19 November, 2024
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Roberto Desini (CD): «Nel Nord Sardegna è indispensabile intervenire con urgenza e riattivare i centri di prelievo comunali».

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Il consigliere regionale del Centro Democratico, Roberto Desini, presidente del gruppo Sovranità, Democrazia e Lavoro in Consiglio regionale, lancia l’allarme sull’emergenza nella raccolta del sangue, venutasi a creare dal 30 giugno scorso, quando, per effetto dell’attuazione delle disposizioni nazionali e regionali in materia, è stata interrotta la raccolta sangue nei centri di prelievo comunali di tutto il nord Sardegna, lasciando come unica unità fissa attiva il centro dell’Avis provinciale di Sassari. Questo perché le altre strutture in funzione fino al 30 giugno scorso non hanno ottenuto l’accreditamento necessario da parte del Nucleo tecnico e dalla Direzione generale della Sanità regionale.

«L’interruzione dell’attività di raccolta del sangue dal 30 giugno – segnala Desini in una lettera inviata all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, con cui chiede l’intervento immediato della Regione per risolvere l’emergenza -, ha già provocato conseguenze pregiudizievoli, se si considera il fisiologico calo del numero delle donazioni di sangue nel periodo estivo. I primi a farne le spese sono i pazienti talassemici, che hanno il bisogno continuo di sottoporsi a trasfusioni, ma non solo: nei mesi estivi il fabbisogno di sangue aumenta in considerazione del maggiore afflusso turistico e dell’aumento del numero di incidenti su strada e in mare.»

In base a un accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010, con cui sono stati stabiliti i requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici delle attività sanitarie dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta e sul modello per le visite di verifica, la Regione Sardegna ha avviato un percorso di valutazione delle strutture sanitarie inserite nel “Sistema trasfusionale regionale”. A conclusione di questo percorso il Nucleo tecnico per le autorizzazioni e gli accreditamenti delle strutture sanitarie e socio sanitarie e i Valutatori nazionali per il sistema trasfusionale hanno riconosciuto l’accreditamento istituzionale nei confronti di quelle strutture le quali hanno risposto positivamente in merito al possesso dei requisiti organizzativi di cui all’Accordo Stato-Regioni del 16.12.2010, nonché ai requisiti strutturali previsti dai provvedimenti della Regione Sardegna dedicati all’accreditamento istituzionale. Sono state anche individuate le strutture non idonee, per le quali la la Giunta ha stabilito di accordare un ulteriore termine massimo di sei mesi entro il quale le medesime avrebbero dovuto necessariamente ottenere i requisiti strutturali attraverso un percorso tecnico, sanitario e amministrativo specifico definito dalla Direzione generale della Sanità sulla base delle prescrizioni elaborate dal Nucleo tecnico per le autorizzazioni e gli accreditamenti.

«Il termine di sei mesi è scaduto il 30 giugno 2015, ma a tutt’oggi pochissime unità fisse di raccolta del sangue risultano accreditate in via definitiva: tutte le altre, non essendosi adeguate ai requisiti strutturali prescritti dalle vigenti disposizioni statali e regionali nel breve termine semestrale concesso dalla Giunta regionale, hanno dovuto interrompere l’esercizio dell’attività di raccolta. Ci si riferisce, in primis, alle unità comunali – spiega Roberto Desini. Si è consapevoli dell’impegno profuso dall’assessore Arru, dal Nucleo tecnico e dalla Direzione generale della Sanità al fine di pervenire celermente all’accreditamento definitivo delle principali strutture adibite all’attività di raccolta del sangue nonostante il notevole ritardo con il quale – duole sottolinearlo – è stato avviato l’iter degli accreditamenti; ciononostante, si ha notizia del fatto che le strutture che saranno accreditate entro l’estate saranno in numero esiguo e ubicate esclusivamente nelle province di Cagliari e Oristano.» «L’emergenza sangue nelle altre province è destinata a permanere se non addirittura ad aumentare nel mese di agosto, tenuto conto che appare probabile che le attività di accreditamento non vengano portate avanti nel mese in corso e che il flusso turistico risulta imponente soprattutto nelle province del nord Sardegna. Non si ritiene sufficiente a far fronte a una simile emergenza la presenza di una sola autoemoteca destinata a coprire il territorio provinciale di Olbia Tempio o di due autoemoteche per l’intera Provincia di Sassari. A oggi, nella Provincia di Sassari l’unica unità di raccolta fissa accreditata è quella dell’AVIS provinciale.»

Per questi motivi, Roberto Desini chiede un intervento rapido dell’Assessorato: «Alla luce delle precedenti considerazioni chiedo di voler adottare in via d’urgenza tutte le misure necessarie a fronteggiare l’emergenza sangue nei mesi estivi, con particolare riferimento ai territori provinciali che non saranno interessati nell’immediato dagli accreditamenti delle unità fisse di raccolta e di voler salvaguardare, per quanto possibile, la risorsa insostituibile rappresentata dai centri di raccolta comunali».

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