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Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna S.p.A. ha approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata della Sub-holding (Banco di Sardegna e Società controllate) riferita al 30 giugno 2015.
Nonostante il quadro economico ancora incerto, il Banco e le Società controllate hanno chiuso il primo semestre dell’esercizio 2015 con un andamento reddituale in progressiva crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso 2014. Il trend degli impieghi con clientela è in sostanziale tenuta, mentre la raccolta complessiva registra una buona crescita. Il risultato netto consolidato beneficia da un lato dell’inversione di tendenza nella dinamica delle rettifiche di valore sui crediti e, d’altro lato, dell’accresciuto apporto delle commissioni, voci che hanno più che compensato la contrazione del margine d’interesse; proseguono a supporto della redditività le azioni volte al contenimento dei costi di funzionamento.
Sotto il profilo reddituale, il margine di interesse si attesta a 125,4 milioni, in calo del 12,8% (- 8,3% su base omogenea) rispetto all’analogo periodo del 2014, anche a seguito degli effetti dell’operazione di deconsolidamento della Sardaleasing.
Le commissioni nette si posizionano a 74,1 milioni, in crescita rispetto ai primi sei mesi del periodo a raffronto (+3,2%). La principale voce in aumento è rappresentata dai proventi sui servizi di gestione, intermediazione e consulenza (+17,8%), in particolare quelli relativi al servizio di collocamento titoli (+62%), delle gestioni patrimoniali (+15,7%) e di distribuzione di prodotti assicurativi (+12,3%), nonché rivenienti dal comparto delle carte di credito. In flessione le commissioni sulla tenuta e gestione dei conti correnti (-4,1%), anche in relazione ai risparmi consentiti dall’utilizzo crescente dei canali telematici per la trasmissione delle comunicazioni ai clienti.
In calo l’apporto del comparto finanziario che ha prodotto nei primi sei mesi del 2015 un risultato netto positivo di 16,9 milioni, a fronte dei 20,9 milioni rilevati nell’analogo periodo dello scorso esercizio.
Il margine di intermediazione perviene a 216,5 milioni contro i 236,5 milioni del periodo a raffronto (-5,8% su base omogenea).
Le rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti e altre attività finanziarie pervengono a complessivi 34,4 milioni, in diminuzione del 44,8% rispetto ai 62,4 milioni stanziati nel primo semestre dell’esercizio precedente, prevalentemente per effetto del miglioramento del contesto economico, a fronte di tassi di copertura già adeguati. Con riferimento alle operazioni per cassa, le rettifiche nette sui crediti, pari a 33,5 milioni, sono riconducibili a rettifiche di valore per 81,2 milioni, dovute alla valutazione dei crediti in sofferenza per 55,5 milioni e delle inadempienze probabili per 23 milioni. Nell’ambito delle riprese di valore, che assommano a 47,7 milioni, 30,5 milioni sono riferiti alle sofferenze e 12,7 milioni alle inadempienze probabili.
Le spese amministrative si attestano a fine giugno 2015 a 165,4 milioni, in diminuzione del 2,3% rispetto al periodo precedente. In particolare, le spese per il personale assommano a 87,2 milioni, con una diminuzione di 6,6 milioni (-7%) coerentemente con le indicazioni del piano industriale. Le altre spese amministrative, pari a 78,2 milioni, si incrementano nel periodo di 2,8 milioni (+3,7%), principalmente in relazione all’aumento dei costi per l’IT (+18%), si collocano in riduzione, per contro, le altre spese ordinarie di funzionamento.
Gli accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri pervengono a 7 milioni in aumento di 3,2 milioni rispetto all’analogo periodo a raffronto. L’incremento è riconducibile principalmente all’accantonamento al Fondo di Risoluzione (SRF -Single Resolution Fund) di nuova istituzione, pari a 1,7 milioni. Le rettifiche di valore su attività materiali e immateriali assommano a 5,2 milioni (-0,6 milioni). In calo di 2,2 milioni la voce altri oneri/proventi di gestione.
L’utile generato dall’operatività corrente al lordo delle imposte perviene a 24,3 milioni, in aumento di 6,5 milioni rispetto ai 17,8 milioni dell’analogo periodo del 2014, da cui dedotti gli accantonamenti per le imposte del periodo, pari a 8,6 milioni e l’utile di pertinenza di terzi pari a 1 milione, si determina un utile netto consolidato della sub-holding di 14,7 milioni, a raffronto con gli 11,9 milioni del periodo precedente (+23,6%).
Gli impieghi netti verso la clientela si posizionano a 8 miliardi, in lieve calo (-0,8%) rispetto al 31 dicembre 2014. La disamina della distribuzione per forma tecnica dell’area performing degli impieghi evidenzia come la principale tipologia di operazioni sia rappresentata dai mutui che, con circa 3,9 miliardi, rappresentano il 48% del totale dei crediti (-1,9% a confronto con dicembre 2014). Il segmento a breve dei conti correnti si attesta a 1,6 miliardi, in diminuzione del 5,4% rispetto alla fine del 2014, con una incidenza sull’intero portafoglio pari al 20,1%. Il settore del credito al consumo, con 0,6 miliardi, risulta in aumento del 7,3% sul dato di fine esercizio, così come il comparto delle altre operazioni, che include le altre sovvenzioni, gli anticipi effetti e in generale il rischio di portafoglio si porta a 0,7 miliardi, in aumento dell’11,3% nel confronto con fine dicembre 2014.
I crediti deteriorati pervengono complessivamente, in termini lordi, a 2,4 miliardi e risultano presidiati da rettifiche di valore per 1,1 miliardi, che portano il valore netto a 1,3 miliardi in leggero calo rispetto al dato di fine anno (-0,4%). Il rapporto di copertura si attesta al 45,1% (44,3% a dicembre 2014), mentre l’incidenza dell’esposizione netta dei crediti deteriorati rispetto agli impieghi è pari al 16,1% sostanzialmente stabile rispetto a fine 2014 (16%). Le sofferenze nette assommano a 711,1 milioni in crescita del 7,9%, con un grado di copertura pari al 57%. Le inadempienze probabili pervengono a 522,8 milioni in diminuzione del 13,4% sul dato di fine esercizio 2014 e con un indice di copertura del 18,1%. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate si portano, a valori netti, a 58,6 milioni, con rettifiche di valore per 5 milioni e un grado di copertura del 7,8%. Sul portafoglio dei crediti in bonis, che rappresentano l’83,9% del totale degli impieghi netti, sono state stanziate rettifiche di valore per 37,6 milioni che determinano un rapporto di copertura dello 0,6%.
Le attività finanziarie in portafoglio, costituite per lo più da titoli di Stato italiani, pervengono al 30 giugno 2015 a 1,1 miliardi (+2,7% rispetto alla fine dell’esercizio precedente).
La posizione interbancaria netta registra un saldo positivo di 3,3 miliardi, in crescita del 44,6% rispetto alla fine dell’esercizio 2014 (+1 miliardo).
La raccolta diretta da clientela perviene complessivamente, alla fine di giugno 2015, a 11,5 miliardi, registrando un trend positivo del 7,9% rispetto al dato di fine esercizio 2014 (+840 milioni). Più in dettaglio, i depositi e conti correnti si attestano complessivamente a 7,6 miliardi a raffronto con i 7,3 miliardi della fine dell’esercizio precedente, in crescita del 2,9% (+211 milioni) e con un peso percentuale sul totale dell’aggregato pari al 65,8%; in flessione la componente vincolata a 178 milioni che si riduce in sei mesi del 35,2%. Le operazioni di pronti contro termine con clientela si posizionano a 1,8 miliardi, in crescita del 76,9% rispetto al dato di fine esercizio mentre le obbligazioni, in diminuzione del 5,4%, raggiungono gli 1,5 miliardi e rappresentano il 13% del totale della raccolta. Ancora negativo il trend dei certificati di deposito a 419 milioni, in calo del 12,5%.
La raccolta indiretta si posiziona a 3,9 miliardi, in crescita dell’1,9% rispetto ai volumi di fine dicembre 2014. In aumento le componenti dei fondi comuni (+20%) e dei premi assicurativi ramo vita (+16,6%) mentre si riducono i titoli di terzi in deposito (-16,1%) e le gestioni patrimoniali (-2,8%). Pertanto, ancora fortemente positivo l’apporto della raccolta globalmente gestita che raggiunge gli 1,9 miliardi in crescita nel semestre del 15%.