18 July, 2024
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Giorgio Melis è il nuovo allenatore del Tortolì, squadra che milita nel campionato di Eccellenza regionale. Nato a Carbonia il 2 marzo 1958, Giorgio Melis ritorna sulla panchina di una squadra del panorama dilettantistico regionale, dopo aver concluso un’esperienza nel settore giovanile del Cagliari durata 14 anni, con alcune brillanti stagioni alla guida della Primavera, impreziosita dall’acquisizione del patentino di tecnico di prima categoria e dall’esordio in serie A, nelle ultime cinque giornate della stagione 2009/2010, chiamato da Massimo Cellino al posto dell’esonerato Massimiliano Allegri (il bilancio di quelle cinque partite è stato di 4 pareggi e 1 sconfitta).

Prima dell’arrivo al Cagliari, Giorgio Melis aveva maturato una positiva esperienza sulle panchine di Carloforte, Pula, Fermassenti, Selargius e Sant’Antioco.

Giorgio Melis ha fatto l’ingresso nel mondo del calcio da giovanissimo, nelle file della Giovane Italia e della Sguotti, da dove è approdato al settore giovanile del Cagliari. In maglia rossoblù è arrivato fino all’esordio in serie B, sotto la guida di Lauro Toneatto. Da Cagliari è passato all’Almas Roma e poi al Matera, in serie C, per arrivare quindi al Carbonia, in serie C2. In maglia biancoblu ha disputato quattro campionati consecutivi in C2, è poi passato alla Sguotti nella stagione 1987/88, per tornare al Carbonia nella stagione 1988/89, nel campionato Interregionale, per due stagioni. Nel 1990 ha iniziato la carriera di allenatore, facendo il suo esordio con il Carloforte.

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Giorgio Melis.

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Giorgio Melis.

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Secondo appuntamento oggi a Nureci (OR) per Mamma Blues, l’immancabile tre giorni del festival Dromos, dedicata alla musica del diavolo e dintorni.

Protagonista della serata una delle realtà più elettrizzanti della scena indipendente italiana dell’ultimo decennio: i Bud Spencer Blues Explosion. Il duo romano formato da Adriano Viterbini (voce e chitarra) e Cesare Petulicchio (batteria) incontra il pubblico alle 20.00, a Corte Saba; poi, sarà al centro dei riflettori dell’Arena Mamma Blues, dopo l’apertura, alle 22, affidata ancora al cantante e chitarrista italo-tuareg Faris Amine con un’esibizione sulle tracce del suo ultimo album, “Mississippi to Sahara”.

Prendendo le mosse dal loro disco più recente, “BSB3”, i Bud Spencer Blues Explosion presentano in tour uno spettacolo tutto nuovo, nel quale rivisitano sotto una nuova luce anche materiale del proprio repertorio. Sonorità aspre, quasi garage, suoni seventies rock attualizzati e abilmente miscelati con il blues delle origini, oltre a un innato gusto melodico, sono la cifra della formazione capitolina.

In chiusura di serata (a partire dalle 24), nei Giardini del Sottomonte, torna l’appuntamento con il dopofestival: protagonista la Rebel Blues Band di Chicco Secci (chitarra e voce), Gianluca Muggianu (sax e voce), Roberto Lai (basso) e Ilio Erby (batteria).

Sabato (15 agosto), battute finali della diciassettesima edizione di Dromos con uno dei suoi ospiti più attesi: il sassofonista nigeriano Orlando Julius, autentico pioniere dell’afro-beat, in concerto con la band londinese Heliocentrics per una festa di Ferragosto tra ritmi e sonorità tradizionali africane, pop, soul e rhytm & blues.

Per tutta la durata di Mamma Blues prosegue a Nureci la raccolta fondi per progetti di integrazione con un banchetto informativo dell’associazione “Sostieni l’utopia“, dove tutti gli interessati potranno lasciare la propria offerta. Le donazioni raccolte andranno a costituire un fondo che sarà ripartito tra i migliori progetti di integrazione presentati, a partire da settembre, dalle scuole elementari sarde con presenza di alunni stranieri. A decidere i destinatari e garantire sulla corretta assegnazione dei fondi sarà un Comitato di garanzia composto da esperti e studiosi di queste tematiche.

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Giornata numero sette per il ventottesimo festival Time in Jazz, in corso fino a domenica (16 agosto) tra Berchidda, cuore pulsante della manifestazione, e altri quattordici centri del nord Sardegna.

La musica comincia a mezzogiorno nell’ottocentesca Cattedrale dell’Immacolata a Ozieri, con Michel Godard, il virtuoso della tuba e del serpentone, e il suo progetto “Monteverdi – A Trace of grace”: un affascinante incontro fra la musica barocca di Claudio Monteverdi e il jazz contemporaneo, due linguaggi così distanti tra loro nel tempo ma affini. Battezzato quattro anni fa, il progetto è stato consegnato alle tracce dell’omonimo album con una formazione di sei elementi, di cui facevano parte due dei musicisti che affiancano il cinquantacinquenne musicista francese in questa trasferta sarda: il sassofonista nuorese Gavino Murgia, suo compagno di viaggio anche in altre avventure musicali, e il mezzosoprano Guillemette Laurens, specializzata nell’interpretazione di musiche del Seicento. Completa l’organico un altro nome di spicco del jazz italiano legato a Michel Godard in varie esperienze, il fisarmonicista umbro Luciano Biondini.

Nel pomeriggio, alle 18.00, il festival si sposta verso il mare per fare tappa a Loiri Porto San Paolo: alla Tanca di Lu Bagnu, reduci dal concerto della sera prima a Berchidda con la Special Unit for the Blue Notes, sono di scena il batterista sudafricano Louis Moholo-Moholo e il giovane pianista inglese Alexander Hawkins, considerato uno dei maggiori esponenti della nuova scena jazzistica europea. Nel loro incontro, suggellato dall’album “Keep Your Heart Straight” (del 2012) si percepisce un appassionante mix di free jazz, melodie sudafricane e l’influsso di pietre miliari del jazz come Duke Ellington.

Al rientro a Berchidda, alle 19.45, torna l’energia dei Tha Rad Trads con la loro parata quotidiana all’insegna del divertimento, tra jazz di New Orleans, Rythm & Blues e Rock & Roll.

Alle 21.30, parte la serata sul “palco centrale” del festival, in Piazza del Popolo, con un primo set che vede l’atteso ritorno a Berchidda di Stefano Bollani, insieme a Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morten Lund alla batteria a comporre i ranghi del Danish Trio. Il pianista italiano e i due danesi si sono incontrati per la prima volta nel 2002, quando furono convocati per accompagnare Enrico Rava nella cerimonia di premiazione dell’annuale JazzPar. L’immediata sintonia portò poi, nel giro di un anno, alla nascita del nuovo sodalizio e a una prima serie di concerti in Scandinavia. Vicini per età (Bollani e Lund sono nati nel 1972, Bodilsen è del ’70), i tre sono anche accomunati da una grande cultura jazzistica e da una concezione di questa musica come linguaggio aperto, in grado di assorbire senza preclusioni gli spunti di tutti i tempi all’insegna dell’improvvisazione e del divertimento. Grande successo per i due cd registrati dal trio per l’ECM, Stone in the water, del 2009, e Joy in spite of everything, miglior album italiano del 2014 secondo il referendum della rivista Musica Jazz.

Il secondo set, alle 23.00, vede invece in scena Vincent Peirani, uno dei nuovi talenti del jazz internazionale, recentemente incoronato “Artista dell’Anno” dal prestigioso premio “Victoires du Jazz 2015”. Il fisarmonicista, cantante e compositore francese (Classe 1980), ha iniziato a suonare all’età di undici anni, partendo da una formazione classica, per poi approdare al jazz, dove il suo talento l’ha portato presto a lavorare con musicisti del calibro di Michel Portal, Daniel Humair, il quintetto di Renaud Garcia Fons, Sylvain Luc, Louis Sclavis e Vincent Courtois.

A Berchidda porterà in dote il suo quintetto Living Being, con cui ha registrato un album lo scorso anno per la prestigiosa etichetta ACT; ad affiancarlo sul palco, Emile Parisien ai sassofoni, Tony Paeleman al fender rhodes e elettronica, Julien Herné al basso e Yoann Serra alla batteria.

Spenti i riflettori del palco centrale, la musica continua al vicino Parco della Musica intorno alla mezzanotte, con l’esibizione della “storica” Banda Musicale “Bernardo De Muro” di Berchidda diretta da Luciano Demuru.

Verso la una, infine, appuntamento al jazz club al Centro Laber con un’altra delle tre proposte vincitrici del concorso Time Out, gli Apollo Beat, formazione sassarese nata nel 2012 e caratterizzata dalla passione per le atmosfere del cinema degli anni Settanta. Alla base della sua musica, il groove della blaxploitation americana, il funk poliziottesco all’italiana, fino a alle sonorità tipiche dei film hard dell’epoca.

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Il play giapponese Yuki Togashi e il centro trevigiano Denis Marconato sono gli ultimi due acquisti della Dinamo Banco di Sardegna per la nuova stagione 2015/2016..

Ieri la Dinamo Banco di Sardegna ha annunciato la firma dell’accordo che porterà in casa biancoblu Yuki Togashi. Il play-guardia, nato a Niigata (Giappone), il 30 luglio del 1993, arriverà presto a Sassari per una fase di training che concretizzerà il progetto biancoblu di apertura all’Oriente e di costruzione di un importante impianto di sperimentazione e verifica di compatibilità tra il modello europeo e quello dei campioni emergenti del Sol Levante. Togashi, 167 centimetri per 70 chilogrammi, si è già fatto notare sulla ribalta del grande basket: nel 2009 dal Giappone si trasferisce negli Stati Uniti, dove frequenta il Montrose Christian School di Rockville, nel Maryland, il liceo da cui provengono Kevin Durant, Terrence Ross e Greivis Vasquez. Nel 2012 sceglie la bj-league, dove con gli Akita Northern Happinets nell’ultima stagione mette a statistica, come giocatore più giovane nel quintetto ideale del torneo, 16.3 punti e 7.6 assist di media, e conquista il titolo di MVP dell’All-Star Game giapponese con 23 punti e 5 assist. Nella finale per il titolo, conquistato dagli avversari del Ryukyu Golden Kings, il suo bottino personale è di 30 punti. Lo scorso anno la chiamata in Nba con i Dallas Mavericks che lo firmano all’indomani della straordinaria performance che il piccolo nipponico aveva messo a segno per loro durante la Summer League di Las Vegas quando nel match contro gli Hornets, Togashi segna 12 punti in 11 minuti, infiammando il Cox Pavilion e mettendosi in luce sulla scena del grande basket mondiale. Qualche mese dopo viene selezionato dai Santa Cruz Warriors in DLeague e successivamente entra in casa Texas Legend con cui gioca 25 gare.

Denis Marconato è l’ultimo tassello della squadra che si prepara ad affrontare una nuova stagione di grandi sfide tra campionato ed Eurolega. La Dinamo Banco di Sardegna ha annunciato oggi l’accordo con il centro classe 1975, originario di Preganziol (Treviso), che metterà a disposizione della Dinamo e di coach Meo Sacchetti tutta l’esperienza maturata in una carriera ricca di successi e spesa sui palcoscenici più importanti della palla a spicchi europea. «Denis non ha certo bisogno di presentazioni – ha commentato il general manager della Dinamo Federico Pasquini – è un giocatore che ha vinto tutto in carriera e sarà un valore aggiunto per questo roster al di là delle sue qualità come giocatore. Il suo inserimento può avere un importanza notevole all’interno dello spogliatoio, può fungere da chioccia e guida per questo gruppo, potrà essere di esempio in campo, grazie al suo grande carisma e all’esperienza maturata in carriera. Ha manifestato da subito grande entusiasmo davanti alla nostra proposta di venire a Sassari l’idea di lottare ancora per traguardi importanti lo stimola molto, vede come un sogno l’opportunità di prendere parte a una competizione affascinante come l’Eurolega, consapevole di quello che sarà il suo ruolo, ma pronto a dare ancora battaglia sotto le plance».

211 centimetri per 115 chilogrammi di peso, Marconato ha all’attivo 589 presenze in serie A e vanta un ricco palmares. Dal 1993 al 2005 è uno dei pilastri della Benetton Treviso, tra le cui fila esordisce nella stagione 1993/1994 e con cui vince tutto in Italia ed è protagonista in Eurolega. Nel 1995/1996 viene girato in prestito per una stagione al Petrarca Padova in A2 per poi fare rientro alla base sotto la guida tecnica di coach Mike D’Antoni nella stagione 1996/97, viene inserito in pianta stabile in prima squadra. Dalla stagione 1998/1999 è una delle pedine fondamentali del gioco dell’allora coach Zelimir Obradovic. Con la maglia biancoverde vince 3 scudetti (’96/’97, ’01/’02, ’02/’03) 6 Coppe Italia (’94/ ’95/ ’00/ ’03/ ’04/’05), 3 Supercoppa italiana (’97/’01/’02), oltre a 2 Coppa Saporta (’94/ ’95 – ’98/’99). Ha al suo attivo due partecipazioni alle Final Four di Eurolega (’02/ ’03). Con la Pallacanestro Treviso riceve il premio di MVP alle Final Eight di Coppa Italia nel 2000 e per la Supercppa italiana del 1997. Nel 2003 partecipa alla Summer League NBA con la franchigia dei Washington Wizards. Nel 2007 si trasferisce in Spagna: qui gioca tre stagioni con la maglia blaugrana dell’FC Barcelona, durante le quali vince una Coppa del Rey (2007). Disputa anche la stagione 2008/2009 in Spagna, questa volta con i baschi del Bruesa San Sebastian. Rientra in Italia per disputare i playoff con la maglia dell’Armani Jeans Milano. Nel 2009/10 firma per i campioni d’Italia della Montepaschi Siena con cui firma uno storico triplete vincendo Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa italiana. Dal 2010 al 2012 è alla Bennet Cantù dove dà un ottimo apporto al raggiungimento della finale Scudetto del 2011, persa con Siena. Con i brianzoli prende parte all’Eurocup durante la sua prima stagione e disputa l’Eurolega il secondo anno. Fa parte del roster dell’EA7 Milano durante la preseason 2012/13, prima di firmare un contratto con l’Umana Reyer Venezia per il resto della stagione. Nel Dicembre 2013 fa un gradito ritorno nella squadra che raccolse l’eredità della precedente Pallacanestro Treviso, la De Longhi Treviso Basket in DNB. Nel gennaio 2014, dopo appena un mese, lascia i biancoverdi per rispondere alla chiamata della Pallacanestro Cantù. Nella passata stagione ha militato nella Contadi Castaldi Montichiari con cui ha vinto la Coppa Italia di Serie B. Con la maglia della Nazionale ha vinto una storica medaglia d’argento ai giochi olimpici di Atene nel 2004, medaglia d’oro agli europei in Francia nel 1999, argento in Spagna nel 1997 e bronzo in Svezia nel 2003. E’ stato nazionale U20 e protagonista nel 1996 con la nazionale U22 degli Europei di categoria disputati a Istanbul.

Scudetto Dinamo 7

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Danze spettacolari, musiche tradizionali e un’esplosione di entusiasmo da parte dei numerosi visitatori malgasci arrivati appositamente per l’occasione: così si è aperta la cerimonia ufficiale della giornata nazionale del Madagascar a Expo Milano 2015.

A fare gli onori di casa Andrea Olivero, viceministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, alla presenza del Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino. La delegazione del Madagascar invece ha visto una nutrita partecipazione di ministri e personalità legate al commercio e al settore internazionale, capeggiati dal presidente della Repubblica, Hery Rajaonarimampianina.

«Il Madagascar è un laboratorio di evoluzione e biodiversità – ha spiegato Olivero, citando alcuni dati che testimoniano la ricchezza del Paese africano e l’importanza della sua presenza all’Esposizione Universale -. Il 91% dei rettili, l’80% di piante da fiore, il 74% dei mammiferi, il 46% degli uccelli che vi abitano sono esemplari unici. In più il vostro meraviglioso Paese può vantarsi di possedere il 10% della biodiversità mondiale. Il vostro contributo costituisce un valore aggiunto per Expo Milano 2015.»

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Repubblica del Madagascar Rajaonarimampianina, che ha spiegato: «Con la partecipazione all’Esposizione Universale il Madagascar si assume la propria responsabilità come attore chiave nell’ambito internazionale per la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile. ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ è un diapason della nostra linea politica e degli impegni internazionali, in un momento in cui le economie sono più produttive e più ricche che mai, ma allo stesso tempo ci sono popolazioni che vivono nella precarietà e insicurezza alimentare».

Rajaonarimampianina ha anche ricordato come il suo Paese sia ricco di risorse e opportunità: «Grazie a un suolo fertile, più di due milioni di ettari coltivati, una diversità climatica senza pari, il Madagascar si è posto come obiettivo per i prossimi anni di diventare il granaio dell’Oceano Indiano».

Le celebrazioni continuano lungo il decumano e al Cluster delle Isole, Mare e Cibo, di cui il Madagascar fa parte, con gli spettacoli dei gruppi tradizionali Firaisan-Kinan’i Tanora Malagasy e Gasy Tsy Manavaka, mentre in serata si terrà una sfilata della stilista Mialy Seheno Rakotosolofo.

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Si stanno concludendo in questi giorni le fasi di posizionamento dei quindici cartelli direzionali e gli otto cartelli informativi che guideranno i turisti in arrivo da Sassari e da Olbia verso il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, il suo territorio e la sua Città. La cartellonistica direzionale e quella informativa, attese da tanti anni potranno finalmente guidare gli automobilisti lungo la rete stradale che, dalle due principali città del nord Sardegna, ma soprattutto dai punti di accesso all’isola dal Continente, conducono all’Arcipelago.  

I quindici cartelli direzionali: quelli con sfondo di colore marrone caratterizzante la cartellonistica turistica, sono stati posizionati lungo la strada che da Olbia porta a Palau e da Sassari, passando per Porto Torres e la litoranea che porta sempre a Palau. La segnaletica direzionale è stata collocata presso i bivi e le rotonde oltre che in prossimità dei porti e dell’aeroporto di Olbia. 

Gli otto cartelli informativi saranno posizionati nel Porto di La Maddalena a dare il benvenuto a tutti i visitatori sbarcati dai traghetti, nel Porto di Palau, in prossimità del Porto di Olbia, e in prossimità del Porto di Porto Torres e a Santa Teresa. I cartelli, di grandi dimensioni: 250×150 cm, raccontano attraverso le immagini (realizzate dal fotografo Mirko Ugo) e appositi slogan, i valori storici, culturali e ambientali che rappresentano la bellezza dell’Arcipelago.

«Finalmente, dopo aver aggirato la selva di competenze, l’Ente Parco e La Maddalena hanno la giusta visibilità sui principali assi stradali del nord Sardegna. Una delle tante cose “banali” che in questo paese diventano quasi eccezionali – commenta con soddisfazione il presidente Giuseppe Bonanno -. La Maddalena soffriva da sempre di una sorta di Damnatio memoriae, ossia la condanna a non essere menzionata nella segnaletica stradale, il che la escludeva dalle località rintracciabili Lungo le direttrici di viabilità utilizzate dai turisti. Sono passati anni ma finalmente, grazie al lavoro degli Uffici dell’Ente, il Parco ed il suo territorio hanno la giusta visibilità con la segnaletica direzionale e le immagini promozionali volte a promuoverne il territorio, le sue ricchezze e le sue peculiarità.»

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Accogliendo la richiesta degli operatori commerciali, il Mercatino settimanale che si svolge il sabato in Piazza Ciusa e via Marche, a Carbonia, questa settimana si terrà venerdì 14 agosto.

È stata disposta l’ordinanza (n. 194 del 2015) per la chiusura delle strade e la regolamentazione del traffico. L’ordinanza è consultabile nel sito www.comune.carbonia.ci.it, nella sezione Ordinanze – Ordinanze Codice della Strada.

Piazza Mercato Carbonia

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Il cuore dell’estate si tinge ancora una volta di blues a Nureci, per le battute finali dell’edizione numero diciassette di Dromos. Da oggi a sabato, giorno di Ferragosto, per il nono anno consecutivo, il minuscolo e incantevole centro dell’Alta Marmilla accoglie Mamma Blues, la tre giorni all’insegna della musica del diavolo e dei suoi immediati paraggi.

Si comincia oggi con uno dei nomi di spicco della scena blues britannica, il cantante, chitarrista e compositore Ian Siegall, atteso in Sardegna con la sua band (Dusty Ciggaar alla chitarra, Danny Van’t Hoff al basso e Raphael Schwiddessen alla batteria): alle 20.00 il bluesman inglese incontra il pubblico a Corte Saba, e alle 22.00 sale sul palco dell’Arena Mamma Blues, per una delle sue trascinanti performance, in cui si scorgono le influenze di alcuni dei suoi ispiratori, come Howlin’ Wolf, Tom Waits e Muddy Waters. Premiato per tre anni consecutivi come voce maschile ai British Blues Awards, dove ha raccolto anche svariati altri onori, Siegal con i suoi ultimi album The Skinny (2012) e Candy Store Kids (2013) ha ricevuto la nomination come “Best Contemporary Album” ai WC Handy Blues Music Awards in Usa.

Faris Amine, chitarrista e cantante nel segno del “Desert blues”: musicista e poeta, passato attraverso le esperienze con i Tinariwen, i Tartit e i Terakaft, è considerato una delle personalità più innovative della scena tuareg. Nello scorso maggio ha firmato l’album “Mississippi to Sahara” in cui rilegge in chiave “tuareg guitar style” dieci classici del blues. In chiusura di serata (a partire dalle 24), invece, nei Giardini del Sottomonte torna l’appuntamento con il dopofestival: protagonisti di giornata i Kappa Erre Blues Band (Riki Riccardo Trois a chitarra acustica e voce e Karl Carlo Manca ad armonica e voce) e i Promenade Blues (formazione composta da Alberto di Felice, Luigi Frau e Alessandro di Felice, formazione vincitrice l’anno passato del Zuradili Blues Contest, all’interno del cartellone di Dromos 2014).

Domani ecco invece i Bud Spencer Blues Explosion, una delle realtà più elettrizzanti della scena indipendente italiana dell’ultimo decennio. Prendendo le mosse dal loro album più recente, “BSB3”, il duo romano formato da Adriano Viterbini (voce e chitarra) e Cesare Petulicchio (batteria) porta in tour uno spettacolo tutto nuovo, in cui rivisita sotto una nuova luce anche materiale del proprio repertorio. Dopofestival, dalle 24.00, con Rebel Blues Band (Chicco Secci a chitarra e voce, Roberto Lai al basso, Ilio Erby alla batteria e Gianluca Muggianu a sax e voce).

Il gran finale per Dromos scocca nella notte di Ferragosto, e con un ospite prestigioso: il sassofonista nigeriano Orlando Julius, autentico pioniere dell’afrobeat, sbarca in Sardegna con gli Heliocentrics, la band di base a Londra già apprezzata per la sua collaborazione con un altro grande protagonista della musica africana, Mulatu Astatke. Nigeriano, classe 1943, Orlando Julius è stato un artista cruciale per la nascita, lo sviluppo e la diffusione dell’afro-pop a partire dagli anni Sessanta, fondendo ritmi e sonorità tradizionali africane con quelli del pop, del soul e del rhytm & blues: una formula consegnata nel 1966 alle tracce dell’album “Super Afro Soul” che l’ha reso famoso in patria ma che ha anche contribuito a plasmare il movimento funk negli Stati Uniti. Dopofestival e festa di chiusura di Dromos 2015 – dalle 24.00 – con Livio Svenson Blues Experience (Livio “Svenson” Cherchi a chitarra elettrica, chitarra slide , voce e armonica, Cristiano Cherchi al Basso Elettrico e Enrico “Kikko” Cabras alla batteria).

Nelle tre giornate di Mamma Blues prosegue a Nureci la raccolta fondi per progetti di integrazione: sarà presente un banchetto informativo dell’associazione “Sostieni l’utopia”, cui tutti gli interessati potranno lasciare la propria offerta. La raccolta delle donazioni, partite nelle precedenti tappe di Dromos e che proseguiranno anche sul web (secondo modalità che saranno definite nei prossimi giorni), andrà a costituire un fondo che sarà ripartito tra i migliori progetti di integrazione presentati, a partire da settembre, dalle scuole elementari sarde con presenza di alunni stranieri. A decidere i destinatari e garantire sulla corretta assegnazione dei fondi sarà un Comitato di garanzia composto da esperti e studiosi di queste tematiche.

Faris Amine ©-Claudia-Bonacini Ian Siegal EBC_2015

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Diceva Don Milani nella sua scuola di Barbiana “Non c’è nulla che sia più ingiusto che far parti uguali tra diseguali”. Apprendiamo con profonda tristezza che il governo applica questo principio d’ingiustizia ai lavoratori sardi della scuola, ci amareggia anche parecchio che a rispondere all’assessore regionale sia il sottosegretario Toccafondi e non il ministro Giannini, ma amareggia molto di più il contenuto della risposta, che denota una scarsa conoscenza delle condizioni geografiche dell’Isola, visto che un sardo qualsiasi per raggiungere l’altra parte del mare deve fare ore di viaggio e centinaia di chilometri con costi decisamente più alti degli abitanti della penisola e con una continuità territoriale pessima. L’unico risultato dell’azione del Governo sarà quello di smembrare le famiglie e creare inutili e inaudite sofferenze, impoverendo i nuclei familiari dei lavoratori della scuola.

Io mi permetto di fare un invito al ministro e al sottosegretario: vengano loro per 3 o 4 mesi con uno stipendio medio di 1.200 euro al mese ad insegnare e vivere in Sardegna, lasciando famiglia e affetti e nel farlo immaginino anche di essere l’unico reddito del loro nucleo, e ci dicano se questo è giusto e sostenibile.

Noi chiediamo che il Governo metta tutti nelle condizioni di svolgere serenamente e dignitosamente il proprio lavoro. I sardi devono spostarsi bene, sia riconosciuto l’oggettivo svantaggio e sia data una congrua indennità aggiuntiva per il viaggio e il vivere fuori residenza. Altrimenti siano create le condizioni per continuare a lavorare in Sardegna.

Chiediamo questo non solo per noi, ma per tutti i cittadini delle periferie in base alla distanza tra il loro luogo di residenza a quello di lavoro. Bene fa la Regione a chiedere la sospensiva e il cambiamento delle regole di ingaggio, ma la Presidenza non escluda di impugnare o ricorrere come altre regioni. Chiediamo al ministro e al sottosegretario conterraneo dell’amato Don Milani, di farsi garanti di un principio di giustizia che non riaffermi l’ingiustizia di fare parti eguali tra diseguali.
Luca Pizzuto
Consigliere regionale e coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà
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