2 November, 2024
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Movimento Partite Iva: «Oltre 1.000 imprese non utilizzano i fondi della fiscalità di vantaggio».

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Il Movimento Partite Iva del Sulcis Iglesiente, interviene sui dati relativi all’applicazione della fiscalità di vantaggio, diffusi qualche giorno fa dal coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi.

«Solo 3.282 imprese, su 4.375 aventi diritto, hanno utilizzato le agevolazioni – si legge in una nota stampa del Movimento Partite Iva del Sulcis Iglesiente -. Un’impresa su quattro, in pratica, non ha avuto un giro d’affari tale da dover pagare imposte sul reddito e imposte regionali sulle attività produttive, non possiede immobili di proprietà strumentali all’impresa sul quale pagare l’Imu, e non ha dipendenti sul quale compensare parte del carico contributivo. Un quadro assai triste che riguarda un quarto delle piccole e medie imprese locali.»

«E’ un quadro desolante, ma non ci sorprende – aggiunge Paolo Bullegas, presidente del Movimento -. Abbiamo ben chiara la situazione. Il dato era già stato osservato nei precedenti report, l’aggiornamento ci restituisce una ulteriore conferma, tant’è che abbiamo scritto al MiSE per sollecitare un intervento legislativo tale da ampliare le agevolazioni ai contributi Inps IVS della gestione artigiani-commercianti, così da andare incontro in maniera particolare a tutte quelle micro realtà che fanno perfino fatica a pagare i propri contributi previdenziali.»

«Riprenderemo a sollecitare una soluzione che possa andare oltre l’attuale impostazione degli aiuti – sottolinea da parte sua Elio Cancedda, vicepresidente del Movimento -. E’ impensabile lasciare risorse bloccate; perché c’è pure chi ha esaurito il suo plafond e con il perdurare della crisi è ripiombato nell’incubo dei costi e delle tasse insostenibili, anche a causa di una pressione fiscale locale divenuta insopportabile e sempre meno commisurata alla redditività.»

«Le soluzioni alternative le avevamo portate all’attenzione dei decisori politici e istituzionali – aggiunge Corrado Di Bartolo, vicepresidente vicario del Movimento – ma non sono state tenute in debita considerazione. Fin dal nascere del provvedimento abbiamo significato le nostre perplessità nell’adottare un bando di assegnazione chiuso. La soluzione “a sportello” avrebbe dato maggiore dinamica alla misura che potenzialmente avrebbe avuto il solo limite della “De Minimis”, ovvero 200 mila euro per azienda in tre anni. Così si sarebbe potuto favorire quegli imprenditori pronti a sostenere investimenti e occupazione. Invece il limite delle somme assegnate, 28 milaeuro in media, non permette ai più audaci imprenditori di innescare un solido piano di investimenti. Ma ancor di più, un’impresa che nascesse oggi, si troverebbe nell’impossibilità di poter accedere alle agevolazioni della Zona Franca Urbana, e tutto ciò costituisce un freno che rallenta il potenziamento del tessuto imprenditoriale.»

«Il Movimento – conclude il presidente Bullegas – in ogni caso proseguirà la sua azione di sensibilizzazione istituzionale, nella fiducia che il governo si renda disponibile a emendare il decreto istitutivo della Zona Franca Urbana del Sulcis Iglesiente, preso atto che così com’è non permette di esprimere tutto il potenziale per il quale è stato adottato.»

Il Consiglio regiona
E' in programma merc

giampaolo.cirronis@gmail.com

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