A Expo Milano 2015 il National Day del Nepal e prosegue la gara di solidarietà per il paese asiatico devastato dal terremoto del 25 aprile.
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«La nostra partecipazione all’Esposizione Universale dimostra la voglia di reagire di un popolo intero». Con queste parole il ministro del Commercio Sunil Bahadur Thapa ha aperto ufficialmente le celebrazioni del National Day del Nepal, una giornata importante, a quasi cinque mesi esatti dal sisma che ha devastato il Paese e in coincidenza con il cinquantesimo anniversario della promulgazione della Costituzione democratica. Oltre 500mila abitazioni distrutte e più di 10 mila vittime: questo il tragico bilancio del terremoto che ha devastato la nazione himalayana lo scorso 25 aprile. Il ministro nepalese ha ringraziato il Governo Italiano ed Expo Milano 2015 per la solidarietà incondizionata dimostrata sin da subito: «E’ una grande emozione sottolineare il contributo che i visitatori dell’Esposizione Universale stanno dando sin dal 1° maggio, il giorno dell’inaugurazione, e l’affetto che ci dimostrano quotidianamente – ha aggiunto Sunil Bahadur Thapa -. Siamo davvero felici che Expo Milano 2015 abbia organizzato una raccolta fondi in nostro favore, fondamentale per restaurare templi e manufatti, preziose testimonianze della nostra storia».
Ad accogliere la delegazione del Paese asiatico, Barbara Degani, sottosegretario del ministero dell’Ambiente: «Expo Milano 2015 ci ha dato l’opportunità per manifestare ancora di più la solidarietà degli italiani al popolo nepalese. I nostri due Paesi sono legati da una vicinanza cultura e umana incredibile. Subito dopo il sisma lavoratori italiani sono stati disponibili a completare la costruzione del Padiglione, subentrando ai colleghi nepalesi costretti a rientrare in patria».
Il Padiglione del Nepal, terminato grazie agli aiuti delle maestranze impegnate negli altri cantieri del sito espositivo, rappresenta il Mandala – il diagramma composto da più figure geometriche per formare il cerchio della vita – e mostra alcune peculiarità della cultura nepalese, come la capacità di coltivare ad alta quota, preservando la biodiversità.
Successivamente alla cerimonia istituzionale si è poi tenuta una performance di musiche tradizionali a cura dei Prana Mundi, band di Kathmandu.
A Expo Milano 2015, intanto è stata avviata una gara di solidarietà, che dal primo maggio, giorno dell’inaugurazione dell’Esposizione Universale, non si è mai fermata: ammonta a 700.000 euro la somma raccolta sino ad oggi in favore del Nepal devastato dal terribile terremoto dello scorso 25 aprile, grazie all’appello lanciato dai Sindacati Federali Milanesi ed Expo Milano 2015.
«L’obiettivo è raggiungere 1 milione di euro entro il 31 ottobre» ha dichiarato Stefano Gatti, Direttore Generale di Padiglione Italia, che ha invitato i visitatori a continuare a donare per aumentare il successo di questa grande, benefica iniziativa. Due i punti di raccolta fondi: uno all’interno del Padiglione Nepal e l’altro lungo il Decumano. Il ministro del Commercio del Nepal Sunil Bahadur Thapa, in visita all’Esposizione Universale in occasione del National Day del Paese, ha dichiarato che la somma raccolta sarà interamente impiegata per ricostruire il tempio di Kasthamandap, uno dei più importanti, che ha dato il nome alla capitale Kathmandu.
«Riportare all’antica gloria questo tempio è un vero dono da parte di Expo Milano 2015 – ha continuato il ministro -; pian piano la vita sta tornando alla normalità, abbiamo speranza e fiducia nel futuro». Un sentito grazie è arrivato anche da Amrit Ratna Shakya, vice commissario del Padiglione Nepal: «E’ stata una coincidenza strana e al tempo stesso toccante. Mentre tantissimi monumenti venivano distrutti dal terremoto, qui all’Esposizione Universale un nuovo tempio stava sorgendo dentro il nostro Padiglione».
Il commissario Shakya ha ringraziato, dunque, tutti i lavoratori italiani che hanno reso possibile il completamento del Padiglione, dopo che molti colleghi nepalesi erano stati costretti a tornare a casa. «Speriamo che il Padiglione possa rimanere qui in Italia, come segno di riconoscenza per tutto il supporto che abbiamo ricevuto dal vostro Paese».
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