Marco Bentivogli (FIM CISL): «Gli operai Alcoa processati, i teppisti no. Il ministero degli Interni ci convochi subito».
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«Gli operai Alcoa processati, i teppisti no. Il ministero degli Interni ci convochi subito». Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl, ieri ha lanciato un chiaro messaggio in coincidenza con la nuova manifestazione dei lavoratori Alcoa sotto il Palazzo della Prefettura, in Piazza Palazzo, a Cagliari.
«Nella recente visita a maggio in Sardegna – si legge in una del segretario generale della Fim Cisl – il Premier Renzi aveva annunciato l’impegno a sollecitare l’Unione europea per accelerare il responso della commissione Ue alla strumentazione predisposta per il contenimento del costo dell’energia che è un’inaccettabile impasse sul processo di cessione dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme a Glencore. Il Premier, insieme al ministro Delrio, annunciava il possibile riavvio dopo l’estate.»
«E invece delle buone notizie, da parte del Governo – aggiunge Marco Bentivogli – ai lavoratori sono arrivate le denunce per la manifestazione del 20 settembre a Roma contro la chiusura dello stabilimento. Manifestazione in cui fu encomiabile la gestione da parte del servizio d’ordine e molto discutibile la condotta di alcuni agenti delle forze dell’ordine. Un fatto gravissimo su cui chiediamo la convocazione da parte del ministro Alfano e del ministero degli Interni. Poche ore più tardi la beffa: il tribunale di Rotterdam ha giudicato non perseguibili i teppisti olandesi “perché non esistono le immagini video” dei tifosi, che lo scorso 19 febbraio, in occasione della partita dell’Europa League Roma-Feyenoord, devastarono la fontana della “Barcaccia” in Piazza di Spagna a Roma, nonostante queste immagini siano state diffuse in tutto il mondo e ancora disponibili sul web.»
«E’ gravissima la responsabilità del ministero degli Interni che, a distanza di poche ore, considera criminali i lavoratori e garantisce il salvacondotto ai veri delinquenti, non rendendo disponibili le immagini del 19 febbraio. Da cinque giorni chiediamo al Governo di intervenire e al ministro degli Interni di riceverci. Non abbiamo ancora risposta. Scordatevi che accetteremo che si perseguano ingiustamente i lavoratori – conclude Marco Bentivogli – e ci si agevoli l’impunità dei delinquenti.»
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