19 November, 2024
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L’utilizzo del condizionatore può incidere fino a quasi il 10% sul totale di energia consumata in un anno: l’Emilia Romagna è la regione dove usare il climatizzatore pesa maggiormente sulle bollette, mentre il Molise è quella dove l’impatto è minore. Il nuovo studio di SosTariffe.it ha analizzato i consumi per il condizionatore nel 2013 e 2014 nelle diverse regioni italiane e ipotizzato quanto si andrà a spendere nel 2015.

Quando il caldo inizia a diventare insopportabile è essenziale utilizzare un sistema di aria condizionata che possa rendere più abitabile case e appartamenti per combattere l’afa esterna. Importante diventa tenere sott’occhio le bollette, sapendo esattamente quanto incide l’utilizzo di un condizionatore sul totale di energia prodotta in un anno e individuare le modalità più efficaci per risparmiare.

L’ultimo osservatorio di SosTariffe.it ha cercato di capire proprio questo, calcolando quanto ha inciso mediamente l’utilizzo del condizionatore sul totale dei consumi annui di energia elettrica nelle diverse regioni nel 2013 e 2014, effettuando anche una proiezione di quanto inciderà nell’estate 2015. L’incidenza è stata calcolata tanto per un condizionatore di classe energetica superiore (A++) che per uno di classe inferiore (G). Calcolati anche la spesa in bolletta per utilizzare il condizionatore e quanto si risparmia se si sottoscrive un’offerta del mercato libero.

L’analisi di SosTariffe.ti parte dall’estate 2013, caratterizzato da molte giornate di caldo in quasi tutta Italia, che ha portato a un massivo utilizzo del condizionatore.

L’incidenza è stata calcolata ipotizzando che il condizionatore sia stato utilizzato in giornate con almeno 28° e con un umidità superiore all’80%. Il calcolo è stato condotto ipotizzando l’utilizzo di un condizionatore inverter di classe A++

Nel 2013 la regione nella quale l’utilizzo del condizionatore è stato maggiore è l’Umbria. Qui il 9,18% dei consumi medi annui di una famiglia è stato indirizzato ad alimentare il climatizzatore. Il Molise è, invece, la regione dove l’incidenza è stata minore: qui solo lo 0,91% dei consumi è stato utilizzato per l’aria condizionata. A parte la Basilicata, dove l’incidenza è dell’1,3%, nelle altre regioni italiane le percentuali di consumi destinati all’aria condizionata vanno dal 5% al 9% circa.

Queste incidenze sono state calcolate tenendo come riferimento l’utilizzo di un condizionatore di classe energetica A++. SosTariffe.it ha calcolato che se si utilizzasse un condizionatore di classe G (tra i più dispendiosi) l’incidenza aumenterebbe al 20% al 28% (quasi un terzo dei consumi annui, dunque, sarebbero destinati a rinfrescare la casa con un condizionatore di classe G).

L’estate 2014 è stata, sicuramente, una delle più fresche negli ultimi anni. Ecco i dati raccolti da SosTariffe.it per quest’annata:

L’incidenza è stata calcolata ipotizzando che il condizionatore sia stato utilizzato in giornate con almeno 28° e con un umidità superiore all’80%. Il calcolo è stato condotto ipotizzando l’utilizzo di un condizionatore inverter di classe A++

Anche nel 2014 l’incidenza massima del condizionatore sui consumi annui è stata del 9% circa. L’anno scorso, la regione che ha consumato più energia per il condizionatore è stata l’Emilia Romagna con il 9,11% dei consumi energetici destinati a questo utilizzo. Ancora una volta Basilicata e Molise sono le regioni dove non è stato così necessario utilizzare sistemi di raffreddamento della casa in quanto l’incidenza calcolata è stata dello 0,3% e 0,4%. Molte regioni del Nord (Piemonte, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Valle d’Aosta) hanno avuto un forte calo di questa incidenza rispetto al 2013 in quanto la percentuale è sotto il 5%.

SosTariffe.it ha stimato anche quanto ipoteticamente peserà l’utilizzo del condizionatore nel 2015 e per quest’annata è stata calcolata anche la spesa in bolletta e il risparmio che si avrebbe sottoscrivendo l’offerta più vantaggiosa del mercato libero dell’energia in ogni regione. I risultati sono riassunti nelle seguenti due tabelle.

Dato il forte caldo che sta attraversando l’Italia in questi giorni, l’incidenza dell’utilizzo del condizionatore sta risalendo rispetto al 2014 in tutte le regioni. Anche per quest’anno la regione dove si avrà la maggiore percentuale di consumi destinata all’uso del condizionatore è l’Emilia Romagna, con Basilicata e Molise in coda come per le altre annate.

Utilizzare un condizionatore in Italia costa dai 56 euro ai 93 euro l’anno in base alla regione se si è ancora in regime di maggior tutela. In ogni regione sottoscrivendo una buona tariffa del mercato libero si possono abbattere questi costi: i risparmi vanno dal 36% all’89%.

Lo studio di SosTariffe.it porta ad alcune conclusioni:

• non sempre le regioni del Sud sono quelle più soggette all’utilizzo del condizionatore come si può pensare, anche per la presenza di una percentuale di umidità minore rispetto al Nord;

• per poter utilizzare il condizionatore senza che questo incida troppo sulle bollette è utile acquistare un modello con una classe energetica superiore e sottoscrivere un’offerta del mercato libero: si tratta di due soluzioni che portano a un risparmio considerevole senza dover rinunciare all’utilizzo dell’aria condizionata.

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Tutte le innovazioni tecnologiche aumentano la sicurezza dell’automobile: lo sostiene il 36% dei carboniensi. E ancora: secondo gli abitanti di Carbonia l’innovazione tecnologica più utile è il sistema di controllo di frenata e tenuta di strada (23%). Il legame tra tecnologia e sicurezza emerge molto forte dalla nuova puntata dell’Osservatorio UnipolSai 2015. I carboniensi sembrano apprezzare anche i limitatori di velocità: in un paese come l’Italia in cui dall’inizio dell’anno sono state elevate oltre 335mila contravvenzioni per infrazioni dei limiti di velocità (il 40% delle contravvenzioni totali; fonte: Polizia di Stato), più  della metà degli intervistati della città sarda (62%) li ritiene utili in quanto riducono il rischio di incidenti.

Le auto senza guidatore saranno più sicure? L’idea che nel 2020 le auto potrebbero non aver più bisogno di essere guidate manualmente (che secondo gli studi del Transportation Research Institute dell’Università del Michigan dovrebbe anche consentire di abbattere i costi di esercizio) scatena tra i carboniensi emozioni contrastanti: il 18% ritiene che questa innovazione porterà a una riduzione del rischio di incidenti poiché verranno limitati gli errori umani alla guida; allo stesso tempo, tuttavia, l’idea di milioni di auto in corsa senza guidatore spaventa un altro 32% degli intervistati. Per alcuni è comunque ancora un’ipotesi lontana: il 23%, infatti, non crede che questa nuova rivoluzione dei trasporti arriverà in così breve tempo e, con occhio forse più romantico, il 19% teme che, con questa innovazione, guidare non potrà più essere il piacere che è oggi.

L’evoluzione tecnologica sta diffondendo sempre più la connessione fra automobili, internet e app, e anche in questo caso i giudizi dei carboniensi si dimostrano diversi: sensazioni positive per il 32% del campione, con un 24% che ritiene questa connessione comoda e di aiuto (grazie ad esempio a navigatori, mappe e applicazioni simili) e un 8% che crede sarà facile usare bene le app di bordo per le prossime generazioni, mentre un altro 42% ritiene che troppa tecnologia sia pericolosa, perché “distrae dalla guida”.

Anche in relazione alle auto connesse, la sicurezza trova spazio nei pensieri dei carboniensi: per l’11% degli intervistati, infatti, l’importante resta che un’auto “consumi il giusto e sia sicura”.

Carbonia da Monte Leone copia

 

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Il Consiglio di Indirizzo del Teatro Lirico di Cagliari ha bocciato il soprintendente Angela Spocci, per non aver superato il periodo di prova. A decidere il destino di Angela Spocci sarà ora il ministro della Cultura, Dario Franceschini. Sul Teatro Lirico di Cagliari non si spengono le polemiche, sia a livello politico, sia sindacale e crescono le preoccupazioni dei lavoratori.

Teatro Lirico di Cagliari 5

I consiglieri regionali Luca Pizzuto, segretario regionale di Sinistra Ecologia Libertà, e Pietro Cocco, capogruppo del Partito Democratico, hanno presentato due documenti per porre l’attenzione sul piano di razionalizzazione e chiusura degli uffici postali in Sardegna, sottoscritti anche dai consiglieri di Sel Daniele Cocco, Eugenio Lai e Francesco Agus.
Un’interrogazione è incentrata sulla chiusura definitiva dell’ufficio postale di Cortoghiana, fissata per il 7 settembre e sulla riduzione delle aperture di altri uffici postali regionali, “decise unilateralmente da Poste Italiane Spa, nonostante a febbraio 2015 il piano di razionalizzazione fosse stato sospeso per l’avvio di un tavolo di trattative tra la Regione, l’Azienda e il ministro dello Sviluppo economico”. I consiglieri, inoltre, hanno firmato una mozione che dovrebbe impegnare la Giunta regionale ad un’azione urgente e tempestiva per bloccare le chiusure programmate ed aprire immediatamente il tavolo di confronto.
Il problema è stato portato anche all’attenzione del Parlamento dal senatore Luciano Uras, di Sinistra Ecologia Libertà, che lamenta ancora una volta la scarsa attenzione da parte del Governo nazionale sulla “questione sarda”. I due documenti presentati oggi arrivano dopo l’impegno già assunto sia dai consiglieri regionali, ad iniziare da Pietro Cocco, sia dal senatore Luciano Uras, che già nel mese di febbraio avevano ottenuto la sospensione del piano di razionalizzazione con diverse interrogazioni in Consiglio regionale e in Parlamento.
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Il Consiglio regionale ha approvato questo pomeriggio le norme di attuazione dello Statuto per la tutela della lingua sarda e la proposta di legge per la realizzazione di campagne pubblicitarie degli attrattori e dei prodotti della Sardegna attraverso le società sportive.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau, il quale ha comunicato l’adesione del consigliere Alessandro Collu al gruppo di Soberania e Indipendentzia e del consigliere Edoardo Tocco al gruppo di Forza Italia Sardegna.

Il presidente ha poi aperto la discussione sul primo punto all’ordine del giorno: lo “Schema di norme di attuazione n. 3/XV/A. Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Sardegna per il trasferimento delle funzioni in materia di tutela della lingua e della cultura delle minoranze linguistiche storiche nella Regione”.

Il testo approvato dalla Prima commissione, con il parere favorevole della Seconda, prevede che lo Stato trasferisca alla Regione le funzioni in materia di tutela della lingua e della cultura delle minoranze sarde e catalane, in modo da avere autonomia legislativa, pur nel rispetto delle norme nazionali generali.

Un provvedimento importante ha affermato il relatore, Roberto Deriu (Pd), che deve far gioire il Consiglio, vista l’importanza di un tema così centrale per la Sardegna. Con l’articolo 4, ha spiegato il relatore, viene liberato il legislatore da ogni vincolo per poter attuare l’articolo 3: inserire l’uso della lingua sarda negli uffici e presso il giudice di pace, la distribuzione dei finanziamenti, ma anche l’utilizzo della lingua della minoranza nella scuola dell’infanzia, scuole primarie e secondarie di primo grado. Per Deriu è importante che la Sardegna attui appieno lo Statuto speciale.

Per Marco Tedde (Fi) è un giorno parzialmente felice, perché secondo il consigliere la Giunta Pigliaru ha avuto una battuta d’arresto, dopo il duro lavoro portato avanti negli ultimi 10 anni per la tutela e la valorizzazione della lingua sarda, ma anche del tabarchino, del catalano di Alghero e del gallurese. Battuta d’arresto che si è manifestata nell’incapacità della maggioranza di tutelare le minoranze linguistiche sarde e che ha visto la bocciatura dell’emendamento dell’on. Luciano Uras (Sel) in Senato che prevedeva l’inserimento della lingua sarda nelle trasmissioni della Rai.

Tedde ha affermato che avrebbe preferito che negli articoli 3 e 5 fosse stata fatta una distinzione tra il sardo e il catalano algherese.

Per Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia) «è nostro dovere votare a favore dello schema di attuazione». Secondo Zedda, che ha svolto tutto il suo intervento in sardo, sono fondamentali gli articoli 3 e 4  perché consentiranno alla Regione di avere l’autorità e la capacità di legiferare per tutelare appieno la cultura e la lingua sarda. Per il consigliere è molto importante l’insegnamento del sardo nelle scuole e lo stanziamento delle risorse. Ma la strada è ancora lunga, ha affermato, riferendosi a quanto accaduto in Senato con la bocciatura dell’emendamento dell’on. Uras. «Un fatto grave, gravissimo», ha detto, ricordando che il Consiglio regionale aveva espresso chiaramente la sua volontà con l’approvazione dell’ordine del giorno 36 (Paolo Zedda e più), il 10 marzo scorso, che chiedeva al Parlamento «di garantire un’effettiva salvaguardia delle lingua sarda e del catalano di Alghero prevedendo, all’interno della Carta, un innalzamento del livello di tutela in particolare nei settori dell’insegnamento e dell’informazione; di procedere con ogni consentita urgenza a completare l’iter parlamentare per la ratifica da parte dell’Italia della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie».

Per Angelo Carta (Psd’Az) «la bocciatura dell’emendamento presentato dall’on. Uras in Senato è la bocciatura della possibilità di parlare con la lingua dei nostri padri». Il consigliere sardista ha confermato la volontà di approvare l’ordine del giorno sullo schema di attuazione, ma ha affermato che non si può parlare di testo unitario perché è stato sottoscritto solo da alcuni partiti. Carta avrebbe preferito che venisse inserito nel testo il rammarico per quanto accaduto in Senato e ha auspicato che il presidente Pigliaru difenda la Sardegna davanti al premier Renzi.

Il presidente Ganau ha poi dato la parola all’assessore della Cultura, Claudia Firino. Per la prima volta, ha affermato l’esponente della Giunta, la regione sarda  può disciplinare la tutela e la valorizzazione della cultura e della lingua sarda attraverso una politica linguistica che coinvolga, soprattutto, le nuove generazioni. Anche per Firino questo è un giorno felice perché si è raggiunto un risultato importante ricercato e perseguito da tanto tempo. L’assessore ha poi condiviso la gravità della bocciatura da parte del Senato dell’emendamento che inseriva la lingua sarda nelle trasmissioni regionali Rai e ha annunciato dure prese di posizione nei confronti del Governo.

Il presidente Ganau ha poi annunciato all’Aula che è pervenuto un ordine del giorno (Agus e più) che esprime parere favorevole sullo schema di norme di attuazione dello Statuto speciale per il trasferimento delle funzioni in materia di tutela delle lingua e della cultura sarda.  I consiglieri sardisti Solinas e Carta hanno chiesto una piccola sospensione dei lavori per valutare se ci fossero le condizioni per arrivare a un ordine del giorno unitario.

Il presidente ha accolto la richiesta e sospeso i lavori per cinque minuti.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha annunciato la presentazione di un altro ordine del giorno, firmato dai consiglieri sardisti Angelo Carta, Christian Solinas e Marcello Orrù che «impegna la Giunta ad attivarsi con i parlamentari sardi per modificare alla Camera il testo approvato in Senato».

Il presidente ha messo in votazione il primo testo (Agus e più) che è stato approvato con 39 voti favorevoli e due voti contrari.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame di un altro punto dell’ordine del giorno, la proposta di legge n.237/A, che ha come primo firmatario il consigliere Roberto Desini (Sdl) ma è stata sottoscritta da altri consiglieri di maggioranza ed opposizione, relativa alla “Realizzazione di campagne pubblicitarie degli attrattori e dei prodotti della Sardegna”.

Il presidente ha quindi dato la parola al relatore, il consigliere di Sdl Roberto Desini. Nel suo intervento Desini ha affermato che «con il provvedimento si intende fare chiarezza in un contesto caratterizzato dal confine molto sottile fra sponsorizzazioni e sostegno alle società sportive; scopo della legge quindi è consentire alla Regione di avviare campagne pubblicitarie attraverso società sportive professionistiche, ottimo veicolo di una comunicazione articolata che non si limita alla citazione di un brand ma si estende ad una serie di attività collaterali». «Si tratta di una legge semplice e snella che fra l’altro – ha concluso Desini – assegna alla Giunta il compito di definire le modalità concrete ed i criteri di attuazione della stessa legge e prevede, per il 2015, un investimento di oltre 2 milioni di euro».

Il consigliere Mario Floris ha detto che la proposta appare rivolta ai soggetti più capaci di attrarre attenzione ed investimenti ma, in realtà, «consiste in un provvedimento tappabuchi che sana solo in parte una situazione che era sfuggita di mano; sarebbe invece necessaria una riflessione più ampia sul turismo sardo ed una visione strategica del settore». Se l’obiettivo qualificante della legge, ha sostenuto ancora Floris, «è quello di destagionalizzare i flussi turistici è condivisibile ma occorre spingersi più avanti se si vuole guardare alla Sardegna del futuro, ad una Sardegna in grado di proporsi per tutto l’anno con natura arte e tradizioni uniche al mondo; la pubblicità, sotto questo profilo, è una sorta di campo minato, un terreno da azzeccagarbugli, perché il convitato di pietra è la capacità della Regione di essere se stessa ed attrarre flussi turistici ed investimenti». In questi anni, a giudizio di Floris, «la Regione ha perso smalto ed il riordino degli enti di settore si è rivelato deludente, perché si è cancellato tutto (compresa l’agenzia Sardegna promozione) accorpando ogni competenza sull’assessorato con risultati molto scadenti e velleitari rispetto alle ambizioni». Nel merito, ha concluso il consigliere, «la proposta è insufficiente rispetto alle progettualità che avrebbe dovuto esprimere».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha sostenuto che la condivisione della proposta da parte del gruppo di Forza Italia «nasce dalla necessità di promuovere la Sardegna attraverso le società sportive professionistiche, in particolare il Cagliari calcio e la Dinamo Sassari; si tratta di una iniziativa meritoria e tuttavia abbiamo formulato con due emendamenti alcune proposte a favore dello sport e degli atleti sardi che primeggiano nelle varie discipline come il velista Andrea Mura, anche per ovviare alle lacune della legge 17».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi), ha dichiarato che «quello della legge è un intento nobilissimo che mette in luce il ruolo delle società sportive professionistiche ma in realtà non è cosa molto diversa dalle campagne di co-marketing svolte in precedenza, anzi è una specie di auto-goal perché preleva risorse dal sistema turistico già abbondantemente saccheggiato, visto che non è stato emanato un bando degno di nota, e si ripete la commistione con l’assessorato allo sport che ha compiti completamente diversi». «Il problema dell’attrattività della Sardegna come sistema – ha aggiunto Crisponi – è un problema enorme che non si può risolvere con uno stanziamento così esiguo e limitato, con una leggina che in realtà è sotto-dimensionata se vuole dare una risposta forte all’esigenza di richiamare nuovi flussi turistici nazionali ed internazionali verso la Sardegna». «Se vogliamo rilanciare l’economia regionale – ha proseguito Crisponi – non possiamo trascurare il turismo che sta dando oltretutto buoni risultati ma dobbiamo farlo con strumenti e risorse adeguate».

Il consigliere Luigi Ruggeri (Pd) ha espresso chiaramente il suo parere contrario alla legge, «una legge sostanzialmente inutile che aggiunge surretiziamente risorse all’assessorato al turismo che già dispone di fondi per interventi istituzionali, non ultimo l’abbinamento della Dinamo Sassari con i Giganti di Mont’Prama». Sarebbe stato meglio, a suo avviso, «lasciare inalterato lo spazio esistente presso l’assessorato per interventi specifici su singoli obiettivi, mentre va detto anche che per quanto riguarda la distinzione fra sponsorizzazione e comunicazione pubblicitaria il problema esiste ma non basta una legge regionale a risolverlo; anzi, con la legge si alimenteranno nuovi equivoci non molto diversi da quelli registrati con Sardegna Promozione, senza dimenticare che, sotto un altro aspetto, si introducono nuove spese obbligate che non appaiono in linea con una corretta politica di intervento pubblico nello sport». «Non è nemmeno etico –  ha continuato Ruggeri – spendere risorse pubbliche per comporre il budget della società sportive o pagare parte degli ingaggi degli atleti; era ed è giusto intervenire ma con strumenti del tutto diversi».

Ha quindi preso la parola il consigliere di Forza Italia Marco Tedde che ha rimarcato la ratio della norma: sostenere le attività sportive che contribuiscono a diffondere l’immagine della Sardegna in Italia e all’estero. «Abbiamo ben presente la differenza tra sponsorizzazione e pubblicità – ha detto Tedde – qui si parla di soggetti che sono in grado di calamitare l’attenzione del mondo nei confronti dell’Isola che ha una grande necessità di essere promossa. Molti non conoscono ancora la Sardegna ma solo la Costa Smeralda, se questo è vero non ci possiamo dimenticare delle squadre che partecipano a campionati nazionali e contribuiscono a promuovere gli attrattori e i prodotti dell’Isola».

Il consigliere azzurro ha poi annunciato il voto favorevole all’emendamento presentato da alcuni esponenti di Forza Italia (primo firmatario Ignazio Locci) con il quale si propone di finanziare anche atleti e squadre che, pur non svolgendo attività professionistica, partecipano a campionati e manifestazioni di rilevanza nazionale e internazionale.

Forti perplessità sull’impianto della proposta di legge ha espresso Christian Solinas (Psd’Az). «Ho votato contro la copertura finanziaria di questa legge in Commissione. Anziché affrontare le emergenze e risolvere i nodi della crisi della Sardegna ci intratteniamo in argomenti di scarsa rilevanza – ha affermato Solinas – qui si stanziano 2,1 milioni di euro senza conoscere la reale situazione di cassa della Regione».

Il consigliere sardista ha poi ricordato la drammatica situazione del bilancio della Sanita, con circa 350 milioni di deficit, e la possibilità «che a settembre non si riesca a sostenere le spese ordinarie». Al termine del suo intervento, Solinas ha invitato l’Aula a interrompere la discussione del provvedimento: « Forse – ha concluso l’esponente dei Quattro Mori – sarebbe meglio impegnare il nostro tempo ad esaminare il consuntivo della Regione e a delineare una prospettiva di sviluppo per la Sardegna».

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha rimarcato la necessità di restituire dignità alle politiche per il turismo e al ruolo dell’assessorato competente. «L’industria delle vacanze ci permette di attenuare gli effetti devastanti della crisi che ha colpito la nostra Isola – ha detto Carta – l’assessorato al Turismo ha sempre svolto un’azione di supporto fondamentale. Nel disegno di legge non basta parlare di attrattori per nascondere il fatto che stiamo sminuendo il ruolo dell’assessorato al Turismo, ormai ridotto a un mero esecutore di ordini».

Il capogruppo sardista ha infine auspicato la bocciatura del provvedimento: «Non si può dire all’assessorato al Turismo come deve utilizzare le risorse per poi sottrargli 3,7 milioni di euro dal settore dell’artigianato per trasferirli al trasporto locale. La proposta di legge va cassata ed eliminata dalla discussione»

Gianluigi Rubiu, capogruppo di Area Popolare Sarda ha aperto il suo intervento annunciando il voto contrario al provvedimento. «Stiamo snaturando il ruolo dell’assessorato al Turismo – ha detto Rubiu – si vuole dare denaro a chi ha già denaro, in legge per correttezza si dovrebbero indicare anche i nomi delle società professionistiche a cui andranno le risorse».

Secondo l’esponente dell’opposizione «lo sport va sostenuto ma non si può pensare solo alle società professionistiche. Ci sono atleti e squadre che hanno necessità di denaro e vengono sistematicamente ignorate. Avete idea di quanto costa una trasferta a una squadra non professionistica – ha affermato Rubiu – la maggior parte vive grazie all’autofinanziamento delle famiglie e dei sostenitori. Con questa legge si regalano due milioni di euro, non c’è rispetto per i ragazzi che portano il nome della Sardegna nel mondo. Occorre cassare il termine “professionistiche” e aprire a tutti la possibilità di accedere ai finanziamenti».

Il presidente  Ganau ha quindi dato la parola all’assessore al Turismo Francesco Morandi per la replica.

L’esponente della Giunta ha difeso la proposta di legge e invitato l’Aula ad esprimere un voto favorevole. «Si tratta di una proposta interessante – ha sottolineato Morandi – già nel titolo sono chiari gli obiettivi. Vogliamo utilizzare alcuni canali privilegiati per promuovere i prodotti e le bellezze della Sardegna così come fanno altre regioni italiane».

Nessun rischio, secondo l’assessore, di sostenere finanziariamente società professionistiche. «Si tratta di pubblicità – ha affermato Morandi – in legge vengono definiti con chiarezza mezzi, strumenti e tempi delle procedure. Non c’è sostegno alle società ma si parla solo di pubblicità attraverso soggetti con un’elevata potenzialità di diffusione del messaggio promozionale, in grado di raggiungere un pubblico ampio e diversificato».

Al termine del suo intervento, Morandi ha assicurato che «l’assessorato non verrà privato della possibilità di definire gli strumenti per la promozione turistica».

Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato dall’Aula. Si è quindi passati all’esame dell’articolo 1 e dell’unico emendamento presentato alla legge.

Non essendoci iscritti a parlare, il presidente ha posto in votazione il primo articolo che ha ottenuto il via libera dal Consiglio.

L’Aula è poi passata all’esame dell’emendamento. Il primo firmatario, Ignazio Locci (Forza Italia), ha chiarito l’obiettivo della sua proposta: sostenere atleti non professionisti che partecipano a manifestazioni sportive di grande rilevanza internazionale come il velista Andrea Mura che viene escluso da questa norma.

Edoardo Tocco (Forza Italia), firmatario della proposta di legge, ha espresso un giudizio positivo sull’emendamento «che consente di inserire società non professionistiche in senso stretto ma che hanno un ruolo fondamentale nei campionati nazionali. Non sono tantissime, si tratta di trovare la formula giusta per consentire a queste società di continuare ad operare».

Favorevole all’emendamento anche il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta. «Una sua approvazione mitigherebbe gli effetti negativi della legge – ha detto Carta – prevedere un sostegno anche agli atleti non professionisti eviterebbe una destinazione specifica della legge, sarebbe un buon segnale da parte del Consiglio».

Il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi ha ricordato che, senza una correzione, dai benefici della legge sarebbero esclusi campioni come il velista Gaetano Mura e il pugile Alessandro Goddi, entrambi vincitori di numerose manifestazioni nazionali e internazionali. «Si tratta di personaggi che da anni portano in giro nel mondo una bella immagine della Sardegna. A questi atleti orgogliosi occorre dare il sostegno della Regione. Basta un semplice sì all’emendamento».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento che è stato bocciato con 27 voti contrari e 18 a favore.

Subito dopo il voto, il consigliere Ignazio Locci ha annunciato il ritiro della sua firma dalla proposta di legge.

Si è poi passati alla votazione dell’articolo 2 per il quale il capogruppo di Area Popolare Sarda Gianluigi Rubiu ha chiesto il voto a scrutinio segreto. La norma è stata approvata con 24 sì e 21 no.

Via libera anche all’articolo 3 (a scrutinio palese), mentre per la votazione al testo finale della legge è stato richiesto ancora una volta lo scrutinio segreto. Questo l’esito del voto: votanti 45, favorevoli 24,  contrari 21.

Al termine della votazione è stata convocata la conferenza dei Capigruppo.Alla ripresa dei lavori, il presidente Ganau ha dichiarato chiusa la seduta e aggiornato i lavori a domani alle 10.30.

Consiglio regionale 2 copia

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Il cinema fa il suo ingresso al 17° festival Dromos, iniziato giovedì scorso a Oristano e in programma fino al prossimo 15 agosto fra la città di Eleonora e altri sette centri della sua provincia, oggi fa nuovamente tappa a San Vero Milis: qui, nel giardino del Museo Archeologico con inizio alle 21.00 (ingresso gratuito), viene proiettato il documentario di Raffaello Fusaro “Le favole iniziano a Cabras”.

Uscito l’anno scorso per la società di produzione Twelve Entertainment, è il primo film documentario scritto e diretto dal trentaseienenne regista e attore barese. Fusaro confeziona un viaggio per immagini che, in settanta minuti, va alla scoperta della Sardegna più autentica. L’isola viene raccontata da alcuni dei suoi artisti più rappresentativi e da personaggi noti e da scoprire, dallo scultore Pinuccio Sciola allo stilista Antonio Marras, dai musicisti Gavino Murgia e Paolo Fresu al navigatore oceanico Gaetano Mura, alla poetessa Lidia Murgia.

Mercoledì (5 agosto) nuovo trasferimento per Dromos che approda a Bauladu con un tris di appuntamenti: alle 19.30 (nella Casa Zoccheddu – Erdas) si inaugura la mostra “Mancai Barroras” incentrata sulla pionieristica esperienza imprenditoriale, tutta al femminile, della Cooperativa Allevatrici Sarde, con gli scatti di Gianluca Vassallo, i video di Aldo Tanchis e interviste di Antonello Carboni; alle 21.00, all’anfiteatro del parco di San Lorenzo, si proietta invece il film di Gianfranco Cabiddu uscito con grande successo lo scorso maggio: “Faber in Sardegna”, dedicato al rapporto tra Fabrizio De André e la Sardegna; alle 22.30 il gran finale in musica con uno dei pianisti di spicco della scena jazzistica nazionale, Danilo Rea, che presenta il suo personale omaggio all’indimenticabile cantautore genovese già consegnato alle tracce di un album per l’etichetta tedesca ACT.

Danilo Rea - foto Beniamino Girotti (m) Gianluca Vassallo - Mancai Barrosas ( Faber in Sardegna - Fabrizio De André

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Il giornalista Franco Siddi, nato a Samassi il 25 novembre 1953, ex presidente della FNSI, è uno dei sette componenti del nuovo Consiglio d’Amministrazione della RAI. Gli altri componenti sono: Rita Borioni, Guelfo Guelfi, Paolo Messa, Carlo Freccero, Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzuca. Franco Siddi, indicato dal Partito Democratico e dal Centro, è stato eletto con 5 voti.

Gli altri due candidati della maggioranza del Partito Democratico, Guelfo Guelfi e Rita Borioni, sono stati eletti rispettivamente con 6 e 5 voti. Arturo Diaconale, candidato da Forza Italia, 5 voti; Carlo Freccero, candidato sostenuto da M5S e Sel, 6 voti; Paolo Messa, candidato di Area Popolare, 4 voti; Giancarlo Mazzuca, candidato del Centrodestra, 4 voti. Non è stato eletto il giornalista Ferruccio De Bortoli, candidato dalla minoranza del Partito Democratico, la cui bocciatura ha scatenato una nuova feroce polemica in seno al partito del Premier Matteo Renzi.

L’assemblea degli azionisti della Rai ha indicato per la presidenza Monica Maggioni, direttore di “RaiNews 24”. L’assemblea ha poi indicato Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison e consigliere economico del Governo, nono componente del Consiglio di Amministrazione, indicato dal Tesoro.

Il consiglio di amministrazione della Rai ha approvato all’unanimità la delibera con cui Monica Maggioni è stata eletta presidente, sotto condizione di efficacia del positivo parere della commissione di Vigilanza.

Franco Siddi 5

 

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La Camera dei Deputati oggi ha approvato l’ordine del giorno presentato dal deputato del Partito Democratico Emanuele Cani che impegna il Governo a porre in essere tutte le misure necessarie affinché possa trovare applicazione anche per i dipendenti delle otto province della Regione Sardegna quanto previsto dalla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità per il 2015) ed in particolare ai commi 424 e 425 dell’articolo 1, nonché quanto disposto dalla circolare n. 1 del 30 gennaio 2015 del  Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie  concernente le “Linee guida in materia di attuazione delle disposizioni in materia di personale e di altri profili connessi al riordino delle funzioni delle province e delle città metropolitane. Art. 1, commi da 418 a 430 L. 190/2014” e delle procedure di mobilità del personale a tempo indeterminato degli enti di area vasta, come previsto dall’emanando decreto del ministro per la Semplificazione e pubblica amministrazione.

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Oggi, 4 agosto 2015, Abbanoa sta effettuando un intervento per la riparazione della condotta principale sull’acquedotto Sulcis. Per consentire l’esecuzione dei lavori, Abbanoa interromperà temporaneamente l’esercizio dell’acquedotto, con conseguente interruzione dell’afflusso dell’acqua verso i serbatoi di accumulo urbani.

Di conseguenza, come da comunicazione Abbanoa, a Carbonia e nelle frazioni l’erogazione dell’acqua sarà garantita sino alle ore 22.00 (circa) di questa sera. Dalle ore 22.00 e sino alle ore 6.00 di domani, 5 agosto, sarà interrotta l’erogazione dell’acqua, per consentire l’ingresso delle nuove scorte nei serbatoi.

L’Amministrazione comunale invita i cittadini a fare scorta d’acqua.

Se gli interventi venissero completati in tempi minori rispetto al previsto, Abbanoa limiterebbe le ore di interruzione della distribuzione dell’acqua.

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Gianluigi Rubiu, capogruppo consiliare di Area Popolare Sarda nell’Aula di via Roma, lancia l’allarme sui «tempi di attesa biblici nei pronto soccorso isolani». «Si tratta di una situazione esplosiva – spiega Gianluigi Rubiu -. Negli ospedali del Sulcis Iglesiente i tempi di attesa variano tra le quattro e le sei ore. Un’assurdità».

Il consigliere regionale di Iglesias sottolinea che «non c’è solo la criticità relativa alle aspettative dei pazienti, ma anche l’accoglienza e il sistema di valutazione degli utenti». «Per una semplice verifica delle priorità assistenziali – aggiunge Rubiu – si devono fronteggiare delle lungaggini davvero inconcepibili per un sistema sanitario all’avanguardia».

La situazione non cambia negli altri ospedali sardi. Dal Brotzu di Cagliari al San Marcellino di Muravera per arrivare al Santissima Annunziata di Sassari: ore ed ore in fila per un’urgenza. «E’ terrificante che alcuni pazienti, per le emergenze gravi, debbano attendere per ore – prosegue Rubiu – senza un adeguato intervento per porre in condizioni favorevoli gli utenti che affollano le sale d’attesa degli ospedali».

Secondo Gianluigi Rubiu occorre una svolta: «Un cambio di rotta che possa venire incontro alle esigenze dei pazienti, favorendo un’informazione comprensibile e pertinente alle famiglie in attesa e l’umanizzazione dell’assistenza. Per raggiungere questo traguardo occorre scongiurare le sforbiciate all’assistenza sanitaria in Sardegna, potenziando anche i presidi dei pronto soccorsi (soprattutto durante la stagione estiva) nei piccoli ospedali sempre più affollati per le emergenze sanitarie».

Gianluigi Rubiu 5 copia