeberrimo dolce campano il “simbolo” che incarna al meglio le sensazioni che regala l’Esposizione Universale. Accolto dal Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 0215, Giuseppe Sala, Cannavacciuolo è protagonista proprio in questi giorni a “Identità Expo” con un menù di sua creazione, che spazia dai sapori mediterranei sino ai profumi raffinati della tradizione francese. Ambassador di Expo Milano 2015, il cuoco stellato dà molta importanza alla tematica che caratterizza l’Esposizione: «Mangiare bene è vita, un aspetto fondamentale delle crescita di ognuno di noi. Un’alimentazione sana e di qualità è imprescindibile, le sensazioni che ti regala un pasto di alto livello non si dimenticano più, ecco perché diventa una priorità diffondere la cultura del buon cibo».

Antonino Cannavacciuolo sottolinea la bontà della dieta mediterranea: «Oggi è diventata una specie di moda, ma già 90 anni fa mia nonna cucinava profumi e sapori classici della gastronomia italiana…».

Antonino Cannavacciuolo 1 Antonino Cannavacciuolo 2Antonino Cannavacciuolo 3

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«La recente riforma della Pubblica Amministrazione ha confermato che nei territori delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome restano ferme tutte le funzioni di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria spettanti ai Corpi Forestali regionali e provinciali. Tale previsione consente di salvaguardare le specificità del Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale». Lo ha affermato nuovamente oggi, dopo averlo già fatto presente lo scorso 4 agosto al Sindacato Autonomo Forestale (SAF), che stamattina ha manifestato davanti all’assessorato regionale dell’Ambiente, l’assessore degli Affari Generali, Personale e Riforma della Regione Sardegna, Gianmario Demuro. Sulla problematica delle progressioni professionali del personale del Corpo Forestale, anch’essa già discussa il 4 agosto, l’assessore Demuro precisa che gli uffici hanno approfondito gli aspetti relativi alla necessaria copertura finanziaria. «Degli esiti sostanzialmente positivi dell’incontro del 4 agosto scorso – dichiara l’assessore Demuro – ha dato atto lo stesso sindacato SAF con un comunicato pubblicato sul proprio sito web: desta pertanto stupore che lo sciopero non sia stato revocato».
«Il Governo regionale è fermamente intenzionato a tutelare e valorizzare il Corpo Forestale in quanto le competenze e le funzioni specialistiche sviluppate nel tempo rappresentano una risorsa irrinunciabile per la nostra regione – afferma l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano -. L’impegno dell’esecutivo sarà attuato anche attraverso un processo di revisione del Corpo, necessario per riorganizzare le funzioni esercitate, attualizzandone i compiti senza abdicare alle competenze attribuite dal nostro Statuto speciale ma, semmai, ampliandole, alla luce del principio di sussidiarietà che ha ispirato la riforma del Titolo V della Carta costituzionale». In particolare, proprio sulla riforma dell’attuale legge regionale n. 26/1985, l’assessore Spano ha precisato di aver già assunto il preciso impegno – comunicato alle organizzazioni sindacali con una lettera inviata alla fine del mese di luglio – di presentare, entro settembre, una delibera di Giunta con la quale verrà formalizzata la costituzione di un gruppo di lavoro interassessoriale incaricato di predisporre in tempi brevi un disegno di legge di riordino che terrà conto delle specificità del Corpo. «Il progetto di riforma – conclude l’assessore Spano – sarà elaborato confrontandosi costantemente con le organizzazioni sindacali e tenendo ben ferme le prerogative attribuite alla Sardegna dallo Statuto speciale».

Gianmario Demuro 2

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Il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Sardegna ha ottenuto il via libera ufficiale della Commissione europea. «Da oggi i nostri agricoltori e pastori avranno a disposizione uno strumento di programmazione che libera importanti risorse finanziarie grazie alle quali si potranno migliorare le produzioni e accrescere la competitività delle imprese sui mercati – ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi –; il nostro PSR ha ricevuto pieno apprezzamento da parte dei tecnici europei, con i quali ci siamo confrontati per un intero anno, che hanno riscontrato nel progetto una piena sintonia con le direttive della UE in materia di sviluppo e innovazione agricola. Abbiamo migliorato e integrato la prima bozza presentata il 22 luglio dello scorso anno all’Ue – ha spiegato l’esponente della Giunta Pigliaru – un lavoro costante e puntuale, portato avanti con particolare professionalità dai nostri uffici e attraverso il confronto con le associazioni. Continueremo a perfezionare il PSR al fine di renderlo fruibile dall’intero comparto anche in futuro».
L’impegno finanziario prevede un fondo di oltre un miliardo e 308 milioni di euro. L’Unione europea parteciperà allo stanziamento con il 48% delle risorse, 628 milioni e 35 mila euro di fondi Feasr (Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale); lo Stato con il 36,4%, 476 milioni e 259.875 euro; la Regione Sardegna con il 15,6%, 204 milioni e 111.375 euro.
Il PSR agirà seguendo una serie di priorità costruite all’interno delle linee guida promosse dalla Commissione europea e adattate alle realtà agricole isolane. La prima priorità promuove il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo, forestale e nelle zone rurali; la seconda punta a potenziare la redditività delle aziende e la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forme, favorendo lo sviluppo di tecnologie innovative per le aziende e la gestione sostenibile delle foreste; la terza priorità si indirizza sull’organizzazione della filiera alimentare, comprese la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere animale e la gestione dei rischi nel settore agricolo; un quarto punto interviene sulla preservazione, il ripristino e la valorizzazione degli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura; ci sono poi gli incentivi sull’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale; ultima priorità, ma non per ordine di importanza, riguarda l’impegno per favorire l’inclusione sociale, la riduzione delle povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali dell’isola.
«L’eccellenza dell’agroalimentare sardo legata indissolubilmente alla qualità ambientale, che trasferisce valore all’identità del prodotto favorendone l’impatto sui mercati» è il punto di forza che anima il nuovo Programma di sviluppo rurale. «Questo percorso di rafforzamento di un brand identitario – ha precisato l’assessore – ci consentirà a tutti gli effetti di emergere tra le eccellenze del made in Italy». Un modo nuovo di approcciarsi ai mercati internazionali, dove milioni di consumatori sono disposti a spendere per avere una qualità certificata dei cibi. Attività che finora la Sardegna non è stata capace di valorizzare al punto giusto. «I nostri animali nascono e crescono all’aria aperta, nei pascoli, non chiusi in luoghi dove sono sottoposti a forte stress – ha detto Elisabetta Falchi -. Una condizione che rende le produzioni isolane uniche e inimitabili. La misura del benessere animale, ad esempio, nata per integrare le economie delle aziende ovine, dopo un decennio ha migliorato notevolmente la qualità degli allevamenti e per questo, nel nuovo PSR, abbiamo deciso di allargarla anche al comparto bovino e suino».
«Le precedenti programmazioni sono state dei monoliti su cui, nel corso degli anni, si è intervenuto ben poco per apportare modifiche troppe volte indispensabili – ha osservato l’assessore dell’Agricoltura -. Noi abbiamo pensato invece a un PSR flessibile, snello, di facile comprensione per gli imprenditori che dovranno beneficiare dei bandi e soprattutto finalizzato allo stare al passo con i tempi e con le esigenze di chi lavora in campagna: il mondo si muove velocemente – ha proseguito Falchi – ed è necessario capire come intervenire per modificare i bandi che possono andar bene oggi ed essere desueti fra due anni». Un cambio di rotta quindi nell’interfacciarsi con i territori, le associazioni di categoria, di produttori e gli amministratori locali che – secondo l’assessore – «hanno il diritto e il dovere di proporre suggerimenti e idee per migliorare l’attuazione di qualunque strumento programmatorio. Il personale delle agenzie regionali agricole farà da cerniera fra le strutture dell’assessorato ed il mondo esterno – ha voluto precisare l’esponente dell’esecutivo – rafforzando la propria presenza fra agricoltori e pastori e analizzando i risultati degli interventi messi in essere con i vari bandi.»
«In passato si è sempre pensato che bastasse una sola ricetta per intervenire bene sul comparto – ha ricordato Elisabetta Falchi -, la Sardegna è invece un continente agricolo con storie e tradizioni molto diverse dal nord al sud dell’Isola, dalle pianure alle colline, dai campi serviti dalle irrigazioni a quelli in asciutto. Non si può ragionare allo stesso modo per il Campidano, la Gallura, il Sulcis o la Barbagia, e non si deve fare più l’errore di pensare che agricoltori e pastori della regione abbiano le stesse esigenze. Creare ricette specifiche per territori è al contrario il nostro modo di ridisegnare gli interventi per un’agricoltura del futuro, con un nuovo rapporto da instaurare fra i palazzi della Regione e il mondo delle campagne». Una rivoluzione di metodo già ai nastri di partenza dai prossimi mesi con la pubblicazione dei primi bandi che, in via sperimentale, saranno gestiti a sportello, eliminando così tempi di attesa biblici fra la presentazione delle domande, i via libera degli uffici competenti, le graduatorie e l’erogazione dei contributi.
La Regione Sardegna favorirà inoltre il ricambio generazionale nelle aziende sostenendo i giovani, sotto i 40 anni, che intendono insediarsi in agricoltura a titolo di conduttori dell’impresa stessa. Sono 50 i milioni di euro stanziati fino al 2020 e saranno elargiti sulla base di due tipologie di progetti. Il primo prevede che il giovane presenti un business plan con una serie di obiettivi e di investimenti da raggiungere ed effettuare entro i cinque anni dall’insediamento: 35mila euro saranno quindi finanziati subito e altri 15mila al completamento del progetto. Nel secondo caso, in assenza di un piano d’investimenti, saranno finanziati solo i 35mila euro. Anche l’aggregazione fra produttori e trasformatori sarà fortemente sostenuta dal PSR. «Per consolidarsi nei mercati classici o ancor meglio aprire nuove spazi in quelli emergenti – ha concluso Elisabetta Falchi – è necessario consorziarsi, unire le nostre eccellenze agroalimentari e lavorare sui grandi numeri. È impensabile proporsi ai consumatori cinesi o nord americani senza un progetto unitario, ognuno per conto proprio e con quantità di prodotti offerti inadeguate. In questi anni abbiamo imparato la lezione, ora dobbiamo cambiare rotta tutti insieme: politica e imprese agricole».
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Incontro pubblico con il direttore del MAN Lorenzo Giusti

Venerdì 21 agosto, alle ore 18.00, si terrà a Iglesias l’incontro pubblico con Lorenzo Giusti, direttore del MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro. Inserito nel programma estivo della Scuola Civica d’Arte Contemporanea di Iglesias e moderato dalla curatrice e storica dell’arte Micaela Deiana, il talk si terrà con ingresso libero, presso la sala conferenze di via Oristano (ingresso giardino biblioteca).

Dal 21 sarà ospite in residenza Dario Lino Costa, che realizzerà un workshop con gli studenti del Summer program, i cui risultati saranno esposti nei giorni successivi presso la sede di Piazza San Francesco (ex scuole 2° piano).

Durante l’estate sono stati ospitati in residenza gli artisti Flavio Favelli, Ettore Favini e Francesco Careri, docente di Arti Civiche all’Università Roma 3 e membro di Stalker / Osservatorio Nomade.

Lorenzo Giusti è direttore del Museo MAN di Nuoro. Storico dell’arte contemporanea ed esperto in gestione museale, ha studiato nelle Università di Firenze, Paris VIII e Siena, dove ha conseguito il diploma di specializzazione e il dottorato di ricerca in storia dell’arte. Autore di monografie e saggi sull’arte e la critica del XX e del XXI secolo, è stato direttore artistico del Centro EX3 di Firenze e curatore di numerosi progetti d’arte contemporanea, tra i quali Maria Lai. Ricucire il mondo (2014); Passo a due. Le avanguardie del movimento (2014); La Galassia di Arp (2014); The Camera’s BLind Spot (2013); Suspense. Sculture sospese (2011); Green Platform. Arte, Ecologia, Sostenibilità (2009). Docente a contratto presso l’Università di Sassari nell’ambito del Master in Diritto ed Economia della Cultura e dell’Arte (Decamaster), ha tenuto seminari e conferenze su aree di interesse interdisciplinare (storia e fenomenologia dell’arte contemporanea, museologia, nuove pratiche curatoriali).

Lorenzo Giusti

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La giuria istituita dalla Fondazione Andrea Parodi ha selezionato i dieci artisti finalisti dell’ottava edizione del “Premio Andrea Parodi”, il solo concorso di World Music in Italia, in programma dall’8 al 10 ottobre a Cagliari, al Teatro Auditorium Comunale, con la direzione artistica di Elena Ledda.

I dieci finalisti sono:

Alarc’h (brano: Ninna e la ninnella, calabrese)
Calatia (brano: Arrammuli’, napoletano)
Claudia Aru Band (brano: Fogu, sardo)
Corimè (brano: La scelta, italiano)
Davide Casu (brano: Sant’Eulalia, algherese)
Giuliano Gabriele Ensemble (brano: Lettera dalla Francia, dialetto ciociaro)
Koralira (brano: Nero, calabrese)
La Banda Di Piazza Caricamento (brano: Bird song, indiano-inglese-arabo)
Marina Mulopulos (brano: Iati’, greco)
Valeria Tron (brano: Senso dire rien, occitano)

Le serate, che saranno presentate anche quest’anno da Gianmaurizio Foderaro di RadioRai e da Ottavio Nieddu, conteranno anche su importanti ospiti.

La manifestazione si terrà in prossimità del 9° anniversario della scomparsa di Andrea Parodi (17 ottobre 2006), un grande artista passato dal pop d’autore con i Tazenda a un percorso solistico di grande valore e rielaborazione delle radici, grazie al quale è diventato un riferimento internazionale della World Music, collaborando fra l’altro con artisti come Al Di Meola e Noa.
Il Museo multimediale a lui dedicato è attualmente aperto a Ottana (NU), presso la Casa Fenudi.

Le precedenti edizioni del Premio Andrea Parodi sono state vinte nel 2014 da Flo (Campania), nel 2013 da Unavantaluna (Sicilia), nel 2012 da Elsa Martin (Friuli), nel 2011 da Elva Lutza (Sardegna), nel 2010 dalla Compagnia Triskele (Sicilia), nel 2009 da Francesco Sossio (Puglia).

La Fondazione è sostenuta dalla Regione Autonoma della Sardegna; la manifestazione è realizzata grazie al contributo del comune di Cagliari, dei partecipanti aderenti e degli sponsor, tra i quali il Consorzio Cagliari Centro Storico.
I partner del Premio sono invece: European Jazz Expo, Folkest, Negro Festival di Pertosa, Premio Bianca d’Aponte e Federazione degli autori.

Flò e Valentina Casalena

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«Con il nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020, in approvazione questi giorni a Bruxelles, lavoreremo allo scopo di snellire i bandi e la loro attuazione con regole chiare, semplici e di facile comprensione per gli imprenditori agricoli». Lo ha detto l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, che ha aggiunto: «Il progetto di riorganizzazione delle strutture dell’assessorato e delle Agenzie agricole regionali avrà come obiettivo la semplificazione delle procedure, tempi certi per le istruttorie delle pratiche e dei pagamenti ad agricoltori e pastori».
L’assessore dell’Agricoltura ha fatto anche il punto sul tema del refresh (l’aggiornamento dei dati sulla destinazione dei suoli ammessi a godere dei finanziamenti comunitari per l’agricoltura), che dall’autunno dello scorso anno ha visto un costante lavoro di interlocuzione tra Cagliari e Roma. «Sul caso refresh, come più volte ribadito – ha spiegato l’assessore Falchi – le responsabilità sulle pratiche in anomalia non sono da attribuire né all’Agenzia regionale per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura (Argea) né all’assessorato dell’Agricoltura, che non hanno alcun titolo per intervenire su istanze gestite esclusivamente dall’Organismo pagatore nazionale (Agea) e dai Centri di assistenza agricola (CAA). Ciononostante sia Argea che l’assessorato hanno messo in campo tutte le azioni possibili per limitare i danni derivanti dalle modifiche sull’uso dei suoli, aggiornate dall’Unione europea con le immagini aerofotogrammetriche». Tali pratiche in anomalia si riferiscono alle annualità 2011-2012-2013, quando a guidare la Regione era un’altra maggioranza. Per il futuro, su proposta dell’assessore Falchi, è stata riconosciuta e accolta dal Governo la pratica dei pascoli tradizionali che prevede l’eleggibilità a pagamento comunitario del 50% per i suoli ricoperti da macchia mediterranea. «È stato ormai appurato – ha proseguito l’assessore dell’Agricoltura – che per la maggior parte delle contestazioni formulate da Agea, circa 250 ripetute per più annualità, non sono stati presentati, purtroppo, i ricorsi dagli agricoltori e dai CAA, che gestiscono le loro pratiche, nei termini previsti dalla norma».
«L’assessorato è tutt’altro che inerte sulla gestione della vicenda – ha ribadito l’esponente dell’esecutivo -. Dai numerosi incontri tenuti nell’ultimo anno con Agea e il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) è emerso che non è possibile effettuare una sanatoria generalizzata delle diverse posizioni: le stesse vanno valutate singolarmente.»
Per cercare di intervenire sulle singole situazioni, nell’incontro che si è tenuto al Mipaaf lo scorso mese di luglio e a cui hanno partecipato l’assessore Falchi, i rappresentanti di Argea, Agea e del ministero, è emersa la disponibilità di Agea a riaprire i termini per la presentazione di richieste di riesame per le domande interessate, anche delegando Argea all’esercizio dei controlli. La convenzione tra l’Agenzia nazionale e quella regionale è in corso di definizione. Per avviare ed agevolare il lavoro di verifica alcuni mesi fa, su input dell’assessore, Argea aveva scritto a tutte le Organizzazioni agricole invitandole a far pervenire le segnalazioni sulle comunicazioni inviate da Agea, relative a modifiche sull’uso dei suoli che hanno determinato la riduzione o l’esclusione dagli aiuti relativi al premio unico aziendale.
Ad oggi sono pervenute segnalazioni da alcuni Centri di assistenza, ma nessuna dai CAA Coldiretti e nessuna relativa anche all’azienda del signor Renato Molinas, citato dagli organi di stampa, a cui l’assessorato rivolge l’invito a contattare quanto prima gli uffici di Argea.
«In questo momento, per cercare di far chiarezza su una situazione difficile e non di competenza delle nostre strutture – ha concluso Elisabetta Falchi – è necessaria la massima collaborazione tra Organizzazioni di categoria agricole e assessorato, evitando di disperdere energie importanti in inutili contrapposizioni per il bene dei pastori e degli agricoltori sardi.»
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