19 November, 2024
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La Regione monitorerà il rapporto tra la programmazione e gli obiettivi da raggiungere, passo dopo passo, avendo così la possibilità di mettere in campo eventuali correttivi e miglioramenti. Lo strumento per la realizzazione di questo processo è il nuovo Ciclo della performance approvato oggi dalla Giunta su proposta dell’assessore degli Affari generali, Gianmario Demuro.

«Con la presa d’atto del rapporto di gestione per l’esercizio 2014 varato dall’Esecutivo – ha detto l’assessore Demuro -, abbiamo concluso la predisposizione degli strumenti che ci serviranno a verificare, nella maniera più attenta possibile, il rapporto tra programmazione degli obiettivi e i risultati da ottenerePer la prima volta potrà essere verificato il percorso tra le strategie e la realizzazione dei risultati e il monitoraggio potrà essere messo in atto in diretta, mentre l’azione amministrativa si esplica, consentendo in tal modo la possibilità di prevedere gli interventi necessari.»

Il provvedimento stabilisce la correlazione tra il ciclo di performance e il ciclo di programmazione finanziaria e di bilancio, nel rispetto del seguente iter: predisposizione dei programmi operativi annuali in concomitanza con l’avvio dello stesso ciclo di programmazione e di bilancio; definizione degli obiettivi in stretto coordinamento con i tempi di approvazione del bilancio regionale e dei piani con ultimazione di programmi operativi annuali entro e non oltre il 15 febbraio. La delibera dispone anche un monitoraggio infrannuale fra il 30 giugno e il 30 settembre, e la chiusura dei programmi operativi entro il 31 gennaio dell’anno successivo.

Il rapporto nasce dal lavoro di studio e monitoraggio dell’Ufficio del controllo interno di gestione ed è finalizzato a fornire un quadro maggiormente rappresentativo dei fatti economico gestionali più significativi, a integrazione del rendiconto generale della Regione. Il documento intende anche focalizzare alcuni aspetti della funzione del controllo interno nelle sue linee evolutive, esponendo gli obiettivi di sistema, le metodologie di lavoro impiegate e i risultati, anche in considerazione dell’attuale contesto di riforma in atto.

Gianmario Demuro 2

 

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La FILCTEM CGIL del Medio Campidano esprime apprezzamento per l’approvazione delle delibere che stanziano risorse per il mantenimento del sito e la progettazione definitiva (4, 5 milioni) per la bonifica definitiva (28 milioni) dell’area mineraria di Furtei.
«Si tratta di atti concreti necessari per l’avvio dei lavori – dice il coordinatore provincia Emanuele Madeddu -. Quanto messo in atto costituisce una buona pratica e può essere considerato un esempio significativo sul metodo e le modalità da seguire per risanare e restituire il territorio alle comunità locali. Questo fatto è il risultato e il frutto di un lungo cammino avviato nel 2010 con le battaglie che portarono noi lavoratori a presidiare per mesi l’area mineraria sia per difendere il lavoro, sia per sollecitare l’avvio di quel programma di interventi che porterà ad effettuare le bonifiche. Il piano di caratterizzazione, i progetti e, a breve, gli interventi sono una concretezza e rappresentano un metodo di lavoro da seguire per lo sviluppo del territorio e per il ruolo di Igea come soggetto attuatore per l’espletamento dei lavori di messa in sicurezza prima e di bonifica poi. Un metodo che si può considerare esportabile per le altre realtà da bonificare nel Medio Campidano e non solo. Basti l’esempio di Montevecchio, dove sono necessari interventi non rinviabili. Opere che costituiscono la precondizione essenziale per qualsiasi nuovo modello di sviluppo. Il concetto esposto dal presidente Pigliaru chi inquina paga deve sempre rappresentare la via maestra ma occorre ora fare anche qualcosa di più; perché certe situazioni non si ripetano è necessario pensare a una legge del settore minerario moderna. Uno strumento innovativo (considerato che quella vigente è del 1927) che metta in relazione la certezza del diritto e il rispetto dell’ambiente. Occorre quindi passare dalla fase di denuncia, legittima – conclude Emanuele Madeddu -, alla fase legislativa.»
 Emanuele Madeddu

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Nasce un unico soggetto di riferimento per consultare tutte le associazioni di volontariato di protezione civile della Sardegna. Lo propone il regolamento discusso ieri presso l’assessorato dell’Ambiente che riconosce la Rappresentanza regionale del Volontariato di Protezione Civile quale interlocutore privilegiato per tutte le iniziative, indirizzi, scelte operative e amministrative riguardanti le attività del volontariato di Protezione Civile in Sardegna. «Un risultato atteso da molti anni da parte delle associazioni di volontariato, raggiunto in breve tempo grazie all’impegno del gruppo di lavoro» ha affermato l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano.

Il regolamento definisce i compiti e le funzioni della Rappresentanza regionale: promuovere il coordinamento tra i gruppi, gli Enti e gli organismi di volontariato di Protezione Civile, svolgere attività propositiva e di raccordo fra le varie iniziative di Protezione Civile intraprese sul territorio regionale.

La Rappresentanza svolgerà inoltre una funzione consultiva nei confronti della Presidenza della Regione, della Giunta, dell’assessore competente e degli uffici regionali preposti, in tutte le questioni concernenti le attività del volontariato relative a previsione, prevenzione, soccorso, informazione e cooperazione in caso di calamità.

Il regolamento, che sarà presentato alle organizzazioni di volontariato entro la prima metà di settembre, verrà poi sottoposto all’approvazione della Giunta.

Per la prima metà di ottobre è stata proposta un’assemblea con i rappresentanti di tutte le organizzazioni di volontariato di protezione civile e dei coordinamenti regionali e territoriali per presentare i primi risultati della attiva collaborazione fra la Regione e la neonata Rappresentanza.

Donatella Spano A

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Oggi il campione di motociclismo Marco Melandri ha visitato Expo Milano 2015.

«Expo Milano 2015? Una piacevole scoperta. Voglio tornarci ancora – ha detto Marco Melandri – e magari di sera con la famiglia. So che l’ambiente è fantastico, sono proprio curioso». Marco Melandri, racconta così la sua prima giornata di visita all’Esposizione Universale, nella quale ha fatto una passeggiata lungo il Decumano e tappa ai padiglioni del Qatar e del Kuwait, che lo ha ospitato. L’atleta ha incontrato il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala.

«L’Esposizione rappresenta al meglio le eccellenze del nostro Paese – ha aggiunto Melandri -, l’Italia può offrire davvero tanto al mondo sotto ogni punto di vista e a maggior ragione in campo enogastronomico. Sono orgoglioso di essere italiano e l’Esposizione Universale è un esempio vincente delle grandi capacità della nostra nazione.»

Infine, una battuta in merito alle sue “passioni” su due ruote: «Il Decumano in moto? Perché no? Magari impennando…»

Marco Melandri 2Marco Melandri 1  Marco Melandri 3

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La Sesta commissione, presieduta dal socialista Raimondo Perra, ha sentito oggi in audizione l’assessore regionale della Cultura e dello Sport, Claudia Firino, in merito alla pubblicazione del bando in base alla legge n. 17/05/1999, sui provvedimenti a favore dello sviluppo dello sport in Sardegna.

La commissione ha lamentato un’errata procedura dal punto di vista legislativo, oltre che di rispetto istituzionale, visto che ancora mancava il parere da parte della Commissione e l’approvazione definitiva del programma annuale da parte della Giunta. Il presidente Perra, a nome di quasi tutti i componenti della commissione, ha chiesto il ritiro del bando perché suscettibile di impugnazione e di ricorsi e, quindi, di possibili danni per le stesse società sportive.

L’assessore Firino ha evidenziato che non c’è stata alcuna volontà di tenere in poca considerazione le prerogative della commissione e del Consiglio, ma soltanto la volontà di rendere disponibile la modulistica per le società. L’assessore non ha però ritenuto errata la procedura.

Claudia Firino copia

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Si terrà venerdì 7 agosto il primo dei tre appuntamenti, ospitati dall’Arena Mirastelle in piazza Roma a Carbonia, della rassegna “Un’Isola di Musica 2015”, organizzata dal Teatro Lirico di Cagliari. Gli appuntamenti che si terranno a Carbonia sono organizzati in collaborazione con l’Amministrazione comunale.

A dare il via alla suggestiva tre giorni sarà, venerdì 7 agosto, alle 21.00, la “Carmen” di Georges Bizet, con Giuseppina Piunti, Francesco Anile, Paolo Pecchioli, Arianna Vendittelli, Marco Spiga e il maestro concertatore e direttore Roberto Gianola. I protagonisti saranno accompagnati dall’Orchestra e dal Coro del Teatro Lirico di Cagliari, con il maestro Gaetano Mastroiaco.

La rassegna proseguirà lunedì 10 agosto, sempre alle 21.00 all’Arena Mirastelle, con le “8 stagioni”, musiche di Antonio Vivaldi e Astor Piazzolla eseguite dall’Orchestra d’archi del Teatro Lirico di Cagliari, con il direttore e violino solista Gianmaria Melis.

L’ultimo appuntamento, sempre all’Arena Mirastelle, alle ore 21.00, è per giovedì 13 agosto con “Tosca” di Giacomo Puccini, con Francesca Tiburzi, Massimiliano Pisapia, Giuseppe Altomare, Simeone Latini e il maestro concertatore e direttore Alessandro d’Agostini. Ad accompagnare l’opera saranno ancora una volta l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico di Cagliari.

Arena Mirastelle copia

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Nuovi sbarchi di migranti, questa mattina, sulle coste del Sulcis. Alle 8.25 in località Ponti, a Sant’Antioco, i carabinieri dell’Unità navale CC 707 di stanza a Sant’Antioco, durante l’espletamento di servizio di vigilanza costiera a terra, hanno individuato e fermato cinque extracomunitari che a piedi si stavano recando verso il centro del paese, tutti uomini, dichiaratamente di provenienza algerina, tutti maggiorenni e in buone condizioni di salute.

Intorno alle 9.30, inoltre, all’interno dell’area del Poligono militare di Teulada, i carabinieri del nucleo di polizia militare, unitamente a quelli della stazione di Teulada, hanno individuato e fermato dieci extracomunitari, tutti di sesso maschile, anche loro di provenienza algerina, tutti maggiorenni e in buone condizioni di salute.

«Tutti i clandestini – si legge in una nota del capitano Giuseppe Licari, Comandante della compagnia Carabinieri di Carbonia – sono verosimilmente giunti via mare, con un’imbarcazione che al momento non è stata rinvenuta. Lo sbarco presumibilmente è avvenuto nella notte e i due gruppi si sono divisi. Gli stessi sono stati successivamente accompagnati presso il C.A.R.A. di Elmas per gli accertamenti di rito.»

Hanno operato solo i carabinieri della Compagnia di Carbonia.

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Occorre assolutamente evitare che la Sardegna sia esposta, proprio durante il periodo estivo, al rischio di una “emergenza sangue”.

E’quanto sollecita il consigliere regionale di Area popolare Sardegna Gianni Tatti in un’interrogazione rivolta al presidente della Regione ed all’assessore della Sanità ricordando fra l’altro, «che in diversi Comuni le unità di raccolta sangue sono state chiuse a causa del mancato accreditamento che in base alla legge doveva essere completato entro lo scorso 30 giugno».

«Tale situazione – osserva ancora Tatti – provoca la drastica diminuzione delle scorte disponibili presso i servizi trasfusionali delle Asl e le strutture gestite dalle Associazioni di volontariato, sia per il calo fisiologico della donazioni che si verifica in estate sia per l’aumento del fabbisogno». «Di qui la necessità – conclude il consigliere di Aps – di un provvedimento urgente di rinvio della chiusura delle strutture ancora non accreditate».

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«L’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci rispetti gli impegni e trasferisca immediatamente ai Comuni i soldi del Fondo Unico non ancora erogati. Il fatto che il sistema di bilancio della Regione si regga su meccanismi differenti da quelli che disciplinano i Comuni, infatti, ha creato un cortocicuito che annulla le certezze del Fondo Unico (legge N° 2 del 2007) e crea seri problemi nella programmazione degli enti locali, che oggi fanno i conti con l’assenza proprio di quelle risorse su cui avevano fatto affidamento. E il risultato è negli occhi di tutti: dopo otto mesi di esercizio finanziario, sia l’ultima tranche del 2014, che quella relativa alla prima parte del 2015 non sono state trasferite ai Comuni dell’Isola.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Il bilancio armonizzato, allo stato attuale, è pura follia. In sostanza, il nuovo sistema (che i professori hanno voluto adottare nell’immediato nonostante avessero facoltà di farlo in futuro, così come avvenuto per altre Regioni a statuto speciale) ha cancellato l’utilità della norma che aveva istituito il Fondo Unico. Ed è inaccettabile – conclude Locci – che la conseguenza sia una Regione matrigna che stabilisce, dopo la conferenza con gli enti locali (sulla quale, tuttavia, non esistono ancora criteri certi) modalità e tempi per l’erogazione dei soldi del Fondo Unico.»

Palazzo del Consiglio regionale A

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Il consigliere regionale di Sardegna Vera, Michele Azara, ha presentato un’interrogazione presentata in Consiglio regionale, sottoscritta anche da Efisio Arbau, Gaetano Ledda e Raimondo Perra, nella quale interviene a favore di quella parte di popolazione meno fortunata che soffre i disagi psichici e che poche armi ha per far sentire la sua voce a tutela dei propri diritti.

«Non credo sia umanamente accettabile appesantire una già triste condizione sociale – ha detto Michele Azara – e questo solo per una questione burocratica. Già da maggio è stata rilasciata l’idoneità dei locali identificati ma  il ritrasferimento del CSM risulta bloccato a causa della necessità di ottenere preventivamente l’accreditamento regionale. É pur vero che non possiamo prescindere dai vari passaggi amministrativi – aggiunge Azara – ma non dobbiamo trascurare l’aspetto umano. Il dislocamento del centro a Sassari costringe a una vera via crucis che non possiamo pretendere venga praticata ancora a lungo.»

«Chiediamo semplicemente che l’assessore tenga fede alle ampie rassicurazioni riguardo alla celerità con la quale si sarebbero individuati i locali idonei per riportare il servizio nella città di Porto Torres, e garantire in tal modo il diritto di accedere all’assistenza sanitaria senza ingiustificato aggravio di costi e procedure, ai cittadini che necessitano di cure e sostegno, specie in una fase di gravissima crisi economica e sociale, nel rispetto del principio costituzionale del fondamentale  diritto alla salute che, come prevede l’Articolo 32 della Costituzione – conclude Michele Azara -, deve garantire le cure alle fasce più deboli, sia socialmente che economicamente, della popolazione.»